*Acate, Area iblea di Contrada Casale e Feudo di Odogrillo

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Acate

*Area iblea di Contrada Casale e Feudo di Odogrillo

Al termine della Strada Belvedere (il cui imbocco da Acate è posto al termine di Via Gracchi), entriamo presso l’area nota come “Contrada Casale”.

Da qui oltrepassiamo la rotatoria che, alla nostra destra (venendo da Acate) conduce presso la S.P 90, trovando di fronte a noi uno spesso muro che forma gli unici resti del Feudo di Odogrillo, il primo vero e proprio insediamento di tipo urbano del territorio acatese.

Questo insediamento sarebbe di origine romana e faceva parte di una serie di fattorie collocate presso le sponde del Fiume Dirillo che scorre a poca distanza, difatti qui vi sono i ruderi di un acquedotto di epoca romana che serviva a convogliare le acque delle limitrofe sorgenti presso i campi bagnati dal fiume.

Essa è un’area tuttora fertile che sin dall’antichità veniva utilizzata per l’agricoltura e l’allevamento.

Lo stesso muro che ammiriamo faceva parte di questo acquedotto.

Alla fine dell’impero romano l’acquedotto cessò la sua funzione ufficiale (ma non si sa se convogliava o meno le acque durante le epoche successive) ma gli insediamenti limitrofi continuavano ad essere abitati da popolazioni locali e da coloni bizantini, fino all’epoca della conquista araba della Sicilia.

Proprio gli arabi videro che quell’area era piuttosto fertile e costruirono un vero e proprio “villaggio” fortificato chiamato molto probabilmente “Qasr Wadi Ikrilu” ossia “Forte (Castello) del Fiume Acrille” ossia l’odierno Dirillo (chiamato così poiché lambiva l’insediamento greco di Akrillai, collocato un tempo nei pressi dell’attuale Chiaramonte Gulfi).

Fu il primo centro abitato nell’attuale territorio acatese che, in epoca normanna, venne latinizzato in “Odogrillo”. Documenti storici attestano la sua esistenza nell’anno 1282 in cui veniva definito “Universitas” (ossia centro abitato, paragonabile agli attuali “comuni”).

Nonostante la fertilità dei limitrofi terreni, l’area era però paludosa e quindi piuttosto malsana, per cui Odogrillo non ebbe un grande sviluppo urbano.

Per cui in molti lo abbandonarono per popolare il limitrofo Feudo di Biscari, laddove ora è ubicata l’attuale cittadina di Acate.

Il villaggio feudale di Odogrillo venne così abbandonato durante il secolo 1300 anche se venne ceduto nel 1392 ai Conti Cabrera di Modica.

Nel 1400 il feudo di Odogrillo circa risultava già abbandonato e nel 1500, secondo lo storico Tommaso Fazello, esso versava in stato di rudere.

In seguito al terremoto dell’11 Gennaio 1693 l’antico feudo di Odogrillo crollò e di essa rimane il muro che tuttora possiamo ammirare, oltre a vari conci ceramici e litici posti in prossimità del sito.

Oggi possiamo ammirare una porzione del muro difensivo che fungeva da acquedotto in epoca romana, nonché delle stalle interne (utilizzate dai pastori locali fino a qualche tempo fa) oltre ai resti di un antico palmento.

Nella parte esterna possiamo ammirare i resti dei contrafforti difensivi che servivano per rinforzare quelle che erano le mura di cinta del feudo.

Delle altre zone del sito feudale non rimase più niente; forse le macerie del sito disabitato dal 1500 circa e crollato durante il terremoto del 1693 servirono per costruire caseggiati rurali limitrofi o vennero utilizzati per comporre muri a secco o terrazzamenti.

L’antico Feudo di Odogrillo è facilmente visitabile ma va fatta attenzione in quanto risulta pericolante e per questo andrebbe salvaguardato e messo in sicurezza.

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