*Acate, Sito archeologico di Poggio Biddini (Cava e Torrente Biddini – Biddini Soprano – Biddini Sottano

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Acate

*Sito archeologico di Poggio Biddini
(Cava e Torrente Biddini – Biddini Soprano – Biddini Sottano

Nell’area a nordest di Acate è collocato il principale rilievo montuoso del territorio comunale acatese, noto come Poggio Biddini (noto anche come “Bidine”, “Biddine” o “Bidini” che dir si voglia).

Esso è un tavolato calcareo facente parte dei rilievi posti nell’estrema area occidentale dei Monti Iblei.

Questa altura è raggiungibile dalla S.P. 2 Vittoria – Acate – Santo Pietro andando in direzione di quest’ultima località (andando sia in direzione “Santo Pietro”, sia in direzione “Caltagirone”); in entrambi i casi si sale presso questo piccolo ma interessante rilievo delimitato ad ovest dalla piccola Cava Pindaloro e a sud dalla vallata in cui scorre il Fiume Dirillo, mentre a nord e ad est nell’area nota come “Case Moncada” confina con i territori di Caltagirone e Mazzarrone collocati nell’area sudoccidentale della grande Provincia di Catania.

Presso l’area sudorientale del rilievo al confine col territorio comunale di Mazzarrone, raggiungibile dalla strada che dalla S.P. 2 conduce a Mazzarrone oltrepassando le “Cantine Valle dell’Acate” e imboccando una traversa sterrata alla nostra sinistra adiacente ad un piccolo torrente (noto appunto come “Torrente Biddini”) che, oltre a formare una piccola cavità di tipo ibleo in cui vi sarebbero anche dei siti di tipo rupestre, si immette presso il Fiume Dirillo (costeggiando un agrumeto alla nostra sinistra).

Da qui raggiungiamo la sommità del rilievo in cui vi sono i ruderi di un villaggio dell’età del bronzo riconducibile alla “Civiltà di Castelluccio”.

Qui vi sono i resti di un sistema abitativo formato da capanne a sezione circolare (di cui restano solo i basamenti per i pali che le sorreggevano) nonché di tracce di focolari e di resti ceramici  (in riferimento all’omonimo villaggio collocato in territorio di Noto).

Vi sono anche tracce di tombe a fossa in cui sono stati rinvenuti diversi resti ossei umani, tra cui due scheletri di individui di sesso femminile aventi il teschio privo di mandibila staccato dalla spina dorsale; si tratterebbe di una pratica sepolcrale di tipo rituale riconducibile al culto degli antenati defunti di sesso femminile.

Lungo quest’area sono dislocati anche diversi siti rupestri molto probabilmente sepolcrali.

Le pareti rocciose del rilievo, collocate nell’area nota come “Biddini Sottano” presentano vari siti funerari rupestri che vanno da sepolcri di epoca protostorica a tombe di epoca romana risalenti al IV secolo d.C. (301 – 400 d.C.).

Questa zona la si può raggiungere sempre dalla stradina che conduce al Poggio Biddini ma costeggiando i rilievi sottostanti oppure entrando presso la Cantina Valle dell’Acate e dirigendoci dal retro dello stabilimento vitivinicolo verso i rilievi retrostanti del Poggio Biddini.

L’altopiano invece è sede di diversi terreni agricoli comprendenti coltivazioni di uva da tavola e impianti serricoli oltre a vari e caseggiati rurali (molti dei quali ormai in rovina) ed è raggiungibile dalla S.P. 2 andando in direzione Santo Pietro – Caltagirone da un sentiero posto accanto ad una vecchia casa cantoniera (posta al termine dei tornanti della provinciale per Caltagirone).

L’area è nota come “Biddini Soprano” e presenterebbe tracce di rinvenimenti ceramici di epoca greca che sarebbero riconducibili ad un antico villaggio rurale posto sul ciglio del rilievo.

Questo sito doveva chiamarsi “Bidis” e molto probabilmente viene citato da Cicerone nella sua opera “Le Verrine” con la frase “Bidis oppidum tenue sane haud longe Syracusis” in riferimento all’insediamento agricolo posto a poca distanza da Siracusa.

Va detto infine che da queste alture si gode di un’ottimo panorama della Valle del Fiume Dirillo.

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