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Acate

Pasqua Acatese
(Domenica delle Palme e Via Crucis Vivente – Processione del “Cristo alla Colonna” – I “Sette Parti” – Domenica di Pasqua)

La Pasqua Acatese è un’importante manifestazione religiosa della cittadina di Acate con cui si celebrano i riti della “Settimana Santa” che commemorano la “Passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo” (per saperne di più clicca qui).

I riti pasquali acatesi hanno origine molto antica e comprendono toccanti manifestazioni come la “Via Crucis Vivente”, il “Cristo alla Colonna”, e i “Sette Parti” quest’ultima considerata come la principale di tutta la Pasqua di Acate.

A ciò si aggiungono anche varie tradizioni popolari che si celebrano durante tutta la Settimana Santa, comprendenti anche la preparazione di vari piatti tipici in occasione di questa importante festività religiosa.

Il “Mercoledì delle Ceneri” e il periodo della Quaresima

La celebrazione del rito delle “Ceneri” e il periodo di Quaresima ad Acate

I riti pasquali sono preceduti dal periodo della “Quaresima”, che inizia ufficialmente con la solennità del “Mercoledì delle Ceneri” (giorno posteriore al “Martedì Grasso” corrispondente con l’ultima giornata del Carnevale, per saperne di più clicca qui).

In occasione di questa solennità, presso la Chiesa Madre di Acate si celebra alle ore 18.00 circa la solenne Messa che comprende il rito delle “Sacre Ceneri” che da il nome a questa giornata in cui in molti effettuano il digiuno dalle carni.

Segue il periodo della “Quaresima” che va a precedere il periodo della “Settimana Santa” in cui si tengono i principali riti pasquali.

Anticamente durante la sera dei Giovedì di Quaresima, i rintocchi delle campane della Chiesa Madre di Acate annunziavano un breve momento di preghiera in cui gli acatesi uscivano a pregare presso i pianerottoli delle loro case accendendo una candela o un lume.

La Domenica delle Palme e l’inizio della “Settimana Santa”

La “Processione delle Palme”

La “Domenica delle Palme”, ossia quella che precede quella di Pasqua, viene celebrata ad Acate la cosiddetta “Entrata di Cristo a Gerusalemme” in cui “Gesù” venne accolto da una folla festante che sventolava rami di ulivo e di palma simboli rispettivamente di pace e regalità.

Alle 11.00 circa, presso la Piazza Francesco Crispi (di fronte alla Chiesa del Carmine) avverrà la benedizione delle palme e dei ramoscelli di olivo, dopodiché vi sarà una processione che, percorrendo Via Carmelo, arriverà presso Piazza Libertà con l’entrata in Chiesa Madre dove poi celebrata la solenne Messa con cui si commemorano le ultime ore di vita nonché la “Passione e morte di Cristo”.

La Via Crucis Vivente

La sera della Domenica delle Palme si tiene ad Acate la toccante “Via Crucis Vivente”, ossia la rappresentazione itinerante della “Passione e Morte di Cristo” che avviene dopo la Messa serale presso la Chiesa Madre di Acate (quest’ultima inizia alle ore 18.00 circa) ed è interpretata da vari figuranti (molti dei quali di giovane età).

Dopo la funzione presso la Piazza Libertà inizia la commovente rappresentazione della “Via Crucis Vivente” con cui viene inscenata la cruenta “Passione di Cristo” ripercorrendo le stazioni della Via Crucis percorrendo le Vie Umberto I, Piazza Giacomo Matteotti, Corso Indipendenza, Galileo Galilei, Piazza Calvario, Agrigento, Ruggero Settimo fino alla Piazza Francesco Crispi, in cui viene rappresentata la “Crocifissione e morte di Cristo”.

L’inizio della “Settimana Santa”

Passata la solennità della “Domenica delle Palme”, inizia il periodo della “Simana Santa” acatese, in cui si tengono i principali riti pasquali cittadini.

I primi due giorni (il Lunedì e il Martedì Santo) comprendono confessioni durante l’arco della giornata, la recita del Rosario a partire dalle ore 17.00 e la celebrazione della Messa alle ore 18.00 circa.

Il Mercoledì Santo

La Processione del “Cristo alla Colonna”

Il “Mercoledì Santo” iniziano i veri e propri riti della Settimana Santa acatese con la celebrazione del “Cristo alla Colonna” con cui viene venerato l’omonimo Simulacro custodito presso la Chiesa di Santa Maria del Carmine.

Un tempo questa ricorrenza veniva celebrata il “Giovedì Santo” e prevedeva anche “I Sciaccari” ossia torce fatte con canne secche (raccolte presso la Valle del Fiume Dirillo) e accese in sommità, portate in mano da coloro che partecipavano alla Processione.

La statua del “Cristo alla Colonna” viene scesa e posta sul fercolo con cui verrà portata in Processione per le vie acatesi.

Alle ore 18.00 dalla Chiesa del Carmine uscirà la Processione del “Cristo alla Colonna” che verrà portato a spalla con grande devozione e fatica dai suoi fedeli venendo seguito da un nutrito gruppo di devoti.

Dalla Piazza Francesco Crispi la Processione percorrerà le Vie Ruggero Settimo, Corso Indipendenza, Roma e Umberto I per arrivare presso la Piazza Libertà in cui la Processione entrerà verso le ore 19.00; all’entrata della statua verrà celebrata una solenne Messa seguita da molti fedeli.

Dopo la Messa avviene la seconda uscita del “Cristo alla Colonna” che avverrà alle ore 20.00. Dalla Piazza Libertà il Simulacro verrò portato a spalla seguito sempre da molti devoti percorrendo le Vie Umberto I, Piazza Giacomo Matteotti, Corso Indipendenza, Galileo Galilei e Agrigento fino alla Piazza Francesco Crispi in cui terminerà la Processione.

La statua del “Cristo alla Colonna” rientrerà presso la Chiesa del Carmine tra gli applausi dei fedeli venendo ricollocata nel suo Altare. Nel frattempo sul fercolo viene posta la statua del “Cristo con la Croce” che uscirà dalla chiesa portata a spalla fino alla Chiesa Madre di San Nicola di Bari.

I partecipanti della Processione percorreranno Via Carmelo fino alla Piazza Libertà in cui entreranno presso la Chiesa Madre di Acate collocando il “Cristo con la Croce” all’interno della Chiesa, per poi recitare le preghiere che concluderanno la ricorrenza in onore del “Cristo alla Colonna”.

In tarda serata avverrà l’allestimento dei “Sepolcri” presso le tre Chiese di Acate che terminerà a nottata inoltrata.

Il “Giovedì Santo”

La visita ai “Sepolcri” e la Veglia serale

Nella giornata del “Giovedì Santo” la cittadina acatese si appresta ad entrare nel periodo centrale della “Settimana Santa”.

Alle ore 19.30 presso la Chiesa Madre viene celebrata la Messa nota come “in Coena Domini” in cui si compie il rito della “Lavanda dei Piedi” in memoria del medesimo compiuto da “Cristo” verso i suoi Apostoli.

Al termine della Messa presso le Chiese di Acate vengono esposti gli “Altari della Reposizione” meglio noti come “I Sepolcri”, che verranno visitati dagli acatesi.

Nel frattempo si coprono le immagini sacre nelle chiese e “S’Attaccanu i Campani” ossia cessano gli scampanii delle chiese in segno di lutto.

I “Sepolcri” raffigurano “L’Ultima Cena” e il “Sacramento dell’Eucarestia” e sono addobbati con fiori ma soprattutto con i “Lavureddi” (o “Lauri” ), ossia composizioni recanti germogli di grano o di legumi fatti crescere in assenza di luce assumendo una colorazione chiara abbellite con piccole ghirlande.

Essi raffigurano la “Luce di Cristo che vince le tenebre della morte”.

Alle ore 23.00 presso le chiese acatesi in cui sono esposti i “Sepolcri” comincia la solenne adorazione nota come “Veglia” con cui si commemora “L’Agonia di Gesù nell’Orto degli Ulivi” e la sua cattura avvenuta a causa del tradimento del suo apostolo Giuda, che terminerà verso mezzanotte.

Il “Venerdì Santo”

La Processione del “Cristo con la Croce”, “I Sette Parti” e la Processione del “Cristo Morto”

Il “Venerdì Santo” viene considerato il più importante giorno di tutta la Settimana Santa acatese per via dei suoi toccanti riti con cui viene commemorata la “Passione e morte di Cristo” che comprende tre distinti riti, la “Processione del Cristo con la Croce” che si tiene al mattino, la rappresentazione nota come “I Sette Parti” che si tiene di pomeriggio, e infine la “Processione del Cristo Morto” che viene celebrata durante la serata.

Per tutta la mattinata la Chiesa Madre di Acate rimane aperta ai fedeli che vanno a dare onore al Simulacro del “Cristo con la Croce”.

Alle 11.00 del mattino dalla Chiesa Madre di San Nicola di Bari il “Cristo con la Croce” esce in una toccante Processione portato a spalla con devozione dai suoi fedeli, venendo seguito da molta gente che intonerà anche canti in dialetto all’indirizzo del Simulacro.

Un tempo la Processione era preceduta dal corteo a cavallo dei “Giudei” ossia figuranti che rappresentavano coloro che condannarono a morte “Gesù Cristo”.

Dalla Piazza Libertà la Processione percorrerà la Via Umberto I fino alla Piazza Giacomo Matteotti per percorrere il Corso Indipendenza.

All’incrocio con la Via Roma avviene l’incontro con la “Veronica” in cui una figurante vestita come l’omonimo personaggio biblico “asciuga” il volto del Simulacro con un sudario riproducendo ciò che venne descritto nei Vangeli, in cui appunto la “Veronica” asciugò il volto di “Gesù Cristo” dal sangue mentre portava la Croce verso il Monte Golgota dove verrà in seguito crocifisso.

Andando più avanti con la Processione, all’incrocio con Via XX Settembre avviene il toccante incontro con il Simulacro della “Madonna Addolorata” (esposto presso la Chiesa del Carmine e dalla quale viene fatto uscire) che rappresenta l’incontro tra “Cristo” e sua madre lungo la via del calvario in cui porterà lui stesso la Croce sul quale verrà crocifisso.

Dopo l’incontro con la “Madonna Addolorata”, che seguirà il “Cristo Morto” fino al termine della Processione, verrà percorsa la Via Galileo Galilei fino alla Piazza del Calvario, dove alle ore 12.00 terminerà la Processione con una solenne predica sulla “Via Dolorosa” percorsa da “Cristo”. Dopo questo momento di preghiera la statua del “Cristo con la Croce” viene riportata presso la limitrofa Chiesa di Santa Maria del Carmine seguita da molti fedeli.

Dopo la Processione del “Cristo con la Croce” viene allestita presso la Piazza del Calvario nell’omonimo “Monumento” la sceneggiatura in cui verranno recitati “I Sette Parti”.

Alle ore 16.00 presso la Chiesa Madre viene celebrata la funzione liturgica in cui si commemora la “Passione e morte di Cristo”, seguita da molti fedeli.

Al termine di essa, alle ore 18.00 dalla Chiesa Madre parte una breve “Via Crucis”, ossia un corteo processionale che raggiungerà la Piazza del Calvario dove, verso le ore 19.00 al tramonto del sole inizierà la rappresentazione dei “Sette Parti”.

Si tratta di una rappresentazione poetica sul “Cristo Crocifisso”, opera dello scrittore (e nobile) vittoriese Alfonso Ricca (che viene recitata ovviamente anche presso la vicina città di Vittoria, in cui è nota col nome di “Dramma Sacro” o come “I Parti” ), che nel 2007 è stata proclamata dall’Unesco “Patrimonio Immateriale dell’Umanità” per la sua unicità e particolarità.

Si tratta di uno “sceneggiato” ad unico atto incentrato sulle sette frasi pronunciate da “Cristo” sulla croce prima di morire; i versi di questa particolare opera sacra vengono recitati da vari attori davanti ad un “Crocifisso” (posto presso la Chiesa del Carmine) in modo da essere toccanti e significativi dando risalto così agli ultimi momenti di vita del “Cristo”.

Alla fine dei “Sette Parti” avviene il commovente rito della “Deposizione di Cristo”, la cui statua (un “Crocifisso” snodabile) viene tolta dalla Croce e deposta in un’urna di vetro nota come “Vara” che verrà portata in Processione seguito da molta gente, in particolare bambini recanti in mano ceri avvolti da carta colorata che creano un variopinto corteo.

La Processione si snoderà lungo le Vie Galileo Galilei, Corso Indipendenza, Piazza Giacomo Matteotti, Umberto I, Piazza Libertà, Carmine e Piazza Francesco Crispi, in cui avverrà l’entrata in chiesa del “Cristo Morto”, con cui terminano i solenni e commoventi riti del Venerdì Santo acatese. 

Il “Sabato Santo” e la “Domenica di Pasqua”

“A Risuscita” e la fine della “Settimana Santa” acatese

Dopo i riti del Venerdì Santo, arriva la tranquilla giornata del “Sabato Santo” che vedrà la Chiesa Madre aperta ai fedeli per preghiere e confessioni.

A tarda serata alle ore 23.00, presso la Chiesa Madre comincia la Veglia Pasquale con cui verranno benedetti il fuoco e l’acqua, e a seguire la solenne Messa che comprende il rito della “Risuscita”.

Al “Gloria” al grido di “Crisci” appare il Simulacro del “Cristo Risorto”, acclamato con applausi e soprattutto da un prolungato scampanio che interrompe il silenzio notturno acatese annunziando ai cittadini la “Resurrezione di Cristo” e la sua vittoria contro la morte.

L’indomani, per la “Domenica di Pasqua”, vengono celebrate solenni Messe presso la Chiesa Madre alle ore 08.00 e 10.00, mentre alle ore 11.00 viene celebrata la Messa presso la Chiesa di San Vincenzo Martire.

A mezzogiorno presso le case degli acatesi è usanza festeggiare la Pasqua con un ricco pranzo in cui verranno invitati familiari e amici.

La prima portata principale di questo è la tradizionale pasta al forno comprendente maccheroni, lasagne, cannelloni ripieni di carne, disposti a strati legati da sugo di carne e vari ingredienti.

La preparazione più caratteristica è “U Tianu” ossia pasta al forno (di solito maccheroni) con sugo di carne mista e ricotta cotta in un recipiente di terracotta.

Altra portata tipica è la “Mpanata”, ossia una focaccia rustica la cui preparazione è ampiamente diffusa presso la Sicilia sudorientale (specie nel ragusano), che si presenta di forma tondeggiante composta da due strati di pasta racchiusi da un artistico bordo, farcita con carne di agnello (anche se in molti preparano varianti della medesima a base di tacchino o pollo),

Inoltre è diffusa la preparazione dell’agnello al forno o in umido con verdure varie (si può utilizzare anche carne di maiale, pollo o vitello) oppure del “Falsomagro” (polpettone di carne macinata farcito con ingredienti vari), o di varie preparazioni accompagnate da contorni vari (olive verdi o nere sottolio o sotto sale, patate fritte o arrosto, carciofi ecc…).

Come dolce tipico vi sono innanzitutto i “Pupi cu l’Ovu” (pani dolci di varie forme cosparsi con zuccherini colorati recanti all’interno di essi un uovo, simbolo di vita e quindi della “Resurrezione”), i “Cassateddi” (focacce dolci farcite con ricotta zuccherata e aromatizzata con cannella) e altri dolciumi come la “Pagnuccata” o “Cicerata” (palline di farina di semola cotte in forno o fritte, amalgamate con miele e cosparse con zuccherini colorati), i torroni di sesamo (“Giurgiulena” ) o di mandorle e nocciole.

Da citare anche i “Pasti Fuorti” (biscotti a base di zucchero e chiodi di garofano la cui preparazione è simile a quella delle “Ossa di Morto”) aventi la forma di una colomba.

Ovviamente possono essere serviti anche vari dolci della tradizione siciliana (Cassate, Cannoli ecc…).

Alle ore 19.00 con l’ultima solenne Messa in Chiesa Madre si conclude dal punto di vista religioso la Domenica di Pasqua e tutti i riti della “Settimana Santa” acatese.

La conclusione della “Pasqua Acatese”

Il Lunedì di Pasquetta e i riti conclusivi del periodo pasquale.

L’indomani della Domenica di Pasqua si celebra la “Pasquetta” durante la giornata del “Lunedì dell’Angelo”.

Questa giornata viene trascorsa quasi sempre o a Marina di Acate o nelle campagne che circondano la cittadina acatese organizzando scampagnate tra amici e parenti in cui si preparano grigliate di carni miste (di cui anche salsicce di maiale), verdure (carciofi, cipolle ecc…) nonché pizze e “Mpanate” o “Scacce” farcite con ingredienti vari cotte preferibilmente nel forno a legna.

Se si ha la possibilità di trovare asparagi selvatici si prepara u “Pisci r’ovu” ossia una ghiotta frittata a base di uova sbattute, formaggio e appunto gli asparagi selvatici che dopo esser stati raccolti vengono accuratamente mondati divenendo l’ingrediente principale di questa preparazione.

È inoltre diffusa l’usanza di passare la giornata della Pasquetta facendo una gita fuori porta presso le limitrofe località del ragusano, del calatino, del gelese o della Sicilia sudorientale in generale.

Al termine della Pasquetta, il periodo pasquale dura per altri quaranta giorni venendo celebrato con le solennità della “Domenica in Albis” e della “Ascensione di Cristo” volgendo dopo quest’ultima alla conclusione, in attesa dei riti pasquali dell’anno venturo e comprendendo anche la vivace festività in onore di “San Vincenzo” che ricade nel periodo compreso tra la terza e la quarta Domenica dopo Pasqua (vedi link “Festa di San Vincenzo Martire” nella pagina precedente per saperne di più).

Per informazioni più dettagliate sulla Pasqua Acatese visita la pagina facebook della Chiesa di San Nicola.

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