Zappulla

HomepageIl RagusanoModicaZappulla

Zappulla
(Frazione di Modica)

Mappa di Zappulla


Mappa di Zappulla (per ingrandire la mappa clicca qui).

Cenni su Zappulla

Zappulla è una frazione extraurbana della città di Modica, posta al centro di una vasta area rurale composta da varie “contrade” che occupano la cuspide meridionale del territorio comunale (ed ibleo) di Modica, il quale a sua volta confina con i limitrofi comuni di Ispica (est), Pozzallo (sud) e Scicli (ovest).

Essa è denominata anche “Contrada Zappulla”, e si presenta come un piccolo centro abitato prettamente rurale.

Zappulla è ben collegata a Modica grazie ad un reticolo di strade provinciali e comunali, tra le quali vanno citate:

  • la S.P. 43 “Modica – Mare” nota anche come “Via Sorda Sampieri”, che lambisce Zappulla ad ovest, essendo la principale strada che va a collegarsi con Modica;
  • la S.C. “Variante Zappulla” (o “Via Comunale Variante Zappulla”), che solca il centro urbano della frazione da ovest ad est (e viceversa);
  • la S.P. 86 “Zappulla – Scorrione – Ispica”, che è posta ad oriente del centro abitato collegandosi a nord con la S.P. 43 in Contrada Santa Maria, e ad est con la S.P. 45 “Modica – Pozzallo” e di conseguenza anche alla SS 115 “Modica – Ispica” (dalla quale si può raggiungere Rosolini e quindi anche la Provincia di Siracusa).

Inoltre, va detto che l’area a nord di Zappulla (Contrada San Filippo) è solcata dal tratto “modicano” della A 18 “Siracusa – Gela”.

Difatti, lo svincolo per la città barocca mediante il quale l’autostrada è collegata alla strada a scorrimento veloce SS 194 “Modica – Pozzallo”, è posto proprio nel territorio di questa frazione modicana (anche se la medesima al momento non risulta collegata alla SS 194 o al suddetto svincolo).

Il piccolo centro abitato di Zappulla presenta quindi varie abitazioni residenziali, nonché vari edifici rurali utilizzati per scopi agricolo – zootecnici.

Ad essi si aggiungono un edificio scolastico, e la moderna Chiesa di San Giuseppe Lavoratore.

Il territorio di Zappulla è posto su di un altopiano formato da varie aree iblee, le quali alternano siti collinari e retrostanti altipiani, a cavità iblee di medio – alta profondità.

Ad ovest della Contrada Zappulla è posto il sistema di cavità denominate “Cava Cugno” e “Cava di Mele” che va a formare la vallata solcata dal Torrente Petraro, a sua volta denominata “Cava Labbisi” in cui sono posti vari siti rupestri, che dopo aver delimitato un ampio tratto di confine tra i territori di Modica e Scicli, sfocia presso la località balneare di Sampieri (quest’ultima appartenente al territorio sciclitano).

Le aree che costeggiano questa cavità sono quelle di Nacalino, Fami Giurgia, Gisanella, Cugni Sant’Antonio e Piano Lauro.

Immediatamente ad est e ad ovest sono poste le aree rurali delle Contrade Forte e Gisana, quest’ultima solcata dall’omonima cava (vedi più sotto).

A nord, è posta la Contrada Santa Maria che confina con l’area di San Filippo, essendo tra l’altro attraversata dalla A 18 “Siracusa – Gela”. 

In questa zona è ubicata una sorgente d’acqua minerale, nei pressi della quale è posto uno stabilimento per l’imbottigliamento della medesima.

Ad oriente, lungo la linea di confine che separa il territorio di Modica da quelli di Ispica e Pozzallo, vi sono poste le aree di Contrada Aguglie, Martorina, Scorrione, Camardemi, Cella, Zimardo, Mandra Vecchia e Graffetta.

In queste zone, sono poste molte ville nobiliari e masserie rurali di epoche varie, che un tempo appartenevano a varie famiglie aristocratiche modicane e no.

Difatti, l’area di Zappulla è quella avente il più alto numero di ville aristocratiche, che in passato appartennero a varie famiglie nobiliari o di ceto piuttosto alto.

Ma vanno citate anche le interessanti cavità iblee colme di vari siti archeologici, che sono:

  • “Cava Martorina”, cavità colma di siti rupestri posta tra le Contrade Aguglie, Muraglia Mandorle, Minciucci e appunto quella che da il nome ad essa, che più ad est si immette nella Cava Salvia delimitando il confine tra i territori di Modica, confluendo a sua volta nel Torrente Favara proveniente dalla vicina Cava d’Ispica;
  • “Cava Albarcara”, posta poco più a sud della Cava Martorina tra le Contrade Scorrione e Lanzagallo, anch’essa fungente da confine con il territorio ispicese e comprendente varie catacombe rupestri, che va a confluire nella suddetta Cava Salvia;
  • “Cava Graffetta”, piccola cavità rupestre posta tra i territori di Modica e Pozzallo, la quale sfocia ad est della cittadina portuale pozzallese;
  • “Cava Gisana”, ampia cavità iblea che si forma dall’unione di più cavità (Gisana, Cella, Giarrusso) nella quale scorre l’omonimo torrente che sfocia presso Marina di Modica, e nella quale vi sono vari siti rupestri di epoche varie, tra cui una catacomba rupestre ebraica risalente al periodo alto medievale.

Proprio grazie alla presenza di vari ruderi posti presso queste cavità, collegati a probabili siti abitativi, si può dire che l’area di Zappulla ha avuto una certa “frequentazione” a cominciare dal periodo protostorico, passando per il periodo greco – romano e medievale, fino ad arrivare ai giorni nostri.

L’area, ovviamente ospitava con molta probabilità vari insediamenti agricoli.

Inoltre, il toponimo “Zappulla” potrebbe derivare dall’arabo “Izz-bi-Allàh” ossia “Potenza di Allah”, essendo stata un’area feudale sin dal periodo della conquista araba della Sicilia, cominciata nell’827.

Durante il periodo della Contea di Modica, l’area di Zappulla continuò ad ospitare appezzamenti agricoli, essendo “popolata” grazie presenza di tenute nobiliari e di adiacenti masserie rurali, tra cui va citata la Villa Gisana appartenuta ai baroni Grimaldi di Calamezzana, e la tenuta dei baroni Polara di Contrada Aguglie.

Immediatamente ad ovest dell’odierno centro abitato, è posto una costruzione settecentesca ormai allo stato di rudere, denominata “Torre Zappulla”.

Ma, la presenza di di aree prettamente residenziali facenti capo al piccolo centro abitato di Zappulla, la si deve allo sviluppo urbano avvenuto durante la seconda metà del 1900.

Esso fu favorito peraltro dalla costruzione di un istituto scolastico, e della suddetta Chiesa di San Giuseppe Lavoratore, la cui elevazione a parrocchia risale al 19 Marzo del 1961.

A quest’ultima si aggiunse un’altra piccola Cappella consacrata a “Santa Rita da Cascia”, posta all’interno di una masseria rurale di Contrada Camardemi.

Oggi Zappulla continua ad essere un’attiva area rurale, comprendente varie aziende agricolo – zootecniche, a cui si aggiungono anche vari impianti industriali e strutture ricettive.

Fauna e flora delle aree iblee di Zappulla, sono pressoché simili a quelle dell’intero territorio ibleo modicano (vedi link nella pagina precedente per saperne di più), citando comunque la predominante presenza di alberi di olivo e carrubo, oltre che di appezzamenti agricoli coltivati a cereali, legumi tra cui la locale “Fava Cottoia”, ortaggi e erbai da fieno.

Per poter visitare le aree iblee di Zappulla, vanno seguite le seguenti regole:

  • Avere un buono stato di salute non essendo soggetti a problemi psichici e motori o a malattie di qualsiasi genere;
  • Avere una buona dimestichezza nel sapersi muovere presso aree montane;
  • Essere esperti in speleologia (per quanto riguarda l’esplorazione di grotte, caverne o anfratti) o in alpinismo/canyoning (riguardo ad arrampicate ed esplorazioni su pareti montane) o torrentismo (specie se si devono guadare fiumi e torrenti di qualsiasi portata);
  • Si possono visitare i territori iblei durante tutto l’anno, preferibilmente  nei periodi  primaverile o estivo o durante le giornate soleggiate, non è consigliabile effettuare ciò durante le giornate piovose o ventose (autunno o inverno) poiché le pareti iblee possono essere scivolose e disgregarsi a causa degli agenti atmosferici (essendo roccia calcarea è soggetta a crollo), stessa cosa dicasi per l’esplorazione di grotte ed ipogei profondi;
  • Non lasciare rifiuti organici ed inorganici all’interno delle aree iblee (zone naturalistiche o meno);
  • Non accendere fuochi di qualsiasi tipo specialmente in estate e non gettare mozziconi di sigaretta, poiché potrebbero svilupparsi dei focolai incendiari che potrebbero propagarsi colpendo le circostanti contrade iblee;
  • Non disturbare la fauna;
  • Non danneggiare la flora e tagliare alberi;
  • Non raccogliere funghi senza la specifica autorizzazione rilasciata dalle ASL;
  • La raccolta di funghi, la caccia e la pesca sono consentite solo grazie alle apposite autorizzazioni rilasciate dagli enti competenti, nelle aree in cui ciò è vietato tramite l’apposita segnaletica queste attività non sono assolutamente consentite;
  • È possibile effettuare scampagnate, escursioni o passeggiate in certi territori iblei ma bisogna rispettare le regole sopracitate e soprattutto non bisogna campeggiare in aree potenzialmente pericolose da visitare o all’interno di proprietà private;
  • Non tentare di “visitare” forzatamente aree e edifici citati nel sito di proprietà privata in cui l’accesso è vietato.

Sottosezioni

Luoghi da visitare

Feste, tradizioni ed eventi

  • Festa di San Giuseppe Lavoratore – Zappulla
  • Festa di Santa Rita da Cascia – Camardemi

Per saperne di più su prodotti tipici e artigianato visualizzate la pagina principale di Modica.

Torna su – Ricarica pagina