Augusta, Chiesa di San Domenico e Convento dei Frati Domenicani

Presso la Piazza San Domenico è posta la bella Chiesa di San Domenico di Guzman che viene considerata come uno dei più importanti edifici sacri di Augusta sia perché è uno dei più eleganti edifici augustani, sia perché essa è consacrata al “Patrono” della città, “San Domenico Guzman”, fondatore dei Domenicani, considerato dagli augustani come il loro “Protettore” per via di un “miracolo” avvenuto nel 1593 durante l’ultima invasione saracena di Augusta, dove “San Domenico” sarebbe apparso dal cielo su di un cavallo brandendo una spada terrorizzando così i saraceni che vennero sconfitti dagli augustani anche se molto probabilmente questo fu uno stratagemma utilizzato da alcuni monaci domenicani che tentarono di far perdere tempo ai saraceni che vennero facilmente sconfitti dalla guarnigione augustana. Visto che molto probabilmente i monaci per effettuare questo “diversivo” chiesero aiuto al loro “Santo” e vedendo che ciò riuscì ovviamente si gridò al “miracolo”; da allora “San Domenico venne proclamato “Patrono e Protettore di Augusta” in sostituzione della “Madonna delle Grazie” (prima Patrona di Augusta ancora venerata presso la sua attuale Chiesa) e alcuni soldati dell’armata saracena vedendo ciò chiesero di essere battezzati e si convertirono al cristianesimo entrando come monaci presso il Convento di San Domenico.


La Chiesa di San Domenico con l’adiacente Convento dei Domenicani.

Questo luogo sacro ha una storia molto travagliata. Innanzitutto il primo Convento con l’attigua Chiesa consacrata al “Santo Spagnolo” costruita dai Frati Domenicani molto prima del “Miracolo di San Domenico di Augusta” che venne edificato dopo la fondazione ufficiale della città augustana (1250?) mentre vi è una versione storico – leggendaria (raccolta dallo storico netino Rocco Pirri agli inizi del 600) che riporta come data il 1218 – 1220 anno in cui un frate domenicano noto come “Fra’ Reginaldo di Orleans” trovò rifugio presso l’attuale sito cittadino dopo un naufragio avvenuto dopo un suo viaggio in Terra Santa; arrivando presso l’attuale sito della chiesa appoggiò il suo bastone a terra che cominciò a fiorire divenendo un albero di cipresso. Questo evento fece capire che era volontà di “San Domenico” volere la costruzione di un Convento a lui consacrato in quel punto. L’albero di cipresso sorse al centro dell’attuale chiostro del convento ma poi seccò nel 1700 e del tronco principale non se ne seppe più nulla poiché venne rivestito da una colonna che venne distrutta nel 1935 riportando alla luce frammenti dell’albero; alcuni di esso sono vennero raccolti dal prete augustano Monsignor Carmelo Cannavà e successivamente conservati presso la Chiesa di San Domenico in un reliquiario.

La Chiesa (assieme al suo attiguo Convento) venne danneggiata dai Saraceni nel 1551, per poi essere riedificata nel 1580 e nuovamente rasa al suolo dal terremoto dell’11 Gennaio 1693. Dopodiché la chiesa venne completamente edificata solo nella prima metà dell’800 assieme all’attiguo Convento Domenicano dopo che un sisma nel 1848 danneggiò l’edificio sacro che venne quindi chiuso e il culto trasferito presso la Chiesa Madre di Santa Maria Assunta. Dal 1878 iniziarono i lavori per la ricostruzione della facciata dell’edificio e per il riadeguamento dell’edificio ormai danneggiato affidando i lavori all’architetto augustano Luciano Ferraguto. Verso la fine dell’800 “San Domenico” ritornò nella sua rinnovata chiesa. Nel frattempo il Convento venne chiuso al culto ospitando prima vari uffici comunali, poi infine un istituto scolastico fino alla sua chiusura avvenuta nel 1990 in seguito al terremoto di Santa Lucia. Nella seconda metà del 900, dopo un accurato studio, il suolo in cui poggiava la Chiesa era ritenuto franoso per cui la Chiesa rimase chiusa per più di 20 anni per cui il culto venne di nuovo ritrasferito presso la Chiesa Madre di Augusta. Infine la chiesa venne irreparabilmente danneggiata nel sisma del 13 Dicembre 1990, rimanendo chiusa fino al 2007, anno in cui si sono conclusi i restauri che hanno ridato agli augustani la più importante Chiesa dopo il “Duomo” consacrato alla “Madonna Assunta” e che quindi è stata riaperta al culto verso il “Santo Patrono di Augusta”.

La Chiesa con accanto l’ex Convento Domenicano è ubicata nell’area meridionale della Piazza San Domenico ed è costeggiata dalla Via XIV Ottobre. Essa possiede una splendida facciata caratterizzata da uno stile neoclassico non dissimile al barocco settecentesco.

 L’ordine inferiore presenta quattro splendide colonne corinzie che sorreggono una splendida trabeazione merlata. Da ammirare l’elegante portale centrale di forma arcuata. L’ordine superiore presenta la continuazione delle quattro colonne inferiori, che vanno a sorreggere un elegante frontone merlato di forma triangolare. Al centro vi è una bella finestra arcuata, mentre a lato vi sono delle nicchie sormontate da timpani triangolari che risultano sovrastati da archi spezzati di gusto barocco. La facciata è coronata dal bassorilievo raffigurante lo stemma dei Frati Domenicani, ai cui lati vi sono eleganti “coppe” in pietra iblea. Da ammirare la bella torre campanaria laterale recante finestrelle arricchite da eleganti timpani triangolari e trabeazioni merlate. Le eleganti celle campanarie di forma arcuata sono sovrastate da una cuspide piramidale delimitata da quattro obelischi in pietra iblea.

L’interno della Chiesa presenta un’unica Navata la cui volta è caratterizzata da sontuose arcate di color verde acqua che creano un gradevole effetto chiaroscurato. /p>

Molte opere d’arte stanno subendo importanti interventi di restauro, mentre quelle che oggigiorno possiamo ammirare sono; un bel Pulpito ligneo, i dipinti settecenteschi raffiguranti la “Madonna del Rosario” e alcuni “Santi Domenicani”, il particolare statua in cartapesta che raffigura la “Crocifissione di Cristo” posta sopra un dipinto che ritrae “Maria Addolorata”, “Santa Maria Maddalena” e “San Giovanni Apostolo”, e altri dipinti di matrice settecentesca.

L’opera d’arte più importante della Chiesa rimane comunque la Statua di “San Domenico” (di età e manifattura ignote), posta dentro un Altare posto nella parete sinistra della Navata, coperta da un quadro che raffigura il “Patrono di Augusta”.


L’Altare in cui è posta la statua di “San Domenico”.


La Statua di “San Domenico Guzman”, Patrono di Augusta.

Bisogna dire che presso l’Altare Maggiore è stata rinvenuta una Cripta in cui venivano tumulati i frati defunti che molto probabilmente si collegava ad un sistema di loculi sotterranei localizzati nell’area tra le Piazze San Domenico e del Mercato in cui sono stati ritrovati numerosi resti umani ora posti all’interno dell’ossario del Cimitero di Augusta. All’interno dell’originaria chiesa vi erano anche vari monumenti sepolcrali ormai andati distrutti per colpa dei vari terremoti (i frammenti di alcuni di essi sono esposti al Museo della Piazzaforte sito presso il Municipio di Augusta).

Dopo aver parlato della Chiesa di San Domenico, passiamo ora alla descrizione dell’attiguo Convento Domenicano situato presso tra la Piazza San Domenico e Via XIV Ottobre. è un bell’esempio di architettura tardobarocca tendente al neoclassico che va a formare il più grande edificio monastico augustano (nonché uno dei più grandi della Provincia di Siracusa). Anche questo convento è stato abbandonato a se stesso per molti anni, ma ultimamente sta venendo riqualificato assieme al suo chiostro interno.

Il prospetto di Piazza San Domenico presenta un portale arcuato sul suo vertice destro (adiacente alla facciata della chiesa) sopra cui vi sono due finestre rettangolari e al centro un elegante balcone ad apertura rettangolare sorretto da mensoloni; sia le finestre che i balconi sono sormontati da travoni lisci. Il prospetto di Via XIV Ottobre è il più interessante dal punto di vista architettonico poiché è formato da un elegante porticato comprendente il portale centrale dell’edificio di forma arcuata con volta formata da blocchi di diverso colore che formano un gradevole effetto chiaroscurato, accanto al quale vi sono porticati che comprendono 10 arcate (da 5 archi ciascuna poste ai lati del portale) di cui quelle adiacenti all’ingresso possiedono un portoncino arcuato sormontato da una finestrella tonda sulla quale vi è un finestrone rettangolare, quelle poste ai vertici comprendenti un portone rettangolare con sopra sempre una finestrella tonda mentre le restanti centrali possiedono finestre rettangolari con sopra un’apertura tondeggiante. Queste arcate (delimitate da robusti pilastri) sorreggono la balconata avente ben 13 aperture rettangolari sormontate da eleganti travoni.

L’interno del Convento presenta ampie stanze che fungevano da aule refettorio e di studio nonché dalle celle in cui dimoravano i frati i cui ingressi sono caratterizzati da pregevoli affreschi decorativi posti in formelle tondeggianti sull’ingresso delle celle, che rischiavano di essere andati persi per sempre. Alcuni di essi raffigurano i Monaci Domenicani che un tempo facevano parte dell’armata saracena scacciata da Augusta dall’intervento miracoloso dello stesso “San Domenico”. L’ala ovest del monastero è andata perduta in seguito ai bombardamenti della II guerra mondiale; di essa resta solo un’arcata cuspidata posta presso Via della Dogana.

Il Chiostro del Convento, presentante anch’esso interessanti porticati, possiede al centro un giardino mediterraneo, che deve essere necessariamente restaurato assieme al resto del Convento dei Domenicani per essere destinato ad uso turistico – culturale.

Per saperne di più visitate la pagina facebook della Festa di San Domenico di Augusta.

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