*Acate, Valle del Fiume Dirillo – Tratto di Acate

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Acate

*Valle del Fiume Dirillo – Tratto di Acate
(Tratto Acatese del Fiume Dirillo – Torrenti Ficuzza e Biviere – Foce del Fiume Dirillo)

Il Fiume Dirillo è il terzo corso d’acqua più importante dei Monti Iblei dopo i Fiumi Anapo (posto in Provincia di Siracusa) e Irminio (in Provincia di Ragusa).

Esso nasce in territorio di Vizzini (CT) dalla confluenza dei Fiumi Vizzini e Amerillo (quest’ultimo si origina in territorio ragusano presso Monterosso Almo, vedi sezione riguardante la cittadina monterossana per saperne di più) per poi scorrere verso ovest in territorio di Licodia Eubea (CT) in cui forma tramite sbarramento artificiale il Lago Dirillo.

Il nome di questo fiume deriva dall’arabo “Wadi Ikrilu” ossia “Fiume di Acrille” ossia l’antico insediamento greco di “Akrillai” i cui ruderi sono posti nei pressi di Chiaramonte Gulfi.

Il fiume era anche noto in epoca romana come “Achates” per l’abbondante (quanto presunta) presenza di pietra “Agata” che veniva raccolta presso il greto di questo corso d’acqua.

Da qui deriverebbe il nome “Acate” (che identifica sia il fiume che la limitrofa cittadina), comune alla leggenda dell’omonimo guerriero citato nell’Eneide, che sarebbe stato sepolto presso questo corso d’acqua.

Da qui il fiume scende verso sudovest lambendo a settentrione i territori comunali di Mazzarrone, Caltagirone (posti nell’area sudoccidentale della Provincia di Catania) e Gela (CL), mentre a meridione quelli di Monterosso Almo, Chiaramonte Gulfi, Vittoria e appunto Acate (ovviamente facenti parte della Provincia di Ragusa).

Gran parte del corso del fiume è delimitato da alti canneti.

Tutto il tratto fluviale forma la Valle del Fiume Dirillo, considerata come la “Cava” più occidentale del sistema montuoso dei Monti Iblei, che per l’appunto sono solcati da vallate di origine fluviale (ossia le “Cave Iblee” formatesi con lo scorrimento delle acque).

Il tratto acatese, che delimita la zona nordoccidentale della “Piana di Vittoria”, comincia presso l’area di Poggio Biddini che è il principale rilievo montuoso del territorio acatese in cui è collocato l’omonimo sito archeologico.

Da qui il fiume scende bagnando a nord la cittadina di Acate lambendo le aree di Canale San Biagio, Litteri, Piano Pirrera, Costa Gatta, Casale – Odogrillo e Tatappi (e relativi siti archeologici i cui link sono posti nella pagina precedente) ricevendo le acque di vari piccoli corsi d’acqua che formano anche canali di drenaggio dei limitrofi terreni agricoli.

Qui vi sono i resti di antiche condotte idriche e di antichi mulini che prelevavano le acque del fiume affinché mettessero in funzione i palmenti al loro interno con cui venivano macinati i cereali.

Il fiume viene poi oltrepassato dalla SS 115 “Vittoria – Gela” entrando nella Contrada Dirillo e fungendo da confine tra i territori comunali di Acate e Gela ricevendo le acque dei Torrenti Ficuzza (corso d’acqua che si origina nei pressi del Bosco di Santo Pietro in territorio caltagironese) e Biviere (proveniente dall’area umida nota come “Biviere di Gela” posta in territorio gelese che riceve le acque del Torrente Monacella), scorrendo fino alla foce collocata a nord di Marina di Acate.

 Lungo questo tratto del Fiume Dirillo (raggiungibile dalla S.P. 31 e dalla SS 115 da una stradina che, oltre a mettere in collegamento le strade sopracitate, costeggia la riva del fiume) sono stati rinvenuti vari reperti ceramici e litici di epoca neolitico – sicula, greca, romana e bizantina.

La foce del Fiume Dirillo è raggiungibile da Marina di Acate dalla S.P. 87 seguendo l’indicazione “Foce Dirillo” costeggiando poi la sponda del tratto finale del fiume arrivando presso il suo sbocco nel Mare Mediterraneo, collocato in una spiaggia incontaminata anche se circondata da vari impianti serricoli.

Qui vi è un’alta concentrazione di fauna ittica di cui citiamo la presenza di pesci quali anguille, cefali e spigole, nonché varie specie di volatili acquatici.

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