Lentini

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Lentini

Mappa di Lentini e del suo territorio


Mappa di Lentini (per ingrandire la mappa clicca qui).

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Cenni principali su Lentini


La città di Lentini fotografata dalla SS 194.

L’importante città di Lentini è quella situata più a nord in Provincia di Siracusa posta molto in prossimità della città di Catania (posta a nord del territorio comunale, il cui confine segna anche quello tra le due rispettive province). Essa sorge sulle propaggini collinari sud occidentali della Piana di Catania note come “Monti di Lentini” (che si presentano molto simili ai Monti Iblei di cui essi ne rappresentano le estreme propaggini settentrionali, poste a meridione della città lentinese presso il territorio comunale della limitrofa Carlentini) distando rispettivamente 47 chilometri a nord ovest di Siracusa e 33 da Catania.


Foto panoramica di Lentini.

Lentini è la città più importante della Zona nord della Provincia di Siracusa (di cui fanno anche parte le città di Francofonte e la vicinissima Carlentini), ma è considerata anche come un’importante centro di sviluppo economico per la sua fiorente economia legata ai prodotti tipici della zona ossia alle “Arance Rosse” che sta divenendo sempre più all’avanguardia.

La città leontina è situata su un tavolato pianeggiante di origine alluvionale che si innalza a 54 metri sul livello del mare, circondato da numerosi corsi d’acqua tra cui i principali sono i Fiumi San Leonardo (che delimita la zona di confine tra le province di Catania e Siracusa) e Gornalunga (quest’ultimo affluente del Simeto) e numerosi affluenti tra cui i Torrenti Lisso – Sant’Eligio e Riceputo che scorrono nel sottosuolo lentinese, e i Torrenti Falconello, Margi, Rappis, Barbaianni, Cillepi – Canneddazza, Cugno Carrubba – San Cristoforo, Ippolito, Serravalle e Ossena – Trigona; le acque di questi ultimi due danno origine al Biviere di Lentini, vasto invaso artificiale utilizzato per l’immagazzinamento di acque ad uso irriguo o cittadino divenuto un sito di grande importanza naturalistica tra i più importanti della Sicilia. Sono presenti nel territorio settentrionale lentinese numerosi canali di irrigazione noti come Canale Benanti (che si origina dal Torrente San Basilio), Fiumefreddo, Panebianco e Acque Salate.


Il Biviere di Lentini. 

Il centro urbano di Lentini presenta piccoli dislivelli dovuti alla conformazione semi montuosa dei Monti di Lentini anche se la sua zona periferica è in prevalenza pianeggiante poiché si affaccia sull’area meridionale della vasta Piana di Catania, per cui alcuni isolati risultano sopraelevati rispetto ad altri. Comunque la planimetria cittadina si presenta piuttosto ampia malgrado la popolazione non superi i 30 mila abitanti, perché in passato Lentini fungeva la funzione di “Città Capoluogo” (seppur per un periodo piuttosto breve) di buona parte della Provincia di Siracusa divenendo anche un’importante “Diocesi” e comprendeva anche per un certo periodo di tempo il limitrofo paese di Carlentini (posto a circa 2 chilometri a sud); infatti bisogna dire che Lentini, che assieme ai vicinissimi centri abitati di Carlentini e Carlentini Nord – Santuzzi (posto proprio a ridosso della periferia nord di Lentini e diviso dall’area amministrativa lentinese dalla Via Etnea, anche se chi abita li si considera “lentinese”) arriva a contare circa quarantamila abitanti divenendo di fatto il secondo centro più popolato della provincia dopo Siracusa.


La Piazza Duomo di Lentini con la Chiesa di Sant’Alfio.

 L’assetto viario che caratterizza la planimetria cittadina è di tipo misto, poiché si alternano isolati viari a scacchiera nei quartieri periferici a vie ortogonali ma leggermente tortuose nel pittoresco centro storico. Le principali arterie viarie cittadine confluiscono nella vasta piazza principale, Piazza Duomo, considerata il cuore pulsante della città con i suoi monumenti in stile barocco (la grandiosa Chiesa di Sant’Alfio e Santa Maria della Cava, il Palazzo Scammacca, che oggi è sede del Municipio di Lentini e la Chiesa di San Giuseppe). Attorno alla piazza sorgono vari quartieri storici in cui sono presenti importanti monumenti come le Chiese del Carmine, di San Francesco di Paola, della Santissima Trinità, di San Luca, di Santa Lucia, della Campana, di San Mercurio, dei Cappuccini e della Santa Croce ecc… mentre i più importanti edifici nobiliari sono i Palazzi Aletta, Beneventano, Bonfiglio, San Lio e Sansà. Le principali arterie del centro storico sono le Vie Garibaldi, Alaimo da Lentini, Niccolini – San Francesco d’Assisi, Regina Margherita, XX Settembre, Bricinna e Giuseppe Verdi mentre le altre piazze degne di nota sono le Piazze Carmine, Regina Elena nota come “Piazza Carcere”, Dante Alighieri nota come “Badia”, Alemagna o “Santa Mara Vecchia”, Oberdan o “Potta Iaci” (da non confondere con l’omonima sita nella vicina Catania), San Luca e Nazionale. Sono presenti anche molte aree di verde pubblico di cui le più importanti sono la “Villa Gorgia da Lentini” e la “Villa Guglielmo Marconi” nota anche come “Villa Badda” per la presenza di una fontana di forma sferica. Non meno importante il monumento al cane “Gaetano” che sorge presso la villetta di Piazza Taormina (di fronte allo stadio “Angelino Nobile”). La città ha una stazione balneare situata nella vicina Agnone Bagni (facente parte del territorio comunale di Augusta) che funge da “Lido della Zona nord della Provincia di Siracusa”.

A sud della città è posto il sito archeologico di Leontinoi, che comprende le rovine dell’antica città greca da cui si è originata l’attuale Lentini, avente anche numerose rovine di origine medievale come il Castellaccio e le Chiese Rupestri di San Giuliano e del Crocifisso, tra le più importanti della Sicilia nel suo genere.


Le rovine dell’antica città di Leontinoi.

Lentini è considerata come la “Città degli agrumi” per eccellenza; infatti qui vengono coltivate molte specie di agrumi tra le quali anche le Arance rosse, che hanno ottenuto la “Certificazione IGP”. In città poi ci sono molte aziende specializzate nel commercio degli agrumi provenienti da Lentini e dalle città limitrofe (tra cui citiamo il “Tarocco di Francofonte” e il “Limone Femminello” proveniente da buona parte della Provincia di Siracusa).


Le Arance Rosse di Lentini.

Bisogna però approfondire qualcosa sull’arancia rossa lentinese per conoscerla meglio. Per arancia rossa intendiamo il “Tarocco” (soprattutto quello di Francofonte), l’ “Arancia Mora”, oltre alla più nota “Arancia Sanguinella”; tutte coltivate nel territorio lentinese. Queste specie particolari di arance sono presenti solo nelle province siciliane quindi non esistono arance rosse spagnole, marocchine turche ecc…. Quest’arancia stata riconosciuta come un cibo antiossidante poiché grazie alle sue vitamine (tra cui la Vitamina C) ritarda l’invecchiamento e soprattutto l’insorgere dei tumori maligni avendo così l’identificazione “IGP” (“Indicazione di Origine Protetta”). Queste arance trovano nella porzione lentinese della Piana di Catania l’ambiente giusto per svilupparsi e maturare grazie all’ambiente umido e freddo che contribuisce alla pigmentazione rossa di queste arance. Bisogna dire che anche le più comuni arance bionde hanno un’alta importanza economica per il territorio lentinese; difatti anch’esse (che hanno le stesse caratteristiche antiossidanti di quelle rosse) vengono molto ricercate. Inoltre vi sono arance che presentano una caratteristica polpa semi pigmentata (si presentano bionde con piccoli puntini rossi) o addirittura metà rossa e metà bionda (considerate purtroppo dal mercato come “arance di scarto”, venendo così vendute solo in ambito locale, ma che non hanno niente da invidiare alle arance interamente rosse o bionde). Inoltre tutte queste arance (rosse e bionde) sono “apirene” (prive di semi). Altro prodotto tipico è il “Pane di Lentini”, particolare e fragrante poiché fatto con farine provenienti da accurate selezioni di chicchi di frumento di grano duro locale e lievitato con “lievitazione naturale” mediante il cosiddetto “Criscienti” ossia il lievito madre che conferisce maggior sapidità a questo particolare pane, cotto poi in forno a legna alimentato con legni provenienti da alberi e arbusti rigorosamente provenienti dal territorio lentinese (e in parte carlentinese). Anch’esso ha ottenuto la certificazione “IGP”. Altra caratteristica culinaria è la presenza sulle tavole locali di rane note come “Larunchi” e pesci d’acqua dolce (Tinche, Anguille e Carpe su tutti) che vengono catturati lungo i fiumi e i torrenti che circondano Lentini.

Bisogna dire infine che a pochi chilometri da Lentini troviamo sia l’importante città di Catania, sia la Base NATO di Sigonella (posta tra i territori di Lentini, Catania e la zona meridionale del territori comunali di Belpasso, Motta Sant’Anastasia e Paternò).

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Statistiche generali

  • Nome in siciliano: “Lintini” ;
  • Abitanti: lentinesi o leontini;
  • Popolazione abitante: 23950 abitanti;
  • Comuni confinanti: Carlentini, Francofonte (SR)Catania, Belpasso, Militello in Val di Catania, PalagoniaRamacca, Scordia (CT);
  • Fiumi e torrenti limitrofi: Fiume Gornalunga, Fiume San Leonardo, Torrente Carrubbazza, Torrente Lisso, Torrente Rappis, Torrente San Basilio, Torrente Scorsone – Sabuci, Torrente Serravalle, Torrente Trigona, Canalizzazioni del territorio settentrionale di Lentini;
  • Zone lacustri: Biviere di Lentini;
  • Monti e rilievi limitrofi: Monti di Lentini, Monte Pancali;
  • Clima: freddo e umido in inverno in invernocaldo e torrido in estatemite con eventuali piogge in autunno e primavera;
  • Santi Patroni: Santi Alfio, Filadelfo e Cirino;
  • Altri Santi venerati: Santa Maria della Cava (Compatrona di Lentini), Santi Martiri di Lentini, Santa Tecla da Lentini, San Giuseppe, Santa Maria delle Grazie, Sant’Antonio di Padova, Santa Maria Assunta, Santa Lucia;
  • Economia lentinese: agricoltura, agrumicoltura, allevamento, economia commerciale a conduzione familiare, meccanica, informatica, attività turistico – culturali;
  • Prodotti tipici e specialità gastronomiche: Pane di Lentini, pizze e focacce tipiche (“Facci ri Vecchia”,“Cudduruni”, “Scacciuni” ), rane dei limitrofi corsi d’acqua (“Larunchi” ), Arance rosse (“Tarocco” e Sanguinello), dolciumi tipici locali a base di agrumi e no;

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Come raggiungere Lentini

Via Auto

  • Per chi proviene dall’Italia peninsulare e da Messina, Catania e rispettive province: immettersi sull’Autostrada A 18 Messina – Catania, dopodiché percorrere la Tangenziale di Catania e immettersi sull’Autostrada Catania – Siracusa – Gela (in esercizio fino a Rosolini) e uscire allo svincolo “Lentini – Carlentini”, per poi immettersi sulla SS 114 Diramazione fino allo svincolo sulla SS 194 Catania – Ragusa ed arrivare così nella città lentinese;
  • Per chi proviene da Palermo, Caltanissetta, Enna, Agrigento e Trapani e rispettive province: immettersi sull’Autostrada A 19 Palermo – Catania ed uscire allo svincolo “A 18 Tangenziale di Catania – Ragusa – Siracusa” ed immettersi prima nella tangenziale, dopodiché sull’Autostrada Catania – Siracusa – Gela e uscire allo svincolo “Lentini – Carlentini”, per poi immettersi sulla SS 114 Diramazione fino allo svincolo sulla SS 194 Catania – Ragusa ed arrivare così nella città lentinese;
  • Per chi proviene da Gela e Ragusa: immettersi sulla SS 115 fino a Ragusa o continuare sulla medesima strada per imboccare l’Autostrada A 18 Siracusa – Gela andando in direzione “Catania” ed uscire allo svincolo “Lentini – Carlentini”, oppure da Ragusa immettersi sulle SS 194 – SS 514 ed arrivare così a Lentini;

Via Treno

  • Sul sito www.trenitalia.com compilare il modulo con le città di partenza e le città di arrivo (in questo caso Lentini) per conoscere giorni, orari e durata del viaggio.

Via Aereo

  • L’aeroporto più vicino a Lentini è quello di Catania (Aeroporto Fontanarossa “Vincenzo Bellini” www.aereoporto.catania.it), sul sito controllate gli orari dei voli, e sui siti delle autolinee controllate gli orari degli autobus che dall’Aeroporto Fontanarossa conducono a Lentini (controllate le Autolinee AST e Interbus).

Via Autobus

Via Mare

  • Lentini è raggiungibile via mare dagli scali di Pozzallo (RG), Catania, Messina, Milazzo (ME), Termini Imerese (PA), Palermo e Trapani (per le informazioni stradali vedere paragrafi soprastanti); per saperne di più visitate il sito www.traghettilines.it.

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Storia di Lentini

Dalla fondazione greca (750 a.C.) alla distruzione seicentesca (1693)

Sulla fondazione dell’antica città di Lentini vi sono un’infinità di leggende legate alla Mitologia greca. Secondo lo studioso lentinese Sebastiano Pisano Baudo, la più certa è quella che attribuisce la fondazione della città lentinese ai Lestrigoni (popolazione mitica che discendeva dai Ciclopi, esseri giganteschi che possedevano un occhio solo), che scese dalle pendici dell’Etna fino ad arrivare nell’attuale sito in cui sorge Lentini. Un altra leggenda attribuisce Lentini alla mitica città di Camesena, fondata dai Saturni (una popolazione che discenderebbe dal Dio Saturno); anche il limitrofo lago del Biviere di Lentini avrebbe un’origine mitologica, sarebbe stato creato per volere di Ercole che uccise un leone in questa zona; e a ricordo di ciò venne eretta la città di Leontinoi.

Ritornando alla realtà, possiamo dire che il primo nucleo abitativo in territorio lentinese città ha chiare origini neolitico – sicule. I Siculi, scesi dalla Sicilia centrale, si stanziarono intorno al 1200 a.C. sull’attuale Colle della Metapiccola (a poca distanza dalle rovine di Leontinoi) e li costruirono un piccolo villaggio molto probabilmente noto come “Xouthia”. Questo villaggio sorgeva in una posizione altamente strategica ed era noto per la ricchezza della sua necropoli, posta sotto il sito abitativo di epoca neolitico – sicula. Altri siti con frequentazione neolitico – sicula piuttosto importanti furono quelli posti a nord della città presso le Contrade Valsavoia, Palazzelli, Cozzo Luppinaro, Castellana, San Basilio, Xirumi – Serravalle, Fiumefreddo, Bulgherano, Ossena – San Lio.

Nel 750 a.C. alcuni coloni calcidesi (provenienti da Calcide, un’importante città della Grecia antica) partirono dalla loro colonia siciliana, Nasso (oggi Giardini Naxos, Messina), per conquistare i territori situati sotto l’Etna, Loro erano guidati dal guerriero Teocle che, arrivato presso gli attuali territori lentinesi, cacciò via la popolazione sicula dal loro villaggio aiutati dagli alleati di Megara Hyblea. Dopodiché Teocle fondò una città fortificata sulle pendici del Colle San Mauro chiamandola con il nome di “Leontinoi” (nome derivato dalla parola greca “Leones”, significante “Leone”) divenendo nota come la “Città dei Leoni” (nome dato ai guerrieri leontini per la loro ferocia nei combattimenti) anche per via della leggenda legata ad Ercole. Leontinoi negli anni andò espandendosi sempre di più nel territorio circostante fondando a sua volta altre proprie colonie che sarebbero riconducibili a Xouthia sul Colle della Metapiccola, Kyrikos sul Colle Ciricò, Focea sul Colle Tirone (il sito in cui sorgerà poi il castello medievale di Lentini, meglio noto come “Castellaccio”), Brikinnai sul Colle San Basilio, ed Euboya in territorio di Vizzini – Licodia Eubea (in Provincia di Catania) dentro di essa divenendo così una delle principali rivali delle città di Siracusa, Gela ed e Agrigento.

Nel 494 a.C. Leontinoi venne conquistata dal tiranno (nome indicante i sovrani in epoca greca) Ippocrate di Gela dopo una furibonda battaglia, e assoggettata sotto la Tirannide gelese. Dopo la Tirannide (monarchia) gelese, nel 476 arrivò quella siracusana. Difatti Leontinoi fu conquistata da Ierone, tiranno di Siracusa. Ma la città venne anche minacciata dai Siculi guidati dal guerriero netino Ducezio. Nel 427 a.C. ci fu una nuova battaglia. Leontinoi e Atene si schierarono contro Siracusa, ma la città aretusea vinse anche questa battaglia, anche perché aiutata da molti dissidenti lentinesi ostili alla monarchia leontina, che allora abitavano il sito dove sorge tuttora la vicina Carlentini (Colle della Metapiccola in cui sono poste notevoli rovine archeologiche sempre appartenenti al sito di Leontinoi). Quest’ultimo evento fece si che ci furono lotte intestine a Lentini tra filoaretusei e filoateniesi. Finché il nuovo Tiranno di Siracusa, Agatocle, pose fine a queste lotte cittadine. Con la Tirannide aretusea vennero secoli di pace dove la città leontina si sviluppò culturalmente grazie a poeti e scienziati come: Gorgia da Lentini, Erodico Medico, Agatone e Pittagora. Molto probabilmente la città aveva un piccolo impianto portuale che tramite il Torrente Lisso (ora in buona parte interrato) faceva in modo di mettere in collegamento la città col Mare Ionio tramite il Fiume San Leonardo (a quei tempi noto come “Terias”) che solcava la parte meridionale della Piana di Catania, nota come “Campi Leontini”.

 Nel 214 Leontini venne conquistata dai Romani che ne latinizzarono il nome in “Leonzio”. Sotto di essi il primitivo sito della città leontina cadde in decadenza e si spopolò quasi del tutto andando man mano a formare l’attuale area abitativa posta al di la del Colle San Mauro. Successivamente le torture e il martirio dei “Tre Martiri Alfio Filadelfo e Cirino” (vedi link “Feste e tradizioni”) fecero traballare le istituzioni cittadine, poiché con le sofferenze fatte patire ai “Tre Santi”, esse furono viste con disprezzo dalla popolazione locale, ma anche da numerosi funzionari romani che in gran segreto abbandonarono il paganesimo per diventare Cristiani.

Dopo la caduta di Roma, nel 535 d.C. Leonzio venne conquistata dai Bizantini. Loro permisero alla gente di professare liberamente il Cristianesimo costruendo moltissime chiese (ora scomparse) e istituendo numerosi “Oratori Rupestri” nelle tantissime grotte presenti nel territorio di cui quella più importante è senza dubbio la Chiesa del Crocifisso. Un altro insediamento piuttosto importante venne posto presso la Collina di San Basilio li dove vi è posta una costruzione misteriosa formata da varie colonne, che venne riadattata dai bizantini divenendo una basilica semi rupestre; li dove forse sorgeva il sito di “Brikinnai”.

 Nel 847 vennero gli Arabi, che massacrarono la maggior parte della popolazione bizantina e conquistarono Lentini, facendola diventare “feudo”. Intorno all’anno 1000 scesero i Normanni, che cacciarono gli Arabi e conquistarono la città. Loro fortificarono la zona a nord della vecchia Leontinoi (l’attuale suolo cittadino) fondando la potente città medievale di Lentini, circondata da imponenti fortezze come il “Castellaccio” ossia la principale fortezza difensiva di Lentini, il Castello Nuovo (in cui dimoravano le famiglie che governavano la città) posto sul Colle Ciricò ad ovest dell’attuale Lentini e il “Feudo di Ossena” (fortezza militare posta ad ovest di Lentini sulla Cava di Ossena, attualmente in territorio di Francofonte); altri feudi furono costituiti presso le Contrade Bulgherano, Fiumefreddo e Xirumi. Intorno al 1223 sotto gli Svevi, Lentini venne affidata dall’Imperatore Federico II di Svevia nelle mani del Conte Alaimo da Lentini, celebre condottiero la cui notorietà era diffusa anche fuori dai confini regionali. Nel 1278 la città passò agli Angioini, che attuarono una dura repressione contro gli abitanti, che risposero con sanguinose rivolte finché nel 1296 passò agli Aragonesi con la “Rivolta dei Vespri Siciliani”.

 Negli ultimi decenni del 1300 Lentini fu funestata dalle lotte tra i Ventimiglia, gli Alagona e i Chiaramonte, che volevano impossessarsi dell’assoluto dominio della città leontina, finché nel 1400 passò alla famiglia Gargallo, che tenne il controllo della città leontina per tutto il secolo rinascimentale.

Nel 1516 Lentini passò a Carlo V di Spagna, che fece della città un’importante roccaforte per la lotta contro i Pirati Saraceni provenienti dalle coste turche e africane. Per due secoli la città visse periodi altalenanti; innanzitutto col terremoto del 1542 mezza città viene distrutta tra cui anche il sito del “Castello Nuovo” posto ad ovest che venne riconvertito a semplice bastione difensivo. Dopodiché seguirono numerosi lavori di restauro che consentirono alla gente di sistemarsi economicamente e ripopolare la città, anche se si preferì costruire un nuovo sito abitativo posto più a sud e molto meglio fortificato e costruito, noto come “Lentini di Carlo V”, abbreviato in “Carlentini”, che poi divenne una cittadina separata dall’attuale Lentini.

 L’11 Gennaio 1693 un terremoto più catastrofico del precedente distrusse completamente la medievale Lentini uccidendo moltissime persone sotto le macerie degli edifici cittadini. Della gloriosa città di Lentini ora restavano solo cumuli di macerie e cadaveri.

Dalla ricostruzione (1700) ai giorni nostri (2000)

Dopo varie traversie, venne deciso di ricostruire la città di Lentini nell’antico sito secondo lo stile barocco settecentesco così come è stato fatto nella vicina città di Catania.

Furono chiamati grandi ingegneri tra cui Fra Angelo Italia e altri capomastri molto celebri dell’epoca, ma questo comportò ingenti spese di costruzione e molti anni di lavoro. Tanta gente senza casa stufa di aspettare un tetto sotto cui stare se ne andò nella vicina Carlentini lasciando la città semi deserta.

 Per risolvere questa situazione che attanagliava Lentini, il Re Carlo II di Borbone pensò di ripopolarla con gente proveniente dalle campagne siciliane e di elevarla a capoluogo di un circondario che comprendeva: Carlentini, Francofonte, Sortino, Melilli, Cassaro, Ferla, Avola e Noto nella Provincia di Siracusa, Militello, Grammichele e Palagonia nella Provincia di Catania e infine Spaccaforno (ora Ispica). Ma di ciò non se ne fece niente. Intanto a Lentini la preesistente Diocesi comprendente buona parte delle città a Nord di Siracusa consacrata a “Santa Maria La Cava”, che poi venne assorbita nella prima metà del 1800 dall’Arcidiocesi di Siracusa.

Durante gli anni risorgimentali si formarono numerose sette massoniche che istigavano la popolazione lentinese a ribellarsi al dominio borbonico. Cosa che avvenne prima nel 1820, poi nel 1837 e nel 1848 nell’anno della I guerra d’Indipendenza che portò alla ribellione tutte le maggiori città del sud. Dopo un periodo di repressione, arrivò finalmente nel 1860 la tanta sospirata indipendenza, grazie alla spedizione di Garibaldi. Lentini cominciò a far parte della Provincia di Siracusa (dal 4 Agosto 2015 nota come “Libero Consorzio Comunale di Siracusa”) sotto il “Circondario di Siracusa”. Negli anni successivi vennero costruite molte opere pubbliche di primaria importanza come: canalizzazioni idrico fognarie, reti elettriche, scuole, un grande ospedale e numerosi miglioramenti fondiari. Inoltre venne finanziata anche l’attività artigianale.

 Nella prima metà del 1900 Lentini passò dei momenti molto cupi. Innanzitutto il periodo della I guerra mondiale portò molti dissapori tra la popolazione contraria a far partire i propri giovani al fronte, e la politica locale che invece era favorevole alla guerra. Venne premiata la politica, ma col caro prezzo di numerosi soldati lentinesi morti. Dopo la guerra arrivò il ventennio della dominazione fascista dove ci furono numerosi tumulti contro la dittatura di Mussolini, puniti con dure repressioni contro i cittadini. Infine arrivò la II guerra mondiale dove molti lentinesi persero la vita nei bombardamenti e nelle rappresaglie avvenute per mano di angloamericani e nazifascisti.

Nei decenni successivi venne ricostruita tutta la città e man mano venne riavviata l’economia anche grazie alla ricostruzione delle opere pubbliche andate distrutte durante i bombardamenti.

Durante il trentennio ’60, ’70 e ’80, in seguito agli eventi politici dell’epoca, Lentini fu colpita da una gravissima crisi economica che spinse migliaia di cittadini ad abbandonare le  loro case e cercare fortuna altrove.

Oggi grazie ai sostanziosi finanziamenti operati dall’Unione Europea e dagli Enti politici locali, l’economia della città di Lentini sta divenendo una principale fonte di guadagno e di prestigio per questa città dall’importante passato.

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Lentini oggi; Economia, turismo, cultura e personaggi famosi

Economia

La città di Lentini oggigiorno è il principale centro economico della Zona nord della Provincia di Siracusa, sia per le fiorenti attività economiche, sia perché la città è indubbiamente favorita dalla vicinanza a Catania, una delle città più all’avanguardia per quanto riguarda l’economia di mercato nel Sud Italia.

L’agricoltura rimane però il maggior punto di forza dell’economia lentinese. In particolar modo menzioniamo l’agrumicoltura; il territorio lentinese si presenta adatto alla coltivazione delle Arance (sia bionde che rosse) poiché la temperatura invernale della Piana di Catania è piuttosto umida, ciò consente una ottimale coltivazione agrumicola. A Lentini vengono coltivati: limoni, mandarini, clementine, arance bionde ma soprattutto arance rosse tra cui le varietà “Tarocco”, “Sanguinello” e “Moro”. Recentemente le arance rosse lentinesi hanno avuto la certificazione “IGP”  come “Arance rosse di Sicilia”, dette anche “Arance della salute”, perché recenti studi scientifici hanno dimostrato che queste arance posseggono proprietà antiossidanti e antitumorali date dalla Vitamina C; e per questo esse sono molto richieste dai mercati italiani, europei e mondiali.

Altre colture arboree sono date da: oliveti, mandorleti, pescheti, fichi e altri alberi da frutta. Da non escludere la raccolta e la commercializzazione dei Fichi d’India.

 Per quanto riguarda le colture ortive, a Lentini vengono coltivate colture da serra (peperoni, pomodori, melanzane e zucchine), colture da pieno campo (lattuga da insalata, cicoria, cavolfiori, finocchi, cipolle, patate, carote e zucche), colture leguminose (fagioli, fave, ceci, piselli e fagiolini) e infine colture cerealicole (grano duro, orzo e avena) e erbai da fieno.

Il settore industriale artigianale è in costante crescita; vi troviamo industrie operanti nel settore edilizio (produzione di laterizi e materiali di costruzione e di infissi metallici e materiali di carpenteria), nel settore meccanico e nel settore agricolo – zootecnico (mangimifici e concimifici).

Infine troviamo nel territorio lentinese piccole aziende artigianali operanti nel settore agroalimentare specializzate nei settori oleario, lattiero – caseario e conserviero: Infine vi sono botteghe dolciarie specializzate nella lavorazione degli agrumi, che vengono trasformati in dolciumi vari (marmellate, canditi e altri prodotti dolciari), essenze e liquori.

Il comune di Lentini ha intenzione di valorizzare un’area cittadina per farla divenire un grandissimo “Consorzio per lo sviluppo Industriale”, e farla così divenire zona commerciale, congressuale e fieristica, per permettere agli imprenditori locali di far conoscere i loro prodotti e lanciarli sul mercato internazionale.

Turismo e cultura

In questi ultimi anni Lentini sta entrando prepotentemente nel mercato del turismo italiano ed europeo; grazie ai fondi stanziati dagli Enti locali (Provincia Regionale di Siracusa e Regione Sicilia) e dell’Unione Europea, l’amministrazione comunale di Lentini sta cercando di rendere efficienti le strutture ricettive del territorio.

Innanzitutto nell’area del Biviere verranno costruite aree attrezzate per i turisti (vedi link “Riserva naturale Biviere di Lentini”), mentre dentro la città sono previsti interventi di riassetto urbano.

Inoltre molti cittadini stanno intraprendendo una sorta di via imprenditoriale aprendo nuove strutture ricettive per i turisti tra cui: bed & breakfast, ristoranti, pizzerie, bar e molti altri locali di aggregazione per far si che i turisti possano usufruirne, ma anche per creare nuovi posti di lavoro per la gioventù locale. Inoltre le manifestazioni folcloristiche, le festività cittadine religiose (in particolare quella legata ai “Tre Martiri”) e i numerosi spettacoli estivi, stanno richiamando molta gente proveniente dalle zone circostanti e addirittura da altre regioni d’Italia.

Possiamo concludere dicendo che la città puntando semplicemente sull’economia dei prodotti locali e sulla promozione del turismo cittadino, sta vincendo la sua battaglia contro la povertà e il sottosviluppo industriale e turistico a cui tutte le città del meridione (siciliane e no), sono state costrette a rimanere per lunghi decenni. 

Personaggi famosi

Lentini è la terza città in Provincia dopo Augusta e Siracusa ad avere il maggior numero di personaggi famosi che hanno dato lustro alla loro città in Italia e nel mondo intero.

Iniziamo con i personaggi vissuti più anticamente; tra questi ricordiamo: il poeta Gorgia da Lentini, l’anatomista Erodico Medico, il poeta Iceta da Lentini, il filosofo Agatone e lo scultore Pittagora; tutti vissuti nel periodo della dominazione greca; e i vari “Santi di Lentini” (vedi link “Festa di Sant’Alfio” nella pagina delle feste e delle tradizioni della città lentinese).

Tra quelli vissuti nel medioevo ricordiamo: il celebre condottiero medievale Alaimo da Lentini, il poeta Jacopo da Lentini (il primo poeta al mondo a scrivere poesie in dialetto siciliano, nonché inventore del “Sonetto”) e il capomastro Riccardo da Lentini, fedele servitore di Federico II (nonché progettista degli splendidi Castelli Svevi tra i quali citiamo il “Castello Svevo” di Augusta e il “Castello Maniace” di Siracusa).

Tra quelli vissuti nei secoli 400, 500 e 600 ricordiamo lo storico Filadelfo Mugnos, il poeta Ortensio Scammacca e il teologo Agatino Castiglioni.

  Tra quelli vissuti nel settecento ricordiamo: il poeta Paolo Meli e il medico Domenico Bottone.

Tra quelli vissuti nei secoli settecento e ottocento citiamo: gli studiosi Sebastiano Pisano Baudo e Giuuseppe Puccetti, il poeta dialettale Francesco Carrà Tringali e lo studioso Antonino Bonfiglio.

 Tra quelli vissuti nel novecento ricordiamo il Barone Giuseppe Luigi Beneventano, il matematicoFiladelfo Insolera, gli studiosi Alfio e Manlio Sgalambro, lo scrittore Sebastiano Addamo, l’archeologo Salvatore Ciancio e il filosofo Carlo Lo Presti.

Infine ricordiamo i personaggi più recenti: tra cui il regista Salvatore Vasile, gli scrittori Anselmo Madeddu e Giuseppe La Pira, la showgirl Anna Valle, divenuta Miss Italia nel 1995 (i cui genitori sono di origine lentinese), il percussionista Alfio Antico, il cantante Gianfranco Randone cantante del gruppo dance Eiffel 65, noto col nome di “Jeffrey Jay”, e infine citiamo la showgirl Costanza Caracciolo.

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Guida turistica di Lentini
(clicca sui link per visualizzare i luoghi da visitare)

La città di Lentini presenta un interessante centro storico suddiviso in tanti piccoli quartieri storici dai caratteristici nomi in dialetto. A Lentini si entra dalla periferica Via Etnea posta a nord della città collegandosi alla SS 194 e alla Stazione Ferroviaria di Lentini, costeggiando l’area di “Carlentini Nord”. Si entra nel primo quartiere storico noto come “Santuzzi” in cui è posta un’edicola votiva consacrata ai “Santi Alfio, Filadelfo e Cirino”, da cui si possono raggiungere la Piazza Resistenza, la Via Filadelfo Aparo, la Piazza del Popolo, la Piazza Aldo Moro e le aree di Via Seggio e Via Caduti per la Pace.

Arriviamo all’imbocco della Via Vittorio Emanuele III presso le aree note come “Badduzza”, “San Cristoforo” e “Macchina Ghiaccio” in cui possiamo ammirare il Palazzo Zacco mentre ad ovest entriamo nel quartiere “Maronna ‘o Casteddu” in cui possiamo ammirare l’edicola votiva consacrata appunto alla “Madonna del Castello” (ossia a “Santa Maria La Cava”, Compatrona della città di Lentini). Al termine della Via Vittorio Emanuele III è posta la Via Garibaldi facente parte del quartiere “Tririci Vaneddi” nei cui pressi possiamo ammirare la Villa Comunale “Gorgia da Lentini”, l’area di Via Agnone e Piazza dei Sofisti, la Piazza Taormina col monumento al cane “Gaetano” e il limitrofo stadio “Angelino Nobile, e il Lavatoio Pubblico di Lentini posto nei pressi del quartiere “Lavatoriu”.

Ritornando presso la Via Garibaldi possiamo ammirare il Cinema Lo Presti (tra le Vie Pitagora, Cristoforo Colombo, Jacopo Notaro e Murganzio), l’elegante Palazzo Magnano – San Lio e la limitrofa Piazza Raffaello in cui vi sono i quartieri “Urfaneddi” e “Cuddaria”. Qui è posta la Biblioteca Civica di Lentini posta presso l’ex Chiesa di Sant’Antonio Abate con l’annesso orfanotrofio.

Nella zona nordorientale del centro storico lentinese vi è un importante asse urbano formato dalle Via Pitagora – Murganzio – Giuseppe Verdi – Piave e dalle Piazze Nazionale – e degli Studi in cui vi sono posti i quartieri noti come “Calata Signureddu”, “Rua Ranni”, “Spitali Vecchiu”, “Buffetti”, “Villa ‘a Badda”, “Quartarari”, e “Matri ‘a Catina”. Qui possiamo ammirare la Casa Signorello, la Via Giuseppe Verdi con un’interessante area verde, la Chiesa di San Giovanni di Dio annessa all’ex Ospedale Vecchio di Lentini posto in Via dei Vespri nel quartiere appunto denominato “Gghianata do Spitali Vecchiu” (“Salita dell’Ospedale Vecchio), in cui è posto il palazzo Palazzo Bonfiglio, elegante edificio con un giardino sopraelevato che si affaccia presso la Piazza Duomo. Proseguendo raggiungiamo la Piazza Nazionale e la Villa Guglielmo Marconi, nota anche come “Villa ‘a Badda” (nome dato anche al limitrofo quartiere). A nord vi è posta l’area di Piazza Degli Studi in cui è posto il Museo Archeologico di Lentini in cui sono esposti vari reperti provenienti dal sito archeologico di Leontinoi, oltre al Vecchio Mattatoio di Lentini e alle Chiese della Madonna del Rosario e di Santa Maria della Catena.

Tramite la Via Garibaldi raggiungiamo l’area occupata dalle Piazze Duomo e Umberto I, che formano un grande spiazzale circondato dall’omonimo quartiere posto nel cuore della città lentinese in cui si affacciano innanzitutto il Chiesa Madre di Sant’Alfio e Santa Maria La Cava, la principale chiesa cittadina in stile barocco (tra le più belle della Provincia di Siracusa) consacrata a “Sant’Alfio” (Patrono di Lentini) e ai fratelli “Santi Cirino e Filadelfo” oltre che alla figura di “Santa Maria La Cava” (Compatrona della città lentinese) al cui interno sono posti gli ipogei catacombali in cui vennero seppelliti i “Santi Alfio, Filadelfo e Cirino”. In questa piazza è posta anche l’elegante Chiesa di San Giuseppe, l’Ex Circolo “Alaimo da Lentini”, l’Ex Casa del Fascio di Lentini (adiacente al Duomo), il settecentesco Palazzo Scammacca (attuale sede municipale) oltre a vari edifici di epoca settecentesca e ottocentesca. Dietro la piazza lungo la Via Arrigo Testa, è posto l’Ex Convento di San Domenico.

Dalla Piazza Duomo imbocchiamo la Via Conte Alaimo da Lentini lungo la quale sono posti i quartieri “Carmine”, “Carcere”, “Scala”, “Puttazza”, “Vutata ‘o Santu” e “Biviratura”. Qui possiamo ammirare la Chiesa e il Convento di Santa Maria del Carmine, le Piazze Regina Elena e Guido Rossa presso le aree note come “Cacciri” e “Salita Pisano” in cui si affacciano la Chiesa di San Francesco di Paola con l’Ex Convento dei Frati Minimi. Proseguendo per Via Conte Alaimo possiamo ammirare l’elegante Palazzo Aletta – De Geronimo, uno dei più grandi edifici aristocratici della città lentinese. Percorrendo tutta la Via Conte Alaimo arriviamo presso la periferia occidentale della città nota come “Purrazzitu” in cui possiamo ammirare la moderna Chiesa di Sant’Antonio di Padova, il Largo Plebiscito e la Piazza della Repubblica.

Imbocchiamo la Via Niccolini percorrendo le aree note come “Vutata ‘o Santu” e “Santa Mariula” in cui possiamo ammirare la piccola Chiesa di Santa Maria degli Archi. Si arriva presso la Piazza Dante Alighieri posta presso il quartiere noto come “Badia” in cui possiamo ammirare la bella Chiesa della Santissima Trinità e San Marziano annessa all’ex Convento delle Clarisse, uno dei luoghi sacri più interessanti della città di Lentini; a poca distanza presso Via Eleonora Duse è posto il Palazzo Catalano. Da qui percorriamo la Via San Francesco di Assisi collocata presso i quartieri “Immacolata – Ospedale” (noto come “A ‘Mmaculata” ) e “Selva – Colle San Francesco” (noto come “A Sibba” ) e la limitrofa “Salita Puccetti” posta nel quartiere noto come “A Gghianata de Pupazzi” ); in questa strada possiamo Palazzo Beneventano, elegante edificio settecentesco avente rifacimenti in stile liberty appartenente un tempo all’omonima famiglia baronale, la Chiesa e l’ex Convento di Santa Maria Immacolata annessa al vecchio Ospedale di Lentini. Da qui percorriamo la Via Ospedale da cui raggiungiamo il Cimitero di Lentini che ingloba al suo interno la Chiesa con l’ex Convento dei Cappuccini. Proseguendo per la Via San Francesco d’Assisi troviamo la Piazza Alemagna posta nell’area nota come “Santa Mara Vecchia” o “Campana”, per via della presenza dell’Ex Chiesa di Santa Maria La Cava oggigiorno nota appunto come “Chiesa della Campana” che è posta li dove un tempo era posta l’antica Chiesa Madre di Lentini consacrata alla citata “Madonna”.

Al termine della Via San Francesco d’Assisi si arriva presso l’estrema area meridionale del centro storico lentinese posta presso la Piazza Vittorio Veneto collocata nei quartieri “Scanneria”, “San Mauro” e “Sant’Eligio”. Poco più a nord è posta la Piazza Oberdan, particolare spiazzale adibito ad “area di verde pubblico” facente parte del quartiere noto come “Potta Iaci”. Da qui imbocchiamo la Via Regina Margherita percorrendo le aree di “Mastrarua”, “Carcere dei Santi” e “Fontana” in cui sono posti i luoghi in cui vennero imprigionati e uccisi i “Santi Alfio, Filadelfo e Cirino”. In questa via possiamo ammirare il Palazzo Bugliarello (sede dell’archivio storico di Lentini), la Chiesa di Santa Lucia e il Palazzo Fuccio – Sansà. Tramite la Via Paradiso raggiungiamo il “Sacro Carcere dei Tre Santi”, una cavità rupestre in cui vennero detenuti i “Santi Alfio, Filadelfo e Cirino” oggi adibita a chiesa rupestre. Dalla Via Roma raggiungiamo il Palazzo Perrotta, ma soprattutto la Chiesa di San Mercurio detta anche “della Fontana”, sorta secondo la tradizione nel luogo in cui vennero martirizzati i tre “Martiri”, da cui si sarebbe originato un pozzo il cui livello dell’acqua sale durante i giorni in cui si svolge la festa consacrata a “Sant’Alfio”.

Dirigendoci verso l’area sudorientale di Lentini, percorriamo la pittoresca Piazza Bellini col Vecchio Mercato Ittico di Lentini in cui si affaccia il Palazzo Conversano – Falcia, arrivando presso la Via XX Settembre che costeggia i quartieri “Gghianata ‘a Matri i Diu”, “San Paolo” e “Scala ‘o Suretu” facenti parte dell’area medievale della città lentinese che è riuscita (in parte) a salvarsi dal terremoto dell’11 Gennaio 1693. A poca distanza vi sono la Piazza di San Luca in cui si affaccia l’elegante Chiesa di San Luca. A sudest della piazza è posta l’area del Colle Roggio in cui sono posti l’edificio noto come “Torre dell’Orologio” e i quartieri “Roggiu”, “San Giovanni dei Bagni” e “San Michele” che sono attualmente i più antichi della città lentinese in cui è posta la piccola ma interessante Chiesa di San Giovanni dei Bagni. Dalla limitrofa Via Bricinna si raggiungono i quartieri noti come “San Giuliano”, “Castellaccio”, “Crocifisso” e “Metapiccola”, in cui vi è posta l’area del Castellaccio e parte dell’area archeologica di Leontinoi (vedi più sotto).

A nordest di Lentini tramite l’asse viario formato dalle Vie Matteotti e Porta Siracusana si costeggiano i quartieri noti come “Supra Fera”, “Vutata do Scupitteri”, “Quatteri Cinisi” e “Santa Cruci” che si affacciano su un rilievo noto come “Colle San Domenico” collocato presso le limitrofe valli di Falconello a nord e di San Paolo a sud; qui possiamo ammirare la Chiesa e il Monastero della Santa Croce nel punto in cui inizia la strada che conduce alla vicina cittadina di Carlentini.

A sud di Lentini è posto il Parco Archeologico di Leontinoi comprendente le rovine dell’antica omonima città di origine greca, ma anche vari ruderi della medesima epoca posti nelle vicinanze dell’attuale Lentini compreso tra le Valli di San Mauro e di Sant’Eligio (rispettivamente a sudest e a sudovest di Lentini) in cui in quest’ultima scorre il Torrente Lisso, il principale corso d’acqua della città lentinese che ormai è stato tombato e scorre nel sottosuolo cittadino prima di immettersi nel Fiume San Leonardo a nord. Tra queste due valli è posto il Colle San Mauro in cui vi sono varie rovine di epoca bizantina di cui va citata la chiesa rupestre nota come “Grotta di San Mauro”. All’interno della Valle di San Mauro sono poste le rovine della città di Leontinoi che comprendono le antiche mura difensive aventi un “sistema a tenaglia” poste presso l’antico ingresso cittadino noto come “Porta Siracusana”, oltre a ruderi dell’Agorà, dell’Acropoli e di vari edifici. A sud vi sono le rovine della Necropoli Meridionale di Leontinoi e del Villaggio di Colle Metapiccola. Nell’area di Sant’Eligio vi è posta un’interessante Necropoliil sito della Grotta di Sant’Antoniole aree del Colle San Francesco e del Colle Sant’Andrea, la semi rupestre Chiesa di San Giuseppe Giusto e l’area del Colle Ciricò. A nordovest di Lentini sono poste le rovine greche di Contrada Bottigliere, Orto Aranci e Porrazzito – Portazza – Case Alaimo in cui vi sarebbero posti anche i ruderi del “Castello Nuovo” della medievale Lentini. A sudest di Lentini vi sono la Chiesa Rupestre di San Giuliano, l’area di Colle Tirone avente varie rovine archeologiche, che comprendono anche i ruderi del “Castellaccio di Lentini” ossia del principale castello medievale cittadino che comprende anche vari siti rupestri al suo interno. A sud del Colle Tirone, presso la Valle San Paolo in cui vi scorre il Torrente Carrunchio (che scorre anch’esso nel sottosuolo lentinese come il Torrente Lisso di cui è affluente) vi sono interessanti siti sacri di tipo rupestre. Il principale è quello della Chiesa Rupestre del Crocifisso, una delle più importanti chiese scavate nella roccia della Sicilia intera avente al suo interno molti affreschi. Altre due chiese rupestri limitrofe sono quelle di Sant’Andrea e del “Cristo Biondo”. Di fronte è posto il Colle San Domenico in cui in tempo vi erano dei bastioni difensivi mentre ora vi è posta la strada che si collega a Carlentini. A nordovest di Lentini vi sono le aree archeologiche del Santuario Ellenistico di Contrada Caracausi – Santuzzi, della Chiesa Rupestre di Santa Margherita, e infine la zona di Quattarari – Piscitello con la Cava Falconello.

A nordovest di Lentini è posto il territorio montano lentinese formato da brevi rilievi comprendenti vasti campi coltivati ad agrumeto che si affacciano presso la Piana di Catania solcato dalla valle del Fiume San Leonardo e da vari corsi d’acqua. Di questa zona possiamo citare le aree archeologiche di Ossena e San Lio – Grotta Stella, il Feudo di Bulgherano, la Tenuta Reina, il Feudo Catalano – Vagliacasi, il Monte Vagliacasi, il sito rupestre di Bagnara, i siti rupestri di Cozzo Luppinaro e Contrada Palazzelli, il Feudo di Castellana e San Basilio, il sito archeologico del Monte Castellana, la Necropoli di San Basilio – Cozzo della Tignusa, le rovine della Basilica di Monte San Basilio (noto anche come “Colonne di San Basilio”, uno dei siti più particolari ed enigmatici della Sicilia intera), il medievale Feudo Xirumi – Serravalle, le rovine di Contrada Serravalle, l’area di Contrada Cucco – Agnelleria, il Feudo Beneventano – Fiumefreddo, le rovine di Contrada Fiumefreddo, le Canalizzazioni idriche del territorio settentrionale lentinese, il Feudo Sigona Grande, l’area archeologica di Sigona – San Giorgio, e infine i tratti lentinesi del Fiume Gornalunga e dell’area di Sigonella.

A nordest di Lentini è posta l’area in cui è collocata la Riserva Naturale del Biviere di Lentini formata da un vasto lago artificiale costruito in epoca medievale che oggigiorno funge da principale riserva idrica della zona. In questa zona vi sono molti corsi d’acqua che scorrono tra gli agrumeti che sono i torrenti Carrubbazza – Falconello, Lisso – Sant’Eligio (che scorrono sotto il perimetro urbano di Lentini), Rappis – Barbaianni – Reina, Trigona (immissario ed emissario del Biviere di Lentini), Scorsone – Sabuci, che si immettono presso il tratto lentinese del Fiume San Leonardo, il principale corso d’acqua dell’estrema area settentrionale della Provincia di Siracusa. In quest’area possiamo ammirare il rilievo noto come “Colle Carfallotto”, i feudi Aletta – Carfallotto e Perrotta, l’ex Villaggio Bardara, l’elegante Villa del Biviere, le aree archeologiche di Timpunazzo, Armicci, Valsavoia e la Stazione Ferroviaria di Valsavoia Scalo. Al centro di questa zona è posto il Lago Artificiale del Biviere di Lentini, popolato da varie specie animali e vegetali. Poco più a nord è posta la Stazione Ferroviaria di Palagonia Scalo, il Feudo Cuccumella noto come “Fattoria della Legalità”, i sito archeologici di Catalicciardo e Galermo – Piano Meta, la Chiesa Rupestre di Santalania, l’ex Feudo Bonfiglio di Carmito e infine le aree archeologiche di Bonvicino e Ponte Malati.

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Elenco completo dei luoghi da visitare

Centro urbano di Lentini

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Parco Archeologico di Leontinoi

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Territorio Montano Lentinese – rovine e area fluviale – Biviere di Lentini

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I luoghi il cui titolo è affiancato da un asterisco (*) sono pericolosi da visitare per vari motivi. Inoltre molti edifici storici, fabbricati e aree al di fuori del centro abitato potrebbero essere di proprietà privata, e senza relativi permessi (da parte dei rispettivi proprietari) non vanno assolutamente visitate al loro interno e l’accesso non consentito è severamente vietato e perseguito a norma di legge.

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Feste e Tradizioni Religiose e Popolari
(clicca sui link per visualizzare le feste e le tradizioni)

L’evento più importante di Lentini è la “Festa di Sant’Alfio” che viene celebrata nei giorni 9, 10 e 11 Maggio ed è considerata la “più bella festa patronale” della Provincia di Siracusa per i suoi toccanti riti popolari come la “Processione del Cuore di Sant’Alfio” seguita dal “Giro Santo” compiuto dai “Nuri” correndo scalzi per le vie della città lentinese la notte tra il 9 e il 10 Maggio, le processioni che attraversano buona parte della città durante l’intero arco delle giornate del 10 e dell’11 Maggio oltre al presunto “Miracolo dell’Acqua” che avviene all’interno della Chiesa della Fontana in cui secondo la tradizione locale “Sant’Alfio” e i suoi due fratelli (i “Santi Filadelfo e Cirino”) sarebbero stati martirizzati; ai riti sacri si aggiungono ovviamente numerosi spettacoli pirotecnici, eventi artistico – culturali ed infine escursioni e visite turistiche per coloro che volessero assistere alla festa di Sant’Alfio.

Da citare anche il Carnevale di Lentini comprendente la “Sagra dell’Arancia Rossa” (il principale prodotto tipico di Lentini assieme al suo Pane), la “Festa di San Giuseppe” con la preparazione dei “99 Piatti” oltre alla “Processione della Sacra Famiglia” e alla folcloristica asta, la “Pasqua Lentinese” con i suoi solenni riti religiosi, le feste della “Madonna delle Grazie”, di “Sant’Antonio di Padova” e della “Madonna Assunta”, la Commemorazione dei Defunti, la Festa di San Martino e infine il Natale Lentinese comprendente le festività di “Santa Maria Immacolata” e “Santa Lucia” oltre all’esposizione di particolari altarini agghindati con agrumi e rami d’olivo noti come “Cone” e di vari presepi artigianali all’interno della città e soprattutto allo svolgimento del “Presepe Vivente” presso l’area del Castellaccio.

Vanno citate infine le antiche ed interessanti tradizioni popolari lentinesi.

Elenco delle feste e tradizioni popolari di Lentini

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Eventi, sagre e rassegne enogastronomiche

Rassegna del teatro scuola

È una manifestazione che si tiene a Maggio, in cui gli alunni delle scuole di Lentini e dei paesi limitrofi organizzano vari tipi di spettacoli teatrali.

Estate Leontina

Programma estivo che racchiude una serie di spettacoli musicali, teatrali, folcloristici, cabarettistici, sagre agroalimentari e manifestazioni sportive che allieteranno la gente lentinese e gli eventuali turisti nelle calde serate estive; molti di questi spettacoli si tengono all’interno della Villa Gorgia o in altre aree del centro storico di Lentini formando un insieme di manifestazioni musicali, turistiche e filodrammatiche.

Festa del Pane e del “Cudduruni”

Si tiene ogni anno il primo fine settimana di Dicembre in concomitanza con gli eventi natalizi lentinesi. È una piccola sagra in cui viene valorizzato il Pane di Lentini e le tipiche focacce ripiene lentinesi note come “Cudduruni”. Verranno posti stand di prodotti tipici che verranno gustati assieme al Pane di Lentini. Inoltre verrà indetta una gara tra panettieri e pizzaioli per chi preparerà il miglior “Cudduruni”, ossia la focaccia ripiena di Lentini i cui ingredienti tipici sono bietole selvatiche, formaggio o broccoli. Queste specialità possono essere assaggiate negli appositi stand.

NOTA BENE! Le varie festività religiose e gli eventi citati nella corrente pagina possono variare ed eventualmente non essere organizzati in base alla programmazione annuale cittadina, per cause di forza maggiore e in base a fattori di vario tipo. 

Per qualsiasi informazioni riguardanti gli eventi che si tengono a Lentini visitare i siti www.comune.lentini.sr.it e www.lentinionline.it.

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Prodotti tipici lentinesi

“Pane di Lentini”


Alcune forme del tipico “Pane di Lentini” appena sfornate.

Il “Pane di Lentini” è uno dei prodotti tipici della città lentinese più conosciuti in Sicilia ed è una delle pietanze lentinesi più apprezzate anche al di fuori del suolo siciliano. Questo pane, ottenuto da farina di semola di grano duro proveniente da frumento locale coltivato esclusivamente in territorio di Lentini e Carlentini (la maggior parte di esso proviene dalle Contrade Cuccumella, Sigona Grande e dalle aree ad est di Carlentini) e lievitato utilizzando esclusivamente “lievito madre” (noto come “U Criscenti” ), dopodiche cotto ancora dentro antichi forni di pietra alimentato da legna proveniente da aree limitrofe alla città lentinese facendo si che questo pane assuma durante la cottura un aroma inconfondibile. Talvolta la superficie di questo pane viene cosparsa con semi di sesamo. Il tipico pane di Lentini presenta la crosta scura e liscia dovuta alla sua particolare cottura andandosi a schiarire verso la sezione centrale del pane divenendo di colore giallastro; la sua mollica interna (di colore giallo paglierino) che presenta soffice e compatta, oltre che molto profumata (indice di qualità delle farine utilizzate).

Il “Pane di Lentini” le cui forme più tipiche sono quelle a “Cuddura” (a ciambella), a “esse”, a “Iadduzzu” (gallo), a “Scuzzaria” (tartaruga), a “Stidda” (stella) ecc… viene consumato fresco oppure caldo condito con olio d’oliva, sale e origano, oppure con formaggi, salumi e verdure locali. Può venire anche inzuppato all’interno di zuppe di verdure, carne o legumi.

Una ricetta tipica lentinese prevede le fette del Pane di Lentini impanate nell’uovo con sale e pepe e fritte in olio bollente finché non diventano dorate e croccanti.

Focacce varie

Un’altra specialità tipica di Lentini sono le focacce rustiche note come i “Cudduruni” o “Scacciate” ; tipiche focacce di forma quadrata o semicircolare con un artistico bordo che ne favorisce la chiusura a base di un impasto soffice che diventa croccante all’esterno e morbido all’interno dopo la cottura in forno a legna grazie al suo impasto a base di semola di grano duro (simile a quello del Pane di Lentini), che poi viene farcito con ingredienti vari (pomodoro, salsicce, ortaggi, formaggi, salumi, pesci e verdure) facendo in modo che esso sia un “forno nel forno” poiché la farcitura interna cucini lentamente e prenda il sapore dell’impasto che trattiene il profumo e favorisce la cottura in maniera lenta, assorbendo però il calore del forno vero e proprio prendendo l’aroma del legno (proveniente da alberi di agrumi o di olivo locali) utilizzato per riscaldare la conca interna del forno.

La specialità più tipica è “U Cudduruni c’Anciti” (con le bietole selvatiche che si trovano in campagna sotto gli alberi degli agrumi o nei fondi delle limitrofe cave) e formaggio (pecorino o caciocavallo o “Ragusano”), con i broccoletti, olive e acciughe, con patate e cipolla o con pomodoro, olive e cipolla (oppure a fantasia con vari ingredienti), con “Tuma” e acciughe ecc… Altro tipo di focaccia è la “Facci ri vecchia”, un tipo di focaccia il cui impasto è simile al pane, farcita con olio, sale e ingredienti vari (salumi, formaggi e verdure).

Rane (“Larunchi” ) e pesci di acqua dolce

La cucina lentinese è molto influenzata da specialità ittiche di acqua dolce data la vicinanza di importanti corsi d’acqua come il Fiume San Leonardo e i Torrenti Ossena e Trigona – Galici per non parlare del sito lacustre del Biviere di Lentini. In queste zone vengono catturati pesci come trote, tinche, anguille, granchi di acqua dolce ecc…

Ma la vera e propria prelibatezza sono le rane particolarmente apprezzata nella città di Lentini, anche se l’usanza di mangiarle proviene dalla vicina Provincia di Catania (in particolare dalla zona a sud ovest dell’Etna dalle aree di Paternò e Motta Sant’Anastasia). Le rane, chiamate anche “Larunchi”, erano considerate “il pollo dei poveri” poiché le cosce degli anfibi (pulite e spellate) erano simili a quelle del pollo ed erano (e sono tuttora) fonte di proteine importanti come la carne vera e propria, ma molto più magre e ricche di sali minerali. Ora sono divenute un prodotto di nicchia ma possono essere facilmente reperite presso i mercatini o presso alcune macellerie – pescherie che indicano il cartello “Rane – Larunchi”. La ricetta tipica prevede la preparazione delle rane (pulite, sventrate e private della testa) in umido con pomodoro, aglio e cipolla soffritti e accompagnate dal tipico Pane di Lentini. Altre ricette prevedono le rane in brodo o al sugo con pasta o riso, arrostite, pastellate e fritte.

Anche i pesci d’acqua dolce sono considerati come specialità tipiche di Lentini; mentre nel resto della Sicilia si predilige un consumo superiore di pesci di mare, a Lentini (anche grazie alla presenza di corsi d’acqua dolce pieni di fauna ittica) oltre a quelli pescati in mare si ha un largo consumo di pesci quali trote (catturate presso i Torrenti Ossena e Trigona), tinche, alborelle, anguille (presso il Fiume San Leonardo) e varie specie di pesci appartenenti alla famiglia dei carassi (carpe, poste all’interno del Biviere ma che non vengono quasi mai pescate poiché le loro carni non sono piuttosto apprezzate, la loro pesca avviene solo in ambito sportivo che vede la liberazione degli esemplari catturati) nonché granchi di fiume di notevoli dimensioni (che si possono catturare lungo il Fiume San Leonardo). Andando verso la foce vi è anche la presenza di specie anadrome marine come Spigole e Cefali. Questi pesci vengono cucinati in umido (assieme ai granchi), al cartoccio o fritti.

Gli Agrumi di Lentini


Albero di arance presso Lentini.

Gli agrumi coltivati presso la città di Lentini sono il vanto enogastronomico di questa città. In special modo vanno citate le cosiddette “Arance Rosse” (le varietà “Tarocco”, “Sanguinello” e “Moro”) che nelle campagne lentinesi trovano l’ambiente adatto dove svilupparsi favorito dall’umidità proveniente dai limitrofi corsi d’acqua e soprattutto dal Biviere di Lentini, le cui acque vengono utilizzate per irrigare le lunghe distese di agrumeti che occupano quasi per intero il territorio comunale lentinese; infatti l’area di Lentini (e in particolare tutta quella a sud della Piana di Catania comprendente i centri di Carlentini, Francofonte, Scordia, Palagonia, Licodia Eubea, Vizzini e in parte anche il territorio settentrionale di Buccheri) pullula di aziende agricole specializzate nella coltivazione agrumicola in cui le “arance rosse” sono il prodotto di spicco.

Le arance pigmentate a polpa rossa le cui varietà più importanti sono il Tarocco, il Moro e il Sanguinello sono molto dolci e possiedono un numero altissimo di vitamine (in particolare la Vitamina C) e di antiossidanti che, secondo alcuni studi scientifici, prevengono l’insorgenza di molte malattie gravi come i tumori. Inoltre da queste arance si ottengono numerosi prodotti dolciari (marmellate, caramelle, essenze ecc…) e bevande (succhi di frutta). Non meno importanti sono le Arance a polpa bionda (Novelline) o semi pigmentata, nonché le tardive o “Calabresi” e le “Arance Vaniglia” (arance dalla polpa dolcissima e chiara). Hanno anche una notevole importanza i Mandarini, le Clementine e i Limoni. Tutti questi agrumi, malgrado la crisi che attanaglia il settore agricolo, vengono vendute all’Estero (in special modo nei paesi dell’Europa del nord e in America) e localmente (in Sicilia gli agrumi costano di meno che in altre zone).

Con gli agrumi lentinesi come detto prima si ottengono numerosi dolciumi, bevande o prodotti cosmetici (oltre ad un sugo con cui condirci la pasta casereccia), ma molte volte sono utilizzati a sfondo decorativo agghindando gli altari votivi natalizi tipici del folclore lentinese noti come “Cone”.

Dolciumi tipici lentinesi

Concludiamo il discorso legato ai prodotti tipici lentinesi parlando dei dolciumi tipici che si preparano nelle varie festività. Per Carnevale si preparano le cosiddette “Chiacchiere” (dolci di pasta sfoglia fritta e cosparsa con zucchero a velo); per Pasqua si prepara il “Ciciliu” (un pane dolce al cui interno vi è un uovo sodo) e i “Cassateddi” (piccole focaccine dolci farcite con ricotta zuccherata aromatizzata con cannella e tuorlo d’uovo); per San Martino i “Crispeddi” dolci al miele; e infine a Natale si preparano vari biscotti a base di miele e mandorle come i “Cuciddati”, i “Viscotti Chini”, i “Mustazzola” e i vari dolcetti quali i tipici Torroncini alle mandorle.

Altri dolci sono ottenuti dagli Agrumi come le scorzette d’arancia o di cedro candite e bagnate nel cioccolato fuso e le marmellate a base di arancia. Va detto infine che a Lentini possiamo trovare numerosi dolci affini a quelli prodotti nella vicina città di Catania.

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Artigianato lentinese

(in allestimento)

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Strutture ricettive lentinesi

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Fotogallery di Lentini

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