Santa Maria del Focallo

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Santa Maria del Focallo
(Frazione di Ispica)

Mappa di Santa Maria del Focallo e del suo territorio


Mappa di Santa Maria del Focallo (per ingrandire la mappa clicca qui).

Cenni principali su Santa Maria del Focallo

L’area di Santa Maria del Focallo.

La frazione comunale di Ispica di “Santa Maria del Focallo” (chiamata in dialetto “Santa Maria ro Fucaddu” ) rappresenta la principale area balneare comprendendo per intero il litorale del territorio comunale ispicese.

Essa si affaccia sul Mare Mediterraneo nei pressi dell’area più a sud della Provincia di Ragusa collocata presso lo “Scoglio Iannuzzo”.

Santa Maria del Focallo raggiungibile da Ispica dalla S.C. 40 (strada comunale) “Ispica – Santa Maria del Focallo” tramite la S.P. 46 “Ispica – Pozzallo”, oppure dalla S.P. 50 “Favara – Bufali – Marza” (il cui imbocco è posto lungo la S.P. 49 “Ispica – Pachino”, a sua volta raggiungibile dalla SS 115 “Ispica – Rosolini”); in ogni caso basta seguire le indicazioni stradali per “Santa Maria del Focallo” per raggiungere agevolmente questa località marina.

Nonostante sia in territorio ispicese, Santa Maria del Focallo è più vicina alla città di Pozzallo che ad Ispica, e proprio dalla città portuale pozzallese è raggiungibile tramite la S.P. 67 “Pozzallo – Marza”, oppure sempre dalla S.P. 46 tramite la S.P. 121 “Recupero – Santa Maria del Focallo” – Via Unità d’Italia (a nordest dello svincolo per la S.P. 66  per il porto di Pozzallo, la “Litoranea” per Sampieri, Cava d’Aliga, Donnalucata e Marina di Ragusa, e la SS 194 per Modica e Ragusa).

Il toponimo “Santa Maria del Focallo” deriverebbe da un’antica chiesa consacrata alla “Madonna” che molto probabilmente crollò in seguito al terremoto dell’11 Gennaio 1693, di cui ormai non si trovano più le rovine (anche se potrebbero esser state inglobate in qualche masseria limitrofa).

L’area rurale della frazione balneare è caratterizzata dalle estreme propaggini occidentali del “Promontorio di Pachino”, altopiano di origine tellurica collocato tra i territori comunali ispicesi e pachinesi ossia nei territori di confine tra le Province di Ragusa e Siracusa.

Il centro urbano di Santa Maria del Focallo comprende anche la limitrofa località nota come “Marina Marza”, ubicata poco più ad est lungo il confine col territorio pachinese (in Provincia di Siracusa) e nota localmente come “A Marza”

Il toponimo di quest’ultima località deriva chiaramente dal termine arabo “Marsa” significante “Porto”, a testimonianza di un antico scalo portuale un tempo presente in questa località, molto probabilmente posto presso l’area nota come “Porto Ulisse”.

In futuro presso l’area di Santa Maria del Focallo verrà sicuramente costruita una chiesa che prenderà il posto del non più esistente edificio sacro (molto probabilmente in un’area limitrofa al villaggio turistico Marispica) a cui si deve l’origine del toponimo di questa località marina.

L’intera area urbana di Santa Maria del Focallo e della vicina Marina Marza, è interamente solcata dalla sopracitata S.P. 67 “Pozzallo – Marza” essendone di fatto la principale arteria viaria.


Il centro urbano di Santa Maria del Focallo lambito dalla S.P. 67 Pozzallo – Marza.

A nord di questa strada si affacciano gruppi di villette residenziali disposti lungo varie traverse parallele tra esse che, andando verso nord, si incrociano con altre strade secondarie.

Lungo la S.P. 67 troviamo i principali locali di ritrovo, strutture alberghiere e piccoli esercizi commerciali della località marina ispicese.

La sopracitata arteria viaria delimita a meridione il lungo litorale ispicese suddiviso nelle aree appartenenti appunto a Santa Maria del Focallo e a Marina Marza.

Il litorale di Santa Maria del Focallo è di tipo sabbioso, e presenta una folta vegetazione di pini marittimi che circondano dune di sabbia note come “Macconi”, di cui la più importante di esse è il cosiddetto “Maccone Bianco”.

La presenza di queste particolari dune ha fatto si che questo luogo venisse denominato “Il Piccolo Sahara della Marza” dallo scrittore Luigi Capuana.


Particolare della vegetazione che caratterizza la spiaggia di Santa Maria del Focallo.


Il litorale sabbioso di Santa Maria del Focallo.

Qui sfocia a mare il Torrente Favara che si origina dalla Cava d’Ispica ma che venne incanalato durante la bonifica dell’area della limitrofa piana ispicese tramite il cosiddetto “Canale Bufali” che solca l’area nota come “Pantano Curti”; il vecchio corso del torrente con la corrispettiva foce è ancora presente.

La zona ad est di Santa Maria del Focallo, nota come “Marina Marza” e facente parte a tutti gli effetti dell’area nota come “Promontorio di Pachino”, invece è contraddistinta da spiagge sabbiose come ad esempio quella di “Ucca ‘a Marina” che si alternano ad impervie scogliere.


La spiaggia di Marina Marza.

Tra esse va citata la scogliera di Punta Ciriga comprendente lo “Scoglio Iannuzzo”, quest’ultimo fungente da massimo vertice meridionale del territorio provinciale ragusano.


L’area marina di Punta Ciriga e Scoglio Iannuzzo.

La scogliera di Punta Ciriga.

Più ad oriente, al confine con la Provincia di Siracusa, vi è la località nota come “Porto Ulisse” avente vertice nella scogliera di “Punta Castellazzo”, che in epoca greco – romana con molta probabilità fungeva da “scalo portuale” facente capo ad un insediamento noto come “Apolline”.


La scogliera di Porto Ulisse.

Il litorale ispicese, ed in particolare presso la spiaggia di Marina Marza, fu teatro di azioni militari legate allo “Sbarco in Sicilia” del 9 Luglio 1943 effettuato dalle truppe angloamericane durante la II guerra mondiale.

Un monumento memoriale posto presso la S.P. 67 ad est di Marina Marza (località Porto Ulisse) rimembra tutto ciò.

Ad est di Marina Marza si entra in Provincia di Siracusa in territorio di Pachino attraversando l’area umida del “Pantano Longarini” tramite l’estremo tratto orientale della S.P. 50 “Favara – Bufali – Marza” (raggiungibile appunto dalla S.P. 67), dalla quale possiamo procedere in direzione delle aree marine pachinesi di Granelli, Costa dell’Ambra e Punta delle Formiche (più ad est vi è il territorio di Portopalo di Capo Passero).

Infatti l’area di Santa Maria del Focallo comprendente la vicina Marina Marza, è appunto nota per la presenza dei cosiddetti “Pantani”, zone umide di importante valenza naturalistica aventi perlopiù acque salmastre.

Di essi il più importante è il sopracitato “Pantano Longarini” (scavalcato dalla S.P. 50 per Pachino), il più grande lago costiero della Sicilia sudorientale situato lungo confine provinciale ragusano e siracusano, all’interno del quale venne rinvenuto il relitto di una nave bizantina (vedi più sotto).


Il Pantano Longarini.

Il Pantano Longarini, assieme al limitrofo “Pantano Cuba” (posto interamente in territorio pachinese), è curato dall’associazione italo – tedesca “Stiftung Pro Artenvielfalt” ossia “Fondazione Pro Diversità” (sito web lifemarbledduck.eu).

Gli altri pantani sono:

  • il “Pantano Bruno – Santa Maria del Focallo” posto lungo il vecchio tratto finale del Torrente Favara, che si riempie d’acqua solo in occasione di forti precipitazioni;
  • il “Pantano Gariffi” situato a nord di Santa Maria del Focallo che è attualmente il maggiore lago di origine “naturale” della provincia ragusana avente acque dolci;
  • il “Pantano Chianette” posto a nordest di Santa Maria del Focallo, che si riempie d’acqua solo in occasione di forti piogge;
  • il “Pantano Arezzi” posto a nord di Marina Marza, anch’esso con consistente presenza idrica dovuta a forti precipitazioni;
  • il “Pantano Gorgo Salato” ubicato presso Marina Marza a nordest della scogliera di Ciriga;
  • il “Pantano Bruno – Marza” detto anche “della Murra”, situato a nordovest della scogliera di Punta Castellazzo in località Marina Marza.

Verso l’entroterra ispicese presso l’area nota come “Pantano Secco” vi era una grande palude ossia un pantano, oggi del tutto prosciugato (vedi link nella pagina precedente per saperne di più).

I Pantani Longarini, Bruno – Marza e Gorgo Salato fanno parte dell’area umida nota come “Pantani della Sicilia sudorientale” assieme ad altri simili posti in territorio pachinese (i Pantani Cuba, Auruca, Baronello – Ciaramiraro, Ponterio – Pilieri e Morghella).

Le aree dei pantani sono popolate da variegata fauna acquatica di cui vanno citati uccelli migratori come fenicotteri rosa, folaghe, aironi, anatre, germani, cormorani ecc… oltre a vari tipi di volatili, rettili, anfibi, pesci e mammiferi.

Un’altra area naturalistica è quella del “Bosco di Santa Maria del Focallo”, localizzato nella zona nota come “Maccone Bianco”.

A nord di Santa Maria del Focallo è ubicata la “porzione” orientale del territorio ibleo ispicese, oltre alle sue estreme propaggini rappresentate dalle Contrade Recupero, Porrello, I Passi, Cozzo Marchesi e Poggio Carovello (elencate da ovest verso est).

Questa località marina ispicese presenterebbe anche interessanti prospettive di tipo storico – archeologico legate alla storia degli insediamenti di Santa Maria del Focallo e di Marina Marza, e all’ipotizzata presenza del villaggio marittimo di epoca greco – romana noto come “Apolline”.

Il tratto marino ispicese è popolato da molte specie ittiche che fanno di esso una delle zone più pescose della Sicilia meridionale (di esse citiamo pesci di varie specie quali cernie, pesci spada, tonni, dentici, saraghi, occhiate, orate, spigole, cefali, aguglie, triglie, pagelli, salpe, donzelle, scorfani, sgombri, sardine, acciughe, gamberi, aragoste, canocchie, scampi, calamari, totani, seppie, polpi, patelle, vongole, murici e ricci di mare).

Al largo della costa di Santa Maria del Focallo è collocata la cosiddetta “Isola dei Porri”, un isolotto completamente disabitato il cui nome deriva dalla presenza di piante di porro selvatico (commestibili) che un tempo erano abbondanti, sul quale è stato rinvenuto un sito funerario di epoca bizantina ma sfruttato durante la fine dell’alto medioevo.

La località ispicese di Santa Maria del Focallo è particolarmente frequentata durante il periodo estivo per la presenza di affollati stabilimenti balneari pubblici e privati (molti di essi appartenenti alle limitrofe strutture ricettive), e di locali di ritrovo e di divertimento che organizzano animate serate sulla spiaggia.

Il principale giorno festivo di Santa Maria del Focallo è il 15 Agosto, data in cui ricade la tradizionale ricorrenza del “Ferragosto” coincidente con i festeggiamenti in onore di “Santa Maria Assunta” celebrati ad Ispica.

Va detto che per la pulizia delle acque marine, gran parte del litorale ispicese posto tra le aree di Santa Maria del Focallo e Marina Marza (in particolare l’area di Ciriga), è stato insignito del riconoscimento noto come “Bandiera Blu”.

In futuro l’intera area di Santa Maria del Focallo e Marina Marza dovrebbe assumere il nome di “Marina di Ispica”.

Storia di Santa Maria del Focallo

L’area di Santa Maria del Focallo sin dall’epoca neolitica (periodi sicano e siculo) è stata sede di insediamenti abitativi abitati da popolazioni semi nomadi, che poi si stanziarono nell’entroterra abitando le aree adiacenti alle cave iblee del territorio ispicese (in particolare le aree di Cava d’Ispica e di Cava Salvia).

Dall’epoca greca in poi, il litorale ispicese divenne sicuramente un punto di approdo marittimo di notevole importanza, continuando ad esserlo anche nei periodi romano e bizantino.

A testimonianza di ciò, si presume che in Contrada Porrello (ad ovest dell’attuale ultimo tratto del Torrente Favara) vi era ubicato un “Emporion” ossia un magazzino navale, e alcuni frammenti ceramici di epoca greca rinvenuti presso quest’area farebbero presagire ciò.

Si ipotizzava in epoca greca che tra le scogliere di Punta Ciriga e di Punta Castellazzo sbarcò l’eroe Ulisse, colui le cui gesta vennero narrate da Omero nell’Odissea.

Infatti la sopracitata area è appunto nota come “Porto Ulisse”.

Si presume che qui vi sia sorto anche un insediamento abitativo di tipo marittimo noto come “Apolline” in cui dimoravano pescatori, militari e produttori di conserve di pesce tra le quali va citato il cosiddetto “Garum” (un’antica conserva a base di pesce fermentato).

Alcuni ruderi vennero rinvenuti sulla sommità della “Punta Castellazzo” così chiamata per via dei medesimi, ma vennero occultati nel secondo dopoguerra a causa della costruzione di un piccolo eliporto militare appartenente alla NATO.

Proprio in epoca greca avrebbe origine il toponimo “Focallo”, che deriverebbe dal greco antico “Fike” che significa “alga”; in latino il nome divenne “Ficallum” fino all’attuale “Focallo”.

Nel periodo della “Prima Guerra Punica” (264 a.C. – 241 a.C.)  che vide contrapporsi l’allora Repubblica di Roma e il tratto marittimo antistante alla scogliera di Punta Ciriga divenne teatro di alcune battaglie navali e di nefasti naufragi avvenuti nel 255 e nel 249 a.C.

 L’area venne anche abitata nel periodo paleocristiano a cavallo tra la caduta dell’Impero Romano di Occidente e l’inizio dell’Alto Medioevo, e la presenza di un piccolo sito funerario ubicato sempre in Contrada Porrello testimonia ciò.

All’interno del Pantano Longarini, che veniva utilizzato come “porto interno” per la sua posizione riparata, è stato inoltre rinvenuto il relitto di una nave in legno di epoca bizantina risalente al periodo tra i secoli 500 e 600 d.C. 

Il ritrovamento della nave avvenne in seguito ai lavori per la realizzazione di vasche per l’itticoltura effettuati nel 1963.

Questo relitto dovrebbe essere esposto nel futuro “Museo Archeologico” di Cava d’Ispica che verrà ospitato all’interno dell’Ex Macello comunale della città ispicese.

Durante il periodo medievale, in seguito la conquista araba della Sicilia avvenuta a partire dall’anno 827, l’attuale zona tra Punta Ciriga e Punta Castellazzo (corrispondente alla presunta area in cui era ubicato il sopracitato sito di Apolline) venne chiamata “Marsa” ossia “Porto” (da cui deriva l’attuale nome di “Marza”).

Durante la dominazione araba l’attuale area di Santa Maria del Focallo vide la costituzione di insediamenti abitativi di tipo agricolo nonostante l’area si presentasse paludosa per la presenza dei limitrofi pantani che divennero sede di varie saline.

Con molta probabilità, in questo periodo venne costituita la prima Salina presso il Pantano Longarini. 

Durante il periodo arabo anche l’Isola dei Porri ebbe una relativa importanza, in quanto essa con molta probabilità fungeva da “approdo intermedio” per le imbarcazioni che si accingevano a prendere il largo, o per quelle che dovevano sbarcare presso il limitrofo scalo marittimo.

Si ipotizza inoltre che l’Isola dei Porri sia stata l’ultima dimora degli esponenti della famiglia dell’emiro Ziyadat Allah III, che egli stesso fece uccidere per impadronirsi dell’Emirato di Tunisia.

Infatti il rinvenimento di scheletri e di resti umani avvenuti tra il 1989 e il 2002 sull’isolotto confermerebbero ciò.

Dopo la conquista normanna e i successivi periodi del basso medioevo posteriori all’anno 1000 (epoche sveve, angioine e aragonesi) l’area limitrofa al litorale ispicese divenne sede di una comunità agricola nota come “Ficallo” visitata anche dallo storico Tommaso Fazello nel 1558 e citata nel 1574 all’interno della sua opera “Le due deche dell’historia di Sicilia” (clicca qui).

Sempre allo storico si deve il nome di “Punta Castellazzo” (o “Castellaccio”) alla medesima scogliera, in cui all’epoca vi erano posti i ruderi di un insediamento che purtroppo non si è potuto studiare in maniera approfondita.

Secondo a quanto cita lo storico palermitano, in un’area collinare adiacente al Torrente Favara, presumibilmente il vecchio tratto terminale posto ad occidente dell’attuale foce noto come “Cozzo di Santa Maria del Focallo” (ubicato in territorio comunale di Pozzallo), vi era posto un villaggio diroccato ed una chiesa consacrata alla “Madonna”.

Da questa chiesa deriverebbe appunto il toponimo di “Santa Maria del Focallo”.

L’area appartenne alle principali famiglie feudali di Ispica, i Caruso prima e gli Statella poi.

Questi ultimi costituirono il Feudo della Marza, ubicato poco più ad est dell’attuale Santa Maria del Focallo.

Nel secolo 1500, periodo in cui la Sicilia cominciò a far parte dell’Impero di Spagna come “Vicereame”, cominciò la costruzione di varie torri di avvistamento per scongiurare il pericolo di incursioni da parte dei saraceni (che in quegli anni assaltavano le coste dell’isola siciliana).

Nel 1557 venne edificata la “Torre di Santa Maria” presso l’area del cosiddetto “Cozzo di Santa Maria del Focallo” riadattando le rovine di un presunto tempio.

 Per volere dell’allora Vicereame di Sicilia, dagli architetti Camillo Camilliani e Tiburzio Spannocchi vennero progettate altre due torri da costruire rispettivamente sulle scogliere di “Punta Ciriga” e “Punta Castellazzo”, e un avamposto militare da edificare sull’Isola dei Porri, ma i lavori per compiere tutto ciò non vennero mai iniziati.

Comunque sia l’area fu sede di un piccolo ma importante scalo portuale ubicato appunto tra le aree marine di Santa Maria del Focallo e di Marina Marza, che rimase attivo fino al 1800 circa.

L’area fu profondamente sconvolta dal terremoto dell’11 Gennaio 1693 che molto probabilmente cancellò le costruzioni medievali di Santa Maria del Focallo e della Marza.

Gran parte delle aree feudali principali vennero ricostruite dai Marchesi Statella durante il 1700, e assieme ad esse anche una piccola Chiesa consacrata alla “Santissima Trinità” posta presso la località della Marza.

Nel 1700 e nel 1800 la zona, seppur sede di una grande area paludosa, venne utilizzata dai pescatori e dagli agricoltori locali come area residenziale e di lavoro.

Tra la seconda metà del 1800 e gli inizi del 1900 l’area perse la sua importanza anche per via dell’abbandono di queste terre da parte degli Statella.

Così buona parte delle costruzioni feudali comprendenti le due Chiese di Santa Maria del Focallo e della Marza, sarebbero state demolite o inglobate all’interno di abitazioni private.

Nei primi anni del 1900 iniziò la bonifica che rese l’area circostante più abitabile e più adatta all’agricoltura deviando però il corso del Torrente Favara causando il prosciugamento di alcuni pantani costieri noti come i laghi “Busaitonello” e “Busaitone” che insieme formavano l’area umida di “Pantano Curti”.

In seguito alla bonifica vennero vennero costruite le prime villette residenziali lungo il litorale ispicese.

Nel periodo della II guerra mondiale, tra il 9 e il 10 Luglio 1943 lungo il litorale sudorientale della Sicilia avvenne lo sbarco angloamericano noto come “Operazione Husky”.

Venne coinvolta anche l’area tra Santa Maria del Focallo e Marina Marza, presso la quale avvenne  una sanguinosa battaglia che vide contrapposte le forze militari dell’esercito inglese e le truppe difensive italiane.

In seguito alla sconfitta dell’esercito italiano furono in molti coloro a fuggire verso l’entroterra; e per l’appunto due soldati fuggitivi, l’ispicese Carmelo Lissandrello e il giarratanese Giorgio Avola vennero condannati ingiustamente a morte per “diserzione”, essendo fucilati in un’area adiacente al Convento del Carmine posta lungo la Cava d’Ispica.

Dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri, l’area ebbe una notevole espansione urbana che comportò la costruzione di numerose villette residenziali nonché di alberghi, “villaggi turistici” e locali di ritrovo favoriti dalla vicinanza al pulito litorale ispicese, alla limitrofa città portuale Pozzallo (sede di numerosi locali) e alle aree naturalistiche dei limitrofi pantani (oltre ai centri costieri dell’area meridionale della Provincia di Siracusa posti nei territori di Pachino, Portopalo di Capo Passero e Noto).

Oggigiorno l’area di Santa Maria del Focallo è una delle zone balneari e marine più importanti della provincia ragusana e dell’intera Sicilia sudorientale, essendo molto frequentate da turisti e villeggianti.

Oltre a ciò va detto infine che le attività agricole svolte presso il limitrofo entroterra hanno fatto si che il territorio di Santa Maria del Focallo divenisse anche una fertile area dedita alla coltivazione di ortaggi da serra, verdure di vario genere tra cui va citata la “Carota di Ispica”, cereali e leguminose.

Sottosezioni

Luoghi da visitare

Centro urbano di Santa Maria del Focallo e territorio marino ispicese

Feste, tradizioni ed eventi di Santa Maria del Focallo

Estate Ispicese

È il contenitore dei vari eventi che si tengono nella città ispicese e nella sua frazione di Santa Maria del Focallo durante il periodo estivo, riguardante concerti, sagre enogastronomiche, spettacoli di vario tipo e manifestazioni sportive. Per saperne si più clicca qui.

Festival dei Due Mari

È una rassegna che si tiene nel secondo fine settimana di Novembre nei comuni della Sicilia sudorientale delle Province di Ragusa e Siracusa i cui territori si affacciano presso il Mare Ionio e il Mare Mediterraneo ossia Avola, Noto, Pachino e Portopalo di Capo Passero nel siracusano, Ispica e Pozzallo nel ragusano. Il festival comprende convegni e rassegne sull’ambiente marino dei due mari che bagnano quest’area della Sicilia e sullo sviluppo delle attività di pesca nonché sul folclore delle località costiere sopracitate. Si svolgono anche degustazioni di prodotti ittici locali e spettacoli di vario tipo. Per informazioni più dettagliate visitate il sito www.festivalduemari.it.

Per saperne di più su prodotti tipici e artigianato visualizzate la pagina principale di Ispica.

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