Vittoria

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Vittoria
(Scoglitti)

Mappa di Vittoria e del suo territorio


Mappa di Vittoria (per ingrandire la mappa clicca qui).

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Cenni principali su Vittoria

La città di Vittoria è posta nell’area occidentale della provincia ragusana, distando 27 km dal capoluogo Ragusa ed essendo inoltre distante appena 8 km dall’Aeroporto di Comiso.

Oltre ad essere il secondo centro abitato più popoloso della provincia ragusana dopo il capoluogo Ragusa, Vittoria è considerata tra i più importanti comuni della Sicilia.

Vittoria è una delle più “giovani” città siciliane, poiché venne edificata e fondata nell’anno 1607 per volere della Contessa Vittoria Colonna – Cabrera.

Infatti il nome della città deriva appunto da quello della sua fondatrice, in quel periodo reggente della Contea di Modica corrispondente all’attuale territorio provinciale.

La contessa volle la costruzione di un’importante centro abitato di aspetto moderno per quei tempi, ma allo stesso tempo elegante ed aristocratico.

Oltre ad essere la seconda per abitanti della Provincia di Ragusa, Vittoria è il terzo centro abitato per numero di abitanti dopo Ragusa e Siracusa della Sicilia sudorientale.

Inoltre Vittoria è la terza città non capoluogo più popolosa della Sicilia dopo Marsala (TP) e Gela (CL), essendo così collocata tra i centri urbani siciliani più popolati.

La città di Vittoria è inoltre sede di fiorenti attività commerciali, fieristiche e culturali molto importanti non solo per il territorio comunale e i suoi centri limitrofi, ma per buona parte della Sicilia meridionale.

Dal punto di vista urbanistico, Vittoria si presenta come una grande ed elegante città adagiata su un rilievo che si affaccia ad ovest della Valle del Fiume Ippari che, assieme al Fiume Dirillo, delimita una vasta area pianeggiante nota come “Piana di Vittoria” (compresa anche nel limitrofo territorio comunale di Acate).

Sull’estremo margine orientale di questo altopiano corrispondente alla Piana di Vittoria, è stato edificato l’attuale sito cittadino interamente delimitato da un ordinato assetto viario “a scacchiera”.

Ciò è dovuto al progetto urbano del 1607 risalente alla fondazione della città, e mantenuto durante i secoli fino ai giorni nostri.

Vittoria si presenta infatti come una grande “scacchiera” formata da strade perpendicolari, che permettono un collegamento rapido tra le varie aree cittadine, in modo tale da collegare in maniera rapida le aree periferiche al centro storico (e viceversa).

Ciò ha fatto in modo che la città potesse avere uno sviluppo unitario, e ovviamente una crescita esponenziale sia dai punti di vista urbanistici e, come detto in precedenza, demografici.

Il centro storico vittoriese è noto per la moltitudine di edifici in stile liberty.

Esso occupa il settore cittadino sudorientale (ad ovest rispetto al corso del Fiume Ippari), essendo attraversato dalle Vie Giuseppe Garibaldi e Cavour.

Queste due importanti strade si incrociano presso la Piazza del Popolo, la più importante della città in cui è posta la barocca Chiesa di Santa Maria delle Grazie e l’adiacente Teatro “Vittoria Colonna”.


La Piazza del Popolo di Vittoria.


La Chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Ad est di Piazza del Popolo vi è la zona del centro storico adagiata su uno sperone orientale che si affaccia sulla Valle del Fiume Ippari, quest’ultima agevolmente raggiungibile da vari sentieri che partono proprio dalla parte orientale del centro storico vittoriese.

In questa zona, raggiungibile dalla Via Cavour, vi sono la Chiesa Madre di San Giovanni Battista, il Castello Colonna – Enriquez e vari palazzi nobiliari e chiese.

La zona meridionale del centro storico è occupata dalla Piazza Sei Martiri con il tempietto noto come “Calvario”, oltre che dalla grande Villa Comunale intitolata a “Vittoria Colonna”.

Se ad est il centro storico è delimitato dalla Valle del Fiume Ippari, a sud, ad ovest e a nord lo è rispettivamente dalle Vie Giovanni Battista Iacono, Milano e XX Settembre.


La Chiesa Madre di San Giovanni Battista.

Anche la periferia vittoriese presenta varie aree piuttosto interessanti, formate da viali e piazze in cui si affacciano interessanti edifici moderni.

Tra essi citiamo moderne chiese e vari edifici culturali (di cui auditorium, teatri e vari musei).

Ad essi si aggiunge l’area occupata dall’edificio in cui in autunno si tiene la “Fiera EMAIA” (ossia “Esposizione Macchine agricole Agricoltura Industria Artigianato”), annoverata tra le più importanti fiere campionarie del Sud Italia.

Ma Vittoria, oltre ad essere interessante dal punto di vista urbanistico, è un’importante punto di riferimento per il commercio di prodotti ortofrutticoli (frutta, verdura, cereali, legumi) e di piante e fiori ornamentali, provenienti dal territorio vittoriese e da gran parte della Sicilia sudorientale.

Infatti qui vi ha sede uno dei principali mercati ortofrutticoli della Sicilia a cui si rivolge buona parte dell’area sudorientale dell’isola.

Il mercato ortofrutticolo vittoriese è infatti riferimento per l’intero territorio ragusano e le vicine zone di Gela, Niscemi e di buona parte dell’area orientale della Provincia di Caltanissetta, l’area sudoccidentale della Provincia di Catania nota come “Calatino” (a cui fa capo la città di Caltagirone), l’area sud della Provincia di Siracusa, e infine per l’estrema porzione orientale della Provincia di Agrigento (area di Licata).

Ma gran parte dei prodotti ortofrutticoli di Vittoria proviene dalla fertile piana limitrofa alla medesima città.

Quest’area, nota appunto come “Piana di Vittoria”, è una delle più importanti aree agricole della Sicilia, contraddistinta da vaste distese di serre all’interno delle quali sono coltivate varie “primizie ortofrutticole” quali pomodori (tra cui il “Ciliegino” e il “Datterino”), melanzane, peperoni, zucchine, angurie, meloni ecc…

Non a caso Vittoria è nota come “Città delle Primizie”.

Sono importanti anche le varie colture da campo aperto (di tipo ortive, cerealicole ecc…) ed è fiorente anche la coltivazione di vari tipi di frutta, di cui l’uva da tavola e soprattutto da vino.

Da quest’ultima si ricava il prodotto tipico cittadino, il vino “Cerasuolo di Vittoria” che è considerato come uno dei più importanti vini siciliani.

Di Vittoria fa parte anche la piccola ma importante frazione marinara di Scoglitti, in cui è posto il secondo porto per importanza della Provincia di Ragusa dopo quello di Pozzallo.

Questo scalo portuale, anche se non possiede funzioni logistico – commerciali a differenza dello scalo pozzallese (nonostante vi sia intenzione di progettare l’allargamento del molo principale per permettere l’attracco di imbarcazioni andando a creare una rotta marittima “Scoglitti – Malta” e viceversa), è invece importante dal punto di vista peschereccio e turistico.

Infatti la flotta di pescherecci scoglittese, assieme a quella di Pozzallo, è la più importante della Provincia di Ragusa.

Presso il porto di Scoglitti vi è inoltre la sede del più importante mercato ittico all’ingrosso di tutta la Provincia di Ragusa.

Oltre ad essere importante per la sua funzione marinara, Scoglitti è anche un’importante area balneare.

Il suo centro urbano si affaccia su lunghe spiagge sabbiose collocate a nord e a sud del medesimo, poste a poca distanza dal sito archeologico di Kamarina (collocato nel limitrofo territorio comunale di Ragusa, a meridione della foce del Fiume Ippari).

Vittoria e quindi anche la sua frazione Scoglitti sono collegate alla rete stradale nazionale dalla SS 115 nei tratti “Vittoria – Gela” e “Vittoria – Comiso – Ragusa”.

Quest’ultimo tratto si collega alla Province di Catania e di Siracusa rispettivamente con le SS 514 “Ragusa – Catania” (che si immette in territorio siracusano presso l’imbocco autostradale di Lentini – Carlentini dell’Autostrada “Siracusa – Catania”) e 115 “Ragusa – Ispica” (oltrepassando Modica per raggiungere Rosolini in territorio siracusano l’imbocco dell’Autostrada A 18 “Siracusa – Gela” in esercizio fino a Rosolini ma attualmente in costruzione fino a Modica).

Il territorio vittoriese comunque rimane in attesa di essere collegato direttamente alla rete autostradale con la costruzione del tratto occidentale dell’Autostrada A 18 “Siracusa – Gela” che prevede appunto due uscite “Vittoria Sud” (che si collega appunto a Scoglitti) e “Vittoria Nord” (che invece si collega al centro urbano vittoriese e al suo mercato ortofrutticolo, oltre che all’Aeroporto di Comiso).

Vittoria verrebbe inoltre allacciata all’importante ma ancora non esistente autostrada – supestrada “Ragusa – Catania” (in fase di progettazione), avendo di conseguenza un collegamento più rapido col vicino Aeroporto di Comiso.

La città vittoriese è collegata alla rete ferroviaria italiana dalla tratta “Siracusa – Ragusa – Gela – Canicattì – Caltanissetta Xirbi”.

Lo svolgimento di varie rassegne come la sopracitata Fiera EMAIA e di eventi di vario tipo di cui la rassegna teatrale al Teatro Vittoria Colonna, gli importanti premi culturali (premio “Ninfa Camarina”) e sportivi (“Premio Nazionale del Calcio Siciliano”), e le varie feste popolari (di cui la Settimana Santa con la rappresentazione nota come i “Parti” o la festa patronale di “San Giovanni Battista”), le sagre di prodotti tipici e tanti altri eventi attirano a Vittoria molti visitatori durante l’anno.

Inoltre, va detto che anche a Vittoria sono state filmate alcune scene del famoso telefilm poliziesco “Il Commissario Montalbano”.

Infine Vittoria è gemellata con le città di Mátészalka (Ungheria) dal 1997, e Siggiewi (Malta) dal 2003.

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Statistiche generali

  • Nome in siciliano: “Vittoria” (“Scugghitti” );
  • Abitanti: vittoriesi;
  • Popolazione abitante: 63712 abitanti;
  • Comuni confinanti: RagusaAcate, Chiaramonte GulfiComiso, Santa Croce Camerina (RG);
  • Fiumi e torrenti limitrofi: Fiume Dirillo, Fiume Ippari, Torrente Fontane, Torrente Volpe;
  • Monti e rilievi limitrofi: Cozzo Telegrafo, Monte Calvo, Cozzo di Monaca, Poggio Gerbe, Poggio Musenna, Serra Rovetto;
  • Clima: freddo e umido in inverno con eventuali precipitazioni, caldo e torrido in estate con venti di ponente o scirocco, mite con eventuali piogge in autunno e primavera;
  • Santi Patroni: San Giovanni Battista (Vittoria), Santa Maria Assunta di Cammarana (Scoglitti);
  • Altri Santi venerati: San Giuseppe, San Francesco di Paola (Scoglitti);
  • Economia vittoriese: agricoltura, serricoltura, fioricultura, allevamento, pesca, industria vitivinicola, industria lattiero – casearia, industria di trasformazione ittica, turismo, industria edilizia, settore commerciale, economia commerciale a conduzione familiare, commercio agroalimentare, settore culturale (teatrale – musicale);
  • Prodotti tipici e specialità gastronomiche: Vino Cerasuolo di Vittoria, colture a campo aperto (cereali, leguminose, ortaggi) e serricole (pomodori, melanzane, peperoni, zucchine, angurie ecc…), olio extravergine di oliva, formaggi e latticini, salumi e insaccati, prodotti ittici, focacce caserecce e pizze, dolciumi;

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Come raggiungere Vittoria

Via Auto

  • Per chi proviene dall’Italia peninsulare e da Messina, Catania e rispettive province: immettersi sull’Autostrada A 18 Messina – Catania, dopodiché percorrere la Tangenziale di Catania e immettersi sull’Autostrada Catania – Siracusa – Gela (in esercizio fino a Rosolini) e uscire allo svincolo “Lentini – Carlentini” (con indicazione anche per Ragusa), per poi immettersi sulle SS 194 Lentini – Vizzini e SS 514 Vizzini . Ragusa per poi uscire allo svincolo per Ragusa Ovest – Comiso – Vittoria immettendosi sulla SS 115 Ragusa – Gela oltrepassando Comiso e arrivando quindi all’ingresso di Vittoria; (si può raggiungere Vittoria anche dallo svincolo per Chiaramonte Gulfi sulla SS 514 seguendo le indicazioni per Comiso e il suo Aeroporto, entrando dentro Comiso fino all’imbocco della SS 115 per Vittoria);
  • Per chi proviene da Palermo, Caltanissetta, Enna e Trapani e rispettive province: immettersi sull’Autostrada A 19 Palermo – Catania ed uscire allo svincolo “A 18 Tangenziale di Catania – Ragusa – Siracusa” ed immettersi prima nella tangenziale, dopodiché sull’Autostrada Catania – Siracusa e uscire allo svincolo “Lentini – Carlentini” e seguire le indicazioni sopracitate;
  • Per chi proviene da Gela e Agrigento: immettersi sulla SS 115 fino a Vittoria e entrare nella città vittoriese;
  • Per chi proviene da Siracusa: immettersi sull’Autostrada A 18 Siracusa – Gela in direzione sud (Gela) uscendo allo svincolo di Rosolini, percorrendo la SS 115 oltrepassando Ispica e Modica per poi uscire allo svincolo per Comiso immettendosi sulla SS 115 Ragusa – Gela arrivando all’ingresso di Vittoria, oppure uscire allo svincolo “Lentini – Carlentini” dell’Autostrada Siracusa – Catania percorrendo le SS 194 e 514 in direzione “Ragusa” uscendo poi allo svincolo “Chiaramonte – Comiso” seguendo la S.P. 7 in direzione Comiso – Vittoria percorrendo poi la SS 115 seguendo le sopracitate indicazioni.

Via Treno

  • Sul sito www.trenitalia.com compilare il modulo con le città di partenza e le città di arrivo (in questo caso Vittoria) per conoscere giorni, orari e durata del viaggio.

Via Aereo

  • Gli aeroporti più vicini a Vittoria sono quelli di Comiso (Aeroporto “Pio La Torre” www.aeroportodicomiso.eu) e di Catania (Aeroporto Fontanarossa “Vincenzo Bellini” www.aereoporto.catania.it), sui siti controllate gli orari dei voli, e sui siti delle autolinee controllate gli orari degli autobus che dagli aeroporti di Catania e Comiso conducono a Vittoria (controllate le Autolinee AST, Interbus, Giamporcaro.

Via Autobus

Via Mare

  • Vittoria è raggiungibile via mare dagli scali di Pozzallo (RG), Catania, Messina, Milazzo (ME), Termini Imerese (PA), Palermo e Trapani (per le informazioni stradali vedere paragrafi soprastanti); per saperne di più visitate il sito www.traghettilines.it.

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Storia di Vittoria

L’età neolitica (2000 a.C. circa) e il periodo greco – romano (500 a.C – 400 d.C)

Il territorio in cui ora è posta l’attuale Vittoria è formato da una vasta e fertile pianura delimitata dai Fiumi Ippari e Dirillo, circondata dai rilievi occidentali dei Monti Iblei posti nei territori di Acate, Comiso e Chiaramonte Gulfi.

Essa è nota appunto come “Piana di Vittoria”, e venne chiamata dai romani “Plaga Mesopotamica Sicula” poiché era uguale alle pianure dell’antica Mesopotamia, collocate tra i Fiumi Tigri e Eufrate.

Questa pianura venne popolata sin dal periodo della protostoria da popolazioni seminomadi di origine sicana che si stanziarono presso la valle del Fiume Ippari (che è ad oggi la principale area archeologica del territorio vittoriese) e nei retrostanti altopiani tra i territori di Comiso e Vittoria.

In queste aree sorsero dei piccoli villaggi abitativi, ubicati rispettivamente sulle sponde orientali e occidentali della valle del Fiume Ippari.

A testimonianza di ciò, in questa valle vi sono vari siti archeologici di epoca neolitica (come insediamenti abitativi e siti funerari di tipo rupestre).

Anche nella vicina Valle del Fiume Dirillo (posta in territorio di Acate, con una breve porzione appartenente al comune vittoriese) vi furono insediamenti abitativi comprendenti anche piccoli siti funerari come ad esempio l’area di Contrada Biddini posta in territorio acatese.

Altri insediamenti erano posti presso l’entroterra della Piana di Vittoria, e lungo l’area in cui ora è ubicata la frazione di Scoglitti.

La vita di questi piccoli villaggi collocati presso le sponde dei Fiumi Ippari e Dirillo era già da allora basata sull’agricoltura e sull’allevamento di varie specie animali.

Dopo il 1200 a.C. in piena epoca sicula, l’area a ridosso del Fiume Ippari ospitò un vasto insieme di insediamenti abitativi e funerari che si estesero fino alla foce del corso d’acqua.

In quest’ultima era posto un piccolo approdo marittimo, che veniva utilizzato da coloro che cominciarono a praticare la pesca presso le antistanti acque del Mare Mediterraneo.

Questo approdo marittimo molto probabilmente ebbe anche funzioni di tipo “commerciale” grazie a scambi con popolazioni fenicie o greche, o provenienti da altre aree della Sicilia.

Dopo il 1000 a.C. gran parte della Sicilia cominciò ad essere colonizzata da coloni greci, che fondarono nel 734 a.C. la più importante delle loro colonie, Siracusa.

Nel 598 a.C. due coloni greci noti con i nomi di “Daskon” e “Menekleos” partirono dalla città aretusea per fondare nuove colonie sul Mare Mediterraneo.

Loro arrivarono presso l’attuale territorio occidentale della Provincia di Ragusa, notando un’altura collocata presso l’area limitrofa alla foce del Fiume Ippari facente parte di un promontorio costiero posto nell’area nota come “Cammarana” (in territorio comunale di Ragusa).

Qui decisero di costruirvi un insediamento che andò ad ingrandirsi andando a formare la città che venne chiamata “Kamarina”.

Ciò è attestato dal ritrovamento di varie monete in cui è marchiato l’elmo corinzio.

La città divenne il primo vero e proprio “insediamento di tipo urbano” a tutti gli effetti dell’attuale area collocata tra Vittoria, Comiso e Santa Croce Camerina.

La città comprendeva anche impianti portuali e una guarnigione militare posta in un punto strategico facilmente difendibile, in quanto Kamarina era ubicata sul sopracitato promontorio delimitato a nord dal Fiume Ippari, e a sud da un altro corso d’acqua oggi noto come “Torrente Rifriscolaro” ma che in epoca greca era noto come “Oanis”.

Kamarina era collocata anche a poca distanza dall’antica città greca di Gela, venendo utilizzata dai siracusani appunto come “avamposto militare” per controllare ed eventualmente contrastare i gelesi.

I camarinesi si ribellarono a Siracusa molte volte, ma vennero sconfitti del tutto nel 552 a.C.

In seguitò a ciò mabitanti della città vennero mandati in esilio.

Kamarina appartenne a Gela intorno al 500 a.C. in seguito di una sconfitta subita dall’esercito siracusano.

La città sotto la tirannide gelese di Ippocrate rifiorì dal punto di vista economico, e inoltre si alleò con Atene in occasione della campagna siciliana della “Guerra del Peloponneso” contro Sparta in cui si intendeva colpire Siracusa (alleata degli spartani).

Durante quest’ultimo conflitto, nel 424 a.C. Kamarina riuscì a conquistare il territorio di Morgantina (antica città le cui rovine sono poste in Provincia di Enna presso Aidone).

Ma i siracusani ebbero la meglio sugli ateniesi e Kamarina si ritirò dal conflitto.

Nel 401 a.C. Kamarina venne conquistata dai cartaginesi che la devastarono e la saccheggiarono, per poi appartenere nuovamente a Siracusa nel 357 a.C. sotto Dionisio il Grande.

Kamarina venne conquistata dai mamertini nel 275 d.C. e infine venne passò ai romani nel 258 d.C. assieme a buona parte delle colonie greche in Sicilia (di cui anche Siracusa, che venne conquistata dai romani nel 212 d.C.).

Durante il periodo dell’impero romano Kamarina vide un periodo di declino in favore della limitrofa città portuale di Kaucana le cui rovine sono poste nella costa di Santa Croce Camerina, più precisamente presso la località nota appunto come “Casuzze e Caucana”.

Kaukana divenne un attivo porto commerciale e militare, mentre il sito camarinese vide la presenza di poche persone che ancora abitavano il sito urbano.

Nell’ultimo periodo di vita dell’impero romano, Kamarina risultava quasi del tutto disabitata.

L’epoca medievale (827 – 1300), la fondazione di Vittoria (1607) e la distruzione del terremoto del Val di Noto (1693)

Alla fine dell’impero romano, durante il periodo dell’alto medioevo la valle del Fiume Ippari e in parte il sito di Kamarina divennero dimora gente di comunità di etnia bizantina.

Durante il periodo bizantino, gli esponenti delle suddette comunità cominciarono a praticare i propri culti cristiani all’interno di veri e propri “oratori rupestri” posti nelle pareti della cava in cui scorre il corso d’acqua o nei dintorni di Kamarina.

In seguito alla conquista araba della Sicilia, Kamarina venne distrutta definitivamente nell’anno 827 e la comunità di origine bizantina si disperse.

Sotto il dominio arabo, il territorio vittoriese comunque vide netti miglioramenti poiché gli occupanti portarono nuove tecniche di coltivazione dei terreni creando sistemi di irrigazione e di stoccaggio delle acque irrigue sfruttando le acque dei fiumi Ippari e Dirillo o giacimenti sotterranei.

Ciò fu possibile grazie alla costruzione delle cosiddette “Senie”, “Saie” e “Gebbie” in gran parte ancora oggi costruite ed utilizzate.

Molto probabilmente con gli arabi si sviluppò la coltivazione del riso lungo le sponde del Fiume Ippari.

Dopo la cacciata degli arabi avvenuta con conquista normanna della Sicilia, l’attuale area vittoriese che era considerata già importante dal punto di vista agricolo – pastorale, divenne un importante sito di transito tra la Sicilia occidentale ed orientale.

Ciò avvenne anche nei periodi svevi, angioini e aragonesi.

Nella sua piana poi vennero creati vari feudi di cui i più importanti furono quelli di Odogrillo e di Biscari, da cui si originò l’attuale città di Acate (vedi sezione di “Acate” per saperne di più).

Nel 1282 il territorio vittoriese divenne parte della Contea di Modica, divenendone a tutti gli effetti il “terreno agricolo” che dava lavoro perlopiù agli agricoltori di Biscari (attuale Acate), Modica, Ragusa, Comiso e Chiaramonte Gulfi (essendo allora i centri abitati più vicini alla Piana di Vittoria).

Il territorio appartenne ai Conti di Modica e quindi alle famiglie Chiaramonte (1296 – 1392), Cabrera (1392 – 1481), Enriquez Cabrera (1481 – 1702), prima di passare a vari reggenti essendo poi inglobata nel Circondario di Modica durante il Regno delle Due Sicilie (1816).

Tornando a parlare del territorio vittoriese, arriviamo nell’anno 1550 quando la Contea di Modica cominciò ad interessarsi seriamente al territorio vittoriese, ma il fallimento della trattativa con l’Imperatore Carlo V di Asburgo (sovrano dell’impero di Spagna di cui faceva parte anche la Sicilia) per avere in permuta le terre che a quei tempi erano indicate come “camarinesi” non permise ciò.

Bisogna attendere il 1599 quando Ludovico III Enriquez – Cabrera (Conte di Modica dall’anno 1596) contrasse numerosi debiti per via delle spese di rappresentanza effettuate per le nozze di Re Filippo III di Spagna, sancendo l’inizio di un periodo di notevoli difficoltà economiche della famiglia e per la contea.

Nel 1600 il conte morì e la reggenza della contea passò alla moglie Vittoria Colonna (figlia di Marcantonio Colonna, Viceré di Sicilia dal 1577 al 1584), che decise di provare a risollevare le sorti economiche della famiglia Enriquez – Cabrera e della contea con la costruzione di un nuovo centro abitato proprio nella piana delimitata dai fiumi Ippari e Dirillo.

Nel 1606 chiese al Re Filippo III di Spagna di avere questo privilegio, che le venne concesso il 31 Dicembre 1606 con un decreto che sanciva la ricostruzione dell’antica Kamarina.

Dopo il decreto, il governatore della contea Paolo La Restia individuò nell’area nota come “Bosco Piano” (contrada che si affacciava sulla sponda ovest del Fiume Ippari) il punto esatto in cui poter edificare la nuova città.

Dopo aver intrapreso accordi con le famiglie nobili locali (soprattutto con i Carfì di Bosco Piano), cominciarono i lavori per la costruzione dei primi edifici cittadini.

In quel periodo venne edificato anche il centro portuale di Scoglitti che, al pari del “Caricatore” di Pozzallo (vedi sezione riguardante la città pozzallese per saperne di più), divenne un principale approdo marittimo utile per i traffici mercantili.

Il 24 Aprile 1607 venne fondata ufficialmente la nuova “Camarina”, che però venne ribattezzata “Vittoria” proprio in onore della contessa che volle la fondazione del centro abitato presso la fertile piana che poi prese il nome della città.

Nel 1617 Vittoria Colonna si dimise dalla carica di “Contessa” in favore del figlio Giovanni Alfonso Enriquez – Cabrera che aveva raggiunto la maggiore età, ritirandosi in Spagna presso la cittadina di Medina de Rioseco dove morì il 4 Gennaio 1633 (le sue spoglie vennero comunque condotte a Vittoria nel 1990 e tumulate presso la Chiesa Madre di San Giovanni).

Comunque sia i Conti di Modica dimoravano in quello che era noto come il “Castello Colonna – Enriquez” posto ad est della città in posizione strategica, da cui un tempo si poteva ammirare buona parte della Piana di Vittoria e della limitrofa Valle del Fiume Ippari.

Vittoria divenne sin da subito un attivo centro agricolo specializzato nella produzione di olio d’oliva e di vino, prodotti che venivano inviati in altre aree della Sicilia o a Malta tramite il porto della limitrofa Scoglitti.

Molte famiglie nobiliari si stabilirono a Vittoria, e assieme ad esse molti agricoltori ed artigiani.

Ciò le permise di divenire in poco tempo il principale centro di attrazione economica e lavorativa della Contea di Modica.

Ovviamente si ebbe anche uno sviluppo edilizio con la costruzione di eleganti chiese, conventi e palazzi seguendo il preciso piano regolatore che prevedeva strade disposte a scacchiera, che formava e forma ancora oggi un ordinato assetto urbano.

La limitrofa Scoglitti invece svolgeva funzioni portuali e militari per constrastare gli assalti dei saraceni mediante l’opera di fortificazione nota come “Torre di Cammarana” (sorta presso le rovine di Kamarina).

Oltre a ciò questa località marinara attorno alla quale erano poste aree feudali appartenenti ai marchesi Ferreri dell’Anguilla (che dimoravano a Comiso), divenne famosa per la presenza di una cava di gesso e una vasta risaia (con annessa salina) poste presso lo sbocco del Fiume Ippari un tempo noto come “Lago di Cammarana”, cominciando ad avere anche una discreta importanza per la pesca e la trasformazione di prodotti ittici.

Tutto questo a pochi anni dalla fondazione della città voluta dalla Contessa Vittoria Colonna.

Le campagne intorno a Vittoria invece ospitarono piccole borgate e villaggi rurali facenti riferimento a limitrofe tenute appartenenti alle famiglie che governavano il “feudo”, ossia i vari ettari di terreno di cui erano proprietarie.

Questi borghi rurali sono caratterizzati da vari edifici abitativi provvisti di stalle e magazzini che si affacciavano su una o più strade.

Oggigiorno gran parte di questi piccoli borghi sono ancora abitati.

Malgrado il rapido sviluppo economico avvenuto per buona parte del 1600, l’11 Gennaio 1693 un terribile terremoto distrusse l’intera Sicilia sudorientale non risparmiando nemmeno l’attuale Provincia di Ragusa.

Data la modernità del suo sito urbano, Vittoria assieme alla limitrofa Biscari (Acate) fu la città della Contea di Modica a subire il minor numero di danni, contrariamente a quanto accadde alle città limitrofe che erano completamente rase al suolo.

Nonostante ciò, alcuni edifici crollarono, e in seguito a ciò ci furono ugualmente dei decessi.

I vittoriesi attribuirono comunque a “San Giovanni Battista” il motivo del mancato crollo totale della città , venendo così proclamato “Santo Patrono e Protettore di Vittoria”.

Ciononostante la città risultava ugualmente danneggiata, e le attività economiche vittoriesi ne risentirono gravemente.

Dalla ricostruzione settecentesca (1700) ai giorni nostri (2000)

Il periodo successivo al terremoto dell’11 Gennaio 1693 vide Vittoria divenire un cantiere aperto in cui vennero riparati i danni subiti dal sisma e ricostruiti molti edifici danneggiati o crollati, come ad esempio il Castello Colonna – Enriquez o la Chiesa Madre di San Giovanni.

Dopo i massicci interventi di restauro e riedificazione, Vittoria riassunse nuovamente la funzione di centro economico che aveva dopo la sua fondazione, tornando ad attirare tra i secoli 1700 e 1800 l’attenzione di famiglie aristocratiche che avevano intenzione di reinvestire fondi economici sul territorio vittoriese.

Tra esse citiamo le famiglie Carfì (che rimasero a Vittoria), Traina, Ricca, Iacono, Leni ecc…

Nell’anno 1764 alla città di Vittoria vennero assegnate le contrade di “Bosco Piano” e di gran parte delle aree a ridosso della valle del Fiume Ippari (attuale area della Riserva del Pino d’Aleppo) che appartenevano all’attuale territorio comunale di Chiaramonte Gulfi.

Oovviamente ci fu una questione tra le due città, che si risolse grazie alla comune devozione verso “San Giovanni Battista”.

Questa contesa venne risolta anche per via della presenza a Vittoria della comunità di origine chiaramontana, formata dai discententi di coloro che nel 1607 lasciarono Chiaramonte per stabilirsi presso la città fondata dalla contessa Vittoria Colonna.

Le autorità di Chiaramonte concedettero quindi questi territori a Vittoria evitando di prolungarne la questione territoriale anche per salvaguardare la comunità di origine chiaramontana, preservandola da disagi e ritorsioni.

Alla fine del 1700 la città di Vittoria non appartenne più alla Contea di Modica, ma passò nel 1816 a fare parte del Regno delle Due Sicilie (retto dai Borbone di Napoli).

Dal 1861 Vittoria fece parte del Regno d’Italia venendo collocata presso la grande Provincia di Siracusa divenendo il secondo comune più importante del “Circondario di Modica” (che comprendeva i comuni dell’odierna Provincia di Ragusa).

Per tutto il 1800 (comprendendo anche il periodo dell’Unità d’Italia) Vittoria ebbe anche un notevole sviluppo culturale avvenuto grazie all’apertura di istituti scolastici che formarono importanti personalità nel campo della scrittura, della poesia e della filosofia.

Con l’edificazione del teatro comunale (intitolato a “Vittoria Colonna”, fondatrice della città) si ebbe anche un notevole sviluppo delle arti teatrali e musicali.

Nella seconda metà del 1800 cominciò anche il miglioramento cittadino avvenuto sotto le amministrazioni dei sindaci Rosario Cancellieri e Salvatore Carfì.

Fu creato nel 1898 anche il primo “acquedotto” cittadino che si allacciava (e si allaccia tuttora) all’impianto di sollevamento delle acque della sorgente di Contrada Scianna Caporale (in territorio ragusano), convogliandole a Vittoria.

Nel frattempo la città vittoriese ebbe anche un “ringiovanimento” architettonico, avvenuto in seguito alla costruzione di numerosi edifici in elegante stile tardo neoclassico prima e liberty poi.

Va anche detto che vennero costruite varie “distillerie” ossia impianti industriali per la fabbricazione di alcool etilico ottenuto dagli scarti della lavorazione del vino (le cosiddette “vinacce”).

La prima distilleria fu aperta dall’industriale inglese Benjamin Ingham; seguirono quelle delle famiglie Florio, Mazza, Scifo, Sannino, Giuffrida e quella del Consorzio Agrario vittoriese.

Nei primi anni del 1900, a Vittoria lo sviluppo dello stile liberty continuò grazie ad architetti locali che si ispirarono ai progetti dell’ingegnere palermitano Ernesto Basile, che tra l’altro fu colui che progettò e fece erigere l’edificio più rappresentativo del ragusano di questo stile architettonico, il Palazzo Bruno di Belmonte di Ispica.

Grazie a ciò la città vittoriese divenne una delle più “eleganti” dell’intera Sicilia e, in seguito ai notevoli miglioramenti fondiari presso la limitrofa campagna vittoriese e all’ampliamento del porto di Scoglitti, consolidò la sua valenza economica non tralasciando neppure l’aspetto culturale ed artistico.

Nel 1902 venne costruita a Vittoria l’officina municipale di distribuzione elettrica, che determinò l’arrivo dell’elettricità all’interno dell’area urbana.

Venne inoltre costruita l’odierna stazione ferroviaria sulla linea “Siracusa – Ragusa – Gela – Canicattì – Caltanissetta Xirbi” che divenne il principale punto di carico delle merci (prodotti ortofrutticoli) verso le principali città siciliane ed italiane.

Nonostante ciò vi era molta povertà a Vittoria e, ad una classe sociale formata dalla medio – alta borghesia (formata da proprietari terrieri, dottori, studiosi ecc…) si contrapponevano classi più povere formate da artigiani, braccianti agricoli, pastori e pescatori.

Questi ultimi però potevano comunque lavorare tranquillamente e, nonostante le poche possibilità economiche, vivere in maniera dignitosa.

Chi però aveva intenzione di cambiare del tutto vita preferiva emigrare, raggiungendo o l’Italia settentrionale o l’America.

Furono proprio queste classi sociali ad accogliere benevolmente il “socialismo” ossia un movimento politico che aveva a cuore le sorti dei lavoratori, che a Vittoria si diffuse grazie all’operato di Nannino Terranova – Giudice.

La città cadde comunque in una profonda crisi durante lo scoppio della I guerra mondiale (anno 1915) quando i giovani vittoriesi, ossia la principale “forza lavoro” cittadina, vennero reclutati forzatamente per andare a combattere al fronte, e a loro si aggiunsero i medesimi della medio – alta borghesia.

In città rimasero solo donne, bambini e anziani e la comunità vittoriese, trovatasi quindi impreparata alla mancanza di vari tipi di “forza lavoro” che fece andare i comparti economici cittadini in crisi.

Ma la sciagura più grave colpì i “reclutati” che non fecero più ritorno a Vittoria dato che rimasero uccisi durante i combattimenti, e tra coloro che riuscirono a fare ritorno vi era un alto numero di feriti e di gente che rimase mutilata.

Nel frattempo a sud di Vittoria venne costituito un “campo di concentramento” all’interno del quale venivano deportati e imprigionati perlopiù soldati di origine ungherese (che a quel tempo combattevano per l’Impero Austro – Ungarico, avversario dell’Italia), che oggigiorno è divenuto sede del “Museo Italo – Ungherese” di Vittoria.

Nel primo dopoguerra, vista la precaria condizione economica cittadina, le idee socialiste a Vittoria divennero sempre più ferventi e vi furono numerosi scioperi e rivolte fino a quando le condizioni migliorarono per i lavoratori.

Nel 1920 i socialisti vinsero le elezioni politiche in gran parte del “Circondario di Modica” (di cui faceva parte Vittoria).

Un anno dopo, con la nascita del movimento fascista, vi furono violenti scontri tra socialisti e fascisti che culminarono con le uccisioni dei socialisti Giuseppe Compagna e Orazio Sortino, avvenute rispettivamente il 29 Gennaio 1921 e l’1 Maggio 1922 per colpa di gruppi di fascisti che ripetutamente andavano a devastare le sedi dei partiti “di sinistra” di Vittoria, o a disturbare i loro comizi.

Le lotte tra socialisti e fascisti durarono fino al 2 Gennaio 1927, quando il politico di origine ragusana Filippo Pennavaria propose a Benito Mussolini di staccare il “Circondario di Modica” dalla Provincia di Siracusa per poterne creare una nuova il cui capoluogo però doveva essere Ragusa.

Tutto ciò avvenne con la creazione della “Provincia di Ragusa” (dal 4 Agosto 2015 “Libero Consorzio Comunale di Ragusa”), di cui ovviamente fece parte anche Vittoria.

Durante il periodo fascista Vittoria vide il completo sviluppo delle reti idriche, fognarie ed elettriche che portarono molti miglioramenti e favorirono lo sviluppo urbano cittadino (ciò avvenne anche a Scoglitti), anche se la repressione fascista era piuttosto dura e la popolazione subì i vari eventi storici degli anni 1920 – 1930,

Inoltre molti vittoriesi continuarono ad emigrare, perlopiù in America.

Nel 1940 scoppiò la II guerra mondiale, che oltre ai reclutamenti che provocarono sempre mancanza di forza lavoro, militari che morivano o tornavano feriti e / o mutilati, crisi economiche e umanitarie, vide la città vittoriese coinvolta in prima persona in quanto essa subì numerosi bombardamenti da parte delle forze armate angloamericane che causarono numerosi morti oltre a gravi danni in tutta l’area urbana.

Tutto ciò era anche dovuto alla presenza di una base aerea intitolata all’aviatore palermitano Vincenzo Magliocco appartenente all’esercito italiano presso il limitrofo comune di Comiso, oggi sede dell’Aeroporto “Giorgio La Pira” (vedi sezione riguardante “Comiso” per saperne di più).

Per colpire l’aeroporto di conseguenza anche i dintorni vennero interessati durante le operazioni belliche, e Vittoria (assieme a Comiso) ovviamente ne patì le conseguenze.

Gli angloamericani sbarcarono nelle coste del ragusano  il 9 Luglio 1943, e ovviamente entrarono anche a Vittoria.

Qui durante un’operazione militare uccisero numerosi esponenti del partito fascista, tra cui il sindaco fascista di Acate Giuseppe Mangano assieme al figlio Valerio.

Da Vittoria si mossero i reparti angloamericani che compirono il “Massacro di Biscari” avvenuto il 17 Luglio 1943 tra le campagne di Acate, Gela (CL) e Santo Pietro, frazione di Caltagirone (CT), considerato tra uno dei più gravi crimini di guerra avvenuti in Italia durante il secondo conflitto mondiale (vedi sezione di Acate per saperne di più).

Terminata la II guerra mondiale nel 1945, Vittoria cominciò a ripartire con la ricostruzione cittadina durò fino alla seconda metà degli anni 1950.

In quegli anni per poter riprendere in maniera rapida la produzione agricola si diffuse la serricoltura presso le aree a ridosso della costa vittoriese, che videro il susseguirsi di numerosi impianti serricoli.

All’interno di queste serre venivano (e vengono) coltivate le cosiddette “primizie” per buona parte dell’anno, ma anche colture floreali di vario tipo.

Grazie a ciò Vittoria ebbe un nuovo sviluppo economico, diventando di conseguenza un importante centro logistico per lo smistamento e la vendita di prodotti ortofrutticoli.

Nel frattempo a Scoglitti venne potenziato il porticciolo con l’ampliamento delle banchine e dei moli.

Durante il trentennio formato dagli anni 1960, 1970 e 1980 la crescita economica di Vittoria continuò portando all’ampliamento urbano della città vittoriese con la costruzione di moderni istituti scolastici e di impianti sportivi ed ospedalieri oltre che del locale Mercato Ortofrutticolo, che divenne uno dei più importanti della Sicilia.

In questi anni nacque anche la fiera campionaria “EMAIA” (“Esposizione Macchine agricole Agricoltura Industria Artigianato”) che riguardava all’inizio il settore agricolo e le sue componenti, ma che si allargò a vari settori commerciali – culturali comprendendo anche vari spettacoli e eventi di vario tipo.

Ciononostante vi erano molti vittoriesi che comunque non ebbero molta sorte dal punto di vista economico, e il fenomeno dell’emigrazione (stavolta verso l’Italia settentrionale e le nazioni nordeuropee) era ancora diffuso.

Negli anni 1990 e nei primi anni 2000 Vittoria ebbe una crescente notorietà anche grazie allo sviluppo di internet, divenendo “oltre tutto” anche sede di riprese cinematografiche tra cui alcune riguardanti la celebre serie poliziesca del “Commissario Montalbano”.

Ciò ha fatto in modo che la città vittoriese, oltre a mantenere un ruolo importante nella produzione e nel commercio di prodotti agroalimentari, potesse acquisire ulteriore notorietà attirando anche numerosi turisti all’interno di essa favorita anche dalla presenza del vicino Aeroporto di Comiso, confermandosi così come uno dei principali centri economici della Provincia di Ragusa e dell’intera Sicilia sudorientale.

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Vittoria oggi; economia, turismo, cultura, personaggi famosi

Economia

Oggigiorno Vittoria continua a svolgere la funzione di importante centro agroindustriale e turistico della Provincia di Ragusa, basando principalmente la sua economia su produzione e vendita di prodotti ortofrutticoli di vario tipo e di ottima qualità.

Le colture in serra che hanno reso Vittoria nota come “Città delle Primizie”, sono le più diffuse.

Esse vengono coltivate in varie aziende agricole ubicate lungo il litorale vittoriese a nord del Fiume Ippari.

Tra esse citiamo pomodori (delle varietà “Ciliegino”, “Datterino”, “Piccadilly”, “Tondo Liscio”, “Marmante”), melanzane, peperoni, zucchine e angurie.

All’interno di queste serre vengono coltivate anche diverse specie di piante floreali ed ornamentali, di cui Vittoria è considerata come uno dei principali centri di produzione e coltivazione.

Di esse citiamo la produzione di crisantemi, garofani, gerbere, rose, girasoli, tulipani, gladioli, gigli ecc…

Le colture da campo aperto principalmente coltivate nel territorio vittoriese sono: lattuga, cicoria, spinaci, bietole, cipolle, patate, broccoli, cavolfiori, carciofi, carote.

A ciò si aggiungono leguminose (fave, ceci, lenticchie, fagiolini ecc…), cereali (frumento tra cui varietà di “Grani Antichi Siciliani”), e colture da foraggio per gli allevamenti.

Da citare anche la raccolta e il commercio di verdure selvatiche (bietole selvatiche, asparagi, cicoria selvatica ecc…), e di funghi (di cui il “Fungo di Carrubo”).

Le colture arboree sono in gran parte rappresentate da uva da tavola (ricadente nell’ambito dell’Uva da Tavola di Mazzarrone) ma soprattutto da vino, quest’ultima utilizzata in gran parte per la produzione del “Cerasuolo di Vittoria”.

Inoltre è diffusa la coltivazione di agrumi (arance e limoni), olive, mandorle, carrube e di vari alberi da frutta.

Da citare anche anche la raccolta e il commercio di Fichi d’India.

Per quanto riguarda il settore zootecnico, va detto che è piuttosto diffuso l’allevamento di bovini, ovini e caprini (in special modo la “Pecora Comisana”) da latte e da carne, suini, polli da carne, galline ovaiole, tacchini, conigli, cavalli ed asini.

La pesca è diffusa presso la frazione vittoriese di Scoglitti in cui è collocato un importante mercato ittico collocato presso il limitrofo porto.

Vengono pescati varie specie di pesci (di cui tonni, pesci spada, cernie, dentici, ricciole, orate, spigole, saraghi, pagelli, triglie, acciughe, sarde, cefali, sauri, sgombri, scorfani ecc…), crostacei (gamberi, scampi, canocchie, cicale di mare e aragoste) e molluschi (polpi, calamari, totani e seppie).

Il settore industriale a Vittoria è formato da aziende edilizie, metalmeccaniche, artigianali, agricolo – zootecniche (per la produzione di concimi naturali e mangimi), anche se quelle alimentari sono quelle più importanti.

Esse sono specializzate nella trasformazione e nella conservazione di prodotti ortofrutticoli (conserve a base di pomodoro e di verdure varie) e nella produzione di olio extravergine di oliva e del noto vino “Cerasuolo di Vittoria”, unico vino siciliano con certificazione “DOCG” (“Denonimanzione di Origine Controllata e Garantita”), essendo di fatto uno più importanti prodotti d’eccellenza della Sicilia.

Sono diffuse inoltre piccole aziende a conduzione familiare specializzate nella produzione di specialità alimentari tipiche, tra cui pasta, pane, focacce, pizze, dolciumi e conserve di vario tipo.

Il settore commerciale vittoriese è in gran parte caratterizzato dalla presenza del Mercato Ortofrutticolo di Contrada Fanello (ad ovest di Vittoria) che è uno dei più grandi della Sicilia, all’interno del quale vengono ovviamente venduti all’ingrosso frutta e verdura locali.

Non meno importante è la presenza della “Fiera EMAIA” (ossia “Esposizione Macchine agricole Agricoltura Industria Artigianato”) che si tiene in autunno, riguardando oltre a quello agricolo anche vari settori commerciali, comprendendo allo stesso tempo anche spettacoli e eventi di vario tipo (sito web ww.fieraemaia.com).

Da citare infine la presenza di grossi esercizi commerciali legati alla grande distribuzione, oltre a varie attività commerciali sparse per buona parte del territorio comunale.

Turismo e cultura

Il settore turistico a Vittoria è in costante espansione essendo per prima cosa un “centro di transito” molto vicino sia all’aeroporto di Comiso e ovviamente ai siti turistici più importanti della Provincia di Ragusa (in particolare il sito archeologico di Kamarina, il Castello di Donnafugata, l’area di Punta Secca, Marina di Ragusa, oltre ai centri storici di Ragusa, Scicli e Modica oltre alle località balneari posti nei loro territori comunali).

Oltretutto la stessa città vittoriese è divenuta anch’essa un principale polo turistico dell’area ragusana grazie alla rivalutazione del suo centro storico caratterizzato da eleganti edifici in stile liberty, e alla vicinanza dell’area archeologico – naturalistica della Valle del Fiume Ippari comprendente la “Riserva Naturale del Pino d’Aleppo”, e delle aree balneari di Scoglitti.

Oltretutto vi è la posibilità di acquistare molti prodotti tipici come il già ampiamente citato “Cerasuolo di Vittoria”.

Anche i vari eventi attirano molti visitatori a Vittoria.

Infatti sono in molti coloro che visitano la sopracitata “Fiera EMAIA” o assistono alle festività folcloristiche come la “Settimana Santa” e le feste patronali di “San Giovanni Battista” a Vittoria e di “Santa Maria Assunta di Cammarana” a Scoglitti.

A ciò si aggiungono varie sagre enogastronomiche e rassegne teatrali (come ad esempio la stagione teatrale al Teatro Vittoria Colonna), culturali (Premio Ninfa Camarina) e sportive (Premio Nazionale del Calcio Siciliano) ecc…

La città vittoriese è sede anche di associazioni che promuovono la cultura locale, ospitando inoltre oltre a vari piccoli ma interessanti musei.

Va infine citata la presenza di numerosi istituti scolastici di vario tipo specializzati in vari campi dell’istruzione, di istituti artistici e musicali, e di varie associazioni che salvaguardano il patrimonio culturale locale.

Personaggi famosi

A Vittoria sono nati il patriota Lorenzo Cavallo, i poeti Alfonso Ricca e Neli Maltese, l’archeologo Paolo Enrico Arias, i religiosi Basilio Grillo Miceli e Mario Russotto, lo scultore Arturo Di Modica, gli sportivi Giovanni Cultrone e Giuseppe Carfì di Serra Rovetto Bosco Piano (corridori), Danilo Napolitano (ciclista) e Luca Marin (nuotatore), il musicista Francesco Cafiso e la cantante Cassandra Raffaele.

Inoltre hanno ottenuto la cittadinanza onoraria Franco Battiato (cantante), Alberto Sironi (regista) e Marcello Lippi (allenatore di calcio)

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Guida turistica di Vittoria
(clicca sui link per visualizzare i luoghi da visitare)

Vittoria è una grande città la cui planimetria a scacchiera rende possibile la rapidità di spostamenti dai quartieri periferici che circondano il suo centro storico. La periferia vittoriese è formata da cinque aree urbane, Nordest, Nord, Nordovest, Sudovest e Vittoria Sud.

La periferia Nordest comprende la “Circonvallazione nord di Vittoria”, l’ingresso di Via Cavalieri di Vittorio Veneto, la Fontana della Pace “Pio La Torre”, l’Edicola Votiva della Croce, il Belvedere di Via Parma sulla Valle dell’Ippari, alcune rovine in Via Marangio, la Piazze Salvatore Gallo, Vincenzo Bellini e Angelo D’Arrigo con l’adiacente Via Papa Giovanni XXIII (in cui sono posti sia lo Stadio “Gianni Cosimo” che l’Ospedale “Riccardo Guzzardi”), la moderna Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, le aree panoramiche sulla Valle dell’Ippari poste presso Via del Quarto e Via Volturno (quest’ultima zona nota anche come “Celle”).

La periferia Nord comprende il Largo Vincenzo Melodia, la Piazza Don Pino Puglisi, le moderne Chiese dello Spirito Santo, Madonna delle Lacrime e Santa Maria Assunta, l’Ex Distilleria del Consorzio Agrario, il tratto periferico della Via Cavour e la Piazza Italia in cui è collocata la scultura del “Cavallo Ipparino”, la Scuola Vittoria Colonna e la Piazza Antonio Gramsci.

La periferia Nordovest comprende la Piazza Vittoria Nenni in cui è ubicata la Stazione Ferroviaria di Vittoria e a poca distanza la Distilleria Mazza, la moderna Chiesa di San Giovanni Bosco, la Piazza Libero Grassi e la Chiesa della Resurrezione (la più moderna della città vittoriese).

La periferia Sudovest è caratterizzata dalla presenza della Piazza Enrico Berlinguer in cui è posto il “Mercato dei Fiori” della città vittoriese; a poca distanza sono posti il Cine – Auditorium Golden, la Chiesa del Santissimo Rosario, l’asse viario formato dalle Vie Virgilio Lavore e Pietro Gentile e infine la Chiesa di San Domenico Savio, considerata la più bella tra tutte le chiese moderne della città vittoriese.

La periferia Sud si affaccia sul versante meridionale della Valle del Fiume Ippari ed è posta a meridione del centro storico comisano, comprendendo la moderna Chiesa di Santa Maria Goretti, il tratto periferico della Via Giuseppe Garibaldi, il Miniautodromo “Città di Vittoria”, il “Museo Italo – Ungherese” collocato presso un ex campo di concentramento attivo durante la I guerra mondiale, l’importante spazio espositivo noto come “Fiera Emaia” che al suo interno comprende il Museo del Carretto Siciliano.

L’intera area orientale di Vittoria comprende il suo elegante centro storico in cui sono posti interessanti edifici in stile barocco, neoclassico e liberty; quest’ultimo è lo stile che contraddistingue i principali edifici dell’area più antica della città vittoriese, collocata su uno sperone roccioso che si affaccia sulla limitrofa Valle del Fiume Ippari, che si può raggiungere da sentieri posti presso le Vie Ultimo Marsala e Ipperia (quest’ultima si presenta come una pittoresca strada panoramica). Esso è solcato dalle Vie Garibaldi e Cavour che si incontrano presso la centrale Piazza del Popolo che formano quattro distinti isolati delimitati da un reticolo di strade disposte a scacchiera.

Nell’area sudorientale del centro storico vittoriese possiamo ammirare la piccola Piazza Lombardo Radice in cui è posto il Palazzetto dello Sport della città vittoriese, la Chiesa di Santa Maria Maddalena con l’annesso Ex Convento dei Cappuccini, la Piazza Sei Martiri della Libertà che è la più grande della città in cui è ubicato l’Altare del Calvario in cui si tiene durante la serata del Venerdì Santo il “Dramma Sacro” (noto anche come “I Parti”).

Tramite la Via dei Mille raggiungiamo la monumentale Fontana del Gari e la grande Villa Comunale di Vittoria, il principale polmone verde cittadino in cui è posto un belvedere panoramico sulla Valle del Fiume Ippari.

Inoltre qui possiamo ammirare il Palazzo Cassibba – Barrano, le eleganti Piazze Nannino Terranova e Indipendenza in cui è collocata la barocca Chiesa di San Francesco di Paola. A poca distanza possiamo ammirare il Palazzo Carfì in stile liberty, il neogotico Palazzo Traina che è uno degli edifici più eleganti della città vittoriese.

Tramite l’interessante Via San Martino in cui possiamo ammirare i Palazzi Santapà, Re, Carfì (sede del Museo “Attilio Zarino”) e Maltese – Schifano, raggiungiamo ad ovest di Via Garibaldi la grande Piazza Daniele Manin in cui è posta la monumentale Chiesa del Sacro Cuore di Gesù.

A poca distanza è posta l’interessante Cappella Tabor in stile moderno.

Ad est di Via San Martino è posta la Piazza Giordano Bruno che, oltre a comprendere un’interessante area di verde pubblico, è caratterizzata dalla presenza della Chiesa di San Biagio annessa al suo ex convento.

Lungo la limitrofa Via Magenta possiamo ammirare i Palazzi Marangio – Di Quattro, Pancari, Spinella – Sannino, Terlato e l’ex Chiesa di Sant’Antonio Abate in stile barocco. In prossimità della vicina Via Palestro sono collocati il Palazzo Fulco – Ceci – Cerruto (sul Corso Garibaldi), il Palazzo Carfì – Pavia e la piccola Chiesa di San Paolo.

All’esatto centro della città è collocata la Piazza del Popolo, che è la vera e propria “piazza principale” cittadina in cui sono posti il Monumento ai Caduti della I guerra mondiale e il Memoriale della Pace. La piazza è circondata da eleganti edifici in stile neoclassico e liberty.

Di essi vanno citati il Teatro Comunale “Vittoria Colonna” che in cui si tengono molti spettacoli teatrali e musicali, e l’adiacente Chiesa di Santa Maria delle Grazie col suo attiguo convento appartenuto ai Frati Minori Osservanti, entrambi edifici settecenteschi in stile barocco tra i più belli della città vittoriese.

La Chiesa di Santa Maria delle Grazie con l’adiacente Teatro Vittoria Colonna sono considerati come il vero e proprio “simbolo” della città vittoriese.. 

A sud di Piazza del Popolo è posta la Via Nino Bixio in cui possiamo ammirare gli eleganti Palazzi Rio – Aurispa – Iacono, Lucchesi, Pancari – Rizza, Iacono (sede del Municipio di Vittoria) e Scrofani – Contarella. Da qui raggiungiamo la bella Piazza Vittoria Colonna, proseguendo verso est in cui troviamo il barocco Palazzo Ricca.

Presso l’adiacente Via Carlo Alberto possiamo ammirare i Palazzi Ciancio – Fontana, Samperisi – Amodei e Porcelli – Cucuzzella.

All’esatto centro di Vittoria è posto il tratto della Via Cavour che ne solca il centro storico, in cui sono posti eleganti edifici come la Società Operaia di Mutuo Soccorso “Rosario Cancellieri”, i Palazzi Traina (ex Cinema Garibaldi), Cancellieri (con la sua bella fontana), Mazza, Giudice – Campo, Di Vita – Lo Monaco – Miccoli, Trombatore – Lo Monaco, Lo Monaco, Scrofani, Iacono – Mazza (il più grande edificio nobiliare della città vittoriese), il Museo d’Arte Sacra “Monsignor Federico La China” e nel suo estremo tratto orientale i Palazzi Bertone, Leni – Spadafora – Gucciardello (che è il più bel palazzo nobiliare cittadino in stile barocco) e Giudice – Gucciardello – Azzaro.

La Via Cavour attraversa la bella Piazza Ferdinando Ricca, in cui si affacciano il Palazzo Bertone di Giandilandri ma soprattutto l’armoniosa e monumentale Chiesa Madre di San Giovanni Battista, il più grande ed importante edificio sacro di Vittoria al cui interno riposano le spoglie della Contessa Vittoria Colonna, fondatrice della città.

Alla fine della Via Cavour raggiungiamo la pittoresca Piazza Giovanni Alfonso Henriquez, che si affaccia in posizione panoramica sulla Valle del Fiume Ippari.

Qui possiamo ammirare l’Ex Centrale Elettrica Municipale in stile liberty (divenuta una sala espositiva) e il Castello Colonna – Enriquez che un tempo era la residenza dei Conti Enriquez – Cabrera che governavano la città vittoriese (oggi Museo Civico Polivalente e Archivio Storico della città vittoriese).

A poca distanza possiamo ammirare la Via Principe Umberto e la bella Piazza Unità in cui si affacciano il Palazzo Scifo e la Chiesa della Santissima Trinità che è stata edificata sul sito in cui era un tempo collocata l’antica Chiesa Madre della città vittoriese.

Presso la Via Giacomo Matteotti (comprendente l’omonima piazza) possiamo ammirare i Palazzi Frasca – Gallotta, Sciveres – Areddia, Mandarà, Battaglia – Mangione, Melodia – Piazzese – Busacca e infine l’Istituto con la Chiesa del Sacro Cuore in stile moderno.

Nell’area settentrionale del centro storico vittoriese possiamo ammirare l’Ex Mercato del Pesce di Vittoria, la Piazza Domenico Anastasi, il Palazzo Battaglia – Garrasi, l’area di Via Gaeta con i Palazzi Mangione e Marangio – Terranova, il Largo Angelo Rizzo e la barocca Chiesa di San Giuseppe, i Palazzi Azzara – Pinturo e Ciani La Grua, l’area di Piazza Carignano e la limitrofa Via Ipperia col suo belvedere panoramico sulla Valle del Fiume Ippari, la Casa Evangelica Valdese con la sua limitrofa chiesa, l’Ex Cinema Leonardi, il Palazzo Disca – Traina – Ragona, la Via IV Aprile in cui è posto l’ex Mattatoio Comunale, il Palazzo Fichera – Lo Monaco e infine la grande Piazza Dante Alighieri comprendente una vasta area verde posta nell’estremità settentrionale del centro storico vittoriese.

Al di fuori della città di Vittoria si estende il fertile territorio ibleo vittoriese, sede di molte aziende agroalimentari e di impianti in cui viene praticata la serricoltura nonché del grande Mercato Ortofrutticolo della città vittoriese.

Esso è posto in quella che era nota sin dal tempo dei romani come la “Plaga Mesopotamica Sicula” oggi nota come “Piana di Vittoria” collocata tra due importanti valli fluviali ossia quelle dei fiumi Dirillo (a nord) e Ippari (a sud) comprendendo una vasta area rurale in cui oltre alla serricoltura intensiva, è praticata la coltivazione delle uve da cui si ricava il pregiato vino noto come “Cerasuolo di Vittoria” (oltre che di cereali, legumi, frutta, verdura ecc…).

Questa zona si presenta piuttosto importante per la presenza di molte borgate di campagna di tipo feudale come le aree di Borgo Fortura, Borgo Capraro, Borgo Case Buccheri, Feudo di Santa TeresaBorgo Bosco Piano, Borgo Fosso di Lupo, Feudo PozzilliBorgo DiligenzaFontana Volpe, , Fosso Monaci, Rinazzi – Mezzasalina, Borgo dei Comisani, Borgo Micciché, Borgo Zanghi, Borgo Bosco, Borgo del Vivaio, Borgo Bosco Rotondo, Borgo OrchideaVillaggio degli UliviBorgo SugherotortoBorgo Europa e Villaggio Porterosse.

Vi sono inoltre eleganti tenute nobiliari (integre o diroccate) come ad esempio la Villa ScrofaniVilla Meli, la Villa Maggio, la Villa Davide, la Villa Leni, la Villa Terlato e la Villa Iacono oltre alle masserie feudali Calì, Camilleri, San Bartolo, Pozzo, Casazza (sede di una ex base angloamericana), Fontane – Cantarelli – Spedalotto, Scrofani – BonincontroBosco Consalvo – Chiappa, Carfì – Forcone e Terlato – Porterosse – Anguilla.

Da citare anche la presenza del Parco di Serra San Bartolo, in cui è posto un importante museo etnografico, dell’importante Santuario di Santa Maria della Salute e dell’ex Distilleria Florio in Contrada Giardinazzo. 

Dal punto di vista rurale ed archeologico il territorio ibleo vittoriese presenta vaste aree contraddistinte dalla presenza di numerosi ruderi rurali come ad esempio le aree iblee di Cozzo Telegrafo, Monte Calvo, Serra Rovetto, Pozzo Bollente, Pozzo Ribaudo, Gaspanella, GiardinazzoSerra Carcara, Gucciarda, Palazzello – Fondo BaroneResinèCantarella e Burgaleci mentre vi sono rovine di epoche molto più antiche presso la Valle del Dirillo e la Cava Volpe.

Ma la vera e propria area archeologico – naturalistica di maggiore importanza nel territorio vittoriese è la Valle del Fiume Ippari, lunga cava iblea in cui scorre l’omonimo fiume facente parte della Riserva Naturale Orientata del Pino d’Aleppo una delle più importanti aree naturalistiche della Sicilia sudorientale raggiungibile da Vittoria tramite la Via Girolamo Giardina.

L’area più settentrionale dell’area è contraddistinta dalle zone archeologiche di Passo Scarparo – Cava Volpe e dal tratto comisano del Fiume Ippari colme di vari siti rupestri e aree rurali.

Dalla confluenza con la Cava Volpe, il Fiume Ippari lambisce l’importante sito archeologico di Contrada Martorina meglio noto come “Grotte Alte” formato da vari ipogei rupestri di cui i più noti sono le “Cento Celle di Betlem” e la “Grotta delle Sette Camere” oltre alle aree di Colledoro e del Mulino Martorina oltre ad una vasta necropoli bizantina.

Scendendo verso sudovest troviamo l’area di Contrada Castello – Comuni – Lavinia in cui vi sono le grotte di “Contrada Castello”, la “Grotta del Crocifisso” e la Necropoli di Contrada Lavinia.

Apoca distanza è collocata l’area di Santa Rosalia – Cannavata in cui sono poste la Chiesa Rupestre di Santa Rosalia, il Mulino Camera d’Aranci e la “Trazzera dei Cappuccini”.

Ad ovest di Vittoria vi sono le aree iblee di MendolilliCava Colobria – San Silvestro – Case Villalba (colma di aree rurali e rupestri), Nipitella (comprendente le aree iblee di San Lorenzo, Cozzo di Monaca, Targena e Passo di Cammarana), Torrevecchia (che comprende l’area rurale e rupestre di Santa Croce – Baglio Torrevecchia) col limitrofo Cimitero di Vittoria, Castelluccio in cui è posta una vasta zona rurale in cui è stato rinvenuto un antico palmento medievale in cui veniva lavorato il riso, la zona rurale di Case Buffa – Cava Catauro e infine l’area di Contrada Salina – Cammarana in cui un tempo oltre al non più esistente “Lago di Kamarina” vi era posta anche una vasta risaia. 

L’area marittima del territorio vittoriese è collocata presso Scoglitti, la principale frazione extraurbana della città di Vittoria sede di un attivo Porto Peschereccio e di ampie spiagge poste nel suo territorio marino.

Il centro urbano di Scoglitti, solcato dagli assi viari Via Pescara – Piazza Risorgimento – Via Napoli, Via Plebiscito – Via Amalfi, e Via Messina – Via Amalfi – Lungomare Riviera Kamarina ha il suo vero e proprio “nucleo” tra le Piazze Cavour, Andrea CastelliSorelle Arduino.

I principali monumenti sono rappresentati dalla Chiesa Nuova di Santa Maria di Porto Salvo (consacrata alla “Madonna Assunta di Cammarana”, Patrona di Scoglitti) e dalla Chiesa Vecchia di Santa Maria di Porto Salvo (consacrata a “San Francesco di Paola”) oltre ai Palazzi D’Andrea – Nicosia, De Pasquale – Trombatore, Spataro e la Casa Lucchesi – Mangione (tutti in elegante stile liberty).

Degni di nota sono il Mercato Ittico e il Faro del porto scoglittese.

Da ammirare i Lungomari Riviera Lanterna e Riviera Kamarina posti a nord e a sud del centro abitato scoglittese in cui sono poste splendide spiagge tra le più frequentate della Provincia di Ragusa.

Non da meno il territorio ibleo a ridosso di Scoglitti comprendente i Villaggi Denaro, Mediterraneo e le aree archeologiche di Lucarella, Borgo ZafaglioneBerdia, Alcerito, Albanello, Niscescia e Anguilla.

Da citare la presenza delle ville Pancari, Lucchesi e della Masseria Buccellato sede dell’ex Feudo dei Marchesi Ferreri

L’area marina scoglittese è rappresentata a nord dalle zone balneari di Riviera LanternaPunta ZafaglioneCosta Fenicia, Costa EubeaCosta Esperia e Contrada Battaglia.

A sud, oltre al Cimitero scoglittese, vi è posta l’area marina della Riviera Kamarina, adiacente alla Foce del Fiume Ippari (a sud di Scoglitti) in cui vi sono vari siti archeologici riconducibili alla limitrofa città greca di Kamarina le cui rovine (oggi collocate all’interno di un parco archeologico), seppure siano piuttosto vicine a Scoglitti, sono poste in territorio comunale ragusano.

Qui possiamo ammirare anche l’elegante Villa Salina.

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Elenco completo dei luoghi da visitare

Centro urbano di Vittoria

Su all’elenco Luoghi da Visitare

Piana di Vittoria, territorio ibleo vittoriese e Valle del Fiume Ippari

Valle del Fiume Ippari – Riserva del Pino d’Aleppo – Cammarana

Su all’elenco Luoghi da Visitare

Scoglitti e territorio marino vittoriese

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I luoghi il cui titolo è affiancato da un asterisco (*) sono pericolosi da visitare per vari motivi. Inoltre molti edifici storici, fabbricati e aree al di fuori del centro abitato potrebbero essere di proprietà privata, e senza relativi permessi (da parte dei rispettivi proprietari) non vanno assolutamente visitate al loro interno e l’accesso non consentito è severamente vietato e perseguito a norma di legge.

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Geolocalizzazione dei luoghi da visitare

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Feste e tradizioni religiose e popolari
(clicca sui link per visualizzare le feste e le tradizioni)

A Vittoria la principale festa popolare è quella di “San Giovanni Battista”, il Patrono della città che viene celebrato l’11 Gennaio di ogni anno per la “Festa del Patroncinio” ma soprattutto nel periodo tra il 24 Giugno in occasione della “Festa Liturgica” e la Domenica di Luglio in cui viene celebrata la “Festa Esterna” ossia quella principale.

In questo periodo si tiene il pellegrinaggio votivo noto come “Viagghiu ri San Ciuvanni” e la Processione della statua del “Patrono” arricchita da spettacoli pirotecnici.

Un’altra importante manifestazione sacra piuttosto importante è la “Pasqua Vittoriese” con la toccante recita del “Dramma Sacro” noto anche come “I Parti” durante la serata del Venerdì Santo.

Durante l’anno ricadono le feste di “San Giuseppe” (a Marzo), “San Francesco di Paola” (ad Aprile), “Santa Rita da Cascia” (a Maggio), “Sant’Antonio di Padova”, del “Corpus Domini” e del “Sacro Cuore di Gesù” (a Giugno) che si tengono nel centro storico.

Le feste di “San Giovanni Bosco” (alla fine di Gennaio), “San Domenico Savio”, “Santa Maria di Fatima”(a Maggio), “Santa Maria Assunta”, “Santa Maria della Medaglia” (a Settembre), “Santa Maria del Rosario”, “Madonna delle Lacrime” e “Santa Maria Goretti” (a Ottobre) oltre a quella della “Resurrezione” compresa nei festeggiamenti pasquali, sono celebrate presso le parrocchie poste nella vasta periferia vittoriese.

Da citare il Pellegrinaggio a “Santa Maria della Salute” che si tiene nel mese di Maggio, la “Commemorazione di tutti i Defunti” e la “Festa con la Fiera di San Martino” che si tengono a Novembre e ovviamente il “Natale Vittoriese” nel mese di Dicembre che comprende oltre ai riti natalizi e ai “Presepi Viventi” anche le solennità di “Santa Barbara”, “Santa Maria Immacolata”, “Santa Maria di Loreto”, “Santa Lucia” e della “Sacra Famiglia”.

Non meno importante la celebrazione del “Carnevale Vittoriese” nel mese di Febbraio.

A Novembre viene organizzata inoltre la “Fiera Campionaria EMAIA” presso l’omonimo spazio espositivo posto a sud di Vittoria, che è considerata come una delle principali manifestazioni di tipo commerciale del Sud Italia.

Da citare anche le vivaci festività celebrate presso la frazione marinara di Scoglitti che sono quelle consacrate alla Patrona “Santa Maria Assunta di Cammarana” (che si tiene nel periodo di Ferragosto), “San Francesco di Paola” (seconda Domenica di Luglio) e “San Giuseppe” (a Marzo) oltre alla “Pasqua Scoglittese”, agli eventi natalizi (compresi nel “Natale Vittoriese”) alle allegre ricorrenze della “Sfilata di Re Cucco e della Festa della Lanterna” (che si tengono tra la fine di Agosto e l’inizio di Settembre).

Infine anche a Vittoria vi sono particolari “tradizioni popolari” di cui le più note sono quelle del “Mito di Ippari e della Ninfa Kamarina” e la Leggenda del “Re Cuccu”.

Elenco delle feste e tradizioni popolari di Vittoria

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Eventi, sagre e rassegne enogastronomiche

Stagione Teatrale Vittoriese

Presso il Teatro “Vittoria Colonna” posto nel centro storico vittoriese, si tiene la Stagione Teatrale Vittoriese.

Essa comprende vari tipi di spettacoli che vanno da esibizioni musicali e di danza, oltre a varie rappresentazioni teatrali.

Data la valenza storica e culturale del teatro vittoriese, la stagione teatrale della città ipparina è sicuramente una delle più importanti non solo all’interno della Provincia di Ragusa, ma anche di buona parte della Sicilia sudorientale.

Vi sono esibizioni anche di personalità nazionali ed internazionali, ma vi è un occhio di riguardo anche verso gli artisti locali.

Per informazioni più dettagliate sulla stagione teatrale del Teatro Vittoria Colonna clicca qui.

Granfondo “Città di Vittoria”

Il Granfondo “Città di Vittoria” è un’importante gara ciclistica che si tiene presso il territorio ibleo vittoriese della Valle dell’Ippari e le limitrofe zone di Scoglitti, toccando anche l’area di Kamarina e Donnafugata (in territorio ragusano).

Queste stupende zone del ragusano fungono da “circuito” ciclistico, prevedendo le gare dette del “mediofondo” (per chi compie solo una volta il giro), e il “granfondo” (per chi il giro lo completa due volte). Questa gara si tiene di solito il primo fine settimana di Aprile.

Settimana della Cultura e Anniversario della Fondazione di Vittoria

L’ultima settimana di Aprile si tiene la “Settimana della Cultura”, importante rassegna culturale che si tiene dal 2009, molte volte si tiene in concomitanza con l’Anniversario della Fondazione di Vittoria che ricade nella data del 24 Aprile.

Per un’intera settimana (dal penultimo Venerdì di Aprile all’ultima Domenica del medesimo mese) tutto il centro storico vittoriese e buona parte dei suoi edifici principali ospita vari spettacoli teatrali e musicali presso il Teatro Vittoria Colonna.

A ciò si uniscono conferenze culturali presso i vari auditorium cittadini, visite turistiche nei principali monumenti vittoriesi ed escursioni presso la limitrofa Valle del Fiume Ippari.

Vi sono anche vari spettacoli presso la Piazza del Popolo o il Chiostro dell’ex Convento di Santa Maria delle Grazie oltre a mostre artistiche di vario tipo.

Scenica Festival

La rassegna culturale d’avanguardia nota come “Scenica Festival”, viene organizzata dal 2017 il primo ed il secondo fine settimana di Maggio (Sabato e Domenica) dall’associazione culturale vittoriese “Santa Briganti” (sito web www.santabriganti.org).

La rassegna comprende manifestazioni teatrali, musicali, artistiche e laboratori culturali di tipo sperimentale che si tengono tra il centro storico di Vittoria e Scoglitti.

Per saperne di più visita il sito www.scenicafestival.it.

Estate Vittoriese e Scoglittese (Rassegna “Palchi d’Estate” – Open Village)

Il programma degli eventi estivi che si tengono presso la città di Vittoria e la sua frazione marinara Scoglitti ricade all’interno della rassegna “Palchi d’Estate”.

Esso è il contenitore di vari spettacoli (musicali, teatrali, cabarettistici), manifestazioni culturali, sportive e ovviamente varie sagre enogastronomiche organizzate dalle attività commerciali cittadine in cui vengono valorizzati i prodotti tipici locali.

In questa rassegna sono comprese anche le tradizionali festività estive che si tengono sia a Vittoria che a Scoglitti.

A tutto ciò si affianca il contenitore di spettacoli noto come “Open Village”, che si tiene nel periodo estivo nella frazione scoglittese.

Esso è caratterizzato anche da esibizioni musicali curate da artisti famosi, che fanno parte anche dei programmi della festa religiosa scoglittese di “Santa Maria Assunta di Cammarana”.

Va anche citata la tappa del “Beach Volley Tour” importante manifestazione sportiva riguardante la disciplina sportiva del “beach volley” (per saperne di più clicca qui).

A Scoglitti inoltre vengono organizzati tornei di beach soccer presso la spiaggia di Riviera Lanterna (clicca qui).

Motoraduno Città di Vittoria

La prima Domenica di Giugno si tiene il Motoraduno Città di Vittoria, importante raduno motociclistico che si tiene presso l’area espositiva della Fiera Emaia.

Per tutta la mattinata e per buona parte del pomeriggio si possono ammirare anche moto d’epoca.

Vittoria Jazz Festival

Il Vittoria Jazz Festival è uno dei più importanti eventi musicali legati alla musica jazz della Sicilia, curato dal sassofonista vittoriese Francesco Cafiso.

Esso si svolge presso la città di Vittoria dal secondo fine settimana di Giugno, per terminare poi nella penultima settimana del medesimo mese.

Questo festival di musica jazz comprende varie esibizioni di musica jazz a cui partecipano importanti artisti italiani (specialmente siciliani) e internazionali, che si tengono presso la Piazza Giovanni Alfonso Henriquez, di fronte al Castello Enriquez – Cabrera.

Alcune esibizioni si tengono anche a Scoglitti presso la Piazza Sorelle Arduino.

Oltre ai vari spettacoli musicali vi sono inoltre mostre artistiche che si tengono in vari punti e spazi espositivi del centro storico vittoriese, oltre a mercatini e stand espositivi di vario tipo.

Anche il Vino Cerasuolo di Vittoria viene valorizzato e sponsorizzato durante questa rassegna.

Per informazioni più dettagliate visitate il sito www.vittoriajazzfestival.com.

Notte Bianca di San Giovanni Battista

La Notte Bianca di San Giovanni Battista si tiene la sera del primo Sabato di Luglio, in cui ricade la Vigilia della Festa di San Giovanni (“Patrono di Vittoria”).

Presso il centro storico vittoriese, in particolare le aree di Piazza del Popolo, Via Cavour e Piazza Ferdinando Ricca, si tengono esibizioni di artisti di strada e stand espositivi di vario genere (di cui anche quelli in cui poter degustare specialità tipiche vittoriesi).

Va citata la possibilità di trovare gran parte degli esercizi commerciali del centro storico, che rimangono aperti al pubblico per l’occasione.

In Piazza Ferdinando Ricca verso le ore 20.30 si tiene la tradizionale “Cena ri San Ciuvanni” (folcloristica asta benefica), mentre in Piazza del Popolo a partire dalle ore 21.00 vi saranno esibizioni musicali (a cui partecipano anche artisti famosi).

Alle ore 24.00 vi sarà uno spettacolo pirotecnico in Piazza Ferdinando Ricca.

Per saperne di più visualizzate il link della “Festa di San Giovanni Battista” nella sezione riguardante feste e tradizioni religiose e popolari.

Premio Biennale Letterario della Critica “Ninfa Camarina”

Il Premio Biennale Letterario della Critica “Ninfa Camarina” (meglio noto come “Premio Ninfa Camarina” è un’importante rassegna culturale che si tiene ogni due anni presso il Parco Archeologico di Kamarina (in territorio di Ragusa) nel mese di Agosto.

Esso è organizzato dal Comune di Vittoria, dal Ministero dei Beni Culturali. dalla Regione Sicilia e dal Libero Consorzio Comunale (ex provincia) di Ragusa.

Questo premio va a premiare personalità che si distinguono in campo letterario, alla cultura siciliana e alla cultura classica e si divide in tre sezioni:

  • “Ninfa Camarina – Premio Letterario della Critica” al cui scrittore risultante vincitore andranno la statua raffigurante la ninfa protagonista dell’omonima leggenda (vedi il link “Tradizioni popolari vittoriesi” nella sezione riguardante feste e tradizioni religiose e popolari) e un premio in denaro dal valore di circa 3000 euro;
  • “Premio Ninfa d’Argento” dato a chi si è distinto nel campo culturale siciliano, al cui vincitore andrà un cameo d’argento raffigurante la sopracitata ninfa;
  • Premio di cultura classica “Virgilio Lavore” intitolato all’omonimo studioso vittoriese (deceduto nel 1999) dato a colui che si è distinto nel campo della cultura classica,, per uno studioso di cultura classica, che verrà premiato con una targa d’argento.

Oltre alle premiazioni vi saranno anche vari spettacoli di intrattenimento (quasi sempre musicali). Per saperne di più sul Premio Ninfa Camarina clicca qui.

Sagra del Pescato Locale di Scoglitti

Nei giorni che precedono il giorno di Ferragosto (15 Agosto) in concomitanza con l’inizio dei riti in onore della “Madonna Assunta di Cammarana”, presso Scoglitti si tiene la “Sagra del Pescato Locale”.

Essa è un’importante rassegna enogastronomica che hanno come protagonisti i prodotti ittici (pesci, crostacei e molluschi), pescati al largo del Mare Mediterraneo dai pescatori scoglittesi.

Si terranno innanzitutto degustazioni di specialità locali a base di pesce fresco locale e di vari prodotti tipici del territorio di cui focacce, fritture, dolciumi, conserve e ovviamente il vino locale, il “Cerasuolo di Vittoria”.

Oltre alle degustazioni ci saranno vari spettacoli curati da artisti locali.

Notte Bianca della Fiera Emaia e “Cerasuolo Night Party”

Il secondo Sabato di Novembre, in concomitanza con lo svolgimento della fiera campionaria “Emaia”, presso il centro storico di Vittoria si tiene la “Notte Bianca della Fiera Emaia”.

Essa prevede l’apertura notturna dei principali esercizi commerciali del centro storico vittoriese, evari spettacoli di vario tipo, comprendenti esibizioni musicali curate da artisti famosi che si tengono quasi sempre presso Piazza del Popolo.

In Piazza Giovanni Alfonso Henriquez, presso l’ex Centrale Elettrica, nella stessa serata si tiene il “Cerasuolo Night Party”.

Essa è la più importante rassegna enogastronomica incentrata sul Vino Cerasuolo di Vittoria, i cui produttori sponsorizzano l’omonimo prodotto vitivinicolo proveniente dalle loro aziende.

Ciò avviene anche con varie degustazioni di piatti tipici del territorio preparati da importanti chef locali, a cui si può partecipare pagando un ticket comprendente l’ingresso e la consumazione.

Oltre a tutto ciò si tengono vari eventi culturali all’interno del centro storico vittoriese.

Per saperne di più vedi il link riguardante la “Fiera Emaia” nella sezione riguardante feste e tradizioni religiose e popolari oppure i siti www.fieraemaia.com e www.stradadelvinocerasuolodivittoria.it.

Cerasuolo di Vittoria Half Marathon

In concomitanza con l’ultimo giorno della “Fiera Emaia”, la seconda Domenica di Novembre si tiene la “Cerasuolo di Vittoria Half Marathon”.

Essa è una “mezza maratona” (corsa podistica simile alla “maratona” che si svolge in una distanza più breve rispetto ad essa), che parte dalle ore 09.00 circa dal Parco di Serra San Bartolo per percorrere la S.P. 2 concludendosi all’interno della città vittoriese.

Si tratta di una delle più importanti manifestazione sportiva di tipo podistico che si svolge presso la Provincia di Ragusa.

Premio Nazionale del Calcio Siciliano

Il “Premio Nazionale del Calcio Siciliano”, è un’importante manifestazione con cui vengono premiate importanti personalità che si distinguono nel mondo calcistico siciliano ed italiano.

Viene organizzato presso la città di Vittoria dall’anno 2000, e le premiazioni avvengono i primi giorni di Dicembre presso il Teatro “Vittoria Colonna”.

Con questo premio vengono premiate società sportive siciliane, arbitri, dirigenti, giornalisti, allenatori e calciatori.

Per saperne di più visitate il sito www.premionazionaledelcalciosiciliano.it e la pagina facebook.

NOTA BENE! Le varie festività religiose e gli eventi citati nella corrente pagina possono variare ed eventualmente non essere organizzati in base alla programmazione annuale cittadina, per cause di forza maggiore e in base a fattori di vario tipo. 

Per qualsiasi informazioni riguardanti gli eventi che si tengono a Vittoria e Scoglitti visitate i siti www.comunevittoria.gov.it, www.vittoriadaily.net, www.vittoriain.it, vittoriaturismo.com, www.e20sicilia.tv, www.italreport.it, www.scoglitti.info e la pagina Vittoria Cristiana Cattolica.

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Prodotti tipici vittoriesi

Il Vino “Cerasuolo di Vittoria”

Il “Cerasuolo di Vittoria” è uno dei principali vini prodotti in Sicilia, che viene particolarmente apprezzato per la sua particolare colorazione e il suo intenso aroma oltre alla sua versatilità.

Infatti esso lo si può accompagnare a parecchi piatti della tradizione culinaria siciliana.

Questo vino è il più importante prodotto vitivinicolo della Provincia di Ragusa oltre ad essere il “simbolo” vero e proprio dell’enogastronomia della città di Vittoria, presentandosi come uno dei principali vini della Sicilia nonché dell’intero sud Italia.

Infatti è l’unico in territorio siciliano ad avere l’ambita certificazione “DOCG” (“Denominazione di Origine Controllata e Garantita”).

La produzione del vino nel territorio vittoriese è piuttosto antica e risalirebbe all’epoca dei greci di Kamarina, che coltivavano uva per la vinificazione presso la Valle del Fiume Ippari tra gli attuali territori comunali di Vittoria, Comiso, Ragusa e Santa Croce Camerina nell’area ad est della città vittoriese.

La coltivazione si estese poi durante i secoli e, oltre alle aree sopracitate, si estese anche ad ovest di Vittoria verso la Valle del Fiume Dirillo (tra i territori di Acate, Gela, Niscemi, Licodia Eubea, Chiaramonte Gulfi e appunto Vittoria).

La coltivazione di uve da vino continuò ad essere praticata per tutto il medioevo e, grazie ai miglioramenti fondiari ottenuti grazie alla dominazione araba in Sicilia, le tecniche di coltivazione in generale migliorarono (così come anche per le uve da vino).

Vennero infatti costruiti sin da allora grandi palmenti e cantine per la lavorazione dell’uva, per ottenere un ottimo vino oggetto di diversi scambi commerciali (anche se circoscritti all’interno del territorio regionale siciliano).

Durante il periodo in cui l’attuale territorio vittoriese faceva parte della Contea di Modica, in concomitanza con la fondazione dell’attuale città avvenuta nel 1607 per il volere della contessa Vittoria Colonna, cominciò la produzione vera e propria di quello che è l’attuale progenitore del “Cerasuolo di Vittoria”.

Dopo il terremoto dell’11 Gennaio 1693, la coltivazione e la produzione del vino vittoriese riprese a tutti gli effetti Con la costruzione dello scalo portuale di Scoglitti, dal quale il vino veniva trasportato fino a Malta o in altre aree di Sicilia.

Nel 1800 la produzione di vino nei territori vittoriesi era piuttosto alta e, in parallelo all’industria vitivinicola sorse quella della trasformazione dei suoi scarti (le “vinacce”) in alcool etilico con l’apertura di varie “distillerie”, che vennero costruite tra il 1800 e i primi anni del 1900.

Esse erano poste a ridosso della città vittoriese, e tra esse citiamo le distillerie Ingham, Florio, Mazza, Scifo, Sannino, Giuffrida e quella del Consorzio Agrario vittoriese.

Anche gli storici Paolo Balsamo (abate palermitano) e Domenico Sestini (studioso fiorentino trasferitosi a Catania alla corte dei Principi di Biscari), parlarono della produzione vitivinicola vittoriese di quegli anni.

I vini vittoriesi venivano trasportati anche in Francia come “vini da taglio”.

I vitigni vittoriesi vennero però colpiti da un’epidemia di filossera che, oltre a decimare le piante facendole appassire, creò una profonda crisi economica dato che non era più possibile produrre grandi quantità di vino.

Agli inizi del 1900 si decise quindi di reimpiantare i vitigni praticando innesti sulla Vite Americana (resistenti alla filossera) e virare sulla vitivinicoltura per la produzione di vini di alta qualità abbandonando parzialmente quella del “vino da taglio”, che andò ad evolversi durante gli anni nella produzione dell’attuale vino noto come “Cerasuolo di Vittoria”.

Questo vino ottenne nel 1973 (con correzione nel 1991) la certificazione “DOC” (“Denominazione di Origine Controllata”), e nel 2005 l’ambita “DOCG” essendone, come detto prima, l’unico vino siciliano a possederla.

Dopo aver parlato della sua storia, passiamo alla descrizione di questo importante vino.

Esso viene prodotto in territorio vittoriese e in aree limitrofe ad esso nella Provincia di Ragusa (territori di Acate, Comiso, Chiaramonte Gulfi, Santa Croce Camerina e Ragusa), Caltanissetta (territori di Gela e in parte di Niscemi) e Catania (territori di Licodia Eubea, Caltagirone e in parte Mazzarrone).

La produzione avviene all’interno di aziende facenti parte del “Consorzio di Tutela del Vino Cerasuolo di Vittoria” (sito web www.cerasuolovittoria.eu).

Questo vino si ottiene dalla lavorazione del mosto proveniente dalla spremitura di uve del tipo “Nero d’Avola” e “Frappato”, la cui “vendemmia” (ossia la raccolta e la lavorazione) avviene di solito nel mese di Settembre.

La lavorazione prevede una fermentazione anaerobica del mosto d’uva (in assenza di ossigeno) di circa 30 giorni dentro grandi silos di metallo (o in grossi tini di legno), rimanendo a contatto con vinacce che rilasciano lieviti naturali facilitandone il processo di trasformazione degli zuccheri in alcool.

Dopo il periodo di fermentazione, il vino viene lasciato ad invecchiare dentro grandi botti o barriques in legno pregiato per circa 24 mesi.

L’affinamento in bottiglia del vino dura circa 6 mesi e dopo ciò il vino può essere immesso sul mercato.

Per essere classificato come “Cerasuolo di Vittoria” al 100%, la sua lavorazione deve avvenire all’interno dell’area “DOCG” facente parte del sopracitato consorzio di tutela.

L’invecchiamento e l’affinamento possono durare anche per molto tempo, così come avviene per altri tipi di vino.

Il Cerasuolo di Vittoria, la cui gradazione alcoolica minima si attesta al 12,50% si presenta come un vino di colore rosso ciliegia, ed è proprio da questa particolare colorazione che deriva il nome “Cerasuolo” (dal siciliano “Cirasa” ossia “Ciliegia”).

Esso è caratterizzato da un’aroma fruttato all’olfatto e particolarmente ricco al gusto.

Come detto prima questo vino è piuttosto versatile, e si accompagna a numerosi piatti tipici quali verdure e carni rosse o bianche cucinate in vari modi.

Esso è ottimo anche con preparazioni a base di pesce di grosse dimensioni (tranci di tonno o ricciola cotti in vari modi).

Questo vino infine viene sponsorizzato tramite numerose manifestazioni di cui va citata la “Fiera Emaia” con il “Cerasuolo Night Party” che si tiene a Vittoria (vedi sezione riguardante “Eventi, sagre e rassegne enogastronomiche” per saperne di più), o con vari eventi che si tengono in Provincia di Ragusa e in buona parte della Sicilia orientale.

Per saperne di più visitate i siti www.cerasuolovittoria.eu e www.stradadelvinocerasuolodivittoria.it.

Vino “Vittoria DOC” e altri vini prodotti in territorio vittoriese

Il Vino “Vittoria” avente la certificazione “DOC” (Denominazione di Origine Controllata) è, assieme al “Cerasuolo di Vittoria”, un tipo di prodotto vitivinicolo tipico della città vittoriese.

Esso è prodotto in territorio vittoriese e in gran parte dell’area occidentale della Provincia di Ragusa (nei territori Comiso, Acate, Chiaramonte Gulfi, Santa Croce Camerina e Ragusa), nelle limitrofe zone di Caltanissetta (Gela, Niscemi, Butera, Mazzarino, Riesi) e dell’area sudoccidentale della Provincia di Catania (Caltagirone, Mazzarrone, Licodia Eubea).

Questo vino è prodotto utilizzando vari tipi di vitigni quali il Nero d’Avola, il Frappato (utilizzati per la produzione di vini rossi), e l’Inzolia (invece utilizzato per la produzione di vini bianchi).

Si appresta ad essere invecchiato ed affinato anche se può essere “novello”, presentandosi come un “vino giovane” appena uscito dalla prima fermentazione del mosto.

In ogni caso questo vino è di ottima qualità al pari del Cerasuolo, e come il medesimo viene utilizzato per accompagnare diversi piatti della tradizione siciliana.

Nel territorio vittoriese è diffusa anche la preparazione di vini cosiddetti “Padronali” utilizzato vitigni coltivati in aree limitrofe a Vittoria da agricoltori locali che ne curano anche la produzione che avviene in maniera molto tradizionale.

Da citare infine la produzione di vari vini da dessert, ottenuti con uva “Moscato”.

Le Primizie e vari prodotti ortofrutticoli vittoriesi

Il territorio di Vittoria è contraddistinto dalla presenza di aziende agricole specializzate nella coltivazione di vari prodotti ortofrutticoli di alta qualità, le cosiddette “primizie” vittoriesi.

Essa avviene all’interno di grandi impianti serricoli sparsi per l’intero territorio comunale, che sono dotati di moderne tecnologie per facilitare la coltivazione e la raccolta di ciò che viene coltivato all’interno di essi.

All’interno di queste serre vengono coltivate in prevalenza varie specie di pomodoro (nelle varietà “Ciliegino”, “Datterino”, “Piccadilly”, “Tondo Liscio”, “Costoluto” o “Marmante” ecc…) facendo di Vittoria uno dei principali poli di coltivazione del pomodoro in Sicilia assieme al poco distante territorio pachinese collocato in Provincia di Siracusa (comprendente le aree di Pachino, Marzamemi, Portopalo di Capo Passero e parte delle aree di Noto, Rosolini e di Ispica, quest’ultima collocata nella zona sudorientale della Provincia di Ragusa) e ad impianti serricoli posti tra Santa Croce Camerina e Scicli.

Oltre al pomodoro sono coltivate melanzane, zucchine e peperoni.

Inoltre è diffusa la coltivazione di angurie e meloni.

Molti di queste primizie vengono vendute all’ingrosso presso il locale Mercato Ortofrutticolo di Contrada Fanello.

Da qui esse vengono convogliate verso altri mercati agroalimentari italiani, oppure in apposite industrie poste in territorio vittoriese o in aree limitrofe, specializzate nella produzione di conserve alimentari 

All’interno di queste aziende vengono prodotte conserve a base di pomodoro tra cui di salse e sughi pronti.

Con il pomodoro si ottiene il tradizione “Strattu” (il concentrato di polpa di pomodoro che lavorata all’aria aperta e lasciata ad asciugare al sole), “A Sassa ri Casa” (la passata di pomodoro casereccia) e i “Ciappi di Pummaroru” (pomodorini divisi in due e aperti a libro, salati e lasciati essiccare al sole).

La produzione di queste ultime conserve può essere casereccia o industriale.

Gli altri ortaggi vengono conservati sottolio (vedi più sotto) in ambito casereccio o industriale, oppure sono ottimi per la preparazione di “Parmigiane” di melanzane, “Caponate” (a base di verdure fritte in agrodolce) o farciti con vari ingredienti.

Oltre alla serricoltura, è diffusa la coltivazione di vari tipi di cereali, legumi, frutta e verdura in campo aperto (di cui broccoletti noti come “A Scamuzzatura”, carciofi, patate, lattuga, cipolle, finocchi, spinaci, zucche di vari tipi ecc…).

Essi sono utilizzati in varie ricette locali di cui citiamo le polpettine di patate, la zuppa mista di verdura, le zucche fritte in agrodolce con olio e aceto e i carciofi puliti e “Intianati” ossia posti dentro un grosso tegame e cotti in forno (ottimi anche arrostiti sulla brace).

È molto diffuso il consumo di varie erbe spontanee quali asparagi selvatici, bietole selvatiche, borragine, cicoria selvatica, senape dei campi ecc… lessata o utilizzata assieme alle uova intere sbattute come base per il “Pisci r’ovu”, una gustosa frittata insaporita con varie erbe aromatiche locali e formaggio.

Da citare la raccolta dei bulbi dei “Muscari” (noti come “Cipudduzzi Sarbagghi” ) che vengono fritti o conservati sott’olio.

Va citata infine la produzione di frutta (secca o fresca) di ottima qualità di cui vanno citati fichi d’india, carrube, mandorle, agrumi (arance, limoni, clementine, mandarini), fichi, prugne, uva da tavola ecc… utilizzati per la preparazione di dolciumi, marmellate, confetture, creme e per la conservazione (in particolare i fichi secchi).

L’olio extravergine d’oliva e conserve varie

Presso il territorio vittoriese, all’interno di moderne ed importanti aziende olearie viene prodotto un olio extravergine di alta qualità ricadente nell’area “Valle dell’Irminio” facente parte del consorzio di tutela “Olio Extravergine di oliva dei Monti Iblei” (www.montiblei.com).

Esso viene prodotto utilizzando olive coltivate in uliveti collocati presso la Valle del Fiume Ippari, o nelle aree limitrofe alle contrade iblee vittoriesi e scoglittesi.

L’olio di oliva vittoriese, il cui gusto varia in base alle olive utilizzate per la sua produzione, si appresta a condire ed insaporire vari piatti tipici della tradizione locale quali insalate a base di ortaggi crudi o cotti, zuppe di legumi, piatti di carne e pesce, bruschette (assieme a sale, pepe ed erbe aromatiche), focacce tradizionali e ovviamente “U Pani Cunzatu” (vedi più sotto).

Con questo olio di oliva si possono preparare ottime conserve in barattolo (industriali o caserecce).

Di esse vanno citate quelle a base di molti ortaggi tra cui le sopracitate “Ciappi ri Pummaroru” (i pomodori aperti in due, salati e seccati al sole che possono anche conservati sottolio con aglio e basilico), i cuori di carciofo puliti e aromatizzati, e soprattutto vari tipi di verdura grigliata (quali melanzane, zucchine e peperoni) e posti sott’olio con aromi vari.

Col pomodoro secco si fa anche il “Capuliatu”, ossia pomodorini secchi sminuzzati e conservati sottolio ottimo per condire pasta, bruschette, fette di pane caldo e focacce.

Degne di nota sono anche le olive salate, condite con vari aromi ed ingredienti e conservate sott’olio.

Ottime anche le conserve di pesce quali filetti di alici, sarde, tonno ecc… salati e aromatizzati prima di essere conservati sott’olio dentro barattoli di vetro.

Vanno citate infine le “creme” a base di verdura (o pesce) sempre a base di olio d’oliva e aromi vari.

Cereali e legumi

A Vittoria vi è un’ottima produzione di vari tipi di cereali e legumi, che vengono coltivati presso le aree più interne del suo territorio.

Per quanto riguarda i cereali a Vittoria vengono coltivate ottime qualità di grano duro (di cui anche buona parte dei cosiddetti “Grani Antichi” siciliani), utilizzate per la produzione di farine con cui produrre pasta e pane (vedi più sotto).

Un tempo nelle campagne vittoriesi a ridosso del Fiume Ippari (nel suo tratto più a valle posto nei pressi dell’antica Kamarina), era diffusa la coltivazione del riso.

Infatti l’area attorno a questo fiume ospitava una grande risaia, e vi sono i ruderi di molti “palmenti” per la lavorazione di questo cereale.

Oggi la produzione di riso in territorio vittoriese è pari allo zero, ma questo cereale ha ancora una particolare importanza gastronomica a Vittoria venendo utilizzato per la produzione di “Arancini” e ovviamente di minestre e risotti con ingredienti locali.

Il riso viene soprattutto utilizzato come “ripieno” in alcune preparazioni a base di verdura locale (pomodori e melanzane) o di carne, di cui va citata la “Iaddina Cina” (o “Abbuttunata” che dir si voglia).

Quest’ultima è un’antica ricetta preparata a Luglio durante il periodo della festa di “San Giovanni Battista” (Patrono di Vittoria) che prevedeva un intero “Iaddu” o “Iaddina” a seconda dei casi, disossati e farciti al suo interno con riso e ingredienti vari (tra cui la stessa carne del volatile comprendente anche le sue frattaglie), e cotti in umido con abbondante brodo.

Nel territorio vittoriese è diffusa la coltivazione di molte specie di legumi di cui fagioli, ceci, lenticchie e fave.

Questi legumi vengono lasciati ad essiccare, per poi essere lasciati ad ammorbidire in acqua per pii essere cotti all’interno di appetitose minestre, condite con l’olio d’oliva locale e vari tipi di aromi (tra cui il peperoncino piccante).

Con le fave secche si ottiene il “Maccu”, ossia una crema aromatizzata con olio d’oliva e finocchio selvatico.

La pasta casereccia

La produzione di pasta fresca di tipo casereccio a Vittoria è molto diffusa, anche grazie all’ottima qualità di farine di frumento di grano duro (coltivato in territorio vittoriese) con cui è ottenuta.

Infatti presso la città vittoriese vi sono vari pastifici artigianali specializzati nella produzione di vari tipi di pasta di semola di grano duro semplice o arricchita con vari ingredienti (spinaci, farina di carruba ecc…), utilizzando anche la farina proveniente dai “Grani Antichi Siciliani” coltivati in territorio ragusano e siciliano in generale.

Qui vengono prodotti vari formati di pasta semplici quali i “Cavatieddi” (ossia brevi strisce di pasta incavata al centro), tagliatelle, maccheroni, lasagne ecc…

A ciò si aggiunge la produzione di pasta ripiena tipo tortelloni e ravioli, farciti all’interno con vari ingredienti che di solito sono ricotta, spinaci, polpa di carne o di verdure varie.

Anche la produzione “in casa” di formati tradizionali di pasta è ampiamente diffusa.

La pasta vittoriese è ottima per essere condita con vari sughi, di cui il più tradizionale è quello a base di pomodoro, carne di maiale e ricotta (tipico del periodo di Carnevale).

Inoltre è ottima anche col “Sucu Fintu” (tipico sugo di pomodoro cotto senza carne).

Ottime anche le paste con le sarde e la mollica (tipica di Scoglitti), col “Capuliatu” di pomodoro secco o con la verdura fritta (zucchine, broccoli ecc…).

È diffusa la preparazione di pasta al forno di vari formati (soprattutto lasagne) con sugo di pomodoro, carne macinata di maiale, salsiccia, formaggio e vari ingredienti a seconda della fantasia di chi la prepara.

Formaggi e latticini

Presso Vittoria, come in buona parte del territorio ragusano, vi è una fiorente produzione di formaggi freschi e stagionati oltre che di latticini, tutti a base di latte bovino e ovino proveniente da animali allevati nelle aree limitrofe.

Vengono prodotti formaggi a pasta semidura e dura quali Provole (fresche o stagionate), il tipico formaggio “Ragusano DOP” a forma di parallelepipedo, varie forme di Pecorino (semplice o pepato) di cui la “Tuma” derivante dalla produzione della ricotta, il “Primosale” o il “Pecorino Stagionato”.

Tra i latticini a pasta filata vanno citate Mozzarelle e Treccioni.

Infine va menzionata la tipica Ricotta fresca di latte bovino o ovino, utilizzata anche per la farcitura di paste ripiene e dolciumi (di cui “Cassateddi” e “Cannoli”).

Carni, salumi e insaccati

A Vittoria vi è una fiorente produzione di carne proveniente da animali (bovini, ovini, suini, pollame e talvolta anche equini), allevati in aziende locali.

Presso le macellerie vittoriesi vi possiamo trovare vari tagli di carne, che vengono utilizzati per preparare varie ricette della tradizione locale.

Tra esse citiamo ad esempio la Costata di maiale ripiena con vari ingredienti (tipica del periodo di Carnevale), l’Agnello semplice o “Abbuttunatu” (ossia ripieno con formaggio, salumi, uova ecc…) accompagnato da patate oppure fatto a pezzi e cotto dentro la “Mpanata” (ricette tipiche del periodo pasquale), o la già citata “Iaddina Cina” cotta nel suo stesso brodo e ripiena di riso e ingredienti vari (tipica del periodo di “San Giovanni”).

È diffusa la produzione di vari preparati di carne tra cui involtini, spiedini e cotolette oltre alla “Gelatina” di carne di maiale mista lasciata bollire assieme a a testa, ossa e piedi del maiale con l’aggiunta di limone e arance amare.

Da citare anche le polpette di carne mista passate in farina, uovo e pangrattato e fritte in olio bollente.

È diffusa inoltre la produzione di insaccati di carne di maiale freschi e stagionati quali la prelibata Salsiccia di carne di maiale fresca insaporita con vari aromi (ottima arrostita alla brace, alle interno delle “Scacce” o per insaporire sughi e ripieni di carne), che può essere lasciata ad essiccare andando a creare un ottimo insaccato stagionato.

Degna di nota è la produzione di “Sancieli” ossia del sanguinaccio a base di sangue di maiale aromatizzato e insaccato dentro grossi budelli, utilizzato per la preparazione di un dolce tipico del periodo natalizio.

Tra la carne va segnalato il consumo di lumache cotte in umido, alla brace o fritte in padella con ingredienti vari.

I prodotti ittici scoglittesi

Scoglitti, la principale frazione di Vittoria, è rinomata per la sua cucina a base di pesce, che viene pescato dagli abili pescatori scoglittesi la cui flotta peschereccia è la più importante della costa occidentale della Provincia di Ragusa.

Il pesce viene prevalentemente pescato nei pressi delle coste scoglittesi ubicate nella parte meridionale del Golfo di Gela (facente parte della costa siciliana bagnata dal Mare Mediterraneo).

Il pescato viene poi venduto al locale Mercato Ittico tramite una folcloristica asta.

I pesci pescati sono prevalentemente tonni di varie specie, pesci spada, ricciole, cernie, palombi, dentici, spigole, orate, saraghi, occhiate, pagelli, triglie, sgombri, sauri, sarde, acciughe, gronghi, murene, cefali, scorfani ecc… oltre a vari crostacei quali gamberi, scampi, canocchie, cicale di mare e aragoste nonché molluschi quali polpi, calamari, totani e seppie (a cui si aggiungono vari frutti di mare quali cozze, vongole, fasulari, cannolicchi ecc… provenienti da allevamenti di acquacoltura).

Il pesce pescato nel mare scoglittese diviene poi oggetto di varie e saporite ricette locali.

Tra esse vanno citate la pasta con le sarde e la mollica tostata oppure al nero di seppia, le zuppe, le grigliate le fritture di pesce misto oltre a varie preparazioni quali il tonno fritto con olio e erbe aromatiche varie, vari pesci cotti “al cartoccio” o alla “Matalotta” con varie verdure o in padella con la “Cipuddata” (con pomodoro e abbondante cipolla).

Degni di nota sono lo sformato di triglie impanate, fritte, aromatizzate con basilico e pomodoro e cotte infine in forno oppure vari tranci o filetti di pesce (di cui il palombo a tranci o le alici, sarde o acciughe a filetti) impanati e fritti.

È diffusa la preparazione di insalate di mare (a base di gamberi, polpi e frutti di mare bolliti e serviti con verdura e succo di limone), e di crostacei e molluschi cotti in varie maniere.

Pane, pizze, focacce, “Frittelle” e “Mitilugghie”

A Vittoria è fiorente la produzione di vari prodotti da forno quali un fragrante pane casereccio e ovviamente vari formati di focacce e di pizze.

Essi sono a base di pura farina di semola di grano duro (eventualmente proveniente dai già citati “Grani Antichi”), che lievitano naturalmente grazie all’inserimento del “Criscienti” (ossia il cosiddetto “Lievito Madre”) e poi cotti all’interno di forni alimentati da legna proveniente dalle limitrofe campagne.

Il pane vittoriese che assume vari formati, è ottimo consumato appena sfornato e eventualmente “Cunzatu” con olio d’oliva, origano, peperoncino, pomodoro salato, acciughe, verdure sott’olio o pecorino pepato.

Lo si può accompagnare anche a zuppe di verdure e di legumi.

Le focacce vittoriesi aventi varie farciture interne, comuni a quelle del resto della Provincia di Ragusa, sono note come “Mpanati” se di forma tondeggiante racchiuse da un artistico bordo, mentre vengono chiamate “Scacce” se sono di forma allungata (ed eventualmente ripiegate su se stesse).

I ripieni di queste focacce sono variabili e fantasiosi, ma i più tradizionali prevedono quasi sempre pomodoro, prezzemolo, formaggi locali, salsiccia, carne di agnello, patate, bietole selvatiche, broccoli, olive e anche pesce.

Questi tipi di focacce vengono preparate nei periodi di Pasqua e di Natale (oltre che in varie occasioni speciali).

Da citare anche i “Pastieri” pasquali di forma tonda ripieni di fegatini di pollo e i “Cassateddi” con farcitura di ricotta dolce.

Va citata la preparazione dello “Sfuogghiu”, che è formato da una sottile pasta (simile ad una sfoglia) che viene lavorata con strutto e zucchero, venendo poi farcito con salsiccia e ricotta.

È diffusa anche la produzione di pizze di ottima qualità farcite sempre con vari tipi di ingredienti salati (verdure, salumi, formaggi, pesce ecc…), e dolci (creme di pistacchio, ricotta, nocciole ecc…).

Con l’impasto per le pizze e le focacce (arricchito talvolta con patate schiacciate) si preparano le “Frittelle” tipiche della Festa di San Marino (11 Novembre) nelle varianti salate (farcite con acciughe salate o con vari ingredienti) e dolci (nel cui impasto vi è uvetta, semi di finocchio, ricotta dolce, miele ecc…) che si possono inzuppare in miele o nel “Vino Cotto” (un particolare sciroppo a base di carrube o mosto).

Affini ad esse sono le “Mitilugghie” (simili alle “Frittelle” ma molto più grosse, affini ad una pizzetta fritta) anch’esse dolci e salate che possono essere farcite con verdure, pesce, salumi, formaggi, ricotta e varie creme dolci.

Dolciumi tradizionali vittoriesi

I dolciumi prodotti a Vittoria, oltre ai classici dolci della tradizione siciliana (Cassate, Cannoli, Granite ecc… la cui produzione è diffusa ovviamente all’interno delle pasticcerie della città vittoriese), sono tutti frutto della locale tradizione folcloristica legata alle varie festività che ricadono lungo l’arco dell’anno, andando a comprendere molte ricette comuni ad altri centri limitrofi.

Innanzitutto è diffusa la preparazione di vari tipi di biscotti e pani dolci quali i “Mucatuli” (biscotti teneri farciti con un impasto a base di frutta secca quali mandorle e nocciole), gli “Affucaparrini” (particolari biscotti aromatizzati con anice che vengono bolliti), i “Panarini cu l’Ovu” (pani dolci tipici del periodo pasquale aventi varie forme, arricchiti con zuccherini colorati e recanti all’interno un uovo sodo), i “Cuddureddi” o “Cuddireddi” (strisce di pasta cotte nel mosto d’uva), i “Mastazzola” (pani dolci a base di mandorle e vino cotto tipici del Natale), le “Ossa ri Mortu” e i “Pasti Fuorti”, (particolari biscotti duri a base di farina aromatizzata con chiodi di garofano prodotti rispettivamente durante i periodi della Commemorazione dei Defunti e della Pasqua), oltre ai tradizionali biscotti di mandorla.

Degna di nota è “A Cassatedda” pasquale ossia una focaccina di forma concava farcita con ricotta dolce aromatizzata alla cannella.

È diffusa la preparazione di dolci fritti come a “Pagnuccata” (formata da varie palline di farina di semola fritte e cosparse di miele e zucchero colorato, tipica della festa di “San Giuseppe”), le “Frittelle” di San Martino nella sua variante dolce (farcite come detto prima con uva passa, ricotta dolce, semi di finocchio, miele ecc…), le “Mitilugghie” dolci (farcite con vari ingredienti dolci), i “Ravioli” (o “Cassateddi” ) fritti (farciti sempre con ricotta dolce) e le “Chiacchiere” di Carnevale (sfoglie dolci che tradizionalmente sono a base di farina di grano tenero e strutto, venendo poi fritte e cosparse con zucchero a velo).

Da citare i vari dolci noti come la “Mustata” (la mostarda di mosto d’uva insaporita con cannella e arricchita da scaglie di mandorle), u “Biancumangiari” (budino a base di mandorle), la “Cutugnata” (confettura a base di mele cotogne lasciata indurire dentro stampini prendendo fantasiose forme), la “Cuccìa” (dolce tipico della festività di “Santa Lucia” formato da grano bollito in acqua zuccherata arricchito con miele o vino cotto), il “Sancieli” (a base di sangue di maiale) e infine vari tipi di torroni al miele a base di semi di sesamo (“Giurgiulena” ) e mandorle.

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Artigianato vittoriese

Le coltivazioni floreali vittoriesi

La città di Vittoria è rinomata per le coltivazioni floreali comprendenti piante floreali da cui si ricavano vari mazzi di fiori utilizzati in varie occasioni di festa o di lutto.

Attorno a Vittoria vi sono serre specializzate nella coltivazioni di varie piante floreali che vengono vendute all’ingrosso al locale “Mercato dei Fiori” (uno dei più importanti della Sicilia) a varie aziende specializzate nella vendita di piante e fiori siciliane o italiane.

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Strutture ricettive vittoriesi

Visita il sito www.tripadvisor.it per saperne di più su hotel, case vacanze, bed & breakfast, pub, discoteche, ristoranti.

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Fotogallery di Vittoria – Scoglitti

(in allestimento)

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