Modica

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Modica
(Frigintini – Barco e Balata di Modica – Montesano –  Zappulla – Marina di Modica)

Mappa di Modica e del suo territorio


Mappa di Modica (per ingrandire la mappa clicca qui).

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Cenni principali su Modica

La città di Modica è posta nell’area orientale della Provincia di Ragusa.

Essa rappresenta una delle più importanti aree urbane della Sicilia sudorientale essendo la terza città più popolosa del territorio provinciale (dopo Vittoria e Ragusa) con i suoi 54287 abitanti.

Modica è situata sul versante meridionale dei Monti Iblei a circa 296 metri sul livello del mare a 15 chilometri di distanza dal capoluogo Ragusa (collegato alla città modicana dalla SS 115).

Il suo centro urbano è delimitato da alture collinari che vanno a circondare la cavità in cui scorre il corso d’acqua fluviale il cui nome è appunto “Fiumara di Modica”.

Questo fiume scorre verso sudovest lambendo anche la vicina città di Scicli, sfociando nel Mare Mediterraneo presse le località balneari sciclitane di Bruca, Arizza e Spinasanta (poste tra le località di Cava d’Aliga e Donnalucata).

Foto panoramica di Modica.

Modica è un importante centro economico e culturale non solo della provincia ragusana, ma anche dell’intera fascia sudorientale della Sicilia.

Le risorse economiche cittadine sono legate ai settori agricolo – zootecnico, industriale, commerciale, culturale e ovviamente turistico.

Ciò lo si deve in gran parte al ruolo di capitale dello stato feudale noto come “Contea di Modica” (che prese appunto il nome dall’omonima città) assunto dal 1282 al 1816.

Dopo la dissoluzione della contea, Modica divenne seguito “Capoluogo” dell’omonimo “distretto – circondario” che occupava l’area occidentale dell’allora vasto territorio provinciale appartenente a Siracusa.

Nel 1927 questo territorio divenne sede dell’attuale Provincia di Ragusa, il cui capoluogo però doveva essere proprio Modica.

Nonostante ciò, la città modicana conservò sempre quel prestigio e quell’importanza culturale ed economica, doti che la contraddistinsero all’interno del territorio siciliano durante i secoli fino ai giorni nostri.

Durante questo ampio arco di tempo Modica è divenuta anche un’importante meta turistica per la bellezza del suo centro storico, caratterizzato dalla presenza di importanti ed eleganti edifici in stile tardo barocco costruiti durante la ricostruzione della città, avvenuta dopo il terremoto dell’11 Gennaio 1693.

Grazie a questi edifici, Modica dal mese di Giugno dell’anno 2002 è stata iscritta nella lista dei luoghi “Patrimonio dell’Umanità” dell’Unesco nell’ambito delle “Città Barocche del Val di Noto” assieme alle vicine Scicli e Ragusa e ai centri di Noto e Palazzolo Acreide in Provincia di Siracusa, Catania, Militello in Val di Catania e Caltagirone in Provincia di Catania.

Il centro storico modicano è divenuto inoltre sede di varie riprese cinematografiche, tra cui anche quelle del noto telefilm “Il Commissario Montalbano”.

Infatti, Modica è divenuta uno dei cosiddetti “Luoghi di Montalbano”, assieme a gran parte delle località della provincia ragusana in cui sono avvenute le riprese di questo telefilm. 

Modica, chiamata in dialetto siciliano “Muorica” o “Morica”, come detto in precedenza, è situata nei pressi della valle solcata dal fiume noto come “Fiumara di Modica” ed è formata da due agglomerati urbani, “Modica Sorda” e “Modica Centro”.

Col toponimo “Modica Sorda” intendiamo la periferia meridionale formata dai quartieri più moderni, ubicata sui rilievi collinari delle Contrade Pirato e Michelica.

Il curioso toponimo deriverebbe da un aneddoto popolare legato alla presenza di un’osteria in cui i viandanti trovavano ristoro gestita da una signora con problemi di udito.

Comunque sia, quest’area urbana è solcata dal tratto urbano della SS 115 che collega Ragusa a Siracusa noto come “Viale della Costituzione” che, attraversa il cosiddetto “Polo Commerciale di Modica”, una delle più importanti aree commerciali della Sicilia sudorientale caratterizzata dalla folta presenza di grandi negozi, supermercati, centri commerciali e ovviamente di varie strutture ricettive.

Questa strada va comunque a raccordare i vari quartieri periferici meridionali noti come (da ovest ad est) “Pirato”, “Quartarella”, “Serrauccelli”, “Treppiedi”, “Michelica” e “Musebbi”, formati da moderni palazzi residenziali collocati a ridosso del e da villette a schiera poste nelle aree più periferiche.

Il Viale della Costituzione funge infatti da vera e propria “circonvallazione” di Modica da cui possiamo raggiungere: 

  • l’ingresso per la SS 115 “Modica – Ragusa” da cui oltrepassiamo gli alti viadotti “Modica” meglio noto come “Ponte Guerrieri” che scavalca il tratto modicano della Fiumara di Modica, e “Irminio” denominato “Ponte Costanzo” che invece oltrepassa la valle in cui scorre l’omonimo fiume in direzione del capoluogo ragusano, collegandosi con il tratto della SS 115 per Comiso, Vittoria e Gela, e con la SS 514 “Ragusa – Catania”;
  • la rotatoria per “Modica Alta” posta sulla SS 115 per Ragusa possiamo raggiungere l’omonima zona cittadina, da cui possiamo imboccare le SS 194 “Modica – Ragusa Ibla” e S.P. 59 “Modica – Giarratana” (oltrepassando il viadotto “Avola”) dalla quale si può raggiungere anche la frazione modicana di Frigintini;
  • l’ingresso per la SS 194 “Modica – Pozzallo” (a meridione del tratto della SS 115 “Modica – Ragusa”) da cui raggiungiamo lo svincolo autostradale per la città modicana dell’Autostrada “A 18 Siracusa – Gela”, la città pozzallese tramite il tratto della S.P. 66 noto come “Circonvallazione di Pozzallo” (avente un tratto a quattro corsie) ed il suo importante porto, la frazione balneare di Marina di Modica con la limitrofa località di “Maganuco” e la “Litoranea” ossia l’insieme di strade provinciali che si collega a Marina di Ragusa oltrepassando (da Marina di Modica) le frazioni balneari sciclitane di Sampieri, Cava d’Aliga e Donnalucata.
  • la S.P. 42 “Caitana – Scicli” tramite la Via Sorda Scicli da cui possiamo raggiungere la cittadina sciclitana;
  • l’ingresso per la S.P. 43 “Modica Mare” tramite la Via Sorda Sampieri per le frazioni modicane di Zappulla e Marina di Modica, che è la più importante frazione balneare del territorio modicano;
  • il tratto della SS 115 “Modica – Ispica” imboccando la Via Nazionale Modica – Ispica presso la rotatoria con Via Risorgimento, dalla quale possiamo raggiungere la città ispicese, Pozzallo (tramite la S.P. 45 all’altezza della “Villa Real”), l’area archeologica della Cava d’Ispica seguendo l’apposita segnaletica (tramite la S.P. 32 “Crocevie – Cava Ispica”) e la vicina Provincia di Siracusa (comune di Rosolini) seguendo le indicazioni per la città aretusea e per l’imbocco autostradale rosolinese della A 18 “Siracusa – Gela”.

Da Modica Sorda, tramite le Vie Sacro Cuore, Resistenza Partigiani e Risorgimento, raggiungiamo il popoloso quartiere “Sacro Cuore” chiamato così per la presenza dell’omonima chiesa  che è considerato come l’atrio di accesso al centro storico modicano, presso il quale vi hanno sede l’Ospedale “Maggiore” e del Tribunale cittadino.

Il centro storico è raggiungibile dalla sopracitata area imboccando la Via Nazionale, una pittoresca strada in discesa che funge da “raccordo” tra le aree moderne e antiche della città modicana, posta lungo il piccolo quartiere noto come “Tirella”.

“Modica Bassa”, è il “Centro Storico” vero e proprio che racchiude pittoreschi quartieri contraddistinti da edifici barocchi o da costruzioni più antiche di epoca medievale (e ovviamente da eleganti costruzioni in stile neoclassico e liberty).

Esso è collocato all’interno della cavità iblea in cui scorre la Fiumara di Modica, il cui tratto urbano è stato coperto nei primi decenni del 1900 a causa di una catastrofica alluvione di questo corso d’acqua avvenuta il 26 Settembre 1902 (vedi più sotto).

Il centro storico modicano si presenta molto differente dalla moderna area di “Modica Sorda” proprio per la sua particolare conformazione urbana a ridosso dei quattro colli che formano le aree urbane di “Modica Bassa” e “Modica Alta” che sono le due principali suddivisioni di quest’area cittadina.

Le quattro colline che circondano il centro storico modicano sono note come “Pizzo” (nord) su cui è ubicata in gran parte l’area di “Modica Alta”, “Giganta” (est), “Monserrato” (sud) e “Idria” (ovest).

Su queste quattro colline sono poste altre aree periferiche che, a differenza di “Modica Sorda”, sono più “limitrofe” al centro storico.

I quattro rilievi collinari formano una conca, all’interno della quale scorre appunto il tratto settentrionale della Fiumara di Modica.

Questo corso d’acqua che scorre all’interno dell’attuale centro storico cittadino, è stato coperto in seguito alla catastrofica alluvione avvenuta il 26 Settembre del 1902, che provocò un alto numero di vittime e numerosi danni agli edifici cittadini.

La Fiumara di Modica si forma dalla confluenza tra il Torrente Janni Mauro a nordovest, e il Torrente Pozzo dei Pruni a nordest.

Quest’ultima risultava dominata dal colle noto come “Pizzo”, e in parte lo è ancora anche se essa è stata ormai “coperta”.

Poco più a sud vi è la confluenza tra la Fiumara di Modica e le acque del Torrente San Liberale (anch’essa coperta).

Prima dei lavori di copertura del suddetto corso d’acqua, l’allora città modicana (attuale area del centro storico) era caratterizzata da un sistema di 17 ponti che mettevano in comunicazione i quartieri dai suddetti corsi d’acqua.

In base a ciò Modica venne dall’abate palermitano Paolo Balsamo che la visitò nel 1808  definita come “la città più singolare d’Italia, dopo Venezia” (questa definizione venne utilizzata anche nella voce riguardante la città modicana inserita all’interno dell’edizione stampata nel 1934 dell’Enciclopedia Treccani, una delle più importanti enciclopedie italiane).

Il corso d’acqua scorreva lungo l’area urbana di “Modica Bassa”, attualmente solcata dal Corso Umberto I.

Questa strada ne è la principale arteria viaria, presso la quale si affacciano alcuni dei principali edifici in stile barocco tra i quali citiamo la Chiesa di San Pietro Apostolo, la Chiesa di Santa Maria del Carmine, l’ex Convento di San Domenico (attuale sede comunale), la Chiesa del Soccorso, il Teatro Garibaldi e vari palazzi nobiliari di cui i più importanti sono i Palazzi Grimaldi, Ascenso, Tommasi – Rosso – Tedeschi e Rubino – Trombadore.

Al centro vi è la rupe del “Pizzo” sulla quale è posto il quartiere di “Modica Alta” sotto la quale, lungo la vicina Via Marchesa Tedeschi (strada che si interseca al Corso Umberto I nel sopracitato punto in cui i due Torrenti Pozzo dei Pruni e Janni Mauro confluiscono formando la Fiumara di Modica), è posta la Chiesa di Santa Maria di Betlem.

Ad ovest è invece posto il portico in stile gotico – catalano del medievale Palazzo De Leva.

A sud del Corso Umberto I vi è posta la Piazza Corrado Rizzone che funge da raccordo con la sopracitata Via Nazionale affiancata dalla sopracitata Via Tirella collocata lungo il corso del Torrente San Liberale (che da qui in poi viene convogliato sotto Piazza Corrado Rizzone immettendosi nella Fiumara di Modica), e la Via Medaglie d’Oro che conduce alla Stazione Ferroviaria di Modica.

A meridione di Via Medaglie d’Oro è posto l’imbocco della S.P. 54 “Modica – Scicli”, strada adiacente alla Fiumara di Modica che “riemerge” a meridione della stazione cittadina.

In questa zona possiamo ammirare il Palazzo dei Mercedari e il Santuario della Madonna delle Grazie.


Il Duomo di San Pietro Apostolo, Chiesa Madre della città di Modica.


La Chiesa di Santa Maria di Betlem.

“Modica Alta” invece è posta sul colle del “Pizzo” ed è raggiungibile dal Corso Umberto I tramite le Vie Garibaldi e Napoli, da cui si raggiunge il Corso San Giorgio in cui possiamo ammirare la Chiesa di San Giorgio.

Essa è una delle più belle e grandiose chiese barocche della Sicilia, consacrata al “Santo Patrono di Modica”, avente anche io ruolo di “Chiesa Madre” cittadina.

A poca distanza vi sono il Palazzo Polara, l’ingresso alle rovine del Castello dei Conti di Modica, i nobiliari Palazzi Cannata e Napolino – Tommasi – Rosso.

Nel cuore di Modica Alta vi sono posti il Convento settecentesco di Santa Teresa d’Avila e la Chiesa di San Giovanni Evangelista con elegante facciata in stile liberty, oltre al belvedere del “Pizzo” da cui poter ammirare gran parte della città modicana.

Oltre al centro urbano principale, vanno menzionate le varie frazioni extraurbane di Modica collocate presso il suo vasto territorio comunale.

Di esse vanno citate quelle principali che sono Frigintini e Marina di Modica.

Frigintini è collocata 10 chilometri a nord di Modica ad ovest della valle solcata dal Fiume Tellesimo, ed è la principale frazione montana del comune modicano.

Marina di Modica invece è il principale centro balneare del comune modicano.

Essa è posta a circa 20 chilometri a sud dalla città di Modica, ed è posta su una conca sabbiosa bagnata dal Mare Mediterraneo posizionata tra le scogliere di Punta Pisciotto ad ovest e Punta Regilione ad est, presso la quale sfocia il Torrente Gisana nel cui tratto conclusivo è posto il “Pantano di Marina di Modica”.

L’intero territorio di Modica possiede numerose aree ad alta valenza naturalistica, come la valle in cui scorre la Fiumara di Modica, la Cava dei Servi in cui scorre il Torrente Tellesimo (affluente del Fiume Tellaro che sfocia in territorio di Noto nel Mare Ionio), il Bosco Mangiagesso ecc… oltre a varie cave iblee in cui scorrono vari torrenti.

Sono numerosi i vari siti archeologici di tipo rupestre e no dislocati all’interno e all’esterno della città modicana, di cui il più noto è quello del tratto nord della Cava d’Ispica in cui sono poste varie necropoli rupestri di cui quella più nota è la “Catacomba della Larderia”.

Una porzione del territorio modicano risulta bagnata dal Fiume Irminio, il più importante corso d’acqua della Provincia di Ragusa.

All’interno della città modicana si tengono molte feste ed eventi durante tutto l’arco dell’anno.

E infatti va detto che Modica è in assoluto il centro urbano con più feste religiose della Diocesi di Noto e della Sicilia sudorientale in generale.

Tra esse vanno citate le festività pasquali culminanti con la processione della “Madonna Vasa – Vasa”, la vivace festa di “San Giorgio Martire” consacrata al “Patrono” cittadino, e le festività della “Madonna delle Grazie”, di “San Pietro e Paolo”, di “Santa Maria Assunta”, della “Madonna Immacolata” e di “Santa Lucia, oltre alle feste presso le frazioni extraurbane e nelle limitrofe località iblee tra cui citiamo le feste della “Madonna Assunta” presso Marina di Modica, di “Santa Maria Addolorata” presso Frigintini, della “Madonna delle Grazie” a Villa Barco, e di “San Giuseppe Lavoratore” presso Zappulla.

La manifestazione enogastronomica più importante è il “ChocoModica” incentrata sulla promozione del “Cioccolato di Modica”.

Modica è nota anche per la sua ottima enogastronomia che annovera vari prodotti di eccellenza di cui vanno menzionati appunto il suddetto “Cioccolato di Modica” dalla particolare lavorazione praticata nelle rinomate cioccolaterie cittadine, le “Scacce” ossia le tradizionali focacce della tradizione iblea che a Modica sono piuttosto rinomate, le “Impanatigghie” ossia particolari dolci a base di carne di manzo, la “Fava Cottoia” e numerosi prodotti tipici locali che annoverano pasta fresca o secca, salumi ed insaccati, formaggi e latticini, conserve di verdura, olio extravergine di oliva, dolciumi e vini. 

Modica fa infine parte del “Distretto Turistico Sud Est” (sito web www.distrettoturisticosudest.com) e del “GAL (Gruppo di Azione Locale) Terra Barocca” (sito web galterrabarocca.com) assieme ai comuni limitrofi di Ispica, Scicli, Ragusa e Santa Croce Camerina.

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Statistiche generali

  • Nome in siciliano: “Muorica” o “Morica” ;
  • Abitanti: modicani;
  • Popolazione abitante: 54287 abitanti;
  • Comuni confinanti: Ragusa, Giarratana, Ispica, Pozzallo, Scicli (RG), Buscemi, Noto, Palazzolo Acreide, Rosolini (SR);
  • Fiumi e torrenti limitrofi: Fiumara di Modica (Torrenti Pozzo dei Pruni, Janni Mauro – Pisciotto e San Liberale), Fiume Irminio, Fiume Tellaro, Fiume Tellesimo, Torrente CaitinaTorrente Calamezzana, Torrente Cava de Lobbis, Torrente Cava Mangiagesso, Torrente Cava Margione, Torrente Cava di Pietro, Torrente Cava Maria, Torrente Cavetta Albaccara – Menta, Torrente Fosso Margione, Torrente Gisana, Torrente Gisira, Torrente Lavinaro Polara, Torrente Margione, Torrente Martorina – Salvia, Torrente Nacalino, Torrente Palombieri, Torrente Piano dei Pozzi, Torrente Pirato – Santa Maria la Nova, Torrente Petraro, Torrente PrainitoTorrente Pisciarello, Torrente San BartolomeoTorrente San Giacomo, Torrente Scalarangio, Torrente Vallone Tre Pizzi;
  • Zone lacustri: Pantano di Marina di Modica, Pantano di Maganuco;
  • Monti e rilievi limitrofi: Colli di Modica (Colle Pizzo, Colle Giganta, Colle Idria, Colle Monserrato);
  • Clima: freddo e umido in inverno con eventuali precipitazionicaldo e torrido in estate con venti di ponente o scirocco, mite con eventuali piogge in autunno e primavera;
  • Santi Patroni: San Giorgio Martire;
  • Altri Santi venerati: Madonna “Vasa Vasa”, Santi Pietro e Paolo, Madonna delle Grazie (Modica e Villa Barco), Madonna Assunta (Modica e Marina di Modica), Madonna Addolorata (Frigintini), San Giuseppe (Zappulla), Madonna Immacolata, Santa Lucia;
  • Economia modicana: agricoltura, allevamento, pesca, turismo, settore commerciale, economia commerciale a conduzione familiare, commercio agroalimentare, settore ricettivo;
  • Prodotti tipici e specialità gastronomiche: Cioccolato di Modica, Fava Cottoia di Modica, “Scaccia” modicana, “Impanatigghie”, olio extravergine di oliva, colture serricole, formaggi e latticini, salumi e insaccati, focacce e pizze, prodotti ortofrutticoli, dolciumi tipici, miele, vino;

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Come raggiungere Modica

Via Auto

Via Treno

  • Sul sito www.trenitalia.com compilare il modulo con le città di partenza e le città di arrivo (in questo caso Modica) per conoscere giorni, orari e durata del viaggio.

Via Aereo

  • Gli aeroporti più vicini a Modica sono quelli di Catania (Aeroporto Fontanarossa “Vincenzo Bellini” www.aeroporto.catania.it) e di Comiso (Aeroporto “Pio La Torre” www.aeroportodicomiso.eu), sui siti controllate gli orari dei voli, e sui siti delle autolinee controllate gli orari degli autobus che dagli aeroporti di Catania e Comiso conducono a Pozzallo (controllate le Autolinee AST).

Via Autobus

Via Mare

  • Modica è raggiungibile via mare da Malta tramite i traghetti della Virtu Ferries (www.virtuferries.com); nel rispettivo sito potrete visualizzare gli orari dei traghetti che collegano Malta a Pozzallo e viceversa. Per quanto riguarda gli scali di Catania, Messina, Milazzo (ME), Termini Imerese (PA), Palermo e Trapani (per le informazioni stradali vedere paragrafi soprastanti) visitate il sito www.traghettilines.it.

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Storia di Modica, economia, personaggi famosi

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Guida turistica di Modica e elenco luoghi da visitare
(clicca sui link per visualizzare i luoghi da visitare)

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Centro urbano di Modica Sorda

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Centro storico di Modica
(Modica Bassa – Modica Alta)

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Territorio ibleo modicano

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Area nordovest

Area nord

Area nord est

Area est

Area sudest

Area sud

Area sudovest

Area ovest

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Fiumara di Modica

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Area Archeologica “Cava d’Ispica” – Tratto Modicano

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Frigintini
(Valle del Fiume Tellesimo)

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Barco e Balata di Modica
(Villa Barco – Balata di Modica)

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Montesano
(San Giacomo – Montesano – Valle del Fiume Tellaro)

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Zappulla
(Aguglia – Martorina – Zappulla)

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Marina di Modica
(Ciarciolo – Bellamagna – Zimardo – Regilione – Maganuco – Pisciotto)

Descrizione

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  1. Territorio ibleo di Marina di Modica
  2. Area iblea di Contrada Ciarciolo – Pisciotto
    (Ciarciolo – Pisciotto – Aviosuperficie di Marina di Modica – Siti archeologici)
  3. Villa Penna
    (Villa Feudale della Famiglia Penna – Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo)
  4. Area iblea di Contrada Valentino
    (Sito archeologico rupestre di Contrada Valentino)
  5. Area iblea di Contrada Sparaceto
    (Cava Sparaceto)
  6. Area iblea di Contrada Fondo Marta
    (Villa Liberty di Contrada Fondo Marta)
  7. Area iblea di Contrada Piano Lauro
    (Masseria “Casa Piano Lauro”)
  8. Cava Petraro – Tratto “Marina di Modica – Sampieri”
    (Confluenze Cava Cugno – Cava Meli – Cava Labbisi – Cava del Torrente Petraro – Piano Lauro – Sparaceto – Valentino – Sampieri)
  9. Area iblea e Necropoli Rupestre di Bellamagna
    (Necropoli di Bellamagna – Sito Rupestre di Case Benarifi – Cava Zimmardo)

  10. Area iblea di Contrada Fondo Longo
  11. Villa Grimaldi di Fondo Longo
  12. Area iblea di Contrada Dantona
    (Dantona – Fargione)
  13. Torre Dantona
  14. Cava Gisana – “Tratto Giarrusso – Marina di Modica”
    (Confluenze Cave Gisana e Cella – Giarrusso – Bellamagna – Confluenza Cava Zimmardo – Dantona – Regilione – Marina di Modica e Foce Torrente Gisana)

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Feste, tradizioni religiose e popolari, sagre ed eventi di vario tipo
(clicca sui link per visualizzare le feste e le tradizioni)

Descrizione

Sottosezioni

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  1. Festa di San Sebastiano
  2. Festa di San Giovanni Bosco
  3. Carnevale Modicano
  4. Festa di San Giuseppe – Modica
  5. Pasqua Modicana – “A Maronna Vasa Vasa”
  6. Festa di San Giorgio
  7. Festa di San Giuseppe Lavoratore – Frigintini
  8. Festa di San Giuseppe Lavoratore – Zappulla
  9. Festa del Cristo Risorto – Piano Pozzi
  10. Festa di Santa Maria delle Grazie – Modica
  11. Festa di San Domenico Savio
  12. Festa del Santissimo Redentore
  13. Festa di San Filippo Neri
  14. Festa di Santa Rita – Modica
  15. Festa di Santa Rita – Zappulla
  16. Festa di Santa Maria Ausiliatrice
  17. Festa di Sant’Antonio di Padova – Modica
  18. Festa di Sant’Antonio di Padova – Frigintini
  19. Festa del Sacro Cuore – Modica
  20. Festa dei Santi Pietro e Paolo
    (Festa Liturgica dei Santi Pietro e Paolo Apostoli – Festa Esterna dei Santi Pietro e Paolo Apostoli)
  21. Festa del Sacro Cuore – Pozzo Cassero
  22. Festa del Cuore Immacolato di Maria – Crocevie (ultima Domenica di Giugno)
  23. Festa del Santissimo Salvatore
  24. Festa di Sant’Ippolito Martire
  25. Festa di Santa Maria Assunta – Modica
  26. Festa di Santa Maria Assunta – Marina di Modica
  27. Festa di San Massimiliano Kolbe
  28. Festa di Santa Maria della Catena
  29. Festa di Santa Maria delle Grazie – Barco
  30. Festa della Madonna delle Lacrime
  31. Festa di Sant’Elena
  32. Festa di Santa Maria Addolorata – Modica
  33. Festa di Santa Maria Addolorata – Frigintini
  34. Festa di San Francesco di Assisi
  35. Festa di Tutti i Santi e Commemorazione di tutti i Defunti
  36. Festa di Cristo Re
  37. Festa di San Martino
  38. Natale Modicano
    (Festa Santa Maria Immacolata – Festa di Santa Lucia – Natale Modicano e Presepi – Presepe Vivente a Villa Barco)
  1. Tradizioni popolari modicane
    (Il Drago di Monserrato, La “Leggenda di Ercole”, La “Monachella della Fontana”, La “Leggenda della Sirena”, “Santa Margherita” e “San Giorgio”, “I Conti di Modica”, “I Ronni i Notti” e vari fantasmi, “I Truvaturi” sui Monti Iblei, Le due “Matrici”, L’origine del Cioccolato Modicano, “Crimintuzzu” . La bottega degli organari “Polizzi”, Il sacerdote – pittore Orazio Spadaro, La “Giostra dei Chiaramonte”)
  • Eventi, sagre e rassegne di vario tipo

Prodotti tipici modicani

Descrizione

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  • Il Cioccolato Modicano

il centro di eccellenza per quanto riguarda la Sicilia rimane Modica, in Provincia di Ragusa, dove dal 1500 circa si fabbrica in maniera artigianale il cosiddetto “Cioccolato Modicano”, la cui produzione venne portata nell’allora Contea di Modica da esponenti del Vicereame di Sicilia facente parte dell’allora Impero di Spagna.

La lavorazione modicana del cioccolato da allora è ininterrotta fino ai giorni nostri (neanche conflitti e terremoti sono riusciti a fermarla) rimanendo però fedele ad un’antica lavorazione che in molti dicono essere di origine azteca (dall’omonimo popolo che viveva in Messico in quel tempo, e che già da allora creava una bevanda simile al “cioccolato caldo” che oggi beviamo) e portata in Europa (quindi anche in Sicilia) dai conquistatori spagnoli d’America.

Il cioccolato modicano è lavorato quasi “a freddo” venendo sciolto a basse temperature, mescolato con zucchero e aromi vari (cannella, vaniglia, addirittura peperoncino ecc…) e poi steso con mattarelli di marmo su un ripiano di pietra lavica preriscaldato, venendo poi modellato interamente a mano senza aggiunta di ingredienti animali (latte).

Da notare che lo zucchero all’interno del cioccolato non tende a sciogliersi ma a tende a stratificarsi dando l’inconfondibile consistenza granulosa di questo cioccolato, posto dentro appositi stampini e lasciato solidificare formando varie tavolette, venendo poi incartato e commercializzato non solo in Sicilia ma in tutta Italia con richieste anche da numerose nazioni straniere.

Il Cioccolato Modicano, è ottimo mangiato “freddo” o sciolto come bevanda (proprio come facevano gli aztechi) oppure utilizzato per guarnire numerosi dolciumi.

  • La Fava Cottoia di Modica
  • La Pasta Casereccia di Modica
  • Frutta e verdura modicani
  • L’Olio Extravergine d’Oliva modicano e le varie conserve

L’olio extravergine d’oliva di Modica è di di ottima qualità.

Esso è tutelato dal consorzio di tutela “Monti Iblei DOP”, facente parte della zona di produzione “Frigintini” (il cui olio comprende il 60% di olive di varietà “Moresca”).

  • Carne, uova, insaccati e salumi modicani
  • Formaggi e latticini modicani
  • Prodotti ittici
  • Il Pane di Modica
  • La “Scaccia” modicana
  • Focacce e pizze
  • Le “Mpanatigghie” modicane

Le “Mpanatigghie” sono particolari dolci originari di Modica. Si tratta di biscotti (o di vere e proprie tortine) con impasto a base di farina di grano, uova, zucchero e strutto, al cui interno vi è un particolare ripieno a base di carne di vitello magra tritata molto finemente e amalgamata con ingredienti dolci (di solito mandorle, miele, cioccolato meglio se “modicano”, cannella e albume d’uovo) che formerà il ripieno di questi particolari dolcetti. L’origine di questi dolci è incerta ma risalirebbe molto probabilmente intorno al 1500. Secondo la tradizione locale le “Mpanatigghie” sarebbero state create in un convento di suore presente a Modica, le cui suore prepararono dei dolci che al loro interno nascondevano appunto della carne, che venivano fatti mangiare ai preti come “ricostituente” per la presenza appunto di carne, che durante la quaresima in quei tempi era assolutamente vietata. Molto probabilmente però si tratta di un dolce di origine spagnola che si diffuse durante il Vicereame di Sicilia (facente parte dell’Impero di Spagna) tra 1500 e il 1600 presso l’allora Contea di Modica. Le “Mpanatigghe”, che fino al secondo dopoguerra erano un vero “prodotto di nicchia”, vennero rese famose dagli anni 60 in poi da vari pasticceri modicani che cominciarono a proporle nelle loro pasticcerie rendendole famose dapprima nel resto della Sicilia, poi man mano nel resto d’Italia. Le “Mpanatigghie”, che sembrerebbero essere gli unici dolci italiani a base di carne di manzo, si consumano come da tradizione nel periodo natalizio. Va detto infine che, chi non conosce le “Mpanatigghie”, a primo assaggio non nota assolutamente la presenza di carne, ma bensì di una pasta “dolce” con aroma di frutta secca (mandorle) e cioccolato, che però è proprio la carne addolcita dai vari ingredienti.

  • L’Aranciata e la Cedrata di Modica
  • Dolciumi modicani
  • Vini e liquori

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Artigianato modicano

Descrizione

Sezione principale

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Sottosezioni

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  • La lavorazione della “Pietra di Modica”
  • La fabbrica di organi a canne “Polizzi”

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