Castelluccio

Castelluccio

Mappa di Castelluccio


Mappa di Castelluccio (per ingrandire la mappa clicca qui).

Cenni principali e storici su Castelluccio

Continuando l’esplorazione delle contrade montane netine, dalla Testa Dell’Acqua ci muoviamo verso il vecchio Feudo di Castelluccio imboccando la S.P. 24 per Rigolizia e svoltando al bivio per Castelluccio imboccando la S.P. 81 denominata “Strada del Castelluccio” (questa zona si può raggiungere anche dalla SS 115 Noto – Rosolini dal bivio con la S.P. 18 Noto – Giarratana fino all’incrocio con la S.P. 90 per Palazzolo, il proseguimento della S.P. 18 che prima di arrivare a Giarratana scavalca il Fiume Tellaro entrando nella contrada modicana di San Giacomo e quindi in Provincia di Ragusa, e appunto la S.P. 81 per Castelluccio; qui bisogna andare in direzione di quest’ultima seguendo le indicazioni per l’Agriturismo Il Carrubbo). Dopo alcuni tornanti possiamo notare grazie ad una fila di cipressi il Feudo di Castelluccio, non del tutto abbandonato (alcune case sono abitate), sede di uno dei più importanti siti archeologici della provincia siracusana.

Castelluccio, così chiamato per la presenza dei ruderi di un castello medievale, una fortezza difensiva utilizzata per difendere la medievale Noto (forse assieme ad altre opere difensive dello stesso tipo andate però irrimediabilmente perse per colpa del terremoto dell’11 Gennaio 1693 ma soprattutto dell’abbandono e dell’incuria poiché molte “rovine” fornirono pietre e materiale da costruzione) era il feudo dell’importante famiglia nobiliare netina dei Di Lorenzo, che in queste contrade aveva numerosi possedimenti agricoli ma anche una grande residenza con annessa una graziosa Chiesa attorno al quale sorse un piccolo borgo rurale, difatti questa zona divenne “Marchesato” e pian piano stava andando a formare un centro abitato indipendente (tipo Rigolizia o Testa dell’Acqua), ma poi con l’abolizione dei possedimenti feudali Castelluccio rimase com’è adesso. Ma prima ancora questa zona era sede di un grande villaggio neolitico con annesse Necropoli da cui si sviluppò l’enigmatica “Cultura di Castelluccio”, uno dei primissimi esempi di civiltà in Italia, tra le più importanti della Sicilia assieme a quella del sito agrigentino di Serraferlicchio e di quelli limitrofi di Finocchito, del Cassibile e soprattutto di Pantalica.

Presso la borgata di Castelluccio possiamo ammirare la splendida Chiesa della Sacra Famiglia (aperta al culto essendo elevata al rango di Parrocchia), annessa all’ex residenza dei Marchesi Di Lorenzo (recentemente restaurata ed ora di proprietà del nobile catanese Lucio Bonaccorsi di Reburdone, ottimo esempio di recupero di beni architettonici) con un ampio giardino interno; ma anche le case dei contadini che lavoravano nel feudo, alcune di esse ancora popolate. A poca distanza vi è situata la Torre di Guardia, posto a picco sulla Cava Messinella.


La Chiesa del Borgo di Castelluccio.


La Torre di Messinella.

Più a nord, su un’altura che domina la cosiddetta “Cava della Signora” sono poste le rovine del Castello – Fortezza medievale che ha fatto si che questa contrada fosse denominata “Castelluccio”. Sotto l’area del castello è posizionato il sito archeologico vero e proprio comprendente le rovine del Villaggio Neolitico e della Necropoli del Castelluccio comprendente anche la monumentale “Tomba del Principe” (in cui sono stati ritrovati numerosi reperti archeologici esposti al Museo Paolo Orsi di Siracusa) in cui sono poste anche molte rovine sicule e bizantine, tra le quali va citata la presenza della “Grotta dei Santi di Castelluccio”, l’unica ad avere ancora parte degli affreschi murali ancora intatta.


La Necropoli di Castelluccio.


La Tomba del Principe.

Presso Castelluccio vi sono anche una Masseria semidistrutta di epoca seicentesca – settecentesca, le rovine di un torrione medievale oltre ad altre zone archeologiche poste presso la Cava Messinella.

Sottosezioni

Luoghi da visitare

I luoghi il cui titolo è affiancato da un asterisco (*) sono pericolosi da visitare per vari motivi. Inoltre molti edifici storici, fabbricati e aree al di fuori del centro abitato potrebbero essere di proprietà privata, e senza relativi permessi (da parte dei rispettivi proprietari) non vanno assolutamente visitate al loro interno e l’accesso non consentito è severamente vietato e perseguito a norma di legge.

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