Lentini, Riserva Naturale “Biviere di Lentini”

Riserva Naturale “Biviere di Lentini”

Mappa della Riserva Naturale Biviere di Lentini


Mappa della Riserva Naturale Biviere di Lentini (per ingrandire la mappa clicca qui).

Cenni principali sulla Riserva Naturale Biviere di Lentini

A pochi chilometri a nord della città lentinese troviamo l’invaso idrico noto come “Biviere di Lentini”. Esso è un vasto bacino origine artificiale che si trova a nord della città leontina a 10 Km dal Mare Ionio. Il Biviere è situato presso le S.P. 16 e 67 che collegano Lentini alla SS 385 che collega Catania a Palagonia (fino ad arrivare nelle zone di Caltagirone). Esso è l’unico vero lago presente nella Provincia di Siracusa (anche se semi artificiale) che si presenta circondato da una vasta quanto lussureggiante vegetazione.


Foto panoramica dell’area che comprende il Biviere di Lentini.

Secondo alcune fonti storiche, tra i secoli XII e XIII fu interrato il torrente Trigona – Galici (a quei tempi affluente del tuttora esistente Fiume San Leonardo) dai Cavalieri Templari per poter attuare nel territorio leontino la caccia e la pesca, mentre altre leggende più antiche vorrebbero la fondazione del lago da parte dell’eroe greco Ercole. Si sa per certo che il lago ebbe chiaramente origine naturale vista la conformazione collinare posta attorno ad esso.

L’estensione dell’invaso era di 4 chilometri quadrati e la profondità variava dai 2 ai 4 metri a seconda delle precipitazioni. Per la vegetazione lussureggiante e la fauna fu considerato nell’800 come uno delle località naturalistiche più belle della Sicilia ma soprattutto esso era una vasta riserva ittica vista la presenza di allevamenti e di speciali costruzioni che favorivano la pesca di numerose specie di pesci (si diceva anche che talvolta vi erano pesci marini che risalivano il Fiume San Leonardo dal mare se le correnti spingevano l’acqua salmastra verso l’interno, può darsi si trattasse di specie anadrome come le anguille, che tuttora popolano parte del Biviere, poco veritiera sarebbe la presenza di cefali o spigole, pesci marini che vivono anche all’interno dei fiumi, in acqua salmastra). Ma ad ogni anno, al sopraggiungere della stagione estiva, la zona diveniva malarica e ogni anno nelle città limitrofe al Biviere non si contavano più le vittime della malaria, ragion per cui dalla seconda metà dell’800 fino ai primi decenni del 900, il lago venne bonificato per volere dei Baroni Beneventano fino a quando non scomparì del tutto. Si risolse il problema della malaria ma il clima cambiò divenendo secco in estate e gelido in inverno non rendendo più possibile l’agrumicoltura favorita dall’ambiente umido creato dal limitrofo lago, Così negli anni 70, vistii otivi citati e anche la mancanza di acqua nei periodi estivi, il lago fu ricostituito sull’area in cui era ubicato anticamente, con un’estensione molto ridotta ma molto più profonda. Con il nuovo invaso, è ritornata la natura lussureggiante di un tempo con il conseguente ripopolamento della fauna acquatica, in particolare volatili e pesci. Oggigiorno il Comune di Lentini vuole sfruttare questa zona per potenziarne il turismo. Infatti sono in fase di progettazione: alloggi per i turisti, punti di ristoro, aree parcheggio e addirittura un campo da golf nel territorio adiacente al Biviere. Il tutto verrà probabilmente costruito senza alterare la natura circostante, per ridurre al minimo il rischio di impatto ambientale. 

Per chi ama il “Bird Watching”, è possibile osservare nei periodi della migrazione (autunno-primavera) numerose specie di uccelli acquatici tra cui: Cormorani, Aironi, Anseriformi (Anatre, Oche, Cigni, Germani reali), Rapaci (Poiana, varie specie di Falchi), Trampolieri, Gru, Folaghe, Gallinelle d’acqua, Cavalieri d’Italia, Svassi e Spatole. Per quanto riguarda gli altri animali, tra i mammiferi troviamo: Volpi, Marmotte, Topi di campagna, Gatti selvatici, Faine, Ricci, Istrici, Lepri e Pipistrelli; tra i rettili vi sono: lucertole quali il Ramarro e varie specie di Serpenti (Biscia acquatica, Biacco, Colubro Leopardino, mentre le Vipere sono state dissennatamente sterminate), talvolta vi è possibile trovare qualche Tartaruga terrestre; fra gli insetti troviamo Gerridi (una specie di cavalletta che cammina a pelo d’acqua grazie alle sue lunghe zampe), Libellule, Scarabei e varie specie di Ditteri (Api, Vespe e Bombi, quest’ultima è una specie di ape ricoperta da una soffice quanto sottile peluria gialla e nera); fra la fauna ittica e anfibia troviamo pesci come Ciprinidi (Carpe, Tinche e Alborelle) e Anguille, crostacei e molluschi come il Granchio e la Lumaca di acqua dolce, Rane e Rospi.

La vegetazione è di tipo mediterraneo e presenta erbacee tipiche della Sicilia sud orientale (Coda di Volpe, Gigli selvatici, Avena selvatica ecc…), notevoli arbusti e alberi (tra i quali citiamo gli Oleandri, i Frassini, i Salici e il Pino Marittimo) e piante acquatiche (tra cui Canneti e Ninfee) senza contare la massiccia presenza di alberi di agrumi (in particolare arance tra cui anche quelle a polpa rossa tipiche del territorio lentinese).

A poca distanza dal Biviere vi è una bella villa settecentesca nota con il nome di “Casa del Biviere” (o “Villa del Biviere”), mentre i principali siti archeologici sono quelli di Valsavoia, Catalicciardo, Galermo e Ponte Malati. Presso quest’area sono presenti anche le stazioni ferroviarie di Valsavoia Scalo – Lentini Diramazione (in funzione) e di Palagonia Scalo (chiusa). Dell’area del Biviere fanno parte infine anche i corsi d’acqua limitrofi tra cui il Fiume San Leonardo e i suoi affluenti principali come i Torrenti Lisso, Carrubazza, Barbaianni e Trigona – Galici (che forma anche il Biviere di Lentini tramite alcune chiuse che convogliano le sue acque all’interno dell’invaso).

Va detto infine che presso l’area nota come “Cuccumella” (a nord del Biviere) è nata la “Fattoria della Legalità” che sorge su terreni confiscati alla mafia.

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