Marzamemi

Marzamemi

Mappa di Marzamemi


Mappa di Marzamemi (per ingrandire la mappa clicca qui).

Cenni principali su Marzamemi

Il borgo marinaro di Marzamemi è la principale frazione amministrativa di Pachino, nonché principale stazione turistico – balneare del territorio comunale pachinese, vista la sua alta concentrazione di strutture ricettive e balneari. Marzamemi è raggiungibile dalla S.P. 19 Noto – Pachino (a sua volta facilmente raggiungibile dall’autostrada A 18 Siracusa – Gela) imboccando poi la S.P. 85 Marzamemi – Chiaramida (incrocio per Pachino, Portopalo e Marzamemi), mentre da Pachino è raggiungibile dalla Via Città di Toronto.


Foto panoramica di Marzamemi (foto di Roberto Capozio).

Il centro abitato conta circa 1500 residenti effettivi; è dotata di sportello bancario, di Comandi dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, e infine di un’importante Guardia Medica, fornita di un attrezzato reparto di Pronto Intervento pronto ad operare in caso di necessità. Inoltre nella frazione vi è un attivo comitato di quartiere (www.comitatopromarzamemi.it) che tutela gli abitanti di Marzamemi.


Marzamemi vista dal molo del vecchio Porto.

Dal punto di vista urbano Marzamemi risulta abbarbicato sull’omonima baia avendo una struttura urbana a mezzaluna, la strada più importante è la Via Marzamemi, nota anche come “Lungomare Gaetano Starrabba” che costeggia tutta la zona marittima della stazione. La zona antica è posta a nord nella zona denominata “Balata” in cui vi è posto il vecchio porto della frazione marinara pachinese. La piazza principale di Marzamemi è la Piazza Regina Margherita, su cui si affacciano le due Chiese di San Francesco di Paola (quella antica e quella nuova) e il Palazzo Villadorata, a cui è collegata la vecchia Tonnara di Marzamemi. La zona residenziale di Marzamemi è posta a sud del borgo marinaro nei pressi della S.P. 84 Marzamemi – Portopalo posta nei pressi del cosiddetto “Porto Fossa” , che un comprende un’isolotto attaccato alla terraferma dal molo settentrionale del porto che ha funzioni turistico – peschereccie. Un’altra isola è l’Isolotto Brancati, in cui vi è posta la villa in cui risiedeva lo scrittore pachinese Vitaliano Brancati. Marzamemi possiede anche una piccola ma interessante zona archeologica posta tra le località Cugni, Calafarina, Morghella e Torre Fano.


La Piazza Regina Margherita.


La vecchia Chiesa di San Francesco di Paola.


Il vecchio Porto di Marzamemi.

Le principali fonti di sostentamento economico di Marzamemi sono legate al settore ittico – conserviero (pesca e trasformazione del pescato in pietanze conservate sott’olio, sotto sale, per affumicatura e per inscatolamento), all’agricoltura (coltivazioni serricole di pomodori “Ciliegino” e di vari ortaggi sia da serra sia da campo aperto), alla vinicoltura, al commercio e al turismo.

Durante gli anni sono stati aperti ristoranti, pizzerie, paninerie e locali notturni, che attirano numerose persone nella frazione pachinese non solo in estate ma anche in tutti i periodi dell’anno. Marzamemi ha anche un’intensa attività parrocchiale portata avanti dall’unica chiesa, quella di San Francesco di Paola; Patrono della frazione marittima. Bisogna dire che in estate la frazione di Marzamemi diviene “zona a traffico veicolare limitato”, cioè è vietato circolare in macchina dentro il centro urbano ad eccezione dei residenti, soprattutto il Sabato, la Domenica e gli altri giorni festivi. Per tanto le automobili vanno parcheggiate in appositi parcheggi custoditi.

Storia di Marzamemi

La storia di Marzamemi, strettamente collegata a quella del territorio di Pachino, è relativamente recente, anche se i suoi siti limitrofi hanno avuto frequentazioni sin dall’epoca sicula, specialmente la zona a sud di Marzamemi in cui è posto un costone roccioso posto in Contrada Calafarina comprendente i cosiddetti “Cugni di Pachino”, un costone roccioso facente parte del Promontorio di Pachino in cui sono presenti le grotte di Corruggi e Calafarina.

Sempre in questa zona sono state ritrovate rovine sicule, greche e bizantine, si presume che questo sia il sito originario di “Pachys” il villaggio fenicio da cui si originò il primo centro abitato che, secoli dopo sarebbe diventata l’attuale Pachino. Allora presso Marzamemi vi era una piccola spiaggia racchiusa da una scogliera. Presso Marzamemi inoltre sono state rinvenute della Latomie sommerse di epoca greca (poste a nord della Piazza Regina Margherita) che un tempo facevano parte di una vasta scogliera, scavata nei secoli per ottenere blocchi basaltici.

Le origini del borgo di Marzamemi sono di matrice araba, in cui venne costruito un approdo il cui nome originario era “Marsa Al Hamen” ossia “Baia delle Tortore”, nome datole per la massiccia presenza di volatili che sostavano nei vicini pantani. Man mano quest’approdo divenne un vero e proprio centro marinaro in seguito alla costruzione di una prima tonnara in epoca medievale, spingendo molto probabilmente molte popolazioni di origine siculo – bizantina oltre che araba a popolare questo piccolo centro abitato.

Durante tutto il medioevo Marzamemi svolse le funzioni di borgo marinaro fino a quando nel 1630 i principi Nicolaci di Villadorata acquisirono questo borgo marinaro facendone il loro primo feudo non perdendo l’atmosfera marinara che la ha contraddistinta nei secoli. Il terremoto del 1693 però ha semidistrutto l’antico borgo arabo e messo a repentaglio oltre che la vita degli abitanti anche l’attività ittica, importante fonte di vita degli abitanti. Nei primi anni del 1700, Marzamemi venne ricostruita dai Principi di Villadorata, che la dotarono anche di un importante porto migliorato nei secoli a venire (utilizzato ancor oggi come approdo turistico e da diporto) e dell’ingrandimento della Tonnara, la più importante di tutta la Sicilia dopo quella di Favignana (Trapani) fino alla sua soppressione avvenuta nella seconda metà degli anni 50. Marzamemi venne ceduta ai principi Starrabba di Pachino nella seconda metà dell’800. Nel frattempo il porto di Marzamemi venne potenziato ampliando il Molo della Balata e congiungendo un piccolo isolotto alla terraferma creando due nuovi moli più a sud creando un porticciolo noto tuttora come “Porto Fossa”.

Nel 900 Marzamemi seguì le sorti storiche della limitrofa Pachino, trovandosi coinvolta in rovinosi bombardamenti durante la II guerra mondiale. Dopo la guerra, con la chiusura della tonnara non terminò l’attività ittico – conserviera anzi venne potenziato un nuovo stabilimento per la produzione di tonno salato. Ora l’attività industriale è stata ceduta ma la trasformazione dei prodotti ittici di Marzamemi è divenuta artigianale. In passato vi era anche un grande stabilimento per la produzione del vino appartenente alla famiglia di Rudinì.

Oggigiorno Marzamemi non ha perso le sue antiche caratteristiche di borgo marinaro, anzi proprio per questa sua peculiarità essa è divenuto una delle mete turistiche più importanti della Provincia di Siracusa e continua a richiamare turisti da ogni parte del mondo per la bellezza del suo centro storico, del suo lungomare, del suo clima e delle sue delizie gastronomiche legate al territorio pachinese.

Sottosezioni

Luoghi da visitare

Feste, tradizioni ed eventi di Marzamemi

Estate Pachinese

Rappresenta l’insieme di eventi sacri e mondani che si tengono a Pachino e a Marzamemi; essi vengono organizzati per allietare la cittadinanza e i turisti nel periodo che va dalla fine di Giugno agli inizi di Settembre. Per questo periodo oltre alle feste e alle sagre citate nella pagina corrente, vengono organizzati una moltitudine di spettacoli musicali, folcloristici, cabarettistici abbinati a eventi sportivi e attività ludiche per i bambini. Il programma dell’Estate Pachinese varia di anno in anno.

Festival del Cinema di Frontiera

È un’importante manifestazione cinematografica che si tiene ogni anno a Marzamemi nell’ultima settimana di Luglio. In questo festival cinematografico vengono proiettati cortometraggi diretti da giovani registi professionisti e no provenienti da paesi europei, africani e asiatici che si affacciano sul Mediterraneo. Difatti il compito di questa manifestazione è quello di dimostrare al mondo del Cinema (bombardato costantemente da film americani) che anche i registi delle aree mediterranee producono ottimi film (anche se al concorso partecipano solo cortometraggi) di qualsiasi genere esso sia, abbattendo così le frontiere che dividono la civiltà mediterranea da altre mentalità europee e mondiali (difatti da qui deriva il nome “Cinema di Frontiera”). Infatti si è scelto proprio l’estremo sud della Sicilia, posto idealmente al centro del Mediterraneo, per organizzare questa prestigiosa manifestazione che sta mietendo consensi nell’Europa intera. La manifestazione del Cinema di Frontiera prevede proiezioni pubbliche in Piazza Regina Margherita, mentre nel Cortile del Palazzo Villadorata si svolge il concorso vero e proprio; le categorie si suddividono in “Corti Siciliani” (a cui partecipano cortometraggi diretti da registi siciliani esordienti o semi professionisti) e in “Corti Nazionali e Internazionali” (dove partecipano cortometraggi diretti da registi provenienti da altre regioni italiane o da altre nazioni che si affacciano sul Bacino del Mediterraneo). I vincitori ricevono oltre al Premio, anche ampi riconoscimenti che li spingeranno a produrre qualcosa di più di un cortometraggio, ma anche chi non arriva ad essere premiato può liberamente cercare di produrre film veri e propri, poiché lo scopo finale del Festival non è proprio quello di premiare il regista del film con premi e riconoscimenti vari, ma di far uscire allo scoperto nuovi talenti in grado di continuare a portare avanti la Cinematografia del bacino del Mediterraneo. A questa manifestazione partecipano anche numerosi volti noti del Cinema italiano e internazionale. Bisogna dire infine che il Festival del Cinema di Frontiera è gemellato con quello finlandese chiamato “Midnight Film Festival” (che si tiene a Sodankilia, una città finlandese), che ha più o meno lo stesso scopo della manifestazione pachinese, soltanto che è riservato a registi del Nord Europa, altra area che come il Mediterraneo cerca un’identità cinematografica trascurata dal Cinema mondiale. Per saperne di più su questo Festival clicca qui.

Sagra della “Tonnina”

si tiene a metà Agosto nella frazione di Marzamemi la Sagra del “Tonno Rosso” (tonno a carne rossa), chiamato in siciliano “Tonnina”. Questa è un’importante manifestazione organizzata per far conoscere ma soprattutto gustare la prelibatezza del tonno locale ai turisti, che scendono a Marzamemi per ammirarne le bellezze turistiche, ma anche per gustarne i sapori. Il pesce viene cucinato al momento e servito sia grigliato sia a “Ghiotta” (preparazione in cui il tonno tagliato a bocconi viene cucinato in padella assieme a verdure varie quali peperoni, pomodori, melanzane, cipolle ecc…). Oltre al tonno cucinato, viene anche fatto gustare il tonno conservato, vero e proprio vanto di Marzamemi; le due ditte principali che si occupano della lavorazione e conservazione del tonno (Adelfio e Campisi), tramite appositi stand o nei loro punti vendita situati sul Lungomare di Marzamemi, fanno assaggiare le varie conserve di tonno sott’olio (tra cui la conserva di tonno e “Ciliegino” all’olio extravergine di oliva), ma anche altre preparazioni molto gustose tra le quali il tonno salato sott’olio o affumicato, la “ventresca” o “Buzzonaglia” (sarebbe la carne proveniente dal ventre del tonno, di gusto grasso ma delizioso) e il “Salame di Tonno” detto anche “Suppizzata” (fatto con carne proveniente sia dalla ventresca sia dalla coda); anche la Bottarga viene valorizzata con una certa importanza, anche se la sua “sagra” si tiene alla fine d’Agosto (vedi più sotto). Ovviamente la serata non è incentrata solo sul tonno, poiché vi sono anche altri stand dove vengono venduti e fatti assaggiare altri prodotti tipici quali “Ciliegino”, vini e liquori, dolciumi e altre pietanze di genere agroalimentare-biologico.

Palio del Sud

Essa è una manifestazione nuova che si svolge a Marzamemi la Domenica posteriore alla Festa di San Francesco di Paola come competizione goliardica marinaresca. Il “Palio del Sud” è una regata che si tiene nel Porto della frazione marittima, cui partecipano gli equipaggi dei sei comuni marinari in Provincia di Siracusa; Augusta, Siracusa, Avola, Noto (o meglio Lido di Noto), Portopalo di Capo Passero e infine Marzamemi (Pachino). L’equipaggio vincente riceve un importante riconoscimento, quello di rappresentare i comuni marittimi del siracusano fino all’anno successivo.

Bottarga Festival

Dopo la Sagra della “Tonnina”, Marzamemi si rende protagonista di un’altra manifestazione ittico – alimentare, il “Bottarga Festival”, che si tiene ogni anno dal 30 Agosto al 3 Settembre. Esso si tiene nella borgata marinara in prossimità della Tonnara e della Piazza Regina Margherita. Gli stand delle ditte ittiche Adelfio e Campisi offrono degustazioni del pregiato “Caviale del Sud” (ottenuto dalla disidratazione delle uova del tonno grazie all’opera disidratante del sale marino e della luce solare, che assorbono i liquidi contenuti nella sacca delle uova del pesce, che verrà interamente sbriciolata e messa dentro barattoli di vetro), utilizzato per condire in particolare spaghetti e antipasti di pesce. Ovviamente presso questi stand si possono acquistare barattoli di Bottarga in granelli il cui prezzo varia in base al peso. Troviamo anche la Bottarga intera (sarebbe la sacca delle uova integra) affumicata, sotto sale o sott’olio. Si ha inoltre la possibilità di gustare deliziosi spaghetti o bruschette conditi con olio d’oliva e Bottarga. Oltre all’esposizione e alla degustazione della Bottarga, nel borgo marinaro si tengono anche mostre video-fotografiche incentrate sulla vita marinara di Marzamemi. Bisogna dire infine che il Bottarga Festival è l’ultima manifestazione che si tiene a Marzamemi durante l’anno, ed è considerato dalla gente locale come una specie di “Addio all’Estate”, dove vi sono anche spettacoli cabarettistici e musicali.

Festival dei Due Mari

È una rassegna che si tiene nel secondo fine settimana di Novembre nei comuni della Sicilia sudorientale delle Province di Ragusa e Siracusa i cui territori si affacciano presso il Mare Ionio e il Mare Mediterraneo ossia Avola, Noto, Pachino e Portopalo di Capo Passero nel siracusano, Ispica e Pozzallo nel ragusano. Il festival comprende convegni e rassegne sull’ambiente marino dei due mari che bagnano quest’area della Sicilia e sullo sviluppo delle attività di pesca nonché sul folclore delle località costiere sopracitate. Si svolgono anche degustazioni di prodotti ittici locali e spettacoli di vario tipo. Per informazioni più dettagliate visitate il sito www.festivalduemari.it.

Per saperne di più su prodotti tipici e artigianato visualizzate la pagina principale di Pachino.

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