*Acate, Area iblea di Contrada Pirrera – Baudarello

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Acate

*Area iblea di Contrada Pirrera – Baudarello
(Cava e Torrente Baudarello – Piano Pirrera – Case Caruso – Coniglio)

Percorrendo la S.P. 90 Acate – Piano Pirrera – Dirillo in direzione della SS 115 per Gela da Acate, imbocchiamo la S.P. 2 in direzione Caltagirone – Santo Pietro posta nei pressi di una rotatoria.

Dopo aver superato le aree di Biddini e Borgo Ventimiglia, imbocchiamo la traversa alla nostra sinistra dopo la comunità Oasi fino a costeggiare il lato meridionale del Bosco di Santo Pietro, arrivando presso una strada incompleta che ci riconduce di nuovo alla rotatoria sopracitata (in quanto non è percorribile in auto se ne sconsiglia l’imbocco con veicoli a motore, mentre è ottima per escursioni a piedi o in mountain bike).

Da qui andiamo verso ovest costeggiando i rilievi a nord della Valle del Fiume Dirillo, noti come “Piano Pirrera”, formati da un vasto altopiano roccioso che occupa gran parte dell’area montuosa nordoccidentale del territorio ibleo acatese.

La zona bassa è comunque facilmente raggiungibile dalla S.P. 90 in direzione Gela – Vittoria nel retro di un caseggiato rurale collocato proprio sulla strada (che incontriamo andando verso ovest) e dalla S.R. (Strada Regionale) 27 “Ponte Dirillo”, che conduce presso Caltagirone lambendo l’area nord di Baudarello e le Contrade Case Caruso e Coniglio.

Qui si apre un’impianto estrattivo semi abbandonato in cui era collocata una cava di argilla (in siciliano nota come “Pirrera” ) in cui è posto un silos di metallo abbandonato.

Qui è posto l’inizio della Cava Baudarello e dell’omonima sorgente che da vita ad un breve corso d’acqua (prevalentemente secco e utilizzato come canale di drenaggio) che si immette presso il Fiume Dirillo delimitando l’area orientale del rilievo noto come Piano Pirrera.

In tutta l’area del rilievo (che delimita anche il confine con la Provincia di Ragusa e di Caltanissetta tra i territori di Acate e Gela) vi sono vari ruderi di tipo rupestre di cui una necropoli di epoca romana risalente al III secolo d.C. (201 – 300 d.C.) nonché di vari ruderi rupestri di varie epoche sparsi per le pareti rocciose della piccola cavità di tipo ibleo e nei rilievi circostanti.

Da ammirare anche la folta macchia mediterranea che ricopre questa zona.

Da citare la presenza di numerosi caseggiati rurali (molti di essi svolgenti ancora attività di tipo agricolo) e di cisterne idriche.

Proseguendo verso ovest sulla S.P. 90, alla nostra destra notiamo la vicinanza alle pareti argillose del Piano Pirrera dal tipico colore rossiccio che si discostano dai tipici paesaggi iblei formati da pietre di colore bianco – grigiastro.

Da qui, arrivati presso il caseggiato sopracitato, percorrendo il sentiero posto nel retro risalendo la zona occidentale di questo piccolo ma interessante rilievo che, in epoca romana doveva essere sede di un insediamento rurale vista la vicinanza a siti sepolcrali sparsi presso le pareti del rilievo.

Nella zona ovest del rilievo, raggiungibile dalla S.R. 27 presso le aree note come Case Caruso e Coniglio (raggiungibili da traverse private poste alla nostra destra venendo dalla S.P. 90) sono stati infatti rinvenuti frammenti di conci ceramici di epoca romana, che sarebbero riconducibili appunto alla presenza di un insediamento abitativo.

Oltre a queste curiosità archeologiche (da preservare e studiare con più attenzione) possiamo ammirare l’incontaminata macchia mediterranea oltre a vari insediamenti rurali ancora utilizzati dai contadini locali.

Dalla sommità del rilievo poi si gode di un’ottimo panorama delle circostanti valli dei Fiumi Dirillo e Ficuzza, nonché del limitrofo Golfo di Gela e della costa sabbiosa acatese.

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