Augusta

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Augusta
(Monte Tauro – Megara Hyblaea – Brucoli – Agnone Bagni)

Mappa di Augusta e del suo territorio


Mappa di Augusta (per ingrandire la mappa clicca qui).

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Cenni principali su Augusta

La città di Augusta (in siciliano “Austa” ma anticamente nota come “Agosta di Sicilia”) è il secondo centro abitato più grande della provincia dopo Siracusa ed è considerata come la seconda città più importante della provincia aretusea per quanto riguarda l’importanza politica.

Per quanto riguarda le funzioni economico – commerciali, possiamo dire tranquillamente che Augusta è la città della provincia aretusea ad avere un certo peso economico – militare anche al di fuori dei confini provinciali e regionali.

Esso è favorito dagli impianti portuali (tra i più grandi del Sud Italia), dai vicini stabilimenti petrolchimici, da un fiorente mercato agroindustriale, ma anche da un nascente movimento turistico che ruota intorno agli scavi dell’antica città di “Megara Hyblaea”, ai monumenti cittadini e alle due frazioni balneari di Brucoli e Agnone Bagni.


Foto panoramica di Augusta.

La città è situata nella parte nord orientale della provincia siracusana e dista 23 chilometri da Siracusa, anche se una moderna rete stradale formata dall’ex SS 114 (ora S.P. 114) e dall’Autostrada Catania – Siracusa (unita al centro abitato dalla SS 193 Villasmundo – Augusta a scorrimento veloce) accorcia notevolmente la distanza tra la città augustana, il capoluogo aretuseo e Catania.

Augusta, così come Siracusa, presenta i quartieri moderni su di una piccola penisola, mentre il suo centro storico è situato su un’isola collegata con due ponti ai quartieri periferici sulla terraferma ma che un tempo era una penisola attaccata alla terraferma da una sottile lingua di terra (come per esempio la Penisola Magnisi posta in territorio di Priolo Gargallo).

Fino alla prima metà del 1600 essa rimase tale, ma poi venne staccata dalla terraferma per esigenze militari in seguito alla fortificazione militare della cittadina augustana.

 La struttura viaria della città è pressoché ortogonale in tutti sia nei quartieri moderni della città, sia nel centro storico (quest’ultima si presenta di impronta settecentesca), con vie che si incrociano suddividendo “a griglia” gli isolati cittadini.

La zona più importante di Augusta è senz’altro il suo centro storico (uno dei più grandi della Provincia assieme a quelli di Siracusa, Lentini e Noto), in cui vi sono importanti monumenti medievali, cinquecenteschi, barocchi, neoclassici e in stile liberty.

Il cuore pulsante del centro storico augustano è senz’altro l’area compresa tra Piazza Duomo, Piazza d’Astorga e Piazza San Domenico, mentre le arterie urbane più importanti sono le Vie Principe Umberto, Megara, Epicarmo, e Xifonia (che vanno da nord a sud e viceversa) Roma, Limpetra, Alabo e Generale La Ferla (che vanno da est a a ovest e viceversa) dividendo il centro storico augustano in vari isolati.

I principali monumenti cittadini sono la Porta Spagnola con i resti delle antiche fortificazioni poste all’entrata del centro storico augustano, il Castello Svevo collocato su di una scogliera a nord dell’isolotto che funge da centro storico.

Da menzionare le Chiese di Santa Maria Assunta (la principale della cittadina), San Domenico (consacrata al “Patrono di Augusta con l’attiguo Monastero), delle Anime del Purgatorio, di San Giuseppe, Santa Maria Annunziata, San Sebastiano, San Francesco di Paola con l’attiguo Convento, di Santa Maria del Carmine (e convento), di Santa Maria delle Grazie, di Santa Maria del Soccorso nota anche “Santa Maria ‘a Rutunna” per la sua forma tondeggiante molto caratteristica.

Oltre alle sopracitate chiese vanno citati i palazzi nobiliari delle famiglie Lavaggi, Ferreri, Zuppello, Daniele, Omodei, Tumscitz ecc….

Da ammirare le moderne Chiese di Sant’Andrea, Cristo Re e Santa Barbara, posta all’interno dell’area appartenente alla marina militare così come la fortezza nota come Torre Avalos.


La “Porta Spagnola” di Augusta.


Il Castello Svevo di Augusta.


La Piazza Duomo con la Chiesa Madre di Santa Maria Assunta e il Palazzo di Città.


La Chiesa di San Domenico.

Le arterie principali della zona periferica sono invece il Corso Sicilia e le Vie Italia e Lavaggi mentre i principali monumenti di questa zona sono le moderne Chiese di Santa Lucia e del Sacro Cuore di Gesù.

A nord e a sud di Augusta sono poste le vecchie Saline della città che formano una vasta area umida dalla notevole importanza naturalistica.

Va anche citato il prolungamento dell’asse attrezzato (chiamato popolanamente “Circonvallazione”) ora nota come SS 193 “di Augusta” che, come detto prima, collega la città portuale all’asse autostradale Catania – Siracusa – Gela (che però in parte riporta ancora la classificazione “SS 114”) da cui si raggiunge il vasto Porto di Augusta.


Il Porto di Augusta.

Questo grandissimo scalo portuale, comprendente anche i territori comunali di Priolo Gargallo e Melilli, è uno dei più importanti scali portuali del Mediterraneo e svolge funzioni mercantini, militari, pescherecce, ma soprattutto petrolifere.

Il porto di Augusta in passato è stato anche collegato a Salerno e a La Valletta (Malta) da un servizio di navi – traghetto che ha fatto del porto augustano anche un importante scalo per navi passeggere.

È in progetto inoltre la costruzione di uno scalo turistico a nord della città tra le Contrade Badiazza e Terravecchia.

Al largo del porto di Augusta sono posti due isolotti in cui sono collocate due fortezze cinquecentesche note come “Forti Garcia e Vittoria”.

A sud di Augusta vi sono posti i siti archeologici di Megara Hyblaea, antica città di origine greca primo vero insediamento abitativo in territorio augustano, e l’area archeologica a ridosso della foce del Fiume Mulinello in cui sono poste varie rovine archeologiche di cui va citata una vasta necropoli.

Altre aree archeologiche sono sparse in buona parte del territorio comunale.


Le rovine di Megara Hyblaea.

Augusta, insieme ai centri abitati di Priolo Gargallo e Melilli, fa parte della cosiddetta “Zona industriale” della Provincia di Siracusa, poiché la città megarese forma un imponente agglomerato industriale comprendente industrie petrolchimiche ed edilizie, ubicato presso i territori comunali di Melilli, Priolo Gargallo e appunto Augusta.

Però tra tutte, le industrie petrolchimiche sono quelle che maggiormente caratterizzano l’area industriale augustana, ma come vedremo nel link riguardante la “Storia di Augusta” riguardante il periodo venuto dopo la II guerra mondiale, potremo capire perché in precedenza è stato scritto che gli impianti petrolchimici di Augusta sono stati (ma continuano tuttora ad essere) “croce e delizia” per la collettività megarese.


Il petrolchimico siracusano visto da Augusta.

Concludiamo quest’ampia introduzione dicendo che ad Augusta ha sede un importante dipartimento militare della “Marina Militare Italiana” dislocata sia presso l’area del centro storico presso la Darsena del Porto di Augusta, sia presso l’area di Terravecchia (nella parte meridionale dell’isolotto che ospita il centro storico augustano), sia a sud della città in Contrada Punta Cugno (nei pressi delle raffinerie Esso e Sasol).

Inoltre bisogna dire che Augusta possiede importanti frazioni di cui quelle più importanti sono quella di Monte Tauro (“U Munti” ) che è il centro abitato di tipo montano più importante, Brucoli (nota localmente come “Aruca” ) considerata come la frazione più importante di Augusta dotata anch’essa di un piccolo porticciolo con funzioni turistico – pescherecce (oltre a varie rovine archeologiche) e infine Agnone Bagni (“A’gnuni” ) che seppur trovandosi in territorio comunale augustano è in prevalenza frequentata da lentinesi e carlentinesi visto che è posta proprio a ridosso dell’area in cui sorgono queste ultime due città.

Di Augusta faceva parte anche l’importante centro abitato di Villasmundo (appartenente ora al comune di Melilli ma prevalentemente abitato da persone di origine augustana).


Monte Tauro e le sue scogliere.


Panorama aereo di Brucoli.


Agnone Bagni e la sua costa con l’Etna sullo sfondo.

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Statistiche generali

  • Nome in siciliano: “Austa” ;
  • Abitanti: augustani, augustanesi, megaresi;
  • Popolazione abitante: 33957 abitanti;
  • Comuni confinanti: Carlentini, Melilli, Priolo Gargallo (SR);
  • Fiumi e torrenti limitrofi: Fiume Marcellino, Fiume Mulinello, Fiume San Leonardo, Canale di AgnoneTorrente Arcile – FrandanisiTorrente Cantera, Torrente Fosso DamianoTorrente Porcaria – Vallone MaccaudoTorrente San Calogero – CastelluccioTorrente San CusumanoTorrente San Fratello – Correale;
  • Zone lacustri: Saline di Augusta (nord e sud)Pantani Gelsari (Agnone Bagni);
  • Monti e rilievi limitrofi: Cozzo Battaglia, Cozzo Filonero, Cozzo Gisira, Monte Tauro, Monte Celona, Monte Pecoraro, Monte Pergola, Monte Sant’Elena;
  • Clima: freddo e umido in inverno, caldo e torrido in estate, mite con eventuali piogge in autunno e primavera;
  • Santi Patroni: San Domenico Guzman (Augusta), San Nicola di Bari (Brucoli), Santa Maria Assunta (Agnone Bagni);
  • Altri Santi venerati: San Sebastiano, San Biagio, San Giuseppe (Augusta e Brucoli), Santa Maria di Lourdes, San Francesco di Paola, San Giuseppe Innografo (Monte Tauro), Santa Rita da Cascia, Santa Maria Stella Maris, Sacro Cuore di Gesù, Santa Maria del Carmine, San Francesco d’Assisi, Santa Maria della Provvidenza, Sant’Andrea Apostolo, Santa Barbara, Santa Maria Immacolata, Santa Lucia;
  • Economia augustana: industria petrolchimica, industria edile, industria metalmeccanica, industria agroalimentare, attività portuali di tipo mercantile, pesca, agricoltura, allevamento, turismo, economia commerciale a conduzione familiare;
  • Prodotti tipici e specialità gastronomiche: Conserve ittiche, Pasta casereccia, Pane di grano duro, Pizze e focacce (“Cudduruni”, “Scacciati” ), Formaggi e latticini, Olio Extravergine d’Oliva, Colture cerealicole, Colture agrumicole, Dolciumi tipici (“Vastuni i San Giuseppi” ) ;

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Come raggiungere Augusta

Via Auto

  • Per chi proviene dall’Italia peninsulare e da Messina, Catania e rispettive province: immettersi sull’Autostrada A 18 Messina – Catania, dopodiché percorrere la Tangenziale di Catania e immettersi sull’Autostrada Catania – Siracusa – Gela (in esercizio fino a Rosolini) e uscire allo svincolo “Augusta – Villasmundo”, per poi immettersi sulla S.P. 193 (strada a scorrimento veloce) che conduce alla città di Augusta;
  • Per chi proviene da Palermo, Caltanissetta, Enna, Agrigento e Trapani e rispettive province: immettersi sull’Autostrada A 19 Palermo – Catania ed uscire allo svincolo “A 18 Tangenziale di Catania – Ragusa – Siracusa” ed immettersi prima nella tangenziale, dopodiché sull’Autostrada Catania – Siracusa – Gela e uscire allo svincolo “Augusta – Villasmundo”, per poi immettersi sulla S.P. 193 che conduce alla città di Augusta;
  • Per chi proviene da Gela e Ragusa: immettersi sulla SS 115 fino a Rosolini e imboccare l’Autostrada A 18 Siracusa – Gela andando in direzione “Catania” ed uscire allo svincolo “Augusta – Villasmundo”, per poi immettersi sulla S.P. 193 che conduce ad Augusta;

Via Treno

  • Sul sito www.trenitalia.com compilare il modulo con le città di partenza e le città di arrivo (in questo caso Augusta) per conoscere giorni, orari e durata del viaggio.

Via Aereo

  • L’aeroporto più vicino ad Augusta è quello di Catania (Aeroporto Fontanarossa “Vincenzo Bellini” www.aereoporto.catania.it), sul sito controllate gli orari dei voli, e sui siti delle autolinee controllate gli orari degli autobus che dall’Aeroporto Fontanarossa conducono ad Augusta (controllate le Autolinee Scionti).

Via Autobus

Via Mare

  • Augusta è raggiungibile via mare dagli scali di Pozzallo (RG), Catania, Messina, Milazzo (ME), Termini Imerese (PA), Palermo e Trapani (per le informazioni stradali vedere paragrafi soprastanti); per saperne di più visitate il sito www.traghettilines.it.

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Storia di Augusta

Dalle origini siculo – greche (1200 a.C. – periodo di Megara Hyblaea) alla distruzione totale (11 Gennaio 1693)

Quando si formarono i Monti Iblei la zona un cui sorge tutt’ora la città di Augusta era sommersa dal mare, finché le esplosioni vulcaniche sottomarine e i conseguenti movimenti tellurici provocarono l’innalzamento di questi coni vulcanici sottomarini.

Avvenuto tutto ciò, l’azione erosiva meteorica (vento, piogge e grandinate) ha “spaccato” le rocce circostanti formando insenature naturali che verranno sfruttate nei secoli successivi per costruire sicure infrastrutture portuali (i futuri porti di Augusta e Brucoli) andando anche a creare una catena costiera di tipo ibleo posta a nord di Augusta di cui il rilievo più importante è il Monte Tauro.

Bisogna anche dire che in realtà non si venne a formare l’isola sopra cui sorge il centro storico della città di Augusta, ma una piccola penisola, staccata dalla terraferma in epoca seicentesca (vedi più sotto).

 La ricchezza di cavità carsiche nell’entroterra augustano e nei comuni limitrofi (Pantalica, “Grotta Palombara”, “Grotta Villasmundo” ecc…) oltre a varie cave di tipo ibleo di quelle più importanti in territorio augustano sono quelle dei Fiumi Mulinello e Marcellino (in cui sono posti molti insediamenti rupestri quali la Timpa Dieri e le grotte di Marcellino – Belluzza – Cugno di Rio posta in territorio villasmundese a ridosso dei Monti Climiti).

Ma vanno citate anche le Cave di San Cusumano, Cantera, Porcaria, San Calogero e Fosso Damiano (poste tra l’area di Augusta e il vasto territorio melillese) ha fatto si che le aree montane attorno ad Augusta venissero probabilmente abitate da popolazioni neolitiche di origine sicana che vi si stanziarono permanentemente.

Finché non scesero i Siculi che nel 1200 a.C. circa popolarono la zona limitrofa formando villaggi fortificati di cui quello più importante sembrerebbe quello di Contrada Gisira a nord di Augusta (a poca distanza da Brucoli).

Altre zone simili sono collocate presso le Contrade San Calogero, Frandanisi, Maccaudo, Tavoliere – Occhiali, San Fratello, Costa Mendola e Mulinello inferiore.

Intorno al 727 a.C. sbarcarono dei coloni di origine greci proveniente dalla città greca di Megara (si dice guidati dal mitico guerriero Lamis) che fondarono il centro di Trotylon (le cui rovine sembrerebbero poste in Contrada Tavoliere tra i territori di Augusta e Villasmundo), consolidarono alcuni insediamenti marittimi presso l’attuale zona di Agnone Bagni e presero possesso di Thapsos (le cui rovine sono poste presso la Penisola Magnisi in territorio di Priolo Gargallo).

Inoltre ebbero l’autorizzazione da Hyblon (re di Hybla, la misteriosa città le cui rovine sono collocate presso Pantalica) in seguito alla quale venne fondata la città di Megara Hyblaea, le cui rovine si trovano al di poco fuori dalla città di Augusta in Contrada Bufalaro tra il Fiume Marcellino a nord e il Torrente Cantera a sud (ora all’interno della vasta area industriale del petrolchimico siracusano).

 Questa città in poco tempo divenne un fiorente porto commerciale e militare, tanto che rivaleggiò insieme a Leontinoi (Lentini) contro la potente Siracusa per poter dominare tutto il territorio aretuseo, ma con esito invano perché l’esercito della “Città di Aretusa”.

 Difatti i megaresi dovettero ridurre le loro mire espansionistiche e accontentarsi di lottare con la città di Thapsos situata sullla Penisola Magnisi (vedi link “Priolo Gargallo”) per impossessarsi della zona costiera a Nord di Siracusa, ricca di importanti porti commerciali e militari.

Dopo varie battaglie, Hyblon, Re di Hybla di Pantalica (vedi link di “Sortino”) permise che Megara Hyblaea sia “territorio indipendente” in coabitazione con coloni provenienti dalla Grecia, e con popolazioni sicule provenienti da altre parti della Sicilia meridionale.

Nonostante tutto ciò questa gente di definiva orgogliosamente “Megarese” (da qui proviene quest’aggettivo relativo ad Augusta). 

Dopo alcuni anni Megara ruppe l’alleanza con Leontinoi (vedi link riguardante “Lentini”), potente città che mirava anch’essa ad espandere i loro domini nel territorio siracusano.

Megara Hyblaea cessò di esistere ancor prima della fine dell’epoca della “Sicilia Greca”; il tiranno siracusano Gelone nel 483 a.C. sconfisse l’esercito megarese una volta per tutte e conquistò la città di Megara Hyblaea deportando quasi tutta la popolazione megarese nella stessa Siracusa e nella nuova colonia aretusea di Selinunte (le cui rovine si trovano vicino Castelvetrano in Provincia di Trapani).

Presso l’originario sito rimase una guarnigione militare e poi verso la fine dell’egemonia greca in Sicilia il sito divenne prima un piccolo insediamento abitativo, poi nuovamente avamposto militare contro l’avanzata romana in territorio siracusano.

Si diceva comunque che alcuni che riuscirono a scampare dalla prima distruzione di Megara Hyblaea si stabilirono sul sito in cui sorge l’attuale Augusta formando un piccolo villaggio noto come “Xiphonia” (di cui non sono state tuttora trovate tracce), mentre altri popolarono più a nord le alture dell’attuale zona di Monte Tauro, dimorando presso piccoli insediamenti rurali di cui ora non vi è più traccia.

Dopo secoli di abbandono, i Romani, dopo aver conquistato Siracusa, costituirono un porto militare presso le rovine megaresi e quasi certamente vi insediarono una guarnigione per contrastare i pirati provenienti dall’Africa, che spesso e volentieri seminavano terrore nelle coste aretusee.

Dopo la caduta dell’Impero Romano il territorio augustano divenne zona di stanziamento per le popolazioni bizantine che andarono ad insediarsi presso aree rupestri a ridosso dei Fiumi Mulinello, Marcellino e Porcaria.

Di questi siti oggigiorno rimangono numerose rovine rupestri. Forte fu l’opera d’evangelizzazione operata da eremiti bizantini presso le locali popolazioni subito dopo la caduta di Roma (la vicina Basilica di San Focà a Priolo Gargallo e l’Eremo della Madonna dell’Adonai a Brucoli ne sono una lampante testimonianza).

Durante il periodo arabo l’area venne suddivisa in molti piccoli feudi operata dagli Arabi, a testimonianza di ciò vi è la Contrada chiamata appunto “Costa Saracena”.

Facendo un salto in avanti di alcuni secoli, durante l’epoca arabo – normanna il territorio augustano cominciò ad essere nuovamente importante per la storia della Sicilia orientale visto che presso la foce dei Fiumi Mulinello e Marcellino, ma anche presso l’attuale suolo cittadino cominciarono a sorgere insediamenti rurali abitativi.

Arriviamo nel 1232 circa quando Federico II di Svevia conquistò la Sicilia e, nel visitarla rimase affascinato dall’insenatura posta tra l’attuale Augusta e l’area in cui sorgeva Megara Hyblaea.

Fu così che fondò lui stesso “ufficialmente” la città di Augusta, caratteristica città – fortezza dove l’abitato si estendeva al di fuori del castello e racchiusa da maestose mura difensive.

L’imperatore si dice che decise di deportare qui i sopravvissuti dei centri di Montalbano Elicona e Centuripe (che vennero distrutti, ma poi rifondati), colpevoli di essersi ribellati a lui.

La nuova città allora chiamata “Agosta di Sicilia” venne costruita a sud dell’attuale Castello Svevo (tuttora esistente ed integro malgrado sia abbandonato da tempo) che era attrezzato per contrattaccare le offensive saracene provenienti dalle coste turche ed egiziane (venendo utilizzato anche come prigione).

Mano a mano, oltre alla possente cinta muraria che andava dall’area dell’attuale Porta Spagnola fino alla zona di Terravecchia (attuale Piazza Risorgimento) vennero completati gli edifici sacri e politici e il primitivo porto, che divenne uno dei più importanti della Sicilia sud orientale.

Dopo gli Svevi, Augusta passò nelle mani degli Angioini prima e degli Aragonesi dopo la disputa dei “Vespri Siciliani”, che vide la Sicilia ribellarsi al regime totalitario D’Angiò.

Nel 1326 Augusta passò a Guglielmo Raimondo II Moncada che, vista la fedeltà a Re Federico III di Aragona (regnante di Sicilia), lo premiò dandogli il titolo di Conte di Augusta, Melilli, Curcuraggi (un feudo posto tra Melilli e Villasmundo) e Priolo che riunì assieme ai centri di Ferla, Cassaro e Sortino presso la “Contea di Augusta” (o di “Agosta”) di cui la città augustana ne divenne capitale.

La vita della contea non fu facile poiché molti nobili locali non videro di buon occhio l’annessione tant’è che vi furono numerosi tumulti.

La proprietà di questa contea passò al figlio Matteo II Moncada, poi a varie famiglie passando a Diego Sandonal De Castro nel 1400 e poi nel 1404 passò nuovamente alla famiglia Moncada che poi nel 1407 la cedettero al Demanio in cambio della Contea di Caltanissetta.

La Contea di Augusta dal Demanio venne quindi affidata al Conte Giovanni Marullo di Condoianni (che si sposò con una discendente dei Moncada che ancora avevano la proprietà della contea) che poi la cedette al padre Tommaso.

Nel 1565 la contea passò al Marchese Federico Staiti di Brancaleone che la detenne per soli due anni visto che nel 1567 la Contea di Augusta venne definitivamente soppressa e inglobata di nuovo al regio demanio del Vicereame di Sicilia facente parte dell’Impero Spagnolo che in quel periodo passò alla famiglia Asburgo di Spagna.

Nonostante le vicissitudini della propria contea, Augusta nel 1400 divenne centro culturale di indubbia fama grazie agli istituti culturali umanistici fondati dai Frati Domenicani (che hanno contribuito a far crescere il culto augustano verso “San Domenico di Guzman” Frate spagnolo che tramite la cultura e la scienza fece crescere culturalmente l’antica concezione ecclesiastica di allora).

Dal 1500 la città divenne roccaforte della famiglia spagnola Avalos (fedele a Re Carlo V), che costruì altre poderose opere di fortificazione (tra cui i Forti Garcia, Vittoria e le grandiose Mura Spagnole) che addizionate poi a quelle sveve, fecero diventare la città come il principale centro strategico militare marittimo di tutta l’area del “Val di Noto”.

Inoltre tra il 1500 e il 1600 vennero create numerose opere di fortificazione di cui vanno citati il canale artificiale noto come “La Tagliata” che staccava Augusta dalla terraferma, difeso da tre avamposti situati in altrettante isolette artificiali chiamate “Rivellini” (di cui oggigiorno ne resta solo uno) collegati da un sistema di ponte levatoi all’area in cui sorge tuttora la “Porta Spagnola” che, assieme alle “Porte di Terra” e di “Maria Madre di Dio” (non più esistenti) fungevano da unico accesso alla città.

Per tutto il 1500 Augusta venne minacciata da flotte saracene che volevano impadronirsi della Sicilia e che non di rado compivano scorrerie presso i centri costieri e dell’immediato entroterra.

Per questo presso le coste siciliane dall’epoca medievale erano presenti numerose torri di avvistamento (in territorio di Augusta vanno citate le Torri di Girotta e di San Cusumano) e fortezze militari (come i Forti Garcia e Vittoria, la Torre Avalos o il Castello di Brucoli, per non parlare della limitrofa città fortificata di Carlentini, tutti edificati o ampliati durante il 1500).

In una di queste incursioni avvenuta nel 1594 avvenne il presunto “Miracolo di San Domenico” in cui si dice che il “Santo Monaco” sarebbe apparso in cielo su di un cavallo brandendo una spada facendo spaventare i guerrieri saraceni che scapparono da Augusta oppure si convertirono al Cristianesimo (il “miracolo” molto probabilmente era uno “stratagemma militare” per far spaventare i nemici messo in atto da alcuni ex guerrieri che ormai facevano parte dei monaci domenicani).

Se le città di Siracusa e Noto erano conosciute allora per il loro prestigio culturale ed ecclesiastico, Augusta, che nel 1600 grazie al Viceré Francesco Benavides IV di Santo Stefano era nota in tutta la Sicilia per il suo alto prestigio militare, il quale venne arricchito con la presenza di una temibile flotta marittima in grado di competere con le veloci navi saracene.

Va detto che una guarnigione augustana partecipò anche alla Battaglia di Lepanto nel 1571 che sancì la parziale fine delle mire espansionistiche dell’impero saraceno degli Ottomani all’interno dei mari italiani.

Augusta vide altre battaglie stavolta tra spagnoli e francesi per il controllo dell’importante città militare di cui quella più cruenta fu quella del 1676 nota come “Battaglia di Agosta” tra forze spagnole e francesi (che nel frattempo conquistarono la città augustana per un breve periodo).

In questo periodo ad Augusta una guarnigione maltese ebbe sede presso la “Ricetta di Malta” (in cui ancora è in piedi il suddetto edificio).

L’11 Gennaio 1693 arrivò un catastrofico terremoto (il cui epicentro dopo interminabili studi durati circa tre secoli è stato localizzato proprio presso il largo di Augusta) che uccise la maggior parte della popolazione augustana e danneggiò buona parte della città distruggendo non solo le case e gli edifici civili e sacri, ma anche gran parte delle fortificazioni militari.

Fu una delle città a patire il maggior numero di morti ma anche il minor numero di danni visto la robustezza delle sue costruzioni militari.

Dalla ricostruzione (1700) ai giorni nostri (2000)

Dopo il terremoto del 1693, la città megarese risultò profondamente danneggiata, ma come detto prima non era completamente distrutta poiché una città militare come Augusta possedeva (e possiede tuttora) edifici molto resistenti.

Difatti ancora oggi molte fortificazioni sveve e spagnole sono quasi intatte, pur essendo state abbandonate a loro stesse per molti anni e restaurate in parte solo da pochi anni.

Nonostante la città avesse conservato ancora l’assetto urbano di epoca sveva, bisognava dare un nuovo assetto urbano alla città per renderla oltre che sicura, anche funzionale ed elegante.

 Si decise allora di ridisegnare planimetria cittadina ed edifici sacri, governativi e residenziali secondo lo “stile barocco”, così come venne fatto nelle vicine città di Siracusa, Sortino, Melilli, Lentini e nelle altre città del “Val di Noto” distrutte da questo terribile sisma.

Tutto procedeva bene, tanto che l’abitato risultò più grande del precedente, arrivando così ad occupare tutta l’isola chiamata allora col toponimo greco “Xifonia”.

In questo periodo vennero anche edificati i palazzi delle famiglie nobiliari locali (le cui più importanti erano i Daniele, gli Omodei, gli Astorga – Pignato, i Lavaggi, i Romeo di Magnisi, i Romeo, gli Zuppello, i Corso di Gisira e i Ferreri per citarne alcune).

Dopo un intero secolo in cui ad Augusta imperversavano massicci lavori di ricostruzione, venne anche il periodo risorgimentale ottocentesco, che portò parte della popolazione augustana a scontrarsi con le autorità borboniche per ottenere l’indipendenza da queste ultime.

Dopo decenni di malcontento popolare, quest’ultima arrivò nel 1860 concomitanza con la “Spedizione dei Mille” operata da Garibaldi in quello stesso anno.

Ottenuta l’annessione al Regno d’Italia Augusta cominciò a fare parte della Provincia di Siracusa (dal 4 Agosto 2015 nota come “Libero Consorzio Comunale di Siracusa”) sotto il “Circondario di Siracusa”.

Oltretutto bisognava mettersi al passo della nuova Legge Italiana, quindi bisognava intervenire nuovamente sul suolo cittadino.

Innanzitutto furono innalzati nuovi quartieri residenziali sulla terraferma, furono costruite imponenti condotte idrico – fognarie e linee elettriche.

In seguito Augusta venne collegata a Siracusa e Catania per mezzo di una moderna ferrovia che rendeva più veloci i collegamenti terrestri con le due città e infine venne sensibilmente migliorata l’agricoltura costruendo nuove opere fondiarie.

Venne rinforzato il porto e il Castello Svevo con le fortezze costiere divennero sede di istituti penitenziari.

La prima metà del 1900 nonostante i miglioramenti sopracitati non fu felice per la popolazione augustana.

Innanzitutto c’era molta povertà tra la gente di basso ceto sociale, infatti molti di loro preferivano imbarcarsi per l’America per cercare di dare un futuro alle proprie famiglie piuttosto che morire di fame.

Seguì il periodo della I guerra mondiale, dove la popolazione era tenuta sempre in emergenza per paura di attacchi marittimi alla città (divenuta da allora sede di un porto militare della Marina Italiana), cosa che si concretizzò con l’affondamento di una nave mercantile (il Massilia nel 1917), poi vennero ovviamente chiamati alle armi molti giovani augustani che furono mandati subito a combattere al fronte.

Pochi di loro ritornarono senza un graffio dalle loro famiglie mentre la maggior parte di essi morì al Fronte e coloro che miracolosamente si salvavano alla morte ritornavano gravemente feriti a casa oppure mutilati.

 Dopo questa guerra venne il ventennio fascista, dove furono attuate ripetute repressioni fisiche, morali ed economiche verso la cittadinanza, la cui maggior parte era al di sotto della soglia di povertà ma vennero anche completati i lavori al porto (che assunse funzioni prettamente militari) e vennero edificati anche postazioni di guardia in vari punti del Golfo di Auguta oltre al completamento del celebre Hangar dei dirigibili e dell’adiacente Idroscalo in Contrada Costa Pisone (a nordovest di Augusta).

Infine arrivò la II guerra mondiale, che fece di Augusta campo di battaglie marittime e terrestri tra forze militari angloamericane e italiane – tedesche.

La città fu bombardata prima dagli angolamericani che qui vi sbarcarono occupando il porto cittadino, e spesse volte anche dai nazisti, e nel frattempo il popolo subiva i danni e le sofferenze della guerra a causa di ripetuti bombardamenti e cannoneggiamenti che distrussero e stravolsero l’assetto urbano di Augusta con ferite aperte ancora oggi (vennero distrutte chiese ed edifici storici che mai più sarebbero stati ricostruiti) oltre al crescente numero di vittime che fece di Augusta la città del siracusano che ha pagato il più alto tributo di vite umane durante il secondo conflitto mondiale (seguite da Avola, Siracusa e Pachino).

Non si ebbe pace per un periodo di tempo fino alla totale conquista angloamericana della Sicilia sancita con l’Armistizio di Cassibile nel 1943.

Dopo la totale conclusione della guerra, a partire dagli anni 1950 Augusta venne man mano ricostruita. Proprio in quegli anni del dopoguerra le autorità regionali e alcuni industriali ambiziosi stavano pensando di sfruttare i fondi stanziati dal governo per far crescere l’economia nel Sud Italia (la cosiddetta “Cassa per il Mezzogiorno”), così la Regione Sicilia allora propose la costruzione di quella che allora era considerata una fonte principale di ricchezza, i cosiddetti “Poli Petrolchimici”.

Venne approvato il progetto di un gigantesco complesso industriale comprendente industrie chimico – plastiche, raffinerie e centrali termoelettriche situate nella zona costiera dei comuni di Priolo Gargallo, Melilli e appunto Augusta, adibita principalmente ad area agrumicola e cerealicola e che aveva fino ad allora una fiorente produzione di sale marino grazie alle vaste saline collocate attorno alla città augustana.

Man mano vennero estirpate tutte le piantagioni situate in quella zona e costruite pian piano queste grandi industrie. La prima a sorgere fu la Rasiom nel 1949 in Contrada Punta Cugno (a sud della città di Augusta) voluta dal petroliere Angelo Moratti che man mano divenne la più importante raffineria della Sicilia orientale sfruttando dapprima giacimenti locali (estratti nel gelese e nel ragusano) poi petrolio proveniente dall’area nordafricana e araba tramite la costruzione di pontili di attracco per le petroliere.

Man mano tutta la costa da Augusta a Siracusa venne occupata da vari impianti di raffinazione (attuali Isab, Polimeri Europa, Air Liquide ecc… ex Sincat).

A poca distanza dal sito di Megara Hyblaea, in contrada Bufalaro, venne costruita la centrale termoelettrica nota come “Enel Tifeo” che era (prima della costituzione della centrale Archimede di Priolo) la più importante fonte di energia elettrica di buona parte della Sicilia, alimentata da combustibile prodotto dall’adiacente raffineria Rasiom.

Di fianco alla Rasiom (divenuta poi Esso Augusta che produce combustibili vari) nel 1973 sorse un’altra raffineria, quella della Augusta Chimica (divenuta poi Condea, poi acquisita dalla Sasol) che produce varie sostanze chimiche derivate dal petrolio.

Va detto che sorsero poi vari impianti produttivi come il Cementificio Buzzi Unicem di Contrada Bagnoli, il bacino idrico di Contrada Ogliastro a poca distanza da Villasmundo (che oltre a fungere da serbatoio idrico per Augusta e l’area villasmundese serviva a convogliare le acque presso gli impianti di raffinazione per raffreddarli e scongiurare incendi).

Per costruire gran parte di questi impianti però venne deturpata gran parte della costa a nord di Siracusa e danneggiati (o addirittura cancellati) molti siti archeologici.

Dapprima questo polo petrolchimico rappresentava una ricchezza economica e un’attrattiva per tanta gente in cerca di occupazione facendo crescere anche il reddito pro capite della provincia siracusana che divenne la più ricca della Sicilia.

Ma col passare degli anni tutto questo diventò un grandissimo “buco nell’acqua” poiché venne a crearsi un tremendo impatto ambientale causato dalle sostanze inquinanti scaricate scelleratamente o in mare o nel sottosuolo, oltre ai vari problemi economici di varia natura che da “provincia più ricca” fecero diventare il siracusano come una delle aree più povere dell’Europa in cui il tasso di disoccupazione nonostante la presenza di questi grossi impianti industriali era (e tuttora è) altissimo.

Anche se striderà un po’ con l’argomento principale del sito (il turismo, ma soprattutto la visibilità in Italia, in Europa e nel mondo della nostra Provincia) bisogna obbligatoriamente citare i numerosi casi di avvelenamento, le morti per strane malattie neoplastiche e neurologiche (tra tumori e “sclerosi” di vario genere oltre a malattie polmonari, ossee, dell’apparato digerente non tumorali ma altrettanto fastidiose), ma anche un numero imprecisato di bambini malformati che, dopo poco tempo finivano col morire, mentre chi sopravviveva vedeva un futuro non tanto roseo (i purtroppo celebri “Bimbi di Augusta” di cui ancora poco si sa).

Il tutto avveniva tra il silenzio delle istituzioni di competenza (siciliane e no) e con l’intimidazione attuata verso le famiglie che soffrivano, ma non dovevano dire niente.

In quel periodo si ebbe anche il terribile “Terremoto di Santa Lucia” che, seppur non grave come quello del 1693, seminò distruzione e morte in tutta la Provincia di Siracusa e a pagarne le conseguenze più gravi fu Augusta in cui molte famiglie rimasero senza tetto e costrette a vivere prima in un una tendopoli e poi in un campo container per qualche anno.

Questo sisma è noto come “Terremoto dei Silenzi” poiché gli venne dato scarso rilievo mediatico suscitando molte polemiche da parte di autorità ecclesiastiche augustane (nella figura dell’attuale prete della Chiesa Madre di Augusta Padre Palmiro Prisutto che più di una volta si è lamentato dello stato in cui la città augustana e i suoi cittadini sono stati costretti a vivere dal periodo del terremoto fino ai giorni nostri) nonché di gran parte dei terremotati di Augusta e dei centri limitrofi (in particolare Melilli, Priolo, Siracusa, Sortino, Carlentini, Lentini e a gran parte della zona centromeridionale della Provincia di Siracusa e all’area della Piana di Catania comprendente la parte meridionale della provincia catanese).

Oggigiorno grazie alla costruzione di nuovi condomini queste famiglie hanno di nuovo un tetto sotto il quale vivere.

Questo terremoto ha comunque danneggiato molte chiese e palazzi storici di Augusta; alcuni di essi sono ancora sotto restauro mentre altri sono resi di nuovo fruibili agli augustani e agli eventuali turisti.

Oggi giorno a questo tipo di “mafia” è stato inferto un duro colpo anche grazie alla gente che giustamente si è stancata di tutto ciò e inoltre si vuole proprio ridurre questo impatto ambientale per rendere la zona quantomeno “vivibile” (anche se molti progressi sono già stati fatti), ma ancora bisogna lavorare per cancellare gli errori passati causati dall’ignoranza delle istituzioni governative di allora e da questa “gente” che per guadagnare qualche miliardo in più ha fatto soffrire un sacco di gente ed ha rovinato chilometri e chilometri di costa a nord di Siracusa risolvendo solo parzialmente il problema legato all’occupazione lavorativa (la cui unica soluzione era, è e sarà “puntare sul turismo e sulle risorse economiche che offre il territorio”).

Bisogna però dire che con il petrolchimico molta gente ha potuto sistemare economicamente le loro famiglie e la città augustana (così come i centri di Priolo e di Melilli) ha potuto sviluppare anche altre attività industriali non inquinanti, ma molto remunerative.

Oggi inoltre gli augustani stanno rivalutando una promozione in ambito turistico della loro città sollecitando spesso le istituzioni per rivalorizzare aree come le fortezze marittime spagnole e il Castello Svevo.

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Augusta oggi; economia, turismo e personaggi famosi

Economia

Grazie a molti accorgimenti per la riduzione dell’inquinamento causato dal limitrofo polo petrolchimico, la città di Augusta sta ripartendo per riappropriarsi del suo antico ruolo economico e culturale. Come già citato nei cenni introduttivi, Augusta (dopo il capoluogo Siracusa) è il maggior centro economico e logistico della provincia.

La città augustana è collegata al capoluogo dall’autostrada A 18 Catania – Siracusa – Gela.

Ma oltretutto bisogna dire che Augusta è fornita di una moderna strada a scorrimento veloce che permette il rapido deflusso del traffico autoveicolare in entrata e in uscita dal centro urbano nota come SS 193 “Villasmundo – Augusta” che va anche a collegarsi alla zona industriale e agli impianti portuali per poi immettersi presso l’imbocco autostradale della città megarese.

Augusta dispone anche di un importante scalo ferroviario sensibilmente migliorato nei decenni passati.

Ma la vera ricchezza di Augusta è il porto.

Lo scalo portuale di Augusta è il primo in Italia per quanto riguarda il traffico petrolifero, ma possiamo dire che è inferiore di poco a quello di Genova come estensione, anche se è in grado di duellare tranquillamente con altri porti italiani ed europei per quanto riguarda il traffico marittimo nel Mediterraneo.

Lo scalo megarese, oltre ad ospitare petroliere di ogni dimensione, è anche in grado di ricevere navi mercantili (che trasportano container, minerali e derrate alimentari), militari (incrociatori, lanciamissili, dragamine e imbarcazioni della Guardia Costiera e della Finanza di Augusta), pescherecci, traghetti, aliscafi e imbarcazioni turistiche e da diporto (navi da crociera, Yacht e motoscafi) anche se il vero e proprio “porto turistico” dovrebbe essere costruito a nord della città.

Gli impianti portuali si dividono in tre parti: due porti cittadini; uno chiamato “Megarese” che è usato come scalo militare ed è situato nella costa interna ad ovest nell’isola di Augusta, e “Xifonio” utilizzato per l’attracco di pescherecci e imbarcazioni turistiche (e che dovrebbe pure ospitate il tanto desiderato porto turistico) situato a sua volta nella zona esterna a sud est della stessa isola) e di un megascalo fuori città detto “Porto petrolchimico o Seno di Priolo” adibito a scalo petrolchimico e mercantile comprendente anche i territori comunali costieri di Melilli e Priolo Gargallo. Inoltre nella frazione marinara di Brucoli vi troviamo un piccolo porticciolo peschereccio.

 Gli impianti petrolchimici lavorano ininterrottamente giorno e notte dando vita ad un’attività produttiva impressionante trasformando litri di petrolio in carburanti liquidi (benzine, gasolio e altri combustibili) e gas liquido di uso domestico e industriale (metano, propano e butano) o in altre sostanze chimiche derivate dal petrolio. Bisogna inoltre dire che sono stati messi in opera accorgimenti che fanno si che queste industrie rilascino pochissimi agenti inquinanti nell’ambiente circostante e non provochino impatti ambientali ancor più gravi di quelli constatati negli anni passati.

Oltre all’industria petrolchimica, sono presenti altre industrie che producono: materiali edili, concimi e fertilizzanti chimici, materie plastiche e cartacee, porte e infissi in legno o metallo e materiali meccanici.

Anche l’agricoltura e l’allevamento, un tempo principale fonte di guadagno, stanno divenendo nuovamente importanti per l’economia cittadina. Vengono coltivate molte colture ortive da serra e da pieno campo (pomodori, melanzane, zucchine, peperoni, lattuga da insalata, cicoria, carote, patate, zucche, finocchi e cipolle), leguminose (lenticchie, ceci, fagiolini, fagioli, fave e piselli), cereali (frumento duro, orzo, avena e cereali minori) e erbai da fieno.

Le colture arboree coltivate nel territorio sono. agrumi (arance rosse e bionde, mandarini, clementine e limoni), olive, carrube, mandorle, fichi, nespole, cachi e pesche – noci (pesche con la buccia liscia).

L’allevamento di animali è molto sviluppate nelle contrade iblee e nelle frazioni di Agnone Bagni e Brucoli. Vengono allevati: bovini, ovini, caprini, suini, galline ovaiole, polli da carne e altri animali per vari usi (cavalli, asini, anatre, oche e conigli).

 Diffusa ad Augusta e nella frazione di Brucoli la pesca di pesce azzurro (tonni, pesci spada, sgombri, acciughe, sarde, sauri, lampughe, spatole), crostacei (gamberi, cicale e scampi), molluschi (polpi, seppie, calamari e totani) e frutti di mare di vario tipo.

Prima dell’avvento dell’industria petrolchimica Augusta basava in gran parte la propria economia sulla pesca (oltre che sugli impianti di fabbricazione del sale marino presso le saline, che serviva proprio a conservare il pescato) mentre anche grazie agli scellerati scarichi industriali che negli anni si sono riversati nel porto augustano, ha perso gran parte della sua importanza.

Solo ora si sta cercando di riattivare questo comparto economico che per alcuni versi in crisi non lo è stato mai (i pescatori augustani logicamente vanno in altre aree di pesca più pulite in cui vi è una grossa abbondanza di pesce di varie specie, specie le zone a nord di Augusta tra Punta Izzo, Capo Campolato e Agnone Bagni).

Nel territorio comunale augustano sono presenti piccole attività artigianali che producono: prodotti agrario – zootecnici (concimi naturali e mangimi) e alimentari (olio d’oliva, conserve sott’olio e sotto sale di ortaggi e pesci, formaggi, latticini, prodotti da forno e dolciumi).

 Ultimamente Augusta è divenuta sede di alcune facoltà universitarie distaccate dalle sedi di Catania e Messina, ma è anche sede della facoltà locale dell’Università delle Tre Età sito web (www.unitreaugusta.it).

Turismo

Augusta sta divenendo sempre più un centro di attrazione turistica di primo livello nella provincia aretusea. Per cui non solo l’industria chimica, meccanica, edilizia e artigianale, ma anche la cosiddetta “industria turistica” fa della città megarese un punto attivo di fluente economia degno di nota.

I cittadini augustani hanno lottato per tanti anni nel tentativo di rendere la loro città famosa in Italia e nel mondo per la cultura e il turismo lasciandosi alle spalle il ruolo di città spiccatamente industriale o portuale (senza parlare della massiccia presenza militare che da sempre ha contraddistinto questa cittadina costiera siciliana).

Dopo molte battaglie loro hanno largamente vinto riuscendo nel loro intento di rendere nota in tutto il mondo la bellezza della loro città (alcuni di loro, che come vedremo più sotto sono diventati molto famosi nel panorama dello spettacolo, non hanno avuto mai remore nel confessare pubblicamente di essere fieri delle loro origini augustane).

 Sono molte le strutture ricettive sorte in questi ultimi ultimi anni grazie agli aiuti finanziati dall’Unione Europea e dalla Regione Sicilia, che hanno invogliato gli augustani a intraprendere la via imprenditoriale e creare nuove occupazioni lavorative.

 L’apertura e la conseguente espansione di: alberghi, bed & breakfast, ristoranti, pizzerie, aree campeggio, villaggi turistici, agriturismi, pub e altre aree di ritrovo per i turisti non pare fermarsi; infatti grazie alla nascita di queste nuove strutture ricettive, sempre più vacanzieri scendono ad Augusta per apprezzarne le bellezze monumentali, culturali e naturalistiche della città megarese.

Per quanto riguarda il turismo balneare, le frazioni marittime di Brucoli e Agnone Bagni ogni anno sono frequentate da migliaia di bagnanti provenienti da ogni parte del mondo, che ammirano le bellezze del mare molto pulito (nonostante la vicinanza degli impianti industriali) e la natura incontaminata che lo circonda.

Nei periodi delle festività popolari sacre e no (in città se ne organizzano moltissime e tutte ricche di riti e tradizioni sacre piuttosto vivaci, tanto che Augusta è considerata assieme a Palazzolo Acreide come “la città più festaiola della provincia”), Augusta si riempie di gente proveniente dai comuni limitrofi e talvolta anche da altre zone della Sicilia durante la manifestazione più importante, la “Festa di San Domenico” che si tiene il 24 Maggio di ogni anno;.

Altra festività piuttosto sentita è “San Nicola di Bari” venerato presso Brucoli.

Infine bisogna dire che nel periodo estivo presso Augusta e le sue frazioni vengono organizzati molti spettacoli folcloristico – musicali abbinati a sagre enogastronomiche, per allietare la gente ma soprattutto per far conoscere i prodotti alimentari del territorio megarese ai turisti italiani e stranieri.

Personaggi famosi

Alla città megarese appartengono personalità di indubbio spessore scientifico, artistico ed imprenditoriale. 

Il più “vecchio” di tutti è il poeta Epicarmo vissuto in epoca greca presso l’antica Megara Hyblaea, segue il compositore e musicista di origini spagnole Emanuele Rincòn d’Astorga, vissuto tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700.

Tra quelli vissuti nella prima metà del 1900 ricordiamo; il poeta Alfio Belluso, il noto fisico Orso Maria Corbino, l’uomo politico ed importante economista italiano Epicarmo Corbino (fratello del già citato Orso Maria Corbino), il medico Giuseppe Muscatello e lo storico Tullio Marcon.

Tra quelli contemporanei citiamo l’ex Arcivescovo di Caltanissetta e Teologo Alfredo Maria Garsia; il famoso pittore contemporaneo di origine palermitana Vittorio Ribaudo; l’ex pilota automobilistico di Formula 1 Giovanni Lavaggi; il manager e talent scout Riccardo Schicchi; i musicisti Giuseppe Di Mare e Vincenzo Manno; il cantante lirico Marcello Giordani; il calciatore Giuseppe Fornaciari che ha militato in alcune squadre calcistiche di serie C e B; l’attrice cinematografica e teatrale Barbara Tabita; il comico Antonello Costa; l’imprenditore italoamericano di origine augustana Joe Conforte; il canoista Antonio Scaduto; il cantante Rosario Paci, meglio noto col nome di “Roy Paci“; l’attore televisivo e cinematografico Giuseppe Fiorello e la scrittrice di romanzi Catena Fiorello, rispettivamente fratello e sorella del personaggio augustano forse più famoso e amato, Rosario Fiorello.

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Guida turistica di Augusta – Brucoli – Agnone Bagni
(clicca sui link per visualizzare i luoghi da visitare)

Il Centro urbano e storico di Augusta presenta l’area moderna nell’area settentrionale della città, nota come “Borgata”, posta su una penisola; mentre il centro storico è posto su un’isola collocata nell’area meridionale del centro abitato. Attorno ad essa sono posti gli impianti del grande Porto di Augusta ma anche le Saline di Augusta, che prima dello sviluppo industriale erano la principale fonte economica della città augustana. A nord della città è posto il grande Cimitero di Augusta. L’estrema area settentrionale della città è delimitata dalla Piazza Fontana in cui era posto un abbeveratoio ora divenuto un’artistica fonte. Tramite il Viale Italia e proseguendo per la Via Giovanni Lavaggi si entra all’interno del centro abitato della “Borgata” in cui vi sono la moderna Chiesa di Santa Lucia e a poca distanza la Stazione Ferroviaria di Augusta, la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, la Via Sacro Cuore e l’ex Cinema La Ferla. Il vertice meridionale della penisola in cui è posta l’area moderna di Augusta è delimitata dal Lungomare Gioacchino Rossini – Granatelloda cui parte l’ampia strada nota come Corso Sicilia, lungo la quale sono poste le Piazze Mattarella e Unità d’Italia. Proseguendo invece per la Via Giovanni Lavaggi andiamo in direzione dell’isola in cui è posto il centro storico cittadino attraverando il Ponte Vecchio di Augusta che si appoggia sul cosiddetto “Rivellino” ossia un isolotto artificiale facente parte delle fortificazioni della città augustana; qui è posto anche il Monumento ai Caduti del Mare. Al termine del ponte è posto uno dei monumenti principali della città di Augusta, la “Porta Spagnola” ossia l’antico accesso alla città che si presenta come un elegante portico arricchito da eleganti bassorilievi. A poca distanza vi sono i resti delle antiche Fortificazioni Spagnole della città augustana composte da vari bastioni. Da qui parte l’asse viario Viale Vittorio Veneto – Marina Ponente che costeggia l’area sudoccidentale del centro storico augustano, ma anche la Via Cristoforo Colombo che conduce alla “Piazza Castello” posta nell’area settentrionale dell’isola in cui è posto il centro storico cittadino, in cui si affaccia il Palazzo Costanzo. Qui è posta la vasta Villa Comunale “Orso Mario Corbino” (intitolata all’omonimo scienziato augustano) in cui possiamo ammirare il Bastione della Piazzaforte, e i Monumenti ai Caduti della I guerra mondiale e ai Caduti dell’Aria, il Palco della Musica, il sedile noto come “Cocciu”, il Parco del Castello e l’edificio noto come “Kursaal Augusteo”. A nord della villa è posto il Castello Svevo della città di Augusta, uno dei principali edifici medievali della Sicilia sudorientale rimasto integro dopo il terremoto dell’11 Gennaio 1693. A nordovest del centro storico augustano è posta la Piazza San Domenico in cui sono posti il Palazzo Miraglia e la Chiesa di San Domenico consacrata al “Patrono di Augusta” con il limitrofo Convento dei Frati Domenicani. Da qui partono le Vie XIV e X Ottobre che costeggiano il settecentesco Palazzo Pignato – Cipriano – Astorga, la Piazza Mercato, il monumentale Palazzo del Governatore, il Palazzo delle Poste e la Piazza Sant’Andrea. Al centro dell’isola è posta la lunga Via Principe Umberto in cui si affacciano importanti strade e palazzi del centro storico augustano. La prima strada che attraversa la Via Principe Umberto è la Via Garibaldi in cui sono posti edifici settecenteschi ed ottocenteschi quali il Palazzo Daniele, la Chiesa di Santa Maria Annunziata, la Chiesa di San Giuseppe, il Palazzo Omodei – Martelli, il Palazzo Lavaggi e l’ex Chiesa di Gesù e Maria terminando presso la Piazza Carmine in cui è posta la Chiesa di Santa Maria del Carmine e l’ex convento carmelitano. Proseguendo per la Via Principe Umberto possiamo ammirare la bella Chiesa delle Anime Sante in elegante stile barocco e l’adiacente Casa natale di Orso Mario ed Epicarmo Corbino. Da qui si accede alla centrale Piazza Duomo, la principale della città augustana in cui nell’area settentrionale di essa sono collocati il Palazzo di Città (sede del Municipio di Augusta, della biblioteca comunale e del Museo della Piazzaforte), l’adiacente Piazza Emanuele Astorga in cui si affaccia la monumentale Ex Scuola Orso Mario Corbino. Ad ovest è collocata la grande Chiesa Madre di Santa Maria Assunta, il principale nonché più grande luogo sacro della città augustana costruita nel 1700. A sud è posta l’ex Badia delle Benedettine mentre ad est è collocato il Palazzo Franco in stile liberty. A sud della Piazza Duomo, la Via Principe Umberto è attraversata dalla Via Roma in cui sono collocati il Palazzo Vinci, il Palazzo Romeo, il Palazzo Migneco – Omodei – Patania, il Palazzo San Biagio (sede dell’auditorium comunale) e soprattutto il Palazzo Ferreri, il più elegante edificio barocco della città. A sud della Via Roma è posto il tratto meridionale della Via Principe Umberto, attraversata dalle Vie Limpetra, Generale Francesco La Ferla e Alabo; qui possiamo ammirare splendidi edifici che sono Palazzo Lavaggi – Traina, il Palazzo Omodei, la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, il Palazzo Tumscitz e il Palazzo Vincenza. Ad est della Via Principe Umberto sono poste rispettivamente la Via Megara in cui sono poste la Casa Romeo e la Chiesa di San Sebastiano Martire; e la Via Epicarmo in cui sono collocati il settecentesco Palazzo Zuppello e la seicentesca “Ricetta di Malta”. A sud della Via Principe Umberto è posta la Via della Rotonda in cui possiamo ammirare la curiosa Chiesa di Santa Maria del Soccorso nota appunto come “Chiesa della Rotonda” per la sua facciata a sezione cilindrica (con annesso il Convento dei Frati Cappuccini), l’ex Mattatoio di Augusta e il medievale Bastione dei Forni. L’area meridionale dell’isola del centro storico augustano, nota come “Terravecchia”, è delimitata al centro dal Viale Risorgimento in cui vi sono i resti della “Porta di Terravecchia”, da cui parte il Viale Eroi di Malta in cui è posta la moderna Chiesa di Cristo Re. A poca distanza è posta la Cittadella degli Studi di Augusta con un’area adibita a “teatro comunale”. All’estremità meridionale è posta la sede della Marina Militare di Augusta all’interno della quale è posta la moderna Chiesa di Santa Barbara. A sudest è posta la Scogliera di Terravecchia, da cui parte l’asse viario “Lungomare Paradiso – Via Xifonia – Via Marina di Levante – Lungomare Ionio” posto nell’area orientale dell’isola di Augusta. Qui possiamo ammirare la Chiesa di San Francesco di Paola (la seconda più grande della città) col limitrofo Convento, la Chiesa e l’ex Convento di Santa Maria delle Grazie, la Piscina Comunale di Augusta (ex Arena Badiazza) e infine il moderno Ponte Federico II di Svevia, che si collega al Corso Sicilia. Presso il tratto di mare augustano, su alcuni isolotti sono poste le particolari fortezze marittime di Augusta che sono i Forti Garcia e Vittoria e la Torre Avalos.

A nordest di Augusta è posta l’area nota come “Monte Tauro” che occupa l’omonimo promontorio costiero e la limitrofa area marina (comprendente il tratto della costa settentrionale di Augusta) e il suo centro abitato. A ridosso di esso è posto il sito archeologico di Contrada Scardina. Dalla Via Panoramica possiamo ammirare un ottimo panorama sul Golfo di Augusta e sulla costa a sud della città augustana. In località “Monte Celona” è posto un sito archeologico di epoca sicula. Al centro dell’area di Monte Tauro è posta la moderna Chiesa di San Giuseppe Innografo mentre a poca distanza vi sono le rovine della necropoli di Quarantamigliara e vari ruderi in Contrada Granatello – Cipollazzo. Ad est è posta la grande area marina di Punta Izzo comprendente i lidi appartenenti alla marina militare, la Scogliera di Punta Izzo e la “Grotta del Monaco”. A poca distanza è posta la Scogliera di Contrada Carrubbazza contraddistinta dalla “Punta Sant’Elia”. Qui possiamo ammirare il Molino Sant’Elena e il promontorio costiero di Monte Sant’Elena con la scogliera di “Capo Santa Croce” in cui è collocato il “Faro Santa Croce”. A nord sono poste le aree marine di Cala Femmina Morta, Punta Stampace, Archi Vuoti, Capo Stornello, Punta Serpaolo e Sbarcatore dei Turchi. All’interno è posto l’Istituto Sant’Anna mentre nella zona nordoccidentale del Monte Tauro vi sono collocate  le aree di Monte Pergola, Vetrano, Monte Pecoraro, Monte Amara e Pietrerosse.

Ad ovest di Augusta è posto il suo territorio ibleo comprendente a nordovest le rovine di Cozzo Filonero e le Masserie San Paolo, Badia – Cuccumelli e Zuppello. Ad ovest è posto il Parco Archeologico del Fiume Mulinello posta nell’omonima cava iblea comprendente l’area attrezzata del “Parco Mulinello”, la Masseria Mulinello, l’importante sito archeologico della Necropoli del Fiume Mulinello, e varie rovine archeologiche poste presso le aree di Costa Mendola – Case Mangano e di Cava Correale – San Fratello. Andando verso Villasmundo (ex frazione di Augusta ora in territorio di Melilli) troviamo il “Centro Utopia” (struttura ecclesiastica appartenente alla chiesa augustana di “Santa Lucia”), il Bacino Idrico di Ogliastro e la Masseria Gulino. A sudovest di Augusta sono poste le cave iblee del Fiume Marcellino e del Torrente Cantera aventi vari siti archeologici al loro interno, la Masseria Santangelo e soprattutto le rovine della medievale Torre di San Cusumano, facente parte di un “vivaio medievale” la cui costruzione molto probabilmente la si deve all’imperatore Federico II di Svevia. L’estremità meridionale del territorio ibleo (e comunale) di Augusta è infine lambita dalla Cava di San Cusumano, contraddistinta da vari siti archeologici.

A sudest di Augusta è posta la sua area marina meridionale comprendente un ampio litorale occupato da impianti portuali, industriali e militari ma anche da aree importanti dal punto di vista architettonico, archeologico e naturalistico. Immediatamente al di fuori di Augusta è posto il grande “Hangar dei Dirigibili” facente parte dell’ex Idroscalo Militare “Luigi Spagnolo” di Augusta, che si affaccia presso la Scogliera di Costa dei Conti. Poco più a sud è posta la Foce del Fiume Mulinello collocato in mezzo ad antiche “Saline” oggigiorno non più attive (antistanti all’ingresso del “Porto Commerciale di Augusta”). A sud è posta la Scogliera di Punta Cugno oggi sede di impianti portuali ed industriali, in cui vi è collocata la Foce del Fiume Marcellino con la presenza del monumentale “Ponte Peppa” realizzato in epoca fascista. Proseguendo verso sud troviamo la Masseria Bufalaro – Gargallo posta quasi all’ingresso dell’importante sito archeologico di “Megara Hyblaea” che comprende le rovine dell’omonima antica città greca caratterizzata dalla presenza dei ruderi di alcuni edifici nonché della presenza di una vasta necropoli. A meridione del sito archeologico, presso l’estrema area sudorientale del territorio comunale augustano, vi sono la Foce del Torrente Cantera, la Scogliera e il Faro di Punta Giannalena, i ruderi della Villa Romana di Contrada Bagnoli – Torre Girotta, il Feudo Romeo di Magnisi e la Scogliera di Punta Bagnoli con la foce del Torrente San Cusumano.

A nordest di Augusta è posta la sua frazione marina di Brucoli, contraddistinta da un interessante centro urbano posto su una breve penisola che si affacia presso la Baia di Brucoli. All’interno di essa è posta l’asse viario formato dalle Vie Libertà – Nuova – Canale – Madonna Adonai oltre che dalla centrale Piazza San Nicola in cui si affaccia la Chiesa di San Nicola di Bari consacrata al “Patrono” della frazione marinara augustana. A nord di Brucoli è posta la Piazza Castello in cui è posto l’interessante Castello Aragonese, uno dei principali monumenti medievali della Provincia di Siracusa. Ad ovest di Brucoli è posto il Porto Canale collocato presso la foce del Torrente Porcaria. A sudovest di Brucoli vi sono il Feudo Bongiovanni e la Masseria Malfitano, mentre a sudest vi sono le rovine dell’Abbazia di Santa Maria degli Ammalati. A nordest di Brucoli è posta l’area archeologica di Capo Campolato posta sull’omonima scogliera, comprendente l’area di Campolato Basso, la “Masseria Campolato Basso”, l’area di Campolato Alto, la Masseria Campolato Alto e infine l’area di “Punta della Tonnara – Capo Campolato”. A nordovest posta la vasta Area Archeologica Porcaria – Gisira – Adonai – Baia del Silenzio, che comprende la zona naturalistico – archeologica di Vallone Maccaudo e Torrente Porcaria contraddistinte da rovine rupestri, il sito archeologico di Gisira – Punta Bonico comprendente varie rovine rupestri di varie epoche oltre ai ruderi del “Feudo Gisira”, l’antico Eremo della Madonna dell’Adonai, l’area archeologica di Perceltora – Samperi – Intagliata, l’ex Feudo Gisira – Xirumi – Lavaggi, le presunte rovine dell’insediamento noto come “Trotylon”, l’area marina di Baia Arcile, la Villa Lavaggi – Gisira, la Baia del Gambero, l’area archeologica di Cozzo Telegrafo, la zona marina nota come “Baia del Silenzio”, il sito archeologico di Frandanisi, le Case Mangiamela e il rilievo noto come “Cozzo Battaglia”. Nell’area ad ovest di Brucoli vanno citati il Feudo Luogogrande – Matarazzo, l’ex feudo medievale della Commenda di San Calogero e la limitrofa Cava di San Calogero comprendente vari siti archeologici di tipo rupestri e il corso dell’omonimo torrente che sfocia a sud di Agnone Bagni. Nell’estrema area a nordovest di Brucoli è posto infine il sito di Cava Cannavambrara.Feudo Luogogrande – Matarazzo

L’estrema area settentrionale del territorio augustano appartiene alla frazione amministrativa di “Agnone Bagni”, un’importante località balneare della Sicilia sudorientale contraddistinta da un lungo litorale caratterizzato da una grande spiaggia sabbiosa. A poca distanza è posto il Canale di Agnone Bagni ma soprattutto la “Basilica del Murgo” grande costruzione monastica di epoca medievale rimasta incompiuta. Da ammirare anche l’area umida dei Pantani Gelsari, la Valle del Fiume San Leonardo con la sua foce, la Piana di Agnone Bagni con i vari casali rurali e i canali irrigui, la Stazione Ferroviaria di Agnone Bagni e l’area iblea di Fosso Damiano – Vallone Grosso. A sud di Agnone Bagni è posta l’alta Scogliera di Costa Saracena da cui si può ammirare un ottimo panorama del Golfo di Catania con l’Etna sullo sfondo (e di buona parte della costa della Sicilia nordorientale); da citare una curiosa costruzione nota come “Castello di Agnone Bagni”. A sud della Costa Saracena è posto il centro abitato del villaggio noto come “Castelluccio Siculo” che si affaccia presso l’insenatura marina di “Baia Castelluccio” in cui è posta la foce del Torrente San Calogero, oltre alla scogliera di Punta Castelluccio nota per la presenza di un piccolo sito archeologico.

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Elenco completo dei luoghi da visitare

Centro urbano di Augusta

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Monte Tauro – area marina settentrionale di Augusta

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Territorio ibleo augustano

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Area marina meridionale di Augusta – Megara Hyblaea

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Brucoli – Campolato – Gisira – San Calogero

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Agnone Bagni – Costa Saracena – Castelluccio

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I luoghi il cui titolo è affiancato da un asterisco (*) sono pericolosi da visitare per vari motivi. Inoltre molti edifici storici, fabbricati e aree al di fuori del centro abitato potrebbero essere di proprietà privata, e senza relativi permessi (da parte dei rispettivi proprietari) non vanno assolutamente visitate al loro interno e l’accesso non consentito è severamente vietato e perseguito a norma di legge.

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Feste e tradizioni religiose e popolari
(clicca sui link per visualizzare le feste e le tradizioni)

Augusta è la città in Provincia di Siracusa ad avere il più alto numero di “feste religiose” che si svolgono in un anno.

La più importante festa della città di Augusta è quella di “San Domenico” che si tiene il 24 Maggio di ogni anno in cui si commemora il “miracoloso” aiuto da parte del “Santo” verso la città di Augusta che uscì illesa durante un assedio saraceno avvenuto la notte tra il 23 e il 24 Maggio dell’anno 1595. Col passare del tempo la festività andò a comprendere vari riti sacri e popolari facendola diventare come una delle principali feste religiose della Provincia di Siracusa, comprendenti eventi e spettacoli di vario tipo.

Degna di nota è anche la “Pasqua Augustana” con i suoi solenni riti religiosi e le varie processioni che si tengono durante la “Settimana Santa”. Vanno citate anche le vivaci “Festività in onore di San Giuseppe” di Marzo e Maggio, la “Festa di Santa Maria Stella Maris” con la processione in mare della statua della “Madonna” e la “Festa del Sacro Cuore di Gesù” (celebrata presso l’area della “Borgata”) che si tengono entrambe a Giugno.

Sono anche importanti le feste e le ricorrenze di “San Sebastiano”, di “San Biagio”, di “Santa Maria di Lourdes”, di “Santa Maria Annunziata”, di “San Francesco di Paola”, di “Santa Rita da Cascia”, del “Corpus Domini”, di “Sant’Antonio di Padova”, di “Santa Maria del Carmine”, di “Santa Maria Assunta”, di “Santa Maria Addolorata”, di “San Pio da Pietrelcina”, di “San Francesco di Assisi”, di “Santa Maria della Provvidenza”, di “Sant’Andrea” e di “Santa Barbara” (celebrata presso la Marina Militare di Augusta). Da citare anche il Carnevale Augustano, la Commemorazione di tutti i Defunti, la Festa di San Martino e il Natale Augustano comprendente le feste di “Santa Maria Immacolata” e di “Santa Lucia”.

Presso l’area di Monte Tauro vengono festeggiati in maniera vivace “San Giuseppe Innografo” a Maggio e “Sant’Elena” ad Agosto.

A Brucoli la festività più importante è quella di “San Nicola di Bari” (Patrono della frazione marinara) celebrata l’ultima Domenica di Luglio con solenni riti religiosi e vivaci manifestazioni popolari a cui si aggiungono anche spettacoli pirotecnici, e la ricorrenza in onore di “Santa Maria dell’Adonai” che si tiene ad Agosto. Presso la vicina località balneare di Agnone Bagni si celebra “Santa Maria Assunta” nella data del 15 Agosto.

Vanno citate infine le varie tradizioni popolari augustane che si riferiscono ad antiche leggende locali.

Elenco delle feste e tradizioni popolari di Augusta, Brucoli e Agnone Bagni

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Eventi, sagre e rassegne enogastronomiche

Sagra della Salsiccia e dei Maccheroni (Carnevale Augustano)

Questa sagra si tiene ogni anno per il “Giovedì Grasso” che precede la festa del Carnevale. Presso gli stand posti in Piazza Duomo possiamo gustare ghiotti piatti di maccheroni caserecci conditi con un appetitoso sugo a base di pomodoro e ricotta, oppure con il “Sucu Fintu” a base di carne di maiale. Dopo aver gustato i maccheroni si passa a gustare la saporita salsiccia di maiale arrostita sulla griglia e insaporita con aromi vari (finocchietto selvatico e peperoncino su tutti).

Motoraduno “Moto Club”

Il Motoraduno viene organizzato ogni anno dall’associazione “Moto Club” di Augusta per scopi benefici. Presso la Piazza Castello si radunano amanti delle due e quattro ruote con i loro “bolidi” (tra cui molti “modificati” dai loro proprietari a seconda delle loro esigenze). Dopodiché loro sfileranno prima per le vie della città megarese e poi andranno ad ammirare le bellezze dei territori iblei e marittimi che circondano Augusta. Questo motoraduno è un’occasione buona per gli amanti dei motori affinché possano ammirare le motociclette e le automobili dei partecipanti al raduno. Per informazioni visitate la pagina facebook Ghost Riders Motoclub Augusta.

Estate Augustana

È il contenitore degli spettacoli, delle feste sopraelencate e delle sagre che si tengono ad Augusta e nelle sue frazioni (Brucoli e Agnone Bagni). L’Estate Augustana comprende anche numerose manifestazioni benefiche, sportive, enogastronomiche. Per saperne di più visita la pagina ufficiale di facebook.

Rassegna cortometraggi “Shortini”

È una rassegna che si tiene a Luglio in cui vengono premiati i migliori cortometraggi girati da giovani registi augustani e no. I migliori cortometraggi, suddivisi in varie argomentazioni vengono giudicati dalla giura e i rispettivi registi vengono giustamente premiati. Questa rassegna serve anche per far si che i vincitori (ma anche chi non riesce a vincere) intraprendano la carriera cinematografica assicurandosi un ottimo futuro lavorativo facendo in modo che anche la Sicilia diventi nota in campo cinematografico. Per informazioni più dettagliate visitate il sito www.shortinifilmfestival.it.

Settembre Augustano (SettembrEventi)

È il contenitore degli spettacoli, delle sagre enogastronomiche e delle manifestazioni culturali che si tengono ad Augusta nel mese di Settembre. Con il Settembre Augustano termina così la lunga stagione estiva che ha visto la città augustana teatro di festività e spettacoli vari.

Premi Culturali Agorà e Xifonia

Sono due manifestazioni culturali che si tengono ad Augusta nel mese di Ottobre, con cui vengono premiati giovani e no che espongono poesie, racconti o canzoni scritte di loro pugno. Per saperne di più su queste manifestazioni vistate il sito acmaugusta.blogspot.it.

Sagra del Pesce Tipico

Questa è l’ultima rassegna enogastronomica che si tiene ad Augusta nel mese di Novembre, in occasione della festività consacrata a “Sant’Andrea Apostolo”. Oltre ai festeggiamenti sopraelencati si tiene anche questa rassegna enogastronomica curata dai pescatori megaresi. Molte pietanze tipiche e conserve a base di pesce (già sopraelencate) vengono fatte gustare presso gli appositi stand posti per le vie del centro storico augustano. Oltre alle degustazioni si tengono mostre antropologiche basate sulla vita e sul lavoro dei pescatori e spettacoli musicali e folcloristici. Per informazioni più dettagliate visitate la pagina facebook della Confraternita dei Pescatori di Augusta “Sant’Andrea Apostolo”.

Notte Bianca di Augusta

La Notte Bianca di Augusta si tiene l’ultimo Sabato prima di Natale nel centro storico della città augustana lungo la Via Principe Umberto e la Piazza Duomo. Presso quest’area tutti i negozi rimangono aperti e vi sono anche numerose esibizioni artistico – musicali e sportive (specie in Piazza Duomo). Non mancano neanche gli stand e le aree ristoro in cui si possono gustare i prodotti tipici locali posti lungo la Via Principe Umberto. Vi sono anche esibizioni di artisti di strada.

NOTA BENE! Le varie festività religiose e gli eventi citati nella corrente pagina possono variare ed eventualmente non essere organizzati in base alla programmazione annuale cittadina, per cause di forza maggiore e in base a fattori di vario tipo. 

Per qualsiasi informazioni riguardanti gli eventi che si tengono ad Augusta visitate i siti
www.comune.augusta.sr.itwww.augustaonline.itsoundpicker.altervista.orgwww.augusta96011.comwww.lagazzettaaugustana.it e www.webmarte.tv.

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Prodotti tipici augustani

Pesce e prodotti ittici

La ricchezza alimentare della città di Augusta è data soprattutto dall’abbondanza del pescato (proveniente dal mare antistante la costa augustana). Ogni specie di pesce, crostaceo o mollusco finisce in pentola o in padella assieme a pasta, verdure ed erbe aromatiche coltivate presso l’entroterra (a vocazione agricola). Ma va detto che buona parte del pescato viene lavorato e conservato o sott’olio o sotto sale (in special modo acciughe, alici, sgombri, tonni, baccalà e le uova di alcune specie di pesci note come “Bottarga”).

Ad Augusta è tipico “U Broru i Pisci” a base di varie specie ittiche e frutti di mare e u “Pisci a Ghiotta” a base di pesci vari e pomodoro fresco. Molto diffusa la preparazione della frittura mista di piccoli pesci (alici o sarde) e del baccalà da soli o passati poi in padella assieme a verdure locali. Il pesce condisce anche vari formati di pasta di cui quello più celebre è quella al nero di seppia, che secondo la tradizione si mangia per il Venerdì Santo a mezzogiorno.

Formaggi tipici

Nell’entroterra augustano vengono prodotti formaggi tipici presso aziende casearie o masserie a carattere familiare in cui possiamo trovare ricotte e formaggi freschi o stagionati a base di latte bovino o ovino.

Focacce caserecce e pani tipici

Per le festività (specie quelle natalizie) ad Augusta, così come in tutta la provincia di Siracusa, è usanza preparare delle focacce caserecce molto gustose, tra cui un tipo di pizza nota come “Cudduruni”, farcita con pomodoro, olive, acciughe ed erbe aromatiche (molto simile alla “Pizza Muddiata” che si prepara nella zona meridionale della provincia siracusana). Da citare anche “Mpanati” e “Scacciati”, farcite con vari tipi di ingredienti (verdure, pesce, formaggi e salumi).

Per quanto riguarda le forme tipiche del pane che si producono durante le festività, va ricordata la produzione dei “Cudduri che Nuciddi” ossia una ciambella di pane (“Cuddura” ) cosparsa con nocciole intere che viene preparato durante le festività natalizie.

Un’altra particolare forma di pane nota come “Schiacciata” viene condita da vari ingredienti (verdure, salumi, formaggi, pesce ecc…) presentandosi come un pasto completo.

Dolciumi delle feste

Infine vanno citati i numerosi dolciumi delle feste che per Pasqua, Natale o qualsiasi altra festa vengono preparati nella città megarese.

I nomi sono tutti fantasiosi e sono ispirati alle varie festività; i “Cudduri i San Brasi” (ciambelle dolci) sono preparate per la festività liturgica di “San Biagio”; i “Vastuni ri San Giuseppi” (biscotti caramellati più o meno lunghi cosparsi con mandorle e zucchero colorato) vengono preparati per la festività di “San Giuseppe”; gli “Acieddi” e i “Panareddi cu l’ova” (pani dolci recanti all’interno un uovo sodo), i “Cavadduzzi r’Apostoli” (pani dolci a forma di cavallo cosparsi con miele e zucchero colorato), le “Zeppole” dolci (farcite con ricotta o altre creme dolci), e le varie “Cuddure” (ciambelle dolci) e “Cassateddi” (focacce dolci farcite con ricotta zuccherata) vengono preparate per Pasqua; i “Viscutteddi ro Cori i Gesù” sono preparati per la festa consacrata al “Sacro Cuore di Gesù”; i “Cucchi” sono dolci preparati per la festa dei Morti; i dolci della “Pruvvirenzia” e i “Cudduri re Sardari” sono offerte per le feste consacrate rispettivamente alla “Madonna della Provvidenza” e a “Sant’Andrea”; per Natale viene preparato il Torrone, i “Mustazzoli” (pani dolci a base di mandorle e miele) e numerosi biscotti natalizi.


Un “Vastuni ri San Giuseppi”.

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Artigianato augustano

(in allestimento) 

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Strutture ricettive augustane

Visita il sito www.tripadvisor.it per saperne di più su hotel, case vacanze, bed & breakfast, pub, discoteche, ristoranti. 

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Fotogallery di Augusta – Brucoli – Agnone Bagni

(in allestimento) 

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