*Frigintini, Valle del Fiume Tellesimo – Cava dei Servi

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Frigintini
(Frazione di Modica)

*Valle del Fiume Tellesimo – Cava dei Servi
(Territori di Modica, Ragusa, Rosolini e Noto)

Mappa della Valle del Fiume Tellesimo


Mappa della Valle del Fiume Tellesimo – Cava dei Servi (per ingrandire la mappa clicca qui).

Cenni generali sulla Valle del Fiume Tellesimo

A nord della frazione modicana di Frigintini è situata la “Valle del Fiume Tellesimo”.

Si tratta di una vasta cavità iblea, caratterizzata dalla presenza di una delle più importanti aree fluviali della Sicilia sudorientale per la sua valenza naturalistica ed archeologica.

La vallata solcata dal Fiume Tellesimo, delimita gran parte del confine tra le Province di Ragusa (territori di Modica e Ragusa), e Siracusa (territori di Rosolini e Noto) prima di immettersi nel Fiume Tellaro.

Il tratto più noto della Valle del Fiume Tellesimo è la “Cava dei Servi”, una cavità iblea piuttosto incontaminata divenuta di interesse comunitario, caratterizzata dalla presenza di una folta macchia mediterranea che va a delimitare il corso d’acqua, oltre che di vari siti archeologici.

La Valle del Fiume Tellesimo la si può raggiungere da Frigintini (e Modica) da:

  • S.P. 107 “Marchesello – Balata”, dal sentiero di Contrada Pesciarello che costeggia l’omonima area boschiva e la limitrofa Cava di Calamezzana fino a quando non si raggiunge l’ingresso al tratto della “Cava dei Servi”;
  • S.P. 59 “Modica – Giarratana” tramite la traversa per la Contrada Bellocozzo (a nord di Balata di Modica) che conduce nei pressi della località “San Giacomo Bellocozzo” (appartenente al comune di Ragusa), seguendo verso sud (direzione “Noto – Rosolini”) la “Via del Tellesimo” (S.P. 55 “Noto – Giarratana”) costeggiando la Cava Milispina fino all’ingresso della “Cava dei Servi”;
  • dalla “Vanella 192” in Contrada Fegotto (ingresso dal tratto nord della Via Frigintini – Gianforma – Ponte Margione), seguendo il sentiero a nord dell’Oasi Madonna del Sorriso che conduce ad est della “Cava dei Servi”;
  • dalla traversa per la Contrada Margione (ad est dell’autodemolizione “Cicero”), seguendo i sentieri a nordovest e ad est dell’Agriturismo Margione che conducono rispettivamente all’area boschiva di “Bosco Margione” e al rilievo chiamato appunto “Cozzo Margione”;
  • dalla S.P. 79 “Frigintini – Margione” dall’ingresso demaniale di “Ponte Cipollone”.

In ogni caso, raggiungiamo i vari punti della vallata iblea all’interno della quale scorre il Fiume Tellesimo.

Questa cavità si forma nei pressi del rilievo noto come “Cozzo Croce” mediante la confluenza di tre cave che sono:

  • la “Cava Bellocozzo”, ubicata a nordovest del Cozzo Croce nella quale scorre il tratto più a monte del Fiume Tellesimo che si origina da varie sorgenti poste nei pressi delle frazioni modicana di “Barco” e “Balata di Modica”, scorrendo a sud della frazione ragusana di San Giacomo Bellocozzo;
  • la “Cava Milispina”, situata invece a nordest del Cozzo Croce, dove scorre invece il ramo del fiume che si origina tra San Giacomo Bellocozzo e la Contrada Carbonaro (situata in Provincia di Siracusa e appartenente al comune di Rosolini); 
  • la “Cava Calamezzana” situata a sud del Cozzo Croce, che scorre ad ovest di Frigintini lungo le Contrade Calamezzana, Cellina, Marchesello e Pesciarello;

Altre sorgenti “minori”, o per meglio dire ormai “secche”, sono invece poste tra le Contrade Rampolo e Crucia (area delle frazioni modicane di Barco e Balata di Modica).

L’unione di queste tre cavità va a formare appunto la “Valle del Fiume Tellesimo”, il cui tratto più interessante è quello sopracitato della “Cava dei Servi”.

Il toponimo intero è “Cava dei Servi di Dio”, e deriverebbe dalla presenza di comunità religiose di tipo eremitico che, durante il periodo medievale, viveva presso i siti rupestri della cavità.

La Cava dei Servi risulta delimitata dai siti collinari denominati  “Cozzo Croce” (ovest), “Monte Castigo di Dio” (nordovest), “Cozzo di Manzio” (a nordest), a cui si aggiungono i rilievi di Contrada Pesciarello (sud) e Contrada Fegotto (sudest).

Ad oriente della Cava dei Servi, il Fiume Tellesimo scorre all’interno di una sinuosa quanto profonda vallata formata da varie “anse” denominata “Cava Utilissima”, la quale va a delimitare il confine tra le province ragusana e siracusana.

Questo tratto della cavità posto tra i rilievi delle Contrade Fegotto, Baronazzo e Margione (Frigintini – Modica) e il Cozzo Pancari (Rosolini), è il più impervio e difficile da esplorare, ed è noto per la presenza dei ruderi del “Mulino Pancari”.

Poco più ad est, il Fiume Tellesimo raggiunge la confluenza con le limitrofe cave iblee denominate “Vallone della Fera” (nord) e “Cava del Margione” (sud), andando a delimitare le sponde meridionali della contrada rurale nota come “Gisira Pagna”, che un tempo faceva parte di feudo appartenente alla famiglia dei principi Nicolaci di Noto.

Il Fiume Tellesimo, viene poi scavalcato dalla S.P. 79 “Frigintini – Margione” (che conduce alla S.P. 55 “Noto – Giarratana), scorrendo verso sud sotto l’altopiano dei Contrada Ritillini (territorio di Rosolini).

Il corso d’acqua poco più a sud confluisce nel Fiume Tellaro in Contrada Gisirotta (appartenente al territorio comunale di Modica), situata a poca distanza dalla località rurale nota come “Granieri” (che invece appartiene al comune di Noto).

L’intera Valle del Fiume Tellesimo comprende al suo interno una cosiddetta “zona umida”, caratterizzata dalla vasta macchia mediterranea che va a delimitare le pareti fluviali.

Ciò ha permesso lo sviluppo di un particolare ecosistema, permettendo la coesistenza tra varie specie vegetali e animali.

Il corso del Fiume Tellesimo presenta inoltre varie cascatelle e marmitte, oltre a cosiddetti “laghetti” di medio – alta profondità, chiamati in dialetto locale “Urve”.

I più noti di essi sono “Urva Scala Vacca”, “Urva Campana” (posti presso la Cava dei Servi), “Urvu Emanuele”, “Urvu Mulino” (collocati nel tratto della “Cava Utilissima” all’altezza del Cozzo Pancari), “Urvu Niuru”, “Urvu Torru”, “Urvu Funtana” e “Urvu Prisa” (posti tra la Contrada Margione e il Ponte Cipollone).

Il Fiume Tellesimo, viene inoltre considerato come come il corso d’acqua fluviale più incontaminato delle Province di Ragusa e Siracusa.

La pulizia delle acque ha contribuito infatti ad un’abbondante presenza di fauna ittica.

Il fiume è divenuto l’habitat ideale di trote della varietà “Macrostigma Italiana” (riconoscibili dalle macchie nere e rosse), a cui si aggiungono tinche, anguille, rovelle, cagnetti fluviali e granchi d’acqua dolce.

Vi è anche una ricca varietà di altre specie animali tra insetti (gerridi, libellule, farfalle, api, bombi, scarabei ecc…), anfibie (rane e rospi), rettili (bisce acquatiche e i colubri), volatili (tra cui gufi, civette, poiane, passeri ecc…) e mammiferi (volpi, donnole, porcospini, istrici ecc…).

La flora della Valle del Fiume Tellesimo, come detto in precedenza, è caratterizzata da una folta “macchia mediterranea” ospitante varie specie erbacee e arboree.

La Valle del Fiume Tellesimo, in alcuni tratti è difficile da esplorare per chi non ha esperienze in torrentismo o canyoning, o per chi soffre di problemi di salute o psico motori.

É comunque possibile contattare varie associazioni locali, specializzate in escursioni all’interno di quest’area iblea (per saperne di più visitate i siti web www.kalura.org e www.cairagusa.org).

Infine, per  poter visitare la Valle del Fiume Tellesimo vanno seguite le seguenti regole valide per tutte le aree iblee della Sicilia sudorientale:

  • Avere un buono stato di salute non essendo soggetti a problemi psichici e motori o a malattie di qualsiasi genere;
  • Avere una buona dimestichezza nel sapersi muovere presso aree montane;
  • Essere esperti in speleologia (per quanto riguarda l’esplorazione di grotte, caverne o anfratti) o in alpinismo/canyoning (riguardo ad arrampicate ed esplorazioni su pareti montane) o torrentismo (specie se si devono guadare fiumi e torrenti di qualsiasi portata);
  • Si possono visitare i territori iblei durante tutto l’anno, preferibilmente  nei periodi  primaverile o estivo o durante le giornate soleggiate, non è consigliabile effettuare ciò durante le giornate piovose o ventose (autunno o inverno) poiché le pareti iblee possono essere scivolose e disgregarsi a causa degli agenti atmosferici (essendo roccia calcarea è soggetta a crollo), stessa cosa dicasi per l’esplorazione di grotte ed ipogei profondi;
  • Non lasciare rifiuti organici ed inorganici all’interno delle aree iblee (zone naturalistiche o meno);
  • Non accendere fuochi di qualsiasi tipo specialmente in estate e non gettare mozziconi di sigaretta, poiché potrebbero svilupparsi dei focolai incendiari che potrebbero propagarsi colpendo le circostanti contrade iblee;
  • Non disturbare la fauna;
  • Non danneggiare la flora e tagliare alberi;
  • Non raccogliere funghi senza la specifica autorizzazione rilasciata dalle ASL;
  • La raccolta di funghi, la caccia e la pesca sono consentite solo grazie alle apposite autorizzazioni rilasciate dagli enti competenti, nelle aree in cui ciò è vietato tramite l’apposita segnaletica queste attività non sono assolutamente consentite;
  • È possibile effettuare scampagnate, escursioni o passeggiate in certi territori iblei ma bisogna rispettare le regole sopracitate e soprattutto non bisogna campeggiare in aree potenzialmente pericolose da visitare o all’interno di proprietà private;
  • Non tentare di “visitare” forzatamente aree e edifici citati nel sito di proprietà privata in cui l’accesso è vietato.

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