Augusta, Festa di San Domenico

Augusta

Festa di San Domenico

La festa consacrata a “San Domenico di Guzman” è la più importante di Augusta poiché essa celebra il “Patrono” di questa importante città della Provincia di Siracusa. Questa importante e vivace festività viene celebrata il 24 Maggio di ogni anno per commemorare il “Miracolo di San Domenico” che secondo varie fonti storiche documentate aiutò la città a difendersi dall’ultima incursione saracena in territorio di Augusta tramite un miracolo che secondo la versione storica consisteva in un’apparizione dal cielo di un “Monaco vestito di bianco” con una spada in mano che venne poi identificato nello stesso “San Domenico” che si dirigeva contro l’esercito saraceno la cui maggior parte dei soldati che lo componeva, quando videro ciò, scapparono dalla paura facendo modo che in seguito alcuni di loro si convertissero alla religione cristiana entrando a far parte dell’Ordine Domenicano. Dopo questo evento “San Domenico” venne proclamato “Patrono e Protettore di Augusta” e solennemente festeggiato il 24 Maggio di ogni anno.


La Statua di “San Domenico Guzman”, Patrono di Augusta.

La Festa di San Domenico (la principale della Parrocchia di Santa Maria Assunta, titolare della Chiesa di San Domenico in cui è posto il Simulacro del “Patrono”) oggigiorno continua ad essere considerata come una delle più fastose e grandiose festività patronali dell’intera Provincia di Siracusa per i suoi forti riti sacri e le sue tradizioni popolari che vedono anche la sfilata di tutte le “Confraternite religiose” augustane che da tempo immemorabile sono andate sempre d’accordo tra di loro (ad Augusta non vi sono stati mai contrasti tra le diverse Confraternite religiose così come avveniva anticamente in gran parte delle città dell’area del Val di Noto; in Provincia di Siracusa questi dissidi capitavano a Buccheri, Francofonte e Palazzolo Acreide). Un tempo per questa festività si teneva il “Palio di San Domenico” formato da gare ippiche che si svolgevano presso la lunga Via Principe Umberto che sono state soppresse da moltissimo tempo; al suo posto si tiene il cosiddetto “Palio delle Confraternite” ossia una sfilata in costumi medievali che ripercorre le origini dell’attuale città megarese. In contemporanea alle celebrazioni religiose e popolari si tengono degustazioni di prodotti tipici, spettacoli musicali, convegni e rassegne culturali, eventi sportivi e vi è anche la presenza di un luna park.

Storia di “San Domenico Guzman”

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“San Domenico di Guzman”, al secolo Domingo Guzman nacque in Spagna a Calaroga nel 1170, fu il fondatore dell’Ordine dei Frati Predicatori (ossia i Frati Domenicani) ed è venerato come “Santo” dalla Chiesa cattolica.

Figlio di Felice di Guzman e di Giovanna d’Aza, alla nascita venne battezzato con il nome del santo patrono dell’abbazia benedettina di San Domingo de Silos, posta a pochi chilometri dal suo paese natale. Domenico sin dalla giovane età era affascinato dal mondo ecclesiastico di allora e volle andare a studiare nell’Abbazia di Palencia, cominciando già a mostrare i segni del suo carattere mite e dedicato ai poveri. Domenico quindi iniziò a studiare a Palencia, dove si era trasferito all’età di 15 anni per frequentare i corsi di teologia e in questo periodo vendette quanto in suo possesso, incluse le sue preziose pergamene (un grande sacrificio in un’epoca in cui non era stata ancora inventata la stampa), per dar da mangiare ai poveri affermando “Come posso studiare su pelli morte, mentre tanti miei fratelli muoiono di fame”.

A 24 anni terminò gli studi e seguì la sua vocazione entrando tra i canonici regolari della cattedrale di Osma dove venne consacrato sacerdote. Divenne discepolo dell’allora Vescovo Diego quando questi, nel 1203, venne inviato in missione apostolico – diplomatica in Danimarca dal re Alfonso VIII di Castiglia dove doveva prelevare una principessa e portarla in Spagna perché doveva unirsi in matrimonio con un principe del regno di Castiglia.

Il Vescovo Diego e Domenico di Guzman, di ritorno da un secondo viaggio in Danimarca, scesero a Roma nell’anno 1206 e chiesero al Papa Innocenzo III di potersi dedicare all’evangelizzazione dei pagani. Ma Innocenzo III orientò il loro zelo missionario verso quella predicazione nella Francia meridionale, la regione dove erano più attivi i catarim ossia un gruppo di eretici che seguivano una dottrina cristiana molto differente da quella convenzionale. I due accettarono e Domenico continuò sia  quando si dissolse la legazione pontificia del suo incarico sia dopo l’improvvisa morte di Diego (30 dicembre 1207). La sua attività di apostolato era incentrata  su dibattiti pubblici, colloqui personali, trattative, predicazione, opera di persuasione, preghiera e penitenza, appoggiato in questa sua opera da Folco, vescovo di Tolosa, che lo nominò predicatore della sua diocesi. Pian piano maturò anche l’idea di un ordine religioso. Iniziò con l’istituzione di una comunità femminile che accoglieva donne che avevano abbandonato il catarismo e questa comunità di domenicane ancora esiste.

A Domenico si avvicinavano anche uomini, ma resistevano poco al rigoroso stile di vita da lui preteso per testimoniare con l’esempio la fede cattolica tra i catari. Alla fine però riuscì a riunire un certo numero di uomini che condividevano il suo stessi ideale istituendo un primo nucleo di predicatori.

Il passo successivo fu, in occasione di un viaggio a Roma nell’ottobre 1215 per accompagnare il vescovo Folco, che doveva partecipare al Concilio Laterano IV, la proposta all’allora Papa Innocenzo III di un nuovo ordine monastico dedicato alla predicazione. Domenico trovò grande disponibilità nel Papa che l’approvò. L’anno successivo, il 22 dicembre 1215, il successore di Innocenzo III, Papa Onorio III diede l’approvazione ufficiale e definitiva e dopodiché, l’ordine crebbe e, già dal 1217, fu in condizione di inviare monaci un po’ in tutta l’Europa, soprattutto a Parigi e a Bologna, principali centri universitari del tempo. Nel 1220 e nel 1221 Domenico presiedette personalmente a Bologna ai primi due Capitoli Generali destinati a redigere la “Magna Carta dell’Ordine dei Frati Predicatori” (odierni Monaci Domenicani) e a precisarbee gli elementi fondamentali che sono:

  • predicazione;
  • studio;
  • povertà mendicante;
  • vita comune;
  • legislazione;
  • distribuzione geografica;
  • spedizioni missionarie.

Sfinito dal lavoro apostolico ed estenuato dalle grandi penitenze, Domenico morì il 6 agosto 1221 presso il Convento Domenicano di Bologna (in cui è posta tuttora la Basilica di San Domenico) in odore di Santità. Papa Gregorio IX canonizzò Domenico il 13 luglio 1234.

“San Domenico Guzman” si festeggia l’8 agosto nel giorno stabilito dal Vaticano in cui celebrare la sua Festa Liturgica. Il suo corpo dal 5 giugno 1267 è custodito in una preziosa arca marmorea collocata presso la Basilica di San Domenico a Bologna. Invece a Roma, nel chiostro del convento di Santa Sabina all’Aventino è presente una pianta di arancio dolce che secondo la tradizione domenicana, san Domenico portò dalla Spagna.

“San Domenico Guzman” è Patrono e Protettore di numerose città italiane, tra cui anche Augusta in Provincia di Siracusa.

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L’origine del culto augustano di “San Domenico”

La venuta dei Domenicani ad Augusta e la “Leggenda del Cipresso”

La città medievale di Augusta, anticamente consacrata alla “Madonna delle Grazie”, in origine non aveva un luogo di culto consacrato a “San Domenico” e i suoi cittadini all’inizio erano molto devoti alla “Madonna” (devozione che tuttora non è andata perduta visto che la “Madonna” in un certo senso rimane la “Santa” più venerata ad Augusta, seguono il Patrono “San Domenico”, “San Giuseppe” e “San Sebastiano”). 

Comunque sia, l’arrivo dei Frati Domenicani ad Augusta che portarono in città il culto a “San Domenico” risalirebbe agli anni seguenti alla fondazione della città da parte dell’imperatore Federico II di Svevia. Molto probabilmente la costruzione del primo Convento con la limitrofa “Chiesa” risalirebbe molto probabilmente al 1250.

Una versione storico – leggendaria (raccolta dallo storico netino Rocco Pirri agli inizi del 600) vuole che nel periodo tra il 1218 e il 1220, prima della fondazione della città di Augusta (1232) un frate domenicano noto come “Fra’ Reginaldo di Orleans”, discepolo dello stesso “San Domenico Guzman”, trovò rifugio presso l’area in cui tuttora sorge la città augustana dopo un naufragio avvenuto dopo un suo viaggio in Terra Santa; arrivando presso il sito in cui tuttora vi è posta la Chiesa di San Domenico col limitrofo Convento, appoggiò il suo bastone a terra che cominciò a fiorire divenendo un albero di cipresso. Questo evento fece capire che era volontà di “San Domenico” volere la costruzione di un Convento a lui consacrato in quel punto. L’albero di cipresso sorse al centro dell’attuale chiostro del convento ma poi seccò nel 1700 e del tronco principale non se ne seppe più nulla poiché venne rivestito da una colonna che venne distrutta nel 1935 riportando alla luce frammenti dell’albero; alcuni di esso vennero raccolti dal prete augustano Monsignor Carmelo Cannavà e successivamente conservati presso la Chiesa di San Domenico in un reliquiario.

Si dice inoltre che il Convento Domenicano di Augusta fosse il primo dell’ordine di “San Domenico” a sorgere in Sicilia (addirittura si ipotizza che la Chiesa di San Domenico di Augusta sia stata la prima in assoluta consacrata al “Santo Predicatore”), mentre nel frattempo sorsero altri Conventi Domenicani in Provincia di Siracusa di cui i più importanti erano collocati a Noto, Siracusa, Avola e Lentini (questi ultimi non più esistenti).

Comunque sia, nel periodo che va dal 1245 al 1250 Augusta vide insediarsi al suo interno una comunità di Frati Predicatori (divenuti noti in seguito con l’appellativo di “Domenicani”) che fecero conoscere ed apprezzare l’operato del “Santo Spagnolo” alla cittadinanza megarese. Ma Augusta cominciò a mostrare una certa fede verso “San Domenico” solo dai primi anni del 1500, quando vi furono due miracoli (operati dal “Santo” secondo cronache ecclesiastiche di allora) che videro protagoniste due donne che vennero guarite per intercessione del “Santo”. Dopo questi due eventi miracolosi “San Domenico” venne proclamato “Protettore di Augusta”.

Il “Miracolo di San Domenico” del 24 Maggio 1595, il “Patrocinio” e l’origine dei festeggiamenti

Per tutto il 1500, la città di Augusta viveva in un certo stato d’allerta perché era costantemente sotto la minaccia dei guerrieri saraceni di fede islamica provenienti dal mare che molto spesso depredavano le città portuali europee (in particolar modo quelle italiane e soprattutto siciliane); difatti attorno ad essa sorsero numerosi bastioni difensivi (i Forti Garcia e Vittoria, la Torre Avalos, il “Rivellino” e tanti altri ormai andati persi) che rendevano la città inespugnabile (costruiti per volere dei Viceré spagnoli che dotarono le coste della Sicilia di fortezze militari, basti citare la fondazione della limitrofa Carlentini, vera e propria città militare posta in una zona altamente strategica in cui ancora oggi possiamo ammirare i bastioni difensivi). In una di queste incursioni saracene in territorio augustano, avvenuta nel 17 Luglio 1551, la città si salvò grazie al sacrificio dell’eremita Paolo Serra che, nell’avvisare la popolazione, venne ucciso dai saraceni (il luogo dove viveva venne chiamato “Serpaolo” in suo onore, vedi link sulle tradizioni popolari di Augusta nella pagina precedente).

Neanche dopo la sconfitta saracena avvenuta dopo la Battaglia di Lepanto nel 1571 le incursioni contro la Sicilia da parte dei saraceni cessarono (anche se rispetto al passato sono andate a diminuire) e l’ultimo attacco saraceno ad Augusta fu proprio quello in cui avvenne il cosiddetto “Miracolo di San Domenico”.

Nella notte tra il 23 e il 24 Maggio del 1595 un improvviso attacco dei saraceni alle porte di Augusta stava facendo cadere la forte città megarese nelle mani degli islamici, e la gente augustana era logicamente presa dal panico; non restava che pregare il “Protettore della città” mentre gli strateghi militari cercavano diversivi per sconfiggere i saraceni. Nel momento in cui furono elevate le prime preghiere, il cielo si illuminò a giorno e apparve prodigiosamente dal cielo “San Domenico” su di un cavallo. Egli teneva in mano una spada sguainata muovendosi furiosamente, cosa piuttosto inusuale poiché questo “Santo” non ha mai impugnato un’arma in vita sua, né fatto del male a qualcuno; ma per salvare la città a Lui consacrata, apparve con le sembianze di un castigatore che fece spaventare i saraceni che, presi di sorpresa vennero sconfitti dall’esercito augustano battendo così in ritirata. Da quel giorno i saraceni non attaccarono mai più Augusta.

Questo avvenimento noto come “Miracolo del Patrocinio di Augusta” o più semplicemente “Miracolo di San Domenico” (raffigurato in molti dipinti locali, di cui quello più importante collocato presso la Sagrestia della Chiesa Madre di Santa Maria Assunta), molto probabilmente fu uno stratagemma creato da alcuni strateghi militari che, daccordo con i monaci domenicani di Augusta, crearono un ingegnoso diversivo per distrarre i saraceni e permettere all’esercito augustano di coglierli di sorpresa e sconfiggerli; gli stessi monaci prima di attuarlo chiesero certamente la protezione di “San Domenico” affinché questo diversivo funzionasse.

Molto probabilmente il “cavallo alato” era un artistico fantoccio e “San Domenico” che lo cavalcava non era altro che un coraggioso soldato travestito da monaco domenicano, il cielo illuminato a giorno venne ricreato molto probabilmente grazie all’accensione di molta polvere pirica (che sicuramente venne utilizzata anche contro i saraceni per coglierli di sorpresa e terrorizzarli facendoli andare in confusione in modo che venissero colti di sorpresa e sconfitti) presso la Piazzaforte del Castello Svevo oppure facendo partire una serie di fuochi artificiali e di cannonate dalle fortezze marittime Garcia, Vittoria e Torre Avalos arrivando ad illuminare il cielo creando un fragore che confondeva e impauriva i nemici; il “Miracolo” vero e proprio consisteva nella riuscita di questo ingegnoso piano visto che Augusta stava venendo sconfitta e al più presto bisognava rovesciare le sorti della battaglia dalla parte degli augustani.

Messo in atto questo piano, i soldati saraceni vennero presi dal panico e si ritirarono sancendo così la vittoria augustana su di loro. Alcuni di essi vennero imprigionati presso il Castello Svevo o presso le fortezze marittime (i Forti Garcia e Vittoria e la Torre Avalos) si convertirono al “Cristianesimo” e, appurata la loro fede cristiana, vennero fatti vivere per il resto della loro vita in clausura presso le celle del Convento Domenicano di Augusta. I loro volti sono ancora raffigurati nelle pareti interne del convento a testimonianza dell’evento miracoloso che fece di Augusta la città del “Patrocinio di San Domenico”, ossia il prodigioso miracolo operato molto probabilmente per intercessione del “Santo Predicatore” (ma che, come detto prima molto probabilmente venne messo in atto dai frati del suo ordine assieme ai militari augustani) con cui la città megarese si salvò dall’invasione saracena.

Da allora “San Domenico Guzman” divenne Patrono e Principale Protettore della città di Augusta venendo festeggiato ogni anno a partire dal 1596 fino ad oggi.

Dopo il “Miracolo di San Domenico” la fede ed il culto al “Santo Predicatore” aumentarono prevedendo la costruzione di una statua (che tuttora viene venerata) e l’invio ad Augusta di una sua Reliquia (per la precisione un dente). Il terremoto del 1693 danneggiò l’antico Convento che però venne ricostruito con la sua limitrofa Chiesa che però (forse a causa di un difetto strutturale) venne danneggiata in seguito ad un altro sisma (di minore potenza rispetto a quello del 1693) e ricostruita nelle attuali forme. Nonostante la soppressione dell’Ordine Domenicano ad Augusta e l’acquisizione del Convento da parte del comune, la Chiesa di San Domenico rimase aperta e il culto al “Santo Patrono” non vennero meno, neanche durante il periodo delle due guerre mondiali (in particolare della seconda, in cui Augusta subì nel 13 Maggio 1943 un terribile bombardamento che distrussero molti monumenti ma risparmiarono in maniera miracolosa la Chiesa del Patrono; l’anniversario di questa data apre i festeggiamenti in onore di “San Domenico”). Dopo il sisma del 13 Dicembre 1990 che danneggiò gravemente gli edifici augustani di cui anche le principali chiese,”San Domenico” venne dapprima spostato nella Chiesa di San Giuseppe e poi nella Chiesa Madre di Santa Maria Assunta per poi ritornare nel 2007 presso la sua Chiesa che venne restaurata dopo lunghissimi anni; nonostante ciò la Festa di San Domenico (tranne che nel periodo posteriore al terremoto del 1693 e al periodo della II guerra mondiale) si è sempre organizzata arrivando ad essere una delle maggiori feste religiose della Provincia di Siracusa.

Il Palio delle Confraternite

In occasione della Festa di San Domenico, alle 16.00 del pomeriggio del 24 Maggio, la Via Principe Umberto diveniva teatro del cosiddetto “Palio delle Confraternite” meglio noto come “Palio” o “Corsa di San Domenico”, con cui si rimembra la battaglia tra soldati augustani e saraceni in cui apparve “San Domenico” per scacciare questi ultimi dalla città megarese.

Questo Palio, che non si tiene più da parecchi anni, consisteva in una serie di corse a cavallo (i cui fantini rappresentano ogni singola “Confraternita religiosa” della città) ad eliminazione, il cui tragitto di gara andava da Piazza Castello fino alla Piazza Risorgimento.

Gli ultimi due cavalli in gara si contendevano la vittoria finale nell’ultima avvincente corsa. La Confraternita vincitrice riceveva un Trofeo che attestava  simbolicamente la sua “supremazia” (benevola ovviamente) nella città megarese.

L’inizio dei festeggiamenti in onore di “San Domenico Guzman” (13 – 23 Maggio)

La Giornata della Memoria Cittadina – Svelata di San Domenico e Messa Solenne (13 Maggio)

Con la data del 13 Maggio, giornata in cui ricorre la “Giornata della Memoria Cittadina” che commemora il rovinoso bombardamento che in questo giorno del 1943 rase al suolo Augusta ammazzando molti cittadini e distruggendo anche molti suoi monumenti storici (come le Chiese di Gesù e Maria e di Sant’Andrea oltre a svariati palazzi ed edifici storici), iniziano i solenni festeggiamenti in onore di “San Domenico”.

Presso la Chiesa di San Domenico, alle ore 19.00, viene aperta la nicchia in cui è posta la statua di “San Domenico” tra applausi e urla di invocazione al “Santo” da parte dei fedeli. Seguirà una solenne Messa in memoria delle vittime del bombardamento del 13 Maggio 1943 a cui presenzieranno le principali autorità religiose, politiche e militari della città augustana. Al termine di questa Messa inizia ufficialmente il periodo consacrato a “San Domenico”.

Il 14 Maggio di ogni presso il Palazzo di Città si tengono quasi ogni anno convegni e rassegne su Augusta, la sua storia e le sue tradizioni popolari, in maniera speciale quelle legate a “San Domenico”.

Il “Novenario di San Domenico” (15 – 23 Maggio)

Il 15 Maggio la città di Augusta viene svegliata da un solenne scampanio e da una serie di colpi di cannone verso le ore 8.00 che indicano l’inizio del “Novenario di San Domenico”, in cui vi saranno solenni Messe, Adorazioni eucaristiche, riflessioni e convegni il cui tema portante è “San Domenico” e il suo operato sia come Predicatore, sia come “Protettore di Augusta”.

Alle ore 18.00 del 15 Maggio, presso la Chiesa di San Domenico iniziano le celebrazioni sacre della Novena che comprendono la solenne Messa delle ore 19.00 e la recita della “Coroncina a San Domenico” dopo la funzione eucaristica che si protrarranno nei 9 giorni che precedono la festività patronale augustana (nelle Domeniche comprese nella novena vi sono anche le Messe mattutine delle ore 09.30 e 11.30).

Bisogna anche dire che oltre agli eventi prettamente ecclesiastici, cominciano a tenersi anche numerose manifestazioni sportive e culturali strutturate a seconda di come viene organizzato il programma annuale della festa mentre ogni mattina del Novenario alle ore 9.30 la Chiesa di San Domenico riceva la visita degli studenti delle scuole augustane. E va anche detto che nel frattempo la città viene ricoperta con stendardi e vengono montate le artistiche luminarie, molte delle quali raffigurano la sagoma di “San Domenico” a cavallo mentre scaccia i saraceni da Augusta.

Il Corteo Storico “Alla Corte di Federico II di Svevia” (22 Maggio)

Il pomeriggio del 22 Maggio, nel penultimo giorno del “Novenario di San Domenico”, si tiene il corteo storico “Alla Corte di Federico II di Svevia” organizzato dagli studenti delle scuole augustane. Si tratta di una lunga sfilata in costumi medievali che comincia alle ore 17.30 dal Lungomare Paradiso risalendo poi la Via Principe Umberto per arrivare fino in Piazza Duomo con cui si commemora il passato medievale di Augusta e la sua fondazione da parte dell’imperatore Federico II di Svevia.

Dopo la consueta Messa delle ore 19.00 nella Chiesa di San Domenico, in Piazza Duomo a partire dalle ore 20.30 si tiene uno spettacolo di tipo musicale curato da artisti locali. Si entra così nel vivo dei festeggiamenti in onore di “San Domenico”.

La Vigilia della Festa di San Domenico e la Processione del Reliquiario (23 Maggio)

Alle 8.00 di mattina del 23 Maggio, lo sparo di 21 colpi di cannone accompagnato da un festoso scampanio indicano che ad Augusta iniziano ufficialmente i festeggiamenti in onore di “San Domenico” con l’arrivo del giorno della Vigilia della grande festività che si terrà l’indomani.

Nella Chiesa consacrata al “Patrono” alle ore 09.00 verranno esposte sull’Altare Maggiore sia la Statua di “San Domenico”, sia il Reliquiario argenteo (che simboleggia un braccio teso recante una spada) contenente come detto prima un dente (per la precisione un molare) appartenente al “Santo Predicatore”. Segue una solenne Messa al cui termine, verso le 9.30, vi sarà la visita di varie scolaresche di studenti augustani.

Durante la giornata della Vigilia nelle vie limitrofe alla Chiesa di San Domenico verranno montate le bancarelle che danno vita ad un folcloristico mercatino in cui molti augustani vanno a comperare indumenti, prodotti per la casa e prodotti tipici delle feste siciliane (caramelle, dolciumi e frutta secca).

 La sera alle ore 18.30 presso la Chiesa di San Domenico vi è la solenne Messa serale della Vigilia a cui parteciperanno i devoti di “San Domenico”, le confraternite religiose cittadine, le massime autorità politiche e militari nonché molte associazioni di volontariato.

Al termine della Messa verso le ore 19.30 un solenne scampanio saluta l’uscita in Processione del “Reliquiario di San Domenico”, che sarà seguita dai partecipanti alla Messa oltre che da un numero di fedeli sempre crescente. La Processione percorrerà da Piazza San Domenico le Vie Garibaldi, Megara, Alabo, Principe Umberto, Cristoforo Colombo e XIV Ottobre per ritornare poi presso la Piazza San Domenico rientrando in Chiesa.

Alle ore 21.00 in Piazza Duomo si terrà uno spettacolo musicale curato da artisti locali che allieterà la Vigilia della festività terminando a tarda serata.

I fastosi festeggiamenti in onore di “San Domenico” (24 Maggio)

I riti mattutini della festività

La mattina del 24 Maggio la città di Augusta viene svegliata alle ore 8.00 da 21 colpi di cannone piuttosto forti seguiti da un festoso scampanio che lasciano intendere agli augustani che la festa in onore di “San Domenico” è finalmente iniziata.

Verso le 9.00 di mattina inizia la prima solenne Messa presso la Chiesa di San Domenico. Al suo termine le campane della chiesa suoneranno facendo da sottofondo alla banda musicale cittadina, che sfila per le principali vie del centro storico suonando allegre melodie per richiamare la cittadinanza megarese verso la Chiesa di San Domenico in cui alle ore 11.00 vi sarà la solenne Celebrazione eucaristica in onore del “Patrono di Augusta” celebrata quasi sempre dall’Arcivescovo della Diocesi di Siracusa, a cui parteciperanno le massime autorità politiche, militari ed ecclesiastiche della città megarese che doneranno un cero votivo al “Santo Patrono”. Alla fine di questa Funzione verranno sparati 20 colpi di cannone per onorare il “Santo Patrono” e chiudere le celebrazioni mattutine in suo onore.

Il raduno delle “Confraternite” e la Messa serale in onore di “San Domenico”

Il pomeriggio di festa animato dal vocio degli ambulanti (che con le loro bancarelle animano il passeggio festivo nel centro storico megarese) vede radunarsi alle 18.00 tutte le “Confraternite religiose di Augusta” che rispettivamente sono quelle della “Madonna dell’Itria” dei Contadini della Chiesa delle Anime Sante, della “Madonna Annunziata” dei Naviganti “Fuluari” dell’omonima Chiesa, di “San Giuseppe” dei Maestri d’Ascia (falegnami) dell’omonima Chiesa, di “Sant’Andrea” dei Pescatori “Sardari” dell’omonima Chiesa e del “Santissimo Sacramento” dei “Massari” della Chiesa Madre di Santa Maria Assunta che con i loro rispettivi simulacri si dirigeranno presso la Chiesa di San Domenico. Esse, oltre alla “Confraternita di San Domenico”, accompagneranno il corteo processionale in cui il Simulacro del “Santo Patrono” verrà portato in tutti i principali quartieri della città.

Dopo che le Confraternite e i rispettivi Simulacri sono entrati in Chiesa, verso le 18.30 inizierà la solenne Messa serale in onore di “San Domenico”, a cui assisteranno nuovamente le autorità politiche ed ecclesiastiche della città.

La Processione Serale di “San Domenico”

Al termine della Messa, ore 19.00, un solenne scampanio accompagnato dallo sparo di fuochi artificiali avverte la cittadinanza che la solenne Processione in onore di “San Domenico” ha inizio. Dalla Chiesa di San Domenico prima usciranno tutti i Simulacri delle Confraternite (rigorosamente portati a spalla), poi uscirà il Simulacro di “San Domenico”, portato a spalla dalla Confraternita consacrata al “Patrono di Augusta”, che lo deporrà sul Carro Trionfale (posto al di fuori della Chiesa).

Il Simulacro del “Santo Spagnolo”, assieme ai Simulacri che lo precedono, toccherà tutto il centro storico augustano seguito da molta gente devota. I portatori, tenendo fede al loro Voto verso il “Santo”, spingeranno il pesante Fercolo per le vie cittadine. Bisogna dire che “San Domenico” viene spesse volte salutato e acclamato con lanci di petali di fiori e di coriandoli nonché con l’accensione da parte di privati cittadini di botti e fuochi d’artificio. Il percorso della Processione, che partirà dalla Piazza San Domenico comprende le Vie X Ottobre e della Rotonda per risalire la Principe Umberto fermandosi poi presso la Piazza Duomo dove ci sarà lo spettacolo pirotecnico (o piromusicale a seconda dello svolgimento del programma) in onore del “Santo Patrono”. Dopo i fuochi la Processione riprende il cammino risalendo del tutto la Via Principe Umberto per poi imboccare le Vie Cristoforo Colombo e XIV Ottobre tornando presso la Piazza San Domenico, dove  il Simulacro del “Patrono” rientrerà nella sua Chiesa d’appartenenza per essere onorato per l’ultima volta, prima di essere chiuso al pubblico con il rito della “Velata”.

La “Velata di San Domenico” e la conclusione dei festeggiamenti

Al rientro della Processione, il Sindaco e la giunta comunale di Augusta doneranno una composizione floreale al “Santo” affinché continui a proteggere Augusta. Dopodiché avverrà la “Velata di San Domenico”; la Statua del “Santo” verrà riposta nella nicchia in cui viene custodita per tutto l’anno. “San Domenico” riapparirà agli augustani per la celebrazione liturgica di Agosto, per la solennità di “San Sebastiano” il 20 Gennaio (vedi link “Festa di San Sebastiano” nella pagina precedente per saperne di più) e per la festività in Suo onore che si terrà l’anno venturo.

I festeggiamenti in onore del “Santo Patrono” termineranno prima con uno spettacolo musicale che si tiene in Piazza Duomo a partire dalle ore 21.30 (curato o da artisti locali o da artisti famosi a seconda dei casi), a cui seguirà a tarda serata (se in programma) lo stupendo spettacolo pirotecnico (uno dei più sontuosi dell’intera Provincia) sparato nei pressi del Porto Xifonio nell’area nota come “Badiazza” (è consigliabile vederlo dalla Villa Comunale di Augusta). Così si concludono le solenni celebrazioni in onore di “San Domenico Guzman”.


I fuochi pirotecnici che concludono la Festa di San Domenico.

Nella Domenica successiva al 24 Maggio, presso l’area del Cantiere Golden Bay (a nordovest di Augusta nei pressi dell’Hangar dei Dirigibili) si terrà la “Coppa San Domenico” che prevede regate in mare.

La Festa Liturgica di “San Domenico di Guzman” (6 – 8 Agosto)

Ad Agosto, ricorre la festività liturgica di “San Domenico di Guzman” con cui si commemora la sua morte (6 Agosto) nonché il giorno a lui consacrato dal Vaticano (8 Agosto). Presso la Chiesa di San Domenico si terranno al cospetto del Simulacro del “Santo Patrono” solenni Messe (di solito alle ore 18.30 – 19.00) a cui parteciperanno molti fedeli.

Per saperne di più visitate la pagina facebook della Festa di San Domenico di Augusta.

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