Ferla, Chiesa di San Sebastiano

La Chiesa di San Sebastiano è la più grande ed importante di Ferla ed è anche il principale monumento cittadino, poiché è consacrata al “Patrono” della città, ma anche perché è l’unica di tutta la cittadina ferlese a possedere tre Navate interne. Essa è considerata come una delle più belle chiese della provincia siracusana per il suo stile barocco ma anche come un lampante esempio della cattiva politica meridionale degli anni passati. Infatti questa chiesa è chiusa al culto nel 1979 per attuare dei piccoli lavori di restauro rivelatisi disastrosi poiché è stato rovinato tutto l’interno della chiesa, poi la burocrazia degli anni passati ha fatto si che i lavori di riconsolidamento slittassero fino al 2005, anno in cui è iniziato il restauro vero e proprio. La Chiesa è stata riaperta al culto il 18 Luglio 2015 dopo un lungo ed accurato restauro venendo così restituita alla collettività ferlese che ha ritrovato così il suo principale luogo di culto consacrato al “Patrono” della cittadina montana ferlese.

La Chiesa è situata nella parte meridionale della piazza principale del centro storico di Ferla (Piazza San Sebastiano).


La bella Chiesa di San Sebastiano consacrata al Patrono di Ferla.

Le origini di questa chiesa risalgono alla prima metà del 1400, quando l’allora Vescovo di Siracusa Dalmazio diede l’autorizzazione per costruirla. Il terremoto del 1693 distrusse completamente l’antica chiesa consacrata al “Santo Martire” il cui culto a Ferla (e nelle città della Provincia di Siracusa tra cui Cassaro e Palazzolo Acreide) deriva dal ritrovamento del Simulacro di “San Sebastiano di Melilli” avvenuto proprio nel 1400. L’attuale Chiesa, progettata dall’architetto – scultore Michelangelo Di Giacomo da Buccheri, venne ricostruita nuovamente nel 1700 sotto forme barocche. Dopo la ricostruzione questa chiesa risultò più imponente della precedente e, per la sua imponenza ed importanza, contese per molti anni alla Chiesa di San Giacomo il titolo di “Chiesa Madre”.

Il Sagrato di questa chiesa, collocato presso la Piazza San Sebastiano, è pavimentato con piccole mattonelle incastonate a mosaico raffiguranti splendidi motivi geometrici. Di fronte agli ingressi laterali la pavimentazione del sagrato forma il Cristogramma “IHS”.


Particolare del Sagrato della Chiesa di San Sebastiano.

 L’imponente facciata dell’edificio sacro si presenta divisa da tre ordini orizzontali. Il primo ordine è caratterizzato da tre portali di cui quelli laterali risultano inquadrati da pilastri semplici sormontati da timpani di tipo spezzato recanti al centro uno stemma araldico scolpito a bassorilievo; sopra questi due portali vi sono due belle finestrelle rettangolari.


La bella facciata della Chiesa di San Sebastiano.

Il portale centrale è senza dubbio la parte più bella della facciata; il portone risulta inquadrato da quattro colonne corinzie (di tipo scalato) che sostengono una bella trabeazione merlata. Su di essa vi è posto l’unico esempio in Sicilia di decorazione scultorea (riguardante un edificio sacro) comprendente una scena composta per intero da figure umane visto che l’imponente quanto stupendo gruppo scultoreo, opera dello stesso Di Giacomo, raffigura “Il Martirio di San Sebastiano”. Esso comprende una bella nicchia contenente la statua raffigurante “San Sebastiano” martirizzato dalle frecce ai cui lati vi sono le statue raffiguranti “La Fede” e “La Speranza”; completano il sontuoso gruppo scultoreo due statue raffiguranti due “Soldati Romani”, due “Mori” che sostengono l’architrave antistante la nicchia e infine uno scudo raffigurante un’aquila con le ali spiegate recante la palma e le frecce, simbolo del “Martirio”. Meritano di essere menzionate anche le stupende decorazioni floreali e geometriche scolpite a bassorilievo.


Il suggestivo portale centrale della Chiesa che raffigura il “Martirio di San Sebastiano”.


Particolare del gruppo scultoreo che raffigura il “Martirio di San Sebastiano”.


La nicchia centrale in cui è posta la statua che raffigura “San Sebastiano Martire”.


Particolare della figura di un soldato romano facente parte del gruppo scultoreo sul portale della chiesa.

Il secondo ordine superiore è caratterizzato da un rosone circolare avente struttura a raggiera inquadrato da due pilastrini. Completano il secondo ordine quattro imponenti pilastri corinzi che danno profondità alla parete e quattro pinnacoli sferici posti sia sui contrafforti laterali sia nei lati della facciata. Il terzo ordine poi completa la facciata. Esso comprende tre celle campanarie di tipo arcuato; esse sono sormontate da un grande timpano aperto di tipo spezzato. Ai lati del campanile vi sono due pregevoli pinnacoli a coppa.


Particolare del rosone della Chiesa di San Sebastiano posto sul gruppo scultoreo che sormonta il portale principale.

L’interno della chiesa è suddiviso in tre Navate decorate con eleganti stucchi policromi (attribuiti alla scuola del famoso Maestro Serpotta, che adornò anche la vicina Chiesa di Sant’Antonio Abate), degli affreschi e delle decorazioni geometriche scolpite a bassorilievo, opere d’arte lasciate cadere in rovina dall’incuria in cui il luogo sacro è stato lasciato per diversi decenni ma che stanno venendo restaurate.

La chiesa presenta splendidi altari in marmo policromo (tra cui quelli posti nelle Navate laterali, l’Altare Maggiore e quelli delle cappelle laterali consacrati rispettivamente all’ “Immacolata” e alle “Anime del Purgatorio”) che recavano molte opere d’arte tuttora conservate in attesa che la chiesa riapra. Tra queste vi sono: le splendida tele del Crestadoro raffiguranti “Il Martirio di San Sebastiano” e “Santa Rosalia di Palermo”, la statua lignea del 700 raffigurante l’ “Immacolata Concezione” e infine la statua cinquecentesca raffigurante “San Sebastiano”, miracolosamente scampata alla furia distruttiva del terremoto del 1693. probabilmente essa è una delle poche statue sacre al mondo ad essere scolpita in legno d’arancio. Essa è temporaneamente conservata nella Chiesa Madre di San Giacomo, mentre le Reliquie sono poste nella Chiesa del Carmine; entrambe sono esposte alla venerazione dei fedeli durante la festa patronale che si tiene a Luglio.


Il dipinto di Giuseppe Crestadoro che raffigura il “Martirio di San Sebastiano”.


Particolare del dipinto del “Martirio di San Sebastiano”.


La statua cinquecentesca che raffigura “San Sebastiano Martire” venerata a Ferla.

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