Rosolini, Chiesa Madre di San Giuseppe

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Rosolini

Chiesa Madre di San Giuseppe

La Chiesa Madre di Rosolini, consacrata a “San Giuseppe”.

La Chiesa Madre di San Giuseppe è la più grande e la più importante di Rosolini, essendone anche il suo principale “edificio monumentale”.

Essa è considerata come una delle chiese più belle della zona sud della Provincia di Siracusa, la cui importanza è data dal culto verso “San Giuseppe”, “San Luigi Gonzaga” e “Santa Maria Immacolata”.

Questa chiesa è posta al centro della Piazza Garibaldi, per la precisione a settentrione di essa, delimitata rispettivamente dalle Vie Roma, Calafarina e dalla retrostante Piazza Masaniello.

L’edificio sacro è stato progettato dall’architetto siracusano Pompeo Picherali o presumibilmente da un suo allievo, in sostituzione di una piccola chiesa consacrata alle “Anime del Purgatorio” presente all’interno dell’area feudale appartenente prima ai baroni Platamone e successivamente ai principi Moncada (embrione dell’odierna Rosolini).

I lavori di costruzione iniziarono il 5 Dicembre 1728, venendo supervisionati dal Principe Francesco Moncada.

Secondo alcune fonti storiche, un sostanziale contributo alla costruzione di questa chiesa sarebbe stato dato dai “Massari” originari delle terre di Pachino, che popolavano l’area orientale dell’antico feudo rosolinese lungo l’attuale Via Pachinello, in cui veneravano la figura di “San Giuseppe” all’interno di un non più esistente edificio sacro a lui intitolato.

Durante la costruzione dell’edificio sacro, nella data del 25 Gennaio 1754, “San Luigi Gonzaga” venne proclamato ufficialmente “Patrono di Rosolini”, e la costruenda chiesa venne quindi adibita al suo culto.

La costruzione della grandiosa chiesa fu ultimata nel 1840 dopo circa un secolo di lavoro che fu determinante per la stesura del progetto definitivo (più volte rivisto e modificato), ma gli abbellimenti “artistici” vennero completati negli anni 1920.

Nonostante ciò questo edificio sacro venne di fatto proclamato “Chiesa Madre” di Rosolini nel 1833 acquisendo il titolo dalla limitrofa Chiesa del Santissimo Crocifisso.

Venne però proclamata “Chiesa Madre” in maniera ufficiale il 22 Maggio 1880 in seguito ad un decreto redatto dall’allora Vescovo della Diocesi di Noto Monsignor Vincenzo Blandini.

La consacrazione ufficiale della Chiesa di San Giuseppe però avvenne l’1 Novembre 1922, mentre assunse ufficialmente il ruolo di Chiesa Madre il 7 Dicembre 1925; entrambe le cerimonie vennero presiedute dall’allora Vescovo della diocesi netina Monsignor Giuseppe Vizzini.

Nel 1986 la Chiesa è stata ufficialmente consacrata a “San Giuseppe”, il “Santo Protettore” della città rosolinese.

La chiesa subì inoltre vari interventi di restauro, di cui l’ultimo si concluse il 21 Dicembre
2006. 

Dopo i cenni introduttivi e storici, passiamo alla descrizione della chiesa.

L’edificio sacro, come detto in precedenza, è posto presso il vertice settentrionale di Piazza Garibaldi essendo delimitato rispettivamente ad est dalla Via Roma, ad ovest dalla Via Calafarina e a nord dalla Piazza Masaniello.

La facciata principale della chiesa, raggiungibile da una breve scalinata, è in stile neoclassico ed è divisa in due ordini orizzontali risultando a sua volta solcata da pilastri e colonne con capitelli in stile corinzio.

L’ordine inferiore è delimitato ai vertici da due pilastri a capitello corinzio (uno per lato), risultando diviso in tre corpi da due colonne (una per lato) e da una serie di pilastri incassati nella parete (sempre aventi capitelli in stile corinzio).

Il corpo centrare reca un elegante portale arcuato delimitato anch’esso da due colonne, i cui capitelli corinzi sorreggono un travone abbellito da contrafforti a spirale recante la targa contraddistinta dalla scritta “Mater Ecclesia”, il tutto sormontato da un timpano triangolare merlato.

Nei corpi laterali sono posti due piccoli portali rettangolari, sormontati anch’essi da un timpano triangolare.

Tra i due ordini è posta un’elegante trabeazione merlata sorretta dai sopracitati pilastri e colonne; su di essi sono poste rispettivamente due finestre quadrangolari recanti vetrate artistiche che raffigurano rispettivamente “San Giuseppe” e “La Madonna”. 

L’ordine superiore della facciata è caratterizzato da un corpo centrale affiancato da eleganti contrafforti, che reca un profondo arco  inquadrato da un doppio ordine di colonne corinzie che sorreggono un imponente timpano triangolare che funge da frontone della facciata.

All’interno di esso è collocata la finestra centrale di forma rettangolare recante una vetrata artistica raffigurante “San Luigi Gonzaga), affiancata da due colonnine a capitello corinzio che sorreggono un elegante timpano semicircolare merlato (a base chiusa).

Ai lati del sopracitato corpo, sono collocate le statue raffiguranti i “Santi Pietro e Paolo” (opera dello scultore modicano Giorgio Assenza).

All’estremità superiore della facciata vi è la postazione campanaria recante tre aperture rettangolari nelle quali sono adagiate le campane, sopra la quale è posta una moderna Croce luminosa.

Di fronte ad essa è posto un piccolo corpo rettangolare decorato da fregi floreali.


La facciata della Chiesa Madre di San Giuseppe (foto tratta da Wikipedia).

I prospetti laterali della chiesa (posti lungo le Vie Calafarina e Roma) presentano i corpi ad angolo con la facciata solcati da due pilastri a capitelli corinzi che sorreggono un travone merlato, affiancati dalle pareti laterali aventi tre finestre semicircolari per prospetto.

Le aree corrispondenti ai transetti sono delimitate da due imponenti pilastri (aventi sempre capitelli in stile corinzio) che recano in sommità artistiche travi merlate a sezione trapezoidale, inquadranti eleganti finestroni arcuati contraddistinti dalla presenza di vetrate artistiche.

Un frontone triangolare avente una formella circolare al centro orla le aree esterne dei transetti.

Il prospetto di Via Calafarina corrispondente alla Cappella laterale dell’edificio sacro termina con un corpo avente una finestra semicircolare.

Quello di Via Roma reca una costruzione corrispondente alla “Casa Canonica” (e quindi alla Sagrestia), caratterizzata da un’accesso rettangolare sormontato da finestre e balconi (di cui quello centrale ad unica apertura rettangolare di forma arcuata, mentre quello superiore reca due accessi rettangolari sormontati da travoni).

I due prospetti delimitano l’esterno della chiesa che va a ricoprire la sommità della navata centrale, avente sei finestroni arcuati (tre per lato) contraddistinti dalla presenza di vetrate artistiche.

Il prospetto di Piazza Masaniello corrispondente al retro dell’edificio sacro ospitante il “Circolo San Giuseppe”, reca tre corpi solcati da quattro pilastri simili a quelli dei già citati prospetti laterali delimitanti i transetti.

Nella parte inferiore sono posti tre portoni (quello centrale arcuato che conduce all’interno del “Circolo San Giuseppe”, quelli laterali rettangolari), mentre nel corpo sinistro (guardando da Piazza Masaniello) possiamo ammirare finestre rettangolari poste su più livelli, stessa cosa dicasi per il corpo centrale in cui sono poste piccole aperture; il corpo destro reca una formella ovoidale.

L’interno del Circolo San Giuseppe è contraddistinto da una stanza avente una particolare volta a botte, all’interno della quale sono poste varie opere d’arte sacra.

Il prospetto di Piazza Masaniello termina con un frontone triangolare, che ovviamente corrisponde alla sommità del catino absidale dell’edificio sacro.

Sul vertice della chiesa posta la cupola a sezione ottagonale.

Dopo aver descritto l’esterno, passiamo alla descrizione dell’interno della chiesa.

Esso è diviso in tre Navate disposte a “Croce Latina”, decorate da stucchi policromi e da decorazioni scultoree.

Varcato il vestibolo posto presso l’ingresso principale della chiesa, presso il quale sono poste due formelle raffiguranti i “Santi Pietro e Paolo”, accediamo alla Navata centrale la cui volta adornata da eleganti stucchi decorativi novecenteschi è sorretta da sei arcate (tre per lato), delimitate da pilastri a capitello corinzio e aventi artistici cartigli riportanti versetti biblici in latino.

In corrispondenza dell’ingresso principale, possiamo ammirare la Cantoria lignea che lo sovrasta (opera dei rosolinesi Salvatore e Giuseppe Incatasciato), sulla quale è collocato uno stupendo organo a canne del 1890 (opera del maestro organaro Michele Polizzi da Modica).

Sotto la cantoria sono poste due nicchie arcuate in cui possiamo ammirare le statue della “Madonna Addolorata” e del “Cristo Risorto” (poste rispettivamente alla nostra sinistra e alla nostra destra venendo dall’ingresso principale).

Proseguendo all’interno della Navata, possiamo ammirare alla nostra destra un elegante Pulpito in legno chiaro, mentre in prossimità dei transetti vi sono poste le statue raffiguranti “Il Cuore Immacolato di Maria” e “Il Sacro Cuore di Gesù”.


L’interno della Chiesa Madre di Rosolini.


L’Organo della Chiesa Madre di Rosolini.

Al centro dell’edificio sacro (in corrispondenza del Presbiterio e dei transetti laterali) possiamo ammirare l’interno della Cupola ottagonale, presso i cui “pennacchi” di sostegno possiamo ammirare le figure affrescate dei “Quattro Evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni”.

Il centro della cupola contraddistinto da motivi chiaro – scuri di colore rosa e turchese oltre che da stucchi dorati, riporta al centro una raggiera in metallo dorato che reca al suo interno un triangolo, simbolo della “Santissima Trinità”.

Un’ampia arcata sormontata da un cartiglio recante sempre un’iscrizione biblica, va a delimitare la Navata dal Presbiterio della Chiesa, separato inferiormente dal resto dell’edificio sacro da una balaustra.

Al centro dell’area presbiterale possiamo ammirare l’Altare Maggiore marmoreo (opera del rosolinese Salvatore Ignaccolo) dietro al quale notiamo un interessante Tabernacolo settecentesco in marmo policromo.

Sopra di esso è posta una nicchia in stile barocco di forma arcuata decorata da bassorilievi e da stucchi policromi, sormontata da un travone abbellito in superficie da un corpo avente anch’esso eleganti motivi ornamentali di tipo scultoreo delimitato da statue di Angeli.

All’interno di essa è posta la statua settecentesca che raffigura “San Luigi Gonzaga”, il Patrono di Rosolini che viene portata in Processione la prima Domenica di Agosto.

A fianco possiamo ammirare quattro stupendi affreschi attribuiti al pittore modicano Giuseppe Assenza raffiguranti “La Natività”, “L’Adorazione dei Magi”, “Gesù fra i dottori” e “La Presentazione di Gesù al Tempio”.

La parte superiore del catino absidale reca gli affreschi raffiguranti “I Dieci Comandamenti”, “La Santissima Trinità” e “San Pietro Apostolo”, disposti in tre “spicchi” facenti capo alla formella in cui è raffigurato “L’Agnello di Dio e il Libro dei Sette Sigilli” (opere tardo ottocentesche attribuite al pittore vizzinese Giuseppe Vizzini).

Le pareti laterali dell’Abside recano il Coro ligneo composto da interessanti sedili.


Il Presbiterio della Chiesa Madre di Rosolini.

L’adiacente Navata sinistra che termina con la “Cappella del Santissimo Sacramento”, reca interessanti opere d’arte sacra, poste presso i tre Altari e il Transetto.

Venendo dall’ingresso laterale possiamo ammirare il primo Altare consacrato a “Santa Lucia”, posto su di un tabernacolo marmoreo e delimitato da pilastri decorati con stucchi policromi e terminanti con capitelli in stile ionico su cui sono poste figure fanciullesche che vanno a sorreggere due mensoloni su cui poggia l’elegante frontone agghindato da fregi geometrico – floreali e da raffigurazioni di Angeli.

Al centro è posta la nicchia in cui è collocata la statua di “Santa Lucia” del 1865, celebrata ogni anno il 13 Dicembre in occasione della sua festa liturgica.

Il secondo Altare è consacrato a “Santa Rita da Cascia” ed è caratterizzato da una nicchia trilobata incassata in un elegante corpo decorato con stucchi bianchi e dorati di tipo floreale, e avente in sommità due piccoli Angeli del medesimo materiale, al centro della quale è posta la statua che raffigura la “Santa Umbra”.

Tra il secondo e il terzo altare, troviamo il busto dello scultore rosolinese Biagio Poidomani raffigurante il religioso rosolinese “Monsignor Corrado Mingo” (Vescovo di Trapani e Monreale, deceduto nel 1980).

Il terzo Altare è consacrato alle“Anime Purganti” ed è formato da un corpo rettangolare sormontato da contrafforti a spirale, all’interno del quale è posta la tela settecentesca raffigurante “La Madonna del Suffragio” dei pittori palermitani Olivio Sozzi e Vito D’Anna (che la completò nel 1769 in quanto il primo pittore morì mentre stava decorando la Chiesa di Santa Maria Maggiore di Ispica).

Dopo questi tre Altari possiamo ammirare l’elegante Transetto sinistro della chiesa contraddistinto dall’Altare consacrato alla “Madonna Immacolata”, che ricopriva il ruolo di “Patrona di Rosolini” prima dell’elevazione al medesimo ruolo di “San Giuseppe Gonzaga”.

Esso è formato da una nicchia delimitata da due pilastri e da due colonne (una per lato) aventi capitelli corinzi che vanno a sorreggere un elegante travone su cui è posto un elegante frontone delimitato da pinnacoli a coppa; il tutto decorato da stucchi dorati raffiguranti motivi geometrico – floreali.

All’interno di questo altare è posta la statua lignea raffigurante “L’Immacolata Concezione” del 1840 (attribuita alla bottega artistica fondata dallo scultore palermitano Girolamo Bagnasco).

Presso il sottostante tabernacolo marmoreo sono poste due formelle raffiguranti “L’Annunciazione di Maria” e  “L’Assunzione di Maria”.

Ai lati dell’Altare sono posti due dipinti che raffigurano sempre “L’Annunciazione di Maria” e  “L’Assunzione di Maria” (opere del pittore avolese Gregorio Scalia).

Alla fine della Navata, delimitata anch’essa da una balaustra, troviamo è la “Cappella del Santissimo Sacramento” dove presso le pareti laterali possiamo ammirare due dipinti novecenteschi del pittore modicano Orazio Spadaro raffiguranti “L’Ultima Cena” e “Gesù nell’Orto degli Ulivi”, mentre la volta risulta decorata da eleganti stucchi decorativi.

L’Altare principale della Cappella, decorato da stucchi dorati, poggia su di un tabernacolo marmoreo, essendo contraddistinto da quattro colonne (due per lato) a capitello corinzio che sorreggono un elegante timpano spezzato merlato che reca al centro un elegante frontone di forma trapezoidale (anch’esso finemente decorato).

Al centro è posta la nicchia arcuata recante il gruppo scultoreo del “Cristo alla Colonna”, che viene portato in Processione la sera del Venerdì Santo.


La splendida “Cappella del Santissimo Sacramento”.

La Navata destra è piuttosto simile a quella sinistra recando tre Altari più il Transetto destro, anche se essa termina con l’accesso per la Sagrestia e la limitrofa Casa Canonica.

Venendo dal limitrofo ingresso possiamo ammirare il Fonte Battesimale del 1713 proveniente dalla cappella di “San Girolamo” facente parte del palazzo feudale noto come “Castello Platamone”, sormontato da una interessante inferriata.

Sopra di esso è posto l’affresco del 1892 raffigurante “Il Battesimo di Gesù” (opera del pittore Gregorio Scalia).

Il secondo Altare, piuttosto simile a quello sopracitato di “Santa Rita”, è consacrato a “Sant’Antonio di Padova” e reca al suo interno una statua del 1875  raffigurante il “Santo Francescano” di origini portoghesi.

Il terzo Altare reca una nicchia arcuata recante il gruppo scultoreo raffigurante “San Domenico e la Madonna del Rosario” (opera dello scultore palazzolese Giuseppe Giuliano realizzata nel 1875), delimitata da pilastri arricchiti da figure angeliche che reggono un elegante travone sormontato dal “Monogramma Mariano” retto da due Angeli, il tutto decorato da stucchi dorati.

Successivamente troviamo l’Altare del Transetto destro (simile a quello sinistro consacrato alla “Madonna Immacolata”), all’interno del quale è posta la statua raffigurante “San Giuseppe” a cui è intitolata la chiesa e che viene celebrata la Domenica limitrofa alla data del 19 Marzo con una vivace festa popolare.

Ai lati dell’Altare sono poste le due tele raffiguranti rispettivamente “La Fuga in Egitto” e “La Morte di San Giuseppe”, entrambe opera del pittore Gregorio Scalia.

Alla fine della Navata destra, sulla porta di accesso alla sagrestia troviamo l’affresco del 1862 raffigurante “San Pietro in Vincoli” (opera del pittore Emanuele Lo Presti).

Presso questa chiesa si conservano alcune reliquie tra cui una presunta “Spina di Cristo” proveniente da Malta, ma soprattutto la mandibola di “San Luigi Gonzaga” inviata a Rosolini nel 2004 e esposta ai fedeli durante i festeggiamenti liturgici del 21 Giugno ed esterni del primo fine settimana di Agosto.

A ciò si aggiunge un Piviale ricavato dall’abito da sposa della Principessa Maria Carolina Ventimiglia Moncada.

Presso la Sagrestia possiamo ammirare un dipinto raffigurante “La Madonna della Catena” dipinto da Orazio Spadaro, e vari manoscritti di epoca settecentesca.

 Per informazioni più dettagliate visita la pagina facebook della Chiesa Madre di San Giuseppe.

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