Sortino

Sezione in fase di correzione e/o completamento

Sortino
(Pantalica)

Mappa di Sortino e del suo territorio


Mappa di Sortino (per ingrandire la mappa clicca qui).

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Cenni principali su Sortino

La città di Sortino (in siciliano “Surtinu” o “Sciurtinu” ), che per la bellezza dei suoi edifici in stile barocco è paragonata ad altre città più famose del Val di Noto, si trova su di un costone roccioso alto 438 metri d’altitudine chiamato “Monte Aita” che funge da spartiacque tra le Valli Guccione (dove sorgeva l’antico abitato sortinese cancellato dal terremoto del 1693 le cui rovine sono poste nell’area archeologica nota come “Sortino Diruta), Lardia e soprattutto la “Valle dell’Anapo”, poco più a nord della confluenza tra quest’ultimo fiume e il Torrente Calcinara, dove è situata la splendida Necropoli di Pantalica, il più grande sito funerario rupestre al mondo di epoca neolitico – sicula con più di 5000 tombe scavate nella roccia.


Foto aerea di Sortino.

La città dista 32 chilometri dal capoluogo e fa parte della cosiddetta “Zona Montana” della Provincia di Siracusa assieme ai comuni di Canicattini Bagni, Palazzolo Acreide, Cassaro, Ferla, Buscemi e Buccheri (anche se per collocazione geografica è piuttosto distante da loro visto che è più vicina all’area industriale Priolo – Augusta – Melilli che alle aree montane del siracusano, distando infatti pochi chilometri dalle città di Melilli, e dall’area composta dai centri di Floridia e Solarino. La planimetria cuneiforme della città, dovuta alla conformazione montana del suolo cittadino, presenta un assetto urbano a scacchiera dovuto alla ricostruzione settecentesca, il cui sistema urbano prevedeva strade lunghe e rettilinee che si intersecano tra loro, interrotte da grandi piazze. Esempio lampante di quest’assetto urbano sono la “Piazza Quattro Canti” in cui si intersecano il Corso Umberto I e la Via Libertà dividendo il centro storico della città in quattro parti; e la Piazza Matrice, che è la più grande piazza cittadina, posta nel cuore del centro storico di Sortino.


La Chiesa Madre di Sortino.


La Chiesa di Santa Sofia.

Pochi chilometri a sud, troviamo l’area più famosa del suo territorio, la Necropoli di Pantalica facente parte quasi interamente del territorio comunale della città (mentre alcune zone sono poste a ridosso del territorio comunale di Ferla). Quest’ultimo sito è divenuto nel 2005 “Patrimonio dell’Umanità Unesco” insieme alla città di Siracusa, facendo così divenire il territorio sortinese come un’ambita meta turistica della Provincia di Siracusa.


La Necropoli di Pantalica.

Sortino, oltre ad avere notevoli bellezze monumentali e paesaggistiche, è anche una rinomata meta enogastronomica della Sicilia poiché in questa città vi sono ben tre specialità che la rendono nota non solo nel territorio regionale, ma anche nel resto del Sud Italia; il tipico “Miele di Sortino”, gli insaccati di maiale (tra cui la “Porchetta”), e il “Pizzolo” (una focaccia simile alla pizza, farcita con ingredienti vari).


Il Miele di Sortino.


Il Pizzolo di Sortino.

 A Sortino vi è anche un importante “Teatro dei Pupi Siciliani”, uno dei più importanti della Sicilia Orientale assieme a quelli di Catania, Acireale e della vicina Siracusa, di cui è stato aperto anche un museo.

Il dialetto sortinese, così come quello delle altre città della “Zona Montana” (eccetto Canicattini Bagni e Palazzolo Acreide) possiede un dialetto siciliano derivato da alcuni ceppi gallosiculi ubicati nel Calatino (territorio attorno Caltagirone) anche se rientra pienamente nel ramo nonmetafonetico sud orientale (dialetti siracusani e ragusani).

Infine va detto che Sortino, oltre a fare parte del circondario della “Zona Montana” della Provincia di Siracusa assieme a Palazzolo Acreide, Cassaro, Ferla, Buscemi e Buccheri (www.unionevalleiblei.it) è gemellata con la città tedesca di Riedstadt (dove vi è una folta comunità sortinese).

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Statistiche generali

  • Nome in siciliano: “Sciurtinu” ;
  • Abitanti: sortinesi;
  • Popolazione abitante: 8838 abitanti;
  • Comuni confinanti: Carlentini, Cassaro, Ferla, Melilli, Palazzolo Acreide, Priolo Gargallo, Solarino (SR);
  • Fiumi e torrenti limitrofi: Fiume AnapoFiume Carrubba – Marcellino (Fiumara Grande)Torrente Calcinara – Cava Grande, Torrente Cantera, Torrente Chianazzo (Canale Galermi)Torrente Civanna – GiardiniTorrente CugniTorrente Favara, Torrente Fazzano, Torrente Fiumara di SopraTorrente Fontanella – Valle di Piombo, Torrente Fosso Sperone, Torrente GesolinoTorrente Giardinelli – Giambra, Torrente Grottaparrino, Torrente GuccioneTorrente Miello, Torrente Pantanosecco, Torrente RovettazzoTorrente Santa Sofia, Torrente Santomauro;
  • Monti e rilievi limitrofi: Cozzo San MauroCozzo FerritoCozzo Fazzano, Cozzo San GiorgioCugni di PritaCugno MirioCugno MolaCosta GiardiniMonte Aita, Monte BongiovanniMonte Cugni (Cugni di Sortino), Monte FarinaMonte FavaraMonte GiambraMonte LanteriMonte MussutoMonte RovettazzoSella di FiliportoSerra Menzana;
  • Clima: freddo e umido in inverno con eventuali gelatecaldo e torrido in estatemite con eventuali piogge in autunno e primavera;
  • Santa Patrona: Santa Sofia Martire;
  • Altri Santi Venerati: San GiuseppeSan Sebastiano, Cristo alla Colonna, Santa Maria di Fatima;
  • Economia sortinese: agricolturaapicolturaallevamentoturismoeconomia commerciale a conduzione familiare;
  • Prodotti tipici e specialità gastronomiche: pasta casereccia, olio extravergine di oliva, Pizzolo sortinese, pizze e focacce varie (“Scacciati”, “Infigghiulati”), formaggi e latticini, salumi e insaccati, Miele di Sortino, dolciumi vari;

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Come raggiungere Sortino

Via Auto

  • Per chi proviene dall’Italia peninsulare e da Messina, Catania e rispettive province: immettersi sull’Autostrada A 18 Messina – Catania, dopodiché percorrere la Tangenziale di Catania e immettersi sull’Autostrada Catania – Siracusa – Gela (in esercizio fino a Rosolini) e presso il tratto della “SS 114 Siracusa – Catania” uscire allo svincolo “Sortino – Zona industriale”. Volendo si può anche uscire allo svincolo successivo (quello di Melilli). Usciti dai due svincoli autostradali bisogna andare sempre in direzione di Sortino immettendoci o nella S.P. 193 (per chi esce allo svincolo Sortino – Zona industriale) o nella S.P. 30 (per chi esce allo svincolo di Melilli);
  • Per chi proviene da Palermo, Caltanissetta, Enna, Agrigento e Trapani e rispettive province: immettersi sull’Autostrada A 19 Palermo – Catania ed uscire allo svincolo “A 18 Tangenziale di Catania – Ragusa – Siracusa” ed immettersi prima nella tangenziale, dopodiché sull’Autostrada  Catania – Siracusa – Gela e uscire o allo svincolo “Sortino – Zona industriale” o allo svincolo “Melilli”;
  • Per chi proviene da Gela e Ragusa: immettersi sulla SS 115 fino a Ragusa o continuare sulla medesima strada per imboccare l’Autostrada A 18 Siracusa – Gela andando in direzione “Catania” ed uscire o allo svincolo “Melilli” o presso lo svincolo “Sortino – Zona industriale” e seguire il percorso sopraelencato.

Via Treno

  • Sul sito www.trenitalia.com compilare il modulo con le città di partenza e le città di arrivo (in questo caso Siracusa, Priolo Gargallo, o Augusta, poiché a Sortino non vi sono stazioni ferroviarie; da Siracusa, Priolo Gargallo o Augusta, prendere l’autobus delle autolinee AST) per conoscere giorni, orari e durata del viaggio.

Via Aereo

  • L’aeroporto più vicino a Sortino è quello di Catania (Aeroporto Fontanarossa “Vincenzo Bellini” www.aereoporto.catania.it), sul sito controllate gli orari dei voli, e sui siti delle autolinee controllate gli orari degli autobus che dall’Aeroporto Fontanarossa conducono a Sortino (controllate le Autolinee AST).

Via Autobus

  • Sortino è attraversata dalle autolinee AST (www.aziendasicilianatrasporti.it); nel rispettivo sito internet potrete visualizzare gli orari e le autolinee che riguardano Sortino.

Via Mare

  • Sortino è raggiungibile via mare dagli scali di Pozzallo (RG), Catania, Messina, Milazzo (ME), Termini Imerese (PA), Palermo e Trapani (per le informazioni stradali vedere paragrafi soprastanti); per saperne di più visitate il sito www.traghettilines.it.

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Storia di Sortino

Dal 2300 a.C. circa (Età del Bronzo) al 1693 (distruzione di Sortino)

Oltre 70 mila anni fa nelle valli scavate dal Fiume Anapo e dai suoi corsi d’acqua limitrofi (i Torrenti Calcinara, Guccione ecc…), si stanziarono molte comunità neolitiche, che andarono ad abitare dentro alcune caverne di tipo carsico a picco sull’Anapo.

 Nei secoli a venire queste popolazioni neolitiche iniziarono a scavare molte cavità dentro le pareti rocciose nella grande vallata a picco sul fiume aretuseo, chiamata secoli addietro col nome di “Pantalica”, anche se l’area appariva abitata secoli prima della costruzione sul sito posto sull’Anapo; difatti in un’area a nord di Sortino nota come “Favara” sono state rinvenute rovine di epoca castellucciana riconducibili ad un insediamento rupestre comprendente alcune necropoli a grotta di tipo monumentale risalente al periodo che va dal 2300 a.C. al 1700 a.C.

Intorno al 1200 a.C. le popolazioni sicule, che presero il sopravvento su quelle di origine sicana che popolavano gran parte dell’area orientale della Sicilia, decisero di costruire sulla collina sovrastante Pantalica, chiamata “Sella di Filiporto”, un grande villaggio fortificato dalla struttura simile ai “Ruderi di Micene” (Grecia), che andò espandendosi sempre più negli anni divenendo vera e propria città. Questa città venne chiamata “Hybla”, e proprio da questo nome deriva la parola “Ibleo”, sostantivo relativo ai territori e agli abitanti dei “Monti Iblei”.

Intorno al 1100 a.C. “Hybla” venne eretta come capitale di un piccolo regno comprendente i territori degli attuali comuni di Melilli, Augusta, Priolo Gargallo, Cassaro, Ferla, Floridia e Solarino. Il Re Hyblon ne era la massima autorità; lui fece si che il suo regno venisse rispettato dalle altre tribù sicule e inoltre lui avviò importanti contatti commerciali con i Fenici che resero “Hybla” e il suo territorio ancor più ricco e florido. Il “Regno di Hybla” finì intorno intorno al VII a.C. quando la città fu distrutta dai coloni greci provenienti dalle terre dove sorge tuttora la città di Siracusa. Oggi restano solo i basamenti delle antiche mura, i ruderi di alcune case e le rovine del palazzo del Re Hyblon chiamato “Anaktoron”.

Durante l’occupazione siracusana, nel sito dove sorgeva l’antica città di “Hybla”, venne edificato un villaggio abitato da agricoltori e pastori ma che molto probabilmente ospitò una guarnigione militare.

Nel 210 a.C. circa, i Romani conquistarono le colonie siracusane, tra cui l’odierno territorio comunale di Sortino, che venne utilizzato principalmente per le coltivazioni agricole e l’allevamento degli animali. E proprio durante il periodo delle persecuzioni romane, qui vi predicò “Santa Sofia”, giovane martire di origine bizantina le cui ceneri riposano tuttora a Sortino.

 Dopo la caduta di Roma, vennero i Bizantini a dominare la Sicilia; loro convertirono al Cristianesimo la gente locale, che utilizzò delle grotte naturali come oratorio, creando le cosiddette “Chiese rupestri” diffuse in tutta la zona iblea siracusana; e proprio a Pantalica è possibile ammirarne alcune ancora ben conservate anche se il principale sito era posto più ad ovest presso la Contrada Giarranauti (posta al confine con il territorio ferlese).

 Dopo i Bizantini, vennero gli Arabi, a cui si deve l’edificazione di numerosi mulini ad acqua in prossimità del fiume Anapo.

Dopo le dominazioni normanne, sveve, angioine e aragonesi, il territorio risultava diviso in tanti piccoli feudi governati dalle famiglie nobiliari Eredia e Moncada. Finché nel 1477 la famiglia Gaetani prese possesso del territorio e fondò ufficialmente la città di Sortino. Il sito originario era situato a sud dell’attuale città in una piccola valle fluviale solcata dal Torrente Guccione detto “Ciccio”, e risultava diviso in 5 quartieri.

 Dopo alcuni secoli in cui a Sortino si alternavano periodi poveri a annate ricche e fastose, arrivò il terremoto dell’11 Gennaio 1693 che rase al suolo l’intera città e uccise la maggior parte della popolazione. Della fastosa Sortino medievale e rinascimentale restarono solo le rovine che possiamo ammirare nel sito archeologico noto come “Sortino Diruta”.

Dalla rinascita di Sortino (1700) ai giorni nostri (2000)

 Il terremoto aveva reso la zona inospitale per via dell’insalubrità dell’ambiente circostante, la famiglia Gaetani (in special modo il Barone Pietro Gaetani) decise di far di ricostruire la città in un’area montana che presentava un ambiente più salubre per la salute dei cittadini sopravvissuti. Altre famiglie nobili vollero venire ad abitare a Sortino tra cui le famiglie Rigazzi, Astuto e Matera – Valguarnera.

Si decise allora di edificare la nuova Sortino sul Monte Aita, la cui sommità era stata ritenuta edificabile dai capomastri dell’epoca. Si procedette con la ricostruzione del nuovo sito urbano utilizzando così come nelle vicine città distrutte dal terremoto, il cosiddetto stile barocco. Man mano vennero riedificate le chiese, i conventi, gli edifici pubblici e le case per i cittadini secondo un preciso piano regolatore a scacchiera.

 Nell’800 buona parte dei cittadini che si sentivano oppressi dal regime borbonico così come negli altri centri del siracusano si riunivano società segrete massoniche che istigavano la popolazione a ribellarsi; ma ogni tentativo risultava inutile, poiché chi scatenava rivolte contro le autorità cittadine veniva punito severamente. Finché nel 1860 arrivò l’annessione della Sicilia al Regno d’Italia, che placò gli animi dei sortinesi, finché le nuove leggi italiane comprendenti tasse molto salate fecero cadere la popolazione nella miseria anche se a partire dalla fine dell’800 e per buona parte del primo ventennio del ‘900 vennero costruite nuove opere pubbliche cittadine (scuole, ambulatori medici, acquedotti, fognature, reti elettriche e miglioramenti fondiari) e venne anche ampliata la periferia cittadina per costruire nuove abitazioni per la popolazione. In questo periodo Sortino cominciò a far parte della Provincia di Siracusa (dal 4 Agosto 2015 nota come “Libero Consorzio Comunale di Siracusa”) sotto il “Circondario di Siracusa”.

I decenni successivi portarono periodi molto rovinosi per la città iblea. Con lo scoppio della I guerra mondiale vennero chiamati molti sortinesi sotto le armi, tanti di essi morirono al fronte. Dopo arrivò la dittatura fascista che privò la popolazione dell’autonomia che aveva sempre detenuto, chi cercava di ribellarsi subiva la spietata repressione del regime. Infine arrivò la II guerra mondiale che fece di Sortino e delle città limitrofe teatro di aspre battaglie e bombardamenti degli angloamericani sulla città che, oltre a distruggere buona parte della città, uccisero molti civili.

Finita la guerra bisognava ricostruire quel che era stato bombardato; nei primi anni 50 si concluse la ricostruzione cittadina, ma molta gente restò senza lavoro e non avendo altre alternative emigrò o al Nord Italia o all’estero.

 Nel trentennio ’60 – ’70 – ’80 buona parte della popolazione sortinese continuò ad emigrare sempre verso il Nord Italia o all’estero (in particolare Germania) facendo diminuire la popolazione giovane che andava fuori dalla Sicilia per trovare un avvenire soddisfacente. Negli anni ’90 le emigrazioni diminuirono, ma non si riusciva a scovare una via d’uscita per la crisi economica che attanagliava anche Sortino.

Finché a partire dal 2000 vennero stanziati molti fondi economici dall’Unione Europea, dalla Regione Sicilia e dalla Provincia regionale di Siracusa per cercare di risollevare le sorti economico – produttivo della città incentivandone anche il turismo e l’enogastronomia. Oggi anche grazie a questi fondi, la fama di Sortino e delle sue risorse turistiche ed enogastronomiche sta diventando famosa in tutta l’Italia, grazie alla continua promozione turistica del territorio e dei prodotti tipici avviata dalla classe imprenditoriale locale

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Sortino oggi; economia, turismo, personaggi famosi

Economia

Visti i progressi commerciali e turistici, Sortino sta divenendo uno dei più importanti centri produttivi della provincia aretusea, anche se l’economia rimane però improntata prettamente sul settore agricolo – pastorale.

Le colture orticole sono principalmente da campo aperto; vengono coltivati: lattuga da insalata, cavolfiori, patate, cipolle, spinaci, finocchi, legumi (fave, ceci e lenticchie), erbai da fieno e cereali (grano duro, orzo, avena e altri cereali minori).

Le colture arboree principali sono: olivi, mandorle, carrube, agrumi di cui va citata la presenza di una specie di arancia autoctona a polpa bionda o poco pigmentata nota come “Tardiva Ovale dell’Anapo”, uva da vino e frutteti vari (fichi, gelsi, melecotogne, cachi e pesche); da segnalare anche il commercio di fichi d’india. Per quanto riguarda l’allevamento di bestiame, vengono allevati: bovini da carne e da latte, ovini e caprini da latte, suini, galline ovaiole, polli e tacchini da carne, e altri animali per uso amatoriale (conigli, anatre, oche e cavalli).

Ma Sortino è famosa soprattutto per l’allevamento delle api da miele, che si pratica da tempi piuttosto remoti (furono gli arabi a portare questa forma di allevamento nei territori sortinesi). Le api succhiando il nettare dei fiori di campo che crescono nelle campagne sortinesi, danno vita ad un miele molto raffinato e profumato, considerato come uno tra i più pregiati del mondo.

 Le attività industriali principali riguardano sempre il settore agricolo – zootecnico; infatti troviamo a Sortino concimifici, mangimifici e consorzi agrari (luoghi dove è possibile trovare e acquistare prodotti agricoli).

Comunque l’attività produttiva artigianale resta incentrata sul settore alimentare; vengono prodotti a Sortino: olio extravergine d’oliva, vino, conserve alimentari (ortaggi sott’olio), formaggi e latticini (ricotta e “Tuma”, caciocavalli, formaggio pecorino e provole), insaccati di maiale di cui salsicce fresche o essiccate e altri salumi tra cui va giustamente citata la “Porchetta affumicata”, e infine prodotti da forno tra cui pane, pizze e focacce tra cui il celebre “Pizzolo sortinese”, raffinazione del miele locale e dolciumi prodotti col miele sortinese (torroni e biscotti) e pasticcini.

Turismo

Infine parliamo del crescente sviluppo turistico che sta aumentando di anno in anno. I fondi di denaro stanziati dagli enti politici regionali ed europei hanno aiutato molto la città a migliorare la sua immagine turistica in Sicilia e in Italia, ma soprattutto ha spinto gli imprenditori sortinesi a pubblicizzare le bellezze architettoniche e naturalistiche cittadine e i suoi prodotti tipici locali. Il risultato è che il movimento turistico dentro la città iblea sta aumentando notevolmente anche grazie alla presenza del vicino sito archeologico – naturalistico di Pantalica.

Oggigiorno sempre più turisti sono attratti dalla “città del miele”, e per questo molti cittadini spinti da una nuova attrattiva di guadagno, stanno aprendo nuove strutture ricettive per i turisti tra le quali: ristoranti, osterie, trattorie, ma soprattutto agriturismi in grado di poter offrire a poco prezzo vitto e alloggio al turista che vuole visitare Sortino, Pantalica e le altre città vicine.

 Bisogna dire infine che i turisti sono attratti anche dalle festività locali, dagli spettacoli folcloristico-musicali, e dalle sagre enogastronomiche dove vengono messi in mostra e fatti soprattutto assaggiare i prodotti tipici di Sortino; tra di esse la più famosa è la “Sagra del miele” che si tiene ad Ottobre.

Personaggi famosi

Sortino ha dato i natali alla famiglia del noto studioso gesuita seicentesco Ottavio Gaetani, e allo schermidore Alessandro Di Bella.

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Guida turistica di Sortino – Pantalica
(clicca sui link per visualizzare i luoghi da visitare)

Il centro urbano e storico di Sortino è posto sul Monte Aita ed è raggiungibile dal Viale Mario Giardino in cui nelle vicinanze vi sono il Cimitero di Sortino, la Chiesa di San Giuseppe, il Municipio Nuovo di Sortino, la Piazza Padre Pio e l’area di Contrada Lago.

All’interno del centro storico sortinese, caratterizzato da eleganti edifici in stile barocco (considerati tra i più belli della Sicilia sudorientale) vi è posta al centro il Corso Umberto I e il limitrofo asse viario, al cui vertice è posta la Piazza IV Novembre con l’antistante vasta Villa Comunale di Sortino. Nell’area nord del centro storico sortinese possiamo ammirare la Chiesa di Santa Maria del Carmine e il suo attiguo ex Convento, il Palazzo Sortino – Serges, il Palazzo Valguarnera – Gaetani, la Piazza San Francesco e la Chiesa di San Francesco col suo limitrofo ex convento ora sede del “Museo dei Pupi Siciliani”, ed infine la Piazza Santa Sofia con la barocca Chiesa di Santa Sofia Martire, consacrata alla “Patrona di Sortino. A poca distanza è posto il barocco Palazzo Matera – Valguarnera. Nella parte centrale del centro storico sortinese sono posti i “Quattro Canti di Sortino” formati dall’incrocio tra il Corso Umberto I e la Via Libertà. strada in cui si affacciano i Palazzi Vinci, Astuto – Valvo, Parlato e La Bruna. Proseguendo per il Corso Umberto I troviamo il Palazzo Matera – Milana, il Palazzo Musso, la bella Chiesa delle Anime del Purgatorio, il Palazzo Bruno, la Chiesa di Santa Maria Annunziata e il museo noto come “Casa do Fascitraru” incentrato sul mestiere dei mielai e sulla lavorazione del “Miele di Sortino. Arriviamo presso l’area meridionale del centro storico sortinese in cui è posta la Piazza Giovanni Verga in cui si affaccia il Municipio Vecchio di Sortino. L’area occidentale del centro storico sortinese è caratterizzata dalla presenza di eleganti edifici quai i Palazzi Celona e Rigazzi di Via Gaetani, nonché del barocco Palazzo Rigazzi Mariano, il più elegante della città sortinese oltre ai Palazzi Columba e Bombace. Qui possiamo ammirare la pittoresca Piazza Matrice in cui si affacciano il Palazzo Failla ma soprattutto la bella ed elegante Chiesa Madre di San Giovanni Evangelista, una delle più belle chiese barocche della Provincia di Siracusa ma anche uno dei luoghi sacri più interessanti dal punto di vista architettonico dell’intera Sicilia. Di fianco alla Chiesa Madre di Sortino è posto il Palazzo Musco e nelle vicinanze vi sono la Chiesa di Sant’Antonio Abate col Collegio di Santa Maria. L’estremo tratto meridionale del Corso Umberto I è caratterizzato dal maestoso Palazzo Rigazzi Leopoldo, con a poca distanza i Palazzi Astuto di Via Diaz e Via Savoia, i Palazzi La Rosa, Sortino – Costa, Iannello, Parlato – Tartaglia e la Chiesa di San Sebastiano con la vicina Piazza Maria Josè. L’area sudoccidentale del centro storico sortinese comprende il Palazzo Mazzarella, la Piazza San Pietro con la Chiesa di San Pietro Apostolo nonché l’Abbeveratoio di Via Regina Margherita. L’area sudorientale invece comprende l’elegante Chiesa del Convento Benedettino di Santa Maria della Natività – Montevergini – San Mauro. L’estrema area meridionale del centro storico sortinese, raggiungibile dalla Scalinata dei Cappuccini, è caratterizzata dalla scenografica Piazza dei Cappuccini in cui si affaccia la Chiesa di Santa Maria Addolorata col Convento dei Cappuccini.

Al di fuori di Sortino è posto il territorio ibleo sortinese caratterizzato da molte aree naturalistiche ed archeologiche. Nell’area nordorientale vi sono le aree di Albinelli, Mascalucia con il Feudo Valguarnera, Valle di Piombo, Cozzo San Giorgio, Monte Cannizzoli, Cava dei Ladroni con la sorgente del Torrente Cantera e il Monte Mussuto. L’area orientale antistante alla catena dei Monti Climiti è caratterizzata dalle aree di Cozzo Braria, Monte Bongiovanni, Sorcito –  Santomauro e Grotte Rosse. L’area settentrionale comprende le aree archeologiche di Monte Favara caratterizzata da una vasta necropoli neolitica e di Fiumara Grande – Monte Carrubba. L’area sudoccidentale comprende l’area di Contrada Castagna, il sito archeologico rupestre di Contrada Lardia, il Monte Cugni, il Feudo Cugni – Rigazzi, la Cava Cugni – Vallonazzo, la Contrada Lanteri, la Cava Grottaparrino, il Bosco Farina e i Cugni di Prita.

L’area meridionale del territorio ibleo sortinese comprende il sito archeologico di Sortino Diruta in cui sono collocate le rovine dell’antica città medievale di Sortino posta sulle sponde settentrionale della Cava Guccione. In questa zona vi sono le rovine rupestri del Monte Aita con i siti di Cava del Marchese e Cava Miello ad est e ad ovest del rilievo montano su cui è posta l’attuale città sortinese. A sud all’interno del sito di Sortino Diruta vi sono le rovine della Porta Principale dell’antica Sortino e del Nucleo Urbano della città medievale. La parte settentrionale del sito comprende la Villa delle Rose, le rovine della Chiesa della Visitazione e i ruderi del Castello di Sortino con la “Torre Gaetani”. All’interno del sito dell’antica città vi sono la Fontana del Sacro Cuore, la Cappella di San Francesco di Paola, le “Grotte ‘a Fezza”, la Chiesa Rupestre di San Leonardo, le rovine della Chiesa di Sant’Agata, del Convento dei Benedettini, della Chiesa di San Giovanni Evangelista, della Chiesa di Santa Maria Annunziata, della Chiesa di Sant’Antonio, della Chiesa di San Lorenzo, della Chiesa di San Francesco, della Chiesa di San Sebastiano, della “Porta ‘Mprimmu”, del Convento del Carmine, della Chiesa di Santa Maria dell’Itria, della Porta di Gesù Nazareno, della Chiesa di Santa Maria Maddalena, della Porta dei Canali, delle Concerie Rupestri, della Porta Guccione, della Grotta Tramontana, della Chiesa di Santa Sofia e della Chiesa di San Rocco. Ad est del sito di Sortino Diruta vi sono la Cava Don Cesare, l’Oratorio di Santa Maria delle Grazie, la Chiesa di Santa Maria del Soccorso, la Costa Giardini e l’area di Contrada Monticelli. A sud di Sortino Diruta è posta la Cava del Torrente Ciccio – Guccione, mentre infine ad ovest vi sono posti l’Eremo di “Santa Sofia A Rassu” (in cui si presume visse “Santa Sofia Martire”) e il Colle Serramezzana che separa la Cava Guccione dall’area di Pantalica.

L’estrema area meridionale del territorio sortinese comprende larea occupata dall‘importante Riserva di Pantalica e della Valle dell’Anapo, una vasta area archeologica e naturalistiche con ingressi da Sortino e Ferla, tra le più importanti della Sicilia solcata dalla Valle dell’Anapo formata dall’omonimo fiume che, presso la confluenza col Torrente Calcinara, è interessata dalla presenza della Necropoli di Pantalica, il più grande sito del mondo di tipo rupestre con più di 5000 tombe scavate nella roccia. Inoltre vi sono le rovine dell’Anaktoron e quelle di vari insediamenti e chiese rupestri bizantine. Da citare la presenza di varie grotte carsiche. Degna di nota è la presenza del tracciato ferroviario dell’Ex Ferrovia Siracusa – Ragusa – Vizzini che costeggia la Valle dell’Anapo. Da citare infine l’area di Mandria Giumenta e Torrente Sperone, il sito bizantino di Bosco Giarranauti, la Costa Bardolina e il Bosco Lanteri noto anche come “Foresta Calcinara”. Ad est della riserva è posto il tratto della Valle dell’Anapo tra le Contrade Fusco e Diddino (comprendente il famoso “Acquedotto Galermi” che convoglia le acque dell’Anapo a Siracusa), il Feudo di Villa Gaetani e la Necropoli di Cava Rovettazzo.

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Elenco completo dei luoghi da visitare

Centro urbano di Sortino

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Territorio ibleo sortinese e Sortino Diruta

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Necropoli di Pantalica e Valle dell’Anapo

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I luoghi il cui titolo è affiancato da un asterisco (*) sono pericolosi da visitare per vari motivi. Inoltre molti edifici storici, fabbricati e aree al di fuori del centro abitato potrebbero essere di proprietà privata, e senza relativi permessi (da parte dei rispettivi proprietari) non vanno assolutamente visitate al loro interno e l’accesso non consentito è severamente vietato e perseguito a norma di legge.

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Geolocalizzazione dei luoghi da visitare

(in allestimento)

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Feste e tradizioni religiose e popolari
(clicca sui link per visualizzare le feste e le tradizioni)

L’evento più importante della città di Sortino è la “Festa di Santa Sofia” consacrata alla “Patrona” della cittadina sortinese, che viene celebrata il 10 Settembre di ogni anno con solenni Processioni, vivaci riti popolari, eventi ricreativi e ovviamente spettacoli pirotecnici.

Non meno importante la “Pasqua Sortinese” con la toccante processione notturna nota come “U Nummu ru Gesù” accompagnata dall’accensione di vari falò all’interno del centro storico sortinese. Da citare anche il Carnevale Sortinese, le feste di “San Sebastiano”, di “San Giuseppe”, del “Corpus Domini”, della “Madonna del Carmine”, di “San Francesco di Assisi”, la Commemorazione di tutti i Defunti, la Festa di San Martino e il Natale Sortinese. Infine vanno citate le tradizioni popolari sortinesi.

Elenco delle feste e tradizioni popolari di Sortino

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Eventi, sagre e rassegne enogastronomiche

Rassegna delle Marionette

È un evento che si tiene ogni anno a Maggio. Sortino diventa un grande teatrino a cielo aperto poiché nelle piazze più importanti verranno inscenati numerosi spettacoli con i pupi siciliani, curati sia dall’associazione “Ignazio Puglisi” (fondatore del “Museo dei Pupi”), sia da altre compagnie teatrali siciliane (tra cui quella delle famiglie Maucieri e Vaccaro di Siracusa, dei Cuticchio di Palermo, della famiglie Napoli e Macrì di Catania ecc….). A questa rassegna accorrono numerosi visitatori dalla Provincia di Siracusa,

Estate Sortinese

È l’insieme degli spettacoli, delle sagre e delle manifestazioni culturali e sportive che si tengono in estate nella città di Sortino, che allietano la cittadinanza durante le calde serate estive. Per saperne di più su questi spettacoli clicca qui.

Festa della Musica e dell’Ecologia

La manifestazione canoro – culturale Festa della Musica e dell’Ecologia (nota in passato come “Iblafest”) si tiene durante l’ultima settimana di Agosto. Essa è uno degli eventi estivi più attesi per quanto riguarda la città di Sortino che prevede sia l’esibizione di cantanti e band emergenti e mostre d’arte contemporanea.

Sagra del Miele

È la principale sagra enogastronomica della città di Sortino, ma anche la più importante in Italia dopo quella di Castel San Pietro Terme (BO), il cui intento è quello di far conoscere il cosiddetto “Miele di Sortino”, ricavato in prevalenza dai dai fiori del Timo (una pianta aromatica dai fiori molto profumati). Il “Miele di Sortino” infatti è considerato come uno dei più pregiati dell’area mediterranea dell’Europa Meridionale; difatti è stato inserito nella lista dei “Grandi Mieli del Mediterraneo” e per il suo alto valore nutritivo e organolettico e stato anche chiamato col nome di “Oro degli Iblei”. Ritornando a parlare della Sagra del Miele di Sortino (che si tiene ogni anno nel primo fine settimana di Ottobre di Ottobre), qui possiamo degustare nei molti stand situati nel centro storico sortinese numerose varietà di miele (di Timo, d’Arancio, d’Acacia ecc…) ma anche la cosiddetta “Pappa Reale” (liquido biancastro prodotto dalle api per nutrirsi) da cui si estraggono molti medicinali ed integratori naturali. Oltre al miele vero e proprio possiamo trovare numerose specialità a base del cosiddetto “Oro degli Iblei” tra cui biscotti e pani dolci (“Mustazzola”, “Piretti”, “Cuddureddi”, “Totò” o “Ossa re Morti”) dolciumi vari (“Pignuccata”, “Sanfurricchi”, Torroni, Ciambelle e Caramelle) e anche lo “Spiritu ro Fascitraru” significante “Spirito (liquore) del Mielaio”. Oltre alle specialità a base di miele possiamo trovare anche altri prodotti tipici della provincia aretusea come vino (“Nero d’Avola”, “Eloro” di Pachino, e “Moscati” di Noto e Siracusa su tutti), formaggi (Caciocavalli, Provole fresche e stagionate, Pecorini, Ricotta e “Tuma”), focacce e pizze (tra cui il cosiddetto “Pizzolo Sortinese”) e salumi e insaccati (Salami, Salsicce fresche o essiccate e soprattutto la “Porchetta sortinese”, che non è altro che il tronco di un piccolo maiale disossato, eviscerato, aromatizzato con sale ed erbette aromatiche e infine girato allo spiedo). Infine bisogna dire che le serate sono allietate da spettacoli musicali, teatrali e cabarettistici curati da artisti locali, nonché dalle tradizionali “Cursi re Carritetri” lungo le vie del centro storico sortinese prevedendo la partecipazione di molti giovani che si cimentano in una vera e propria gara in sella ai cosiddetti “Carrittetri”, piccoli carrettini artigianali. Per saperne di più su questa sagra visita il sito www.sagradelmiele.com.

Cronoscalata “Val d’Anapo”

È una gara automobilistica che si tiene il secondo fine settimana di Ottobre. Nel 2007 dopo un periodo di inattività durato 15 anni, questa importante gara automobilistica è stata riorganizzata per la gioia degli amanti del rally e delle cronoscalate, che un tempo nei territori iblei della provincia erano diffusissime. Essa comprende un percorso montano che va da Contrada Fusco (ingresso alla “Valle dell’Anapo”) al centro urbano di Sortino. A questa gara partecipano piloti che provengono da tutto il Sud Italia (in prevalenza Sicilia e Calabria) che si danno battaglia per conquistare un prezioso trofeo messo in palio dall’amministrazione comunale di Sortino. Questa gara per i sortinesi però diventa anche sinonimo di scampagnata, per cui molte persone passano la domenica in campagna o facendo pic – nic nei dintorni del tracciato di gara sia per assistere alla corsa sia per passare una domenica a “contatto con la natura”.

NOTA BENE! Le varie festività religiose e gli eventi citati nella corrente pagina possono variare ed eventualmente non essere organizzati in base alla programmazione annuale cittadina, per cause di forza maggiore e in base a fattori di vario tipo. 

Per qualsiasi informazioni riguardanti gli eventi che si tengono a Sortino visitate i siti www.comunesortino.gov.it e prolocosortino.wordpress.com.

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Prodotti tipici sortinesi

Pizzolo Sortinese (“Pizzolo Ripieno”), Focacce, Pizze e “Infigghiulate”

Il Pizzolo Sortinese, noto anche come “Pizzolo Ripieno”, è una specialità tipica della cittadina iblea che da qui si è diffusa in tutta la Provincia di Siracusa. Si tratta di una specie di focaccia salata aromatizzata con olio d’oliva e origano in superficie con un velo di formaggio locale (tipo Caciocavallo o “Ragusano”) grattugiato, tagliata nel mezzo e farcita con ingredienti vari a piacere di cui pomodoro, funghi, salumi vari (prosciutto crudo o cotto, mortadella, salame, la tipica Porchetta sortinese ecc…), salsiccia, peperoni, meleanzane, erbe selvatiche (bietole selvatiche di solito), rucola, creme di ortaggi vari (zucca, melanzana, carciofo ecc…), formaggi (pecorino, caciocavallo), carne (quasi sempre di cavallo), pesce (quasi sempre tonno) ecc… a seconda delle preparazioni e dei gusti. Vi sono anche versioni dolci del Pizzolo a base di creme dolci (cioccolato, pistacchio, nocciole, al Limoncello o al Marsala ecc…) mentre quella più tipica prevede ricotta, miele, “Nipitedda” (un’erba aromatica che cresce sui Monti Iblei, specie presso Pantalica) e fichi secchi, ingredienti tipici di un’altra tipica focaccia sortinese nota come “Infigghiulata” (vedi più sotto).


Alcuni tipi di “Pizzolo di Sortino”.

È diffusa a Sortino la preparazione di “Mpanate” (o “Scacciate” ) che sono le tipiche focacce ripiene siciliane condite con vari ingredienti (salumi, pesci, verdure, formaggi ecc…) di cui vi è anche qui una versione dolce nota come “Infigghiulata”. Quest’ultima è una focaccia molto più rustica sono focacce molto più rustica che si gusta specialmente nei periodi pasquale e natalizio, farcita con ricotta dolce aromatizzata con cannella, strutto (“Saimmi” ) e nepitella (“Nebbita” ) e arricchita sempre da fichi secchi (“Ficu sicchi” ). Da citare anche le prelibate pizze sortinesi condite in varie maniere.

Olio Extravergine di Oliva

Presso le campagne iblee sortinesi vi sono numerosi alberi di olivo, per cui vi è una fiorente produzione di olive da tavola e da olio. Da quest’ultime si ottiene un’ottimo olio extravergine (facente parte del consorzio di tutela “Olio d’Oliva dei Monti Iblei”. Esso è ottimo per condire numerose pietanze ma anche per fare ottime conserve di verdure (vedi paragrafo sottostante).

Conserve di verdura

Presso Sortino è usanza preparare numerose conserve sia sott’olio sia sotto sale. Tra le prime citiamo i pomodorini secchi, le melanzane, i carciofi, le zucchine, i peperoni e i funghi. Tra le seconde vanno citati i capperi (le cui piante crescono in abbondanza presso le cave iblee ubicate nei pressi di Pantalica), e i pomodorini secchi sotto sale. Vanno citate anche le conserve di pomodoro tra sughi e salse.

“I Frasquatili”

È una ricetta della cucina povera siciliana piuttosto diffusa a Sortino. Si tratta di una specie di polenta che viene ottenuta da semola di grano duro o da farina di riso (pestata grossolanamente), cucinata in terrine di terracotta (come vuole la tradizione) facendogli assumere proprio l’aspetto di una “polenta” che verrà poi insaporita da olio d’oliva e verdure locali (erbe selvatiche oppure broccoli) che si può mangiare da sola o abbinare a insaccati locali (salsicce fresche di maiale) o carne piuttosto grassa (come la pancetta sempre di maiale). Affine ad essa sono “U Maccu” (a base di fave secche pestate) o il “Patacò” (a base di farina di cicerchie).

Formaggi e latticini

Nei dintorni di Sortino è molto diffuso l’allevamento di animali da latte (bovini e ovini), per cui anche la produzione di formaggi e latticini è degna di nota. Tra essi possiamo citare le prelibate Provole, Caciocavalli e vari tipi di formaggio a pasta dura (a base di latte bovino), Pecorini freschi (“Primo Sale” ) e stagionati e infine la Ricotta e la “Tuma” (ottenuti con latte ovino).

Salumi e insaccati tipici

Anche Sortino è rinomata per la produzione di salumi e insaccati di suino, tra i quali citiamo la prelibata Salsiccia (insaporita con vino bianco e aromi vari) fresca o secca, i vari tipi di Salami e soprattutto la cosiddetta “Porchetta Arrosto”, ricavata dalla pancetta di maiale aromatizzata, arrotolata e cotta in forno.

Miele di Sortino, dolciumi, liquori e vari prodotti a base di miele sortinese


Vari barattoli di Miele di Sortino e di derivati vari dell’apicoltura sortinese.

Il Miele di Sortino è senza dubbio il prodotto alimentare più noto di questa città della Provincia di Siracusa. Esso viene prodotto presso il territorio sortinese dall’epoca in cui gli Arabi durante la loro occupazione della Sicilia, insegnarono alle genti del luogo come produrlo, quindi la produzione del Miele di Sortino è pressoché molto antica. Oggigiorno le moderne tecniche di apicoltura e di produzione fanno si che il miele sortinese sia uno dei migliori al mondo come dolcezza e come aroma. Questo miele ricco di sostanze antiossidanti può essere consumato sia grezzo, sia raffinato, anche se buona parte di esso serve per produrre:

  • Dolciumi tra cui, biscotti e pani dolci (“Piretti”, “Cuddureddi” e “Mustazzola”), preparazioni a base di miele (“Sanfurricchi”, “Pignuccata” e “Sfinci”), torroni a base di semi di sesamo o mandorle;
  • Liquori tra cui il cosiddetto “Spiritu ro Fascitraru” (ottenuto facendo fermentare il miele);
  • Prodotti come Propoli e Pappa Reale che, seppur non siano ottenuti direttamente dal Miele, sono ricchi di sostanze antiossidanti e vengono usati nella cosmesi e nella medicina.


Il liquore noto come “Spiritu ro Fascitraru”.

Dolciumi vari


Le “Infigghiulate” sortinesi.

Altri dolciumi tipici di Sortino sono la “Cutugnata” (confettura dura a base di mele cotogne fatta indurire in appositi stampini), i biscotti a base di mandorle oppure i “Totò” glassati al limone o al cioccolato, la frutta secca (in cui vanno citati i Fichi Secchi), vari tipi di mostarde di frutta e le focacce dolci pasquali o natalizie a base di ricotta dolce, fichi secchi ed erba aromatica, note come “Cassatedde” o “Infigghiulate”.

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Artigianato sortinese

(in allestimento)

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Strutture ricettive sortinesi

Visita il sito www.tripadvisor.it per saperne di più su hotel, case vacanze, bed & breakfast, pub, discoteche, ristoranti.

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Fotogallery di Sortino – Pantalica

(in allestimento)

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