Acate, Chiesa di San Vincenzo Martire

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Acate

Chiesa di San Vincenzo Martire

Presso la Piazza San Vincenzo è posta la Chiesa di San Vincenzo Martire di Acate, adiacente al Castello Biscari appartenente un tempo ai Principi Paternò – Castello.

Essa è consacrata all’omonimo “Santo Protettore” della cittadina acatese il cui culto è praticato sin dal 1700, e le cui scheletrite spoglie mortali (esposte perennemente ai visitatori) sono proprio venerate all’interno di questo edificio.

Seppure fa parte della Parrocchia della Chiesa Madre di San Nicola di Bari, la Chiesa di San Vincenzo viene considerata altrettanto importante sia perché era il luogo sacro prediletto dei Principi Paternò – Castello, ma anche perché da qui si può entrare nel limitrofo Castello Biscari, oltre al fatto delle già citate ossa di “San Vincenzo Martire” esposte in maniera perenne.

La chiesa ha una storia molto antica venendo eretta assieme al limitrofo castello (con cui è appunto comunicante) fungendo appunto da “Cappella” dell’antica fortezza militare del Feudo di Biscari, venendo consacrata in un primo momento a “San Giuseppe”.

Nei primi anni del 1600 la famiglia Paternò – Castello ebbe intenzione di ampliare la chiesa e elevarla al ruolo di “Abbazia”.

Ciò avvenne nel 1643 quando Agatino Paternò – Castello Principe di Biscari riuscì ad ottenere da Papa Urbano III il titolo di “Sede Abbaziale” per la Chiesa di San Giuseppe.

Nel 1645 la Chiesa di San Giuseppe venne ampliata ed elevata a ruolo di “Abbazia” dapprima dando in gestione a un gruppo di frati che prima dimoravano in parte del castello, per poi avere in concessione un edificio posto di fronte ad essa su cui ora è posto il Frantoio “Albani” (vedi link posto nella pagina precedente).

Dopo il terremoto dell’11 Gennaio 1693 la sede abbaziale di Biscari decadde in quanto la chiesa venne danneggiata irrimediabilmente, ma i principi Paternò – Castello la fecero riedificare assieme alla limitrofa dimora ecclesiastica.

Nel 1701 Vincenzo Paternò – Castello fece richiesta allo Stato Pontificio di un “Corpo Santo” da venerare presso la costruenda chiesa limitrofa al loro castello; si dice che ciò è dovuto in seguito ad un fatto di sangue avvenuto proprio all’interno delle mura del castello.

Ebbero quindi in dono dall’allora Papa Clemente XI un corpo scheletrito appartenente ad un certo “San Vincenzo Martire”.

Si presume sia “Vincenzo di Saragozza”, ucciso durante le persecuzioni romane, del quale però sono venerati diversi “corpi” in Italia, Spagna e Portogallo; altri credono sia lo scheletro di un giovane di origine turca che venne ucciso per aver ripudiato la religione islamica per il cristianesimo, mentre secondo altre ipotesi si tratterebbe dei resti di uno sconosciuto “Martire” denominato “Vincenzo” di cui non si sanno né la data e tanto meno il luogo di nascita, ma che molto probabilmente venne ucciso a Roma sotto le persecuzioni di Diocleziano.

Comunque sia queste ossa erano tumulate presso le Catacombe Vaticane.

Una leggenda a riguardo narra del fatto che il principe Paternò – Castello e la sua consorte erano indecisi su quale corpo doveva portare ad Acate, e ad improvviso lo scheletro di “San Vincenzo” alzò improvvisamente un braccio “per essere scelto” e in seguito a questo evento miracoloso i nobili dell’antica Biscari decisero di portare con se le ossa di questo Martire che vennero esposte nella nuova Chiesa.

L’edificio sacro venne comunque ultimato nell’anno 1727  venendo riconsacrato proprio a “San Vincenzo Martire”.

La fama miracolosa del misterioso Santo divenne ancor più ampia in seguito ad un’epidemia di colera scoppiata ad Acate nel 1863 che, secondo la tradizione popolare, fu scongiurata in seguito all’intervento divino del “Santo Martire” il cui corpo è collocato presso la chiesa adiacente al castello acatese, che in seguito a ciò venne proclamato “Protettore” della cittadina.

La chiesa subì vari restauri durante gli anni, in particolare dopo il secondo dopoguerra. Oggigiorno la chiesa è visitabile quasi tutti i giorni.

Dopo aver conosciuto la storia, ora passiamo alla descrizione dell’edificio sacro.

La Chiesa di San Vincenzo Martire ha un prospetto piuttosto semplice composto da una sobria ma elegante facciata di due ordini orizzontali.

Quello inferiore è solcato da quattro pilastri a capitelli tuscanici che vanno ad inquadrare i tre portali di accesso all’edificio sacro di forma rettangolare, di cui quello centrale più grande rispetto a quelli laterali. Sull’ordine superiore è posta una finestra rettangolare avente una vetrata artistica. Sul frontone è collocata una grossa Croce in ferro battuto.

A destra è collocata l’elegante torre campanaria delimitata da pilastri che sorreggono un elegante frontone avente una cuspide con una Croce di pietra che sovrasta le nicchie campanarie delimitate da balaustrini.

A destra della chiesa è posto un edificio (in cui è collocata una formella in terracotta raffigurante un bassorilievo) in cui è collocata la Sacrestia della chiesa, mentre a sinistra vi è collocato il portale laterale di forma rettangolare oltre ad un torrione circolare facente parte del Castello Biscari.

L’interno della Chiesa di San Vincenzo presenta tre Navate disposte a “Croce Latina” abbellite da decorazioni in stucco suddivise da arcate sorrette da eleganti colonne con basamenti e capitelli in marmo scuro.

La Navata centrale si presenta piuttosto ampia e qui possiamo ammirarne la bella volta formata da varie arcate che culmina con una piccola cupola collocata all’esatto centro dell’edificio sacro.

Qui possiamo ammirare il Presbiterio in cui è collocato un elegante Altare Maggiore in marmo policromo.

Sulla nostra destra è posta una cantoria sopraelevata in legno colorato su cui è collocato un piccolo organo a canne.

Presso l’Abside è collocato il Tabernacolo marmoreo sopra il quale è collocata la nicchia arcuata in cui è posta l’urna di legno e cristallo in cui è esposto lo scheletro di “San Vincenzo Martire”.

Nelle Navate laterali della chiesa possiamo ammirare splendidi Altari recanti tele decorative del pittore vercellese Ezio Balliano che fanno da sfondo a splendide statue raffiguranti “Sant’Antonio di Padova”, “San Francesco di Paola”, “Santa Lucia Martire” (celebrata il 13 Dicembre di ogni anno), “Santa Maria Immacolata”, “La Deposizione di Cristo”, “Il Cristo alla Colonna” nonché i venerati Simulacri di “Santa Maria Bambina” (celebrato ogni anno a Maggio) e di “San Vincenzo Martire” (che ad Aprile viene portato ogni anno in Processione per le vie di Acate la terza Domenica dopo Pasqua).

Sull’ingresso della Sacrestia è collocato un busto marmoreo collocato in una nicchia raffigurante il Principe Vincenzo Paternò – Castello, oltre ad un pregevole “Crocifisso” ligneo.

Per informazioni più dettagliate visitate la pagina facebook della Chiesa di San Nicola di Bari.

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