Augusta, Pasqua Augustana, Festa della Divina Misericordia e Pasqua di Brucoli

La Pasqua Augustana, che comprende la ricorrenza liturgica della Divina Misericordia e la i riti della Settimana Santa che si tengono nella vicina Brucoli, è una delle celebrazioni pasquali più toccanti dell’intera Provincia di Siracusa ricche di tradizioni sacre legate che traggono origine da antiche usanze contadine e marinare della città megarese visto che oltre ai classici riti della Settimana Santa comuni anche ad altre città limitrofe (per saperne di più clicca qui) si tengono anche Processioni organizzate dalle Confraternite religiose di Augusta nei giorni che precedono il Giovedì Santo.

I riti pasquali più toccanti sono comunque quelli che vanno dal Giovedì al Venerdì Santo che vanno a ripercorrere la “Passione e Morte di Cristo”, e inoltre dopo tantissimi anni è ritornata (seppur in forma molto breve) la Processione del Cristo Risorto durante la Domenica di Pasqua. Grazie alla presenza di tutte queste tradizioni ed usanze, la Pasqua Augustana dopo moltissimi anni sta ritornando ad essere una delle più belle festività pasquali tra le tante che si tengono in Sicilia.

I Riti che precedono la Settimana Santa di Augusta

“A Serra Monaca” e la “Via Crucis Vivente”

Fin dal periodo di Quaresima che inizia subito dopo il periodo di Carnevale con la ricorrenza liturgica delle Ceneri, nella città megarese fervono i preparativi per le solennità pasquali. Nelle tante chiese augustane vengono celebrati Rosari, Messe, Vie Crucis che rimembrano il “Sacramento Pasquale” (ossia “Passione Morte e Resurrezione di Cristo”).

Anticamente i riti della Pasqua Augustana cominciavano la penultima Domenica di Quaresima quando per le strade del centro storico augustano passava la cosiddetta “Serra Monaca”, una signora anziana (che naturalmente suscitava paura nei bimbi) che camminava con una “Fauci” (falce) nella mano destra e un “Panaru” (cestino di vimini) pieno di uova sode in quella sinistra. La “Serra Monaca” raffigurava simbolicamente la fine della Quaresima in cui venivano rimessi i peccati rappresentati dalla falce tramite il perdono di Dio raffigurato dal cestino colmo di uova sode che venivano distribuite ai bambini (che ovviamente si spaventavano vedendo questa signora con la falce in mano). Il rito della “Serra Monaca” non si tiene più dalla metà degli anni 50 in seguito al decesso dell’ultima signora che ricopriva questo ruolo. 

La Domenica precedente a quella “delle Palme” alle ore 17.00 presso la Chiesa di San Domenico, tutte le Confraternite cittadine appartenenti alle varie parrocchie si ritrovano per ricevere il “Precetto Pasquale” e prepararsi spiritualmente a celebrare la “Santa Pasqua”; al termine di questa funzione alle ore 18.30 presso la limitrofa Chiesa Madre di Santa Maria Assunta si terrà una solenne Messa a cui parteciperanno le Confraternite. Gli augustani inizieranno così ad aspettare i fastosi, toccanti e commoventi riti pasquali che li coinvolgeranno durante la “Settimana Santa”.

Nella settimana antecedente la “Simana Santa” nel centro storico di Augusta si svolge la cosiddetta “Via Crucis Vivente”, che è una bella rappresentazione scenica della “Passione di Cristo”. Essa è simile ad un corteo processionale che inizia presso la Piazza Risorgimento (zona meridionale del centro storico megarese) e termina presso la Piazza Castello presso la Villa Comunale Orso Maria Corbino, in cui gli attori (recanti gli indumenti che si indossavano ai tempo di “Cristo” in “Terra Santa”), danno vita ad un’entusiasmante quanto commovente rappresentazione del “Sacramento della Pasqua” (“Passione Morte e Resurrezione di Cristo”).

La rappresentazione inizia dal “Battesimo di Gesù nelle acque del Fiume Giordano”. “Gesù” viene indicato da “San Giovanni Battista” come il “Messia” che porterà finalmente la pace nel regno di Israele; da quest’evento inizia simbolicamente la “Predicazione di Cristo” fino ad arrivare alle ultime ore di vita di “Cristo” (“Entrata a Gerusalemme”,”Ultima Cena”, “Tradimento di Giuda”, “Preghiera nell’Orto degli Ulivi” e “Arresto e Condanna a morte di Gesù”). Dopodiché il corteo percorrerà la lunghissima Via Principe Umberto, che per una sera sarà il “Calvario di Cristo” in cui verranno rappresentate le “Stazioni” della “Via Dolorosa”. Arrivati in Piazza Castello, si hanno le rappresentazioni sceniche della “Crocifissione”, della “Morte” e della “Resurrezione di Cristo”.

La solennità della “Madonna Addolorata”

Alle ore 10.30 circa del Venerdì prima della “Settimana Santa” ad Augusta vi è la ricorrenza della “Madonna Addolorata” con cui inizieranno i riti pasquali augustani veri e propri. La solennità si tiene la Chiesa di San Francesco di Paola al cospetto del Simulacro della “Madonna Addolorata” che verrà portato in Processione tra una settimana esatta. Alla fine della funzione verrà cantato il canto noto come “Stabat Mater”, musicato dal musicista augustano Emanuele Rincon d’Astorga.

L’inizio della Settimana Santa di Augusta

La Domenica delle Palme e l’inizio delle Processioni delle Confraternite Religiose augustane

Con la Domenica delle Palme inizia ufficialmente la “Settimana Santa” che, nei primi quattro giorni che precedono il “Giovedì Santo”, prevede la sfilata in Processione per il centro storico della città di Augusta delle principali Confraternite religiose cittadine facenti parti delle antiche corporazioni lavorative con i Simulacri dei “Santi” a cui esse sono consacrate. Queste Processioni avvengono per omaggiare il “Signore che andrà a morire”, ma anche come rito propiziatorio affinché per l’annata in corso il lavoro appartenente ai membri di queste confraternite sia fruttuoso. Anche per la festa consacrata a “San Domenico” queste Confraternite escono in Processione con i Simulacri dei loro “Santi” posti in prossimità del Simulacro del Patrono (vedi link riguardante la Festa di San Domenico).

Comunque sia, la mattina della “Domenica delle Palme” verso le ore 10.30 vede lo svolgersi di numerose Processioni parrocchiali che rimembrano “L’Entrata di Cristo a Gerusalemme” curate dalle Azioni Cattoliche delle locali parrocchie, anche se la principale è quella che arriva presso la Piazza Duomo. Presso i sagrati delle parrocchie verranno benedetti collettivamente i rametti di ulivo e di palma (simboli di pace e di regalità, con cui era stato salutato “Cristo” a Gerusalemme) e dopo inizieranno le Messe mattutine nelle rispettive chiese con cui si commemorano le “Ultime ore di vita di Gesù Cristo”.

La Processione della “Confraternita della Madonna dell’Itria” (“Domenica delle Palme”)

Alle 17.30 di pomeriggio verrà esposto il “Santissimo Sacramento” presso la Chiesa Madre, dando inizio alle cosiddette “Quarantaore” o “Quarantana” (sono le ultime quaranta ore di vita di “Gesù Cristo”).

Alle 18.30 dalla Chiesa delle Anime Sante la “Confraternita della Madonna di Odigitria” (in siciliano “A Maronna ri l’Itria”) di cui fanno parte i contadini, esce in Processione per le vie del centro storico cittadino recando il Simulacro della medesima “Madonna” percorrendo il tratto della Via Principe Umberto che collega la Chiesa delle Anime Sante alla Piazza Duomo in cui è posta la Chiesa Madre di Santa Maria Assunta entrando in quest’ultima. Dopo l’Adorazione Eucaristica che si tiene in Chiesa Madre la Processione col Simulacro della “Madonna dell’Itria” esce in Processione per le Vie Principe Umberto, Garibaldi, Epicarmo, della Rotonda per poi risalire la Via Principe Umberto rientrando così presso la Chiesa delle Anime Sante.

La Processione della “Confraternita di San Giuseppe” (“Lunedì Santo”)

Il primo giorno della “Settimana Santa” Augusta entra già nel clima delle festività Pasquali. Alle ore 18.30 dalla Chiesa di San Giuseppe esce la Processione della “Confraternita di San Giuseppe” (a cui appartengono gli artigiani e i falegnami che vanno a formare i “maestri d’ascia” che un tempo costruivano le imbarcazioni utilizzate dai naviganti e dai pescatori augustani), che porterà in Processione il Simulacro raffigurante il “Santo Padre di Cristo” per le vie del centro storico megarese partendo dalla Via Garibaldi per entrare in Chiesa Madre dove verrà celebrata l’Adorazione Eucaristica. Dopodiché la Processione percorrerà le Vie Principe Umberto, Roma, X Ottobre, della Rotonda e risalire le Vie Principe Umberto e San Pietro Martire per arrivare di nuovo presso la Chiesa di San Giuseppe dove rientrerà la Processione.

Le Processioni delle “Confraternite dell’Annunziata e di Sant’Andrea” (“Martedì Santo”)

Il “Martedì Santo” vede sfilare per il centro storico due Processioni che vedranno protagoniste rispettivamente le Confraternite dell’Annunziata e di Sant’Andrea Apostolo.

La “Confraternita dell’Annunziata” a cui appartenevano i marinai naviganti augustani (chiamati localmente “Fuluari”) esce dalla Chiesa dell’Annunziata alle 18.00 di pomeriggio percorrendo il tratto della Via Principe Umberto che collega la chiesa (posta in Via Garibaldi) con la Chiesa Madre di Augusta in cui avverrà la consueta Adorazione Eucaristica. Dopo di essa confratelli portano in Processione il gruppo scultoreo raffigurante “L’Annunciazione di Maria” per le Vie Principe Umberto, Roma, X Ottobre, della Rotonda, Megara, Roma, Epicarmo, della Rotonda per poi risalire la Via Principe Umberto e rientrare nella Chiesa d’appartenenza.

La Processione della “Confraternita di Sant’Andrea” a cui appartenevano i “Piscaturi” specialmente quelli noti come i “Sardari” (il significato preciso è “Pescatori di sarde”, visto che i pescatori augustani erano e sono tuttora specializzati nella pesca di questi pesci) esce invece alle 18.30. I Confrati porteranno il Simulacro di “Sant’Andrea Apostolo” in Processione risalendo la Via Principe Umberto fino alla Chiesa Madre in cui si terrà la consueta Adorazione Eucaristica. Al termine di essa la Processione  percorrerà le Vie Principe Umberto, Roma, XIV Ottobre, Garibaldi, Epicarmo, della Rotonda risalendo poi la Via Principe Umberto fino alla Chiesa di Sant’Andrea in cui rientrerà il corteo processionale.

La Processione della “Confraternita del Santissimo Sacramento” (“Mercoledì Santo”)

Il “Mercoledì Santo” si tiene l’ultima Processione prima dei riti principali della “Settimana Santa”, quella della “Confraternita del Santissimo Sacramento” (a cui apparteneva l’antico ceto dei “Massari”) che partirà dalla Chiesa Madre di Santa Maria Assunta alle ore 18.30 dopo l’Adorazione Eucaristica. La Confraternita uscirà dalla Chiesa Madre recando il Simulacro della “Cena di Emmaus”, che verrà portato in Processione per le Vie Principe Umberto, Garibaldi, Epicarmo, Alabo, Megara, della Rotonda, nuovamente Via Principe Umberto fino alla Via Garibaldi e da qui le Vie XIV Ottobre, San Pietro Martire, di nuovo la Via Principe Umberto per poi rientrare presso la Chiesa Madre di Augusta.

Quando questa Processione rientrerà tutte le principali chiese augustane rimarranno aperte fino a tarda serata perché è arrivato il momento di “Cunzari i Sepulcri”, ossia i cosiddetti “Altari della Reposizione” (vedi paragrafo riguardante il “Giovedì Santo”). 

I riti del “Giovedì Santo”

I “Sepolcri”

Verso le 18.00 di sera del “Giovedì Santo”, in tutte le principali parrocchie augustane si tiene la cosiddetta Messa “In Coena Domini” (significa “Messa della Cena del Signore”) in cui vi è il rito della “Lavanda dei Piedi” in cui il parroco lava i piedi ai fedeli commemorando il gesto di “Cristo” che lava i piedi agli Apostoli. Dopodiché si tiene il rito dell’ “Eucarestia” (la cosiddetta “Comunione”) che nel “Giovedì Santo” assume un significato particolare per via dell’ “Ultima Cena” fatta da “Cristo” con i suoi Discepoli.

Al termine delle Celebrazioni eucaristiche, la gente va a visitare i tanti “Sepolcri” che sono stati allestiti nelle chiese cittadine. I “Sepolcri” o “Altari della Reposizione” non sono altro che raffigurazioni sull’ “Ultima Cena” e sul “Santissimo Sacramento dell’Eucarestia”. Qui possiamo notare i cosiddetti “Laureddi”, ossia composizioni formate da germogli di grano di color giallo paglierino la cui colorazione è il risultato della crescita in assenza di luce solare. I “Laureddi” raffigurano la “Vittoria sulla morte del Cristo Risorto”. Al centro del “Sepolcro” vi è esposto il “Santissimo Sacramento” (l’Osta consacrata) posto quasi sempre dentro un’urna. Nel frattempo nella Chiesa di San Giuseppe possiamo già vedere l’urna con il “Cristo Morto”, che verrà portata in Processione in giorno seguente dalla “Confraternita di San Giuseppe”.

La visita ai “Sepolcri” (chiamata in dialetto “U Giru re Sepulcri”) durerà per tutta la serata fino all’una di notte, quando poi inizierà ufficialmente la “Veglia dell’Addolorata” nella Chiesa di San Francesco di Paola.

La “Veglia dell’Addolorata”

Alle 23.00 quando ancora gli augustani sono intenti a visitare i “Sepolcri”, presso la Chiesa di San Francesco di Paola viene esposto il Simulacro della “Madonna Addolorata” (che l’indomani uscirà in Processione per le vie della città).

Dopo il lungo rito della “Vestizione dell’Addolorata” (che prevede il collocamento della mantellina nera sulla Statua della “Madonna”), inizia la “Veglia dell’Addolorata” fatta in dialetto siciliano, in cui si recitano sia i “Misteri Dolorosi” del “Santo Rosario”, sia antichi canti tradizionali. La Veglia terminerà a mezzanotte con le Litanie alla “Vergine Maria”.

Il “Giro della Tromba”

Dopo la “Veglia dell’Addolorata”, dalla Via Garibaldi in prossimità della Chiesa di San Giuseppe per le vie della città si snoda un corteo capitanato da un suonatore di tromba e un suonatore di tamburo, che simbolicamente avviseranno la cittadinanza augustana che “Gesù è stato catturato”. Questa processione chiamata “Giro della Tromba” (o semplicemente “A Trumma”) girerà per i quartieri augustani fino all’alba e si concluderà con un suono cadenzato della tromba, che sta ad indicare il gallo che cantò tre volte, tante quanto “Pietro” rinnegò “Gesù Cristo”.

 I riti del “Venerdì Santo” 

La Processione mattutina del “Cristo Morto” (“U Signuri re Poviri”)

Dopo il “Giro della Tromba”, iniziano i solenni riti pasquali del “Venerdì Santo”, considerati tra i più belli della Sicilia intera.

Alle 05.00 di mattina dalla Chiesa di San Giuseppe esce la Processione mattutina del “Cristo Morto”, il cui Simulacro (portato a spalla dai cosiddetti “Babbalucchi”) è accompagnato da una “Croce” avvolta da un lungo fazzolettone bianco. Questo corteo, accompagnato dalla “Confraternita di San Giuseppe” a cui è stato dato il compito di completare il giro delle “Processioni devozionali” la mattina del Venerdì Santo, girerà per tutte le chiese del centro storico augustano in cui sono stati allestiti i “Sepolcri” (che cominciano ad essere disfatti quando poi il Simulacro entra nella Chiesa) per poterli adorare tutti e nel frattempo commemorare le ultime ore di vita di “Cristo”. Questa toccante Processione terminerà a mattinata inoltrata con l’entrata del “Cristo morto” presso la Chiesa di San Giuseppe in cui avverrà una breve preghiera che commemora la “Passione di Cristo”.

Questa Processione in passato era nota come “U Signuri re Poviri” (“Il Signore dei Poveri”), poiché anticamente veniva portata in Processione solo la “Croce”, però la “Confraternita di San Giuseppe”, dopo essersi fatta scolpire nell’800 una statua raffigurante il “Cristo Morto” da portare in Processione al posto della “Croce” fece uscire la “Vara” con il “Cristo” deposto all’interno. Questo creò molto scompiglio alle autorità cittadine, le quali volevano che si svolgesse solo la Processione serale del “Cristo Morto” chiamata da allora “U Signuri re Ricchi” (“Il Signore dei Ricchi”) a cui partecipava serale la gente più potente e facoltosa della città, mentre a quella mattutina assisteva la gente più umile di Augusta (ora queste differenze di ceto sono cadute).

La Processione esce dalla Chiesa di San Giuseppe percorrendo la Via Garibaldi entrando presso la Chiesa dell’Annunziata, dopodiché si dirige presso la Piazza San Domenico entrando presso la Chiesa di San Domenico di Guzman (Patrono di Augusta); la processione proseguirà per le Vie XIV Ottobre, Cristoforo Colombo, Principe Umberto, nuovamente Via Garibaldi per dirigersi verso la Piazza del Carmine e entrare nella Chisa di Santa Maria del Carmine; si prosegue percorrendo le Vie Volturno, Xifonia, e Roma per arrivare presso la Piazza delle Grazie entrando poi presso la Chiesa di Santa Maria delle Grazie; si ripercorrono le Vie Roma e Xifonia entrando prima presso l’Istituto Madonna di Pompei delle Suore Francescane e poi presso la Chiesa di San Francesco di Paola; la processione imbbocca nuovamente Via Xifonia per poi dirigersi verso le Vie Alabo, Cordai, della Rotonda, Epicarmo, Colombo e Megara entrando presso la Chiesa di Santa Maria del Soccorso; dalla Via della Rotonda la processione imbocca Via Principe Umberto entrando rispettivamente presso le Chiese di Sant’Andrea, di Santa Maria Annunziata (Chiesa Madre) e delle Anime Sante; la Processione, ripercorrendo la Via Garibaldi rientrerà poi presso la Chiesa di San Giuseppe.

Dopo la Processione mattutina del “Cristo Morto”, il pomeriggio viene passato perlopiù a pregare e digiunare (quest’ultima pratica viene attuata fino a tarda sera).

La “Celebrazione della Passione di Cristo”  e “A Scisa a Cruci”

Alle 16.30 circa la Chiesa Madre si riempie di gente che ascolta la “Celebrazione della Passione di Cristo”, con cui viene commemorata la “Passione e Morte di Cristo” leggendo alcuni passi del Vangelo. I fedeli ascolteranno con grande attenzione le parole che narrano come “Gesù” venne torturato e ucciso per i sanare i peccati del mondo.

Alle 18.30 dopo una breve processione che parte dalla Chiesa Madre, presso il piazzale antistante la Chiesa della Madonna delle Grazie che si affaccia sul Golfo Xifonio, si tiene la cosiddetta “Scisa a Cruci” (“Discesa dalla Croce”). La Statua del “Cristo Morto” appartenente alla “Confraternita dell’Immacolata” (altra Confraternita ecclesiastica augustana la cui “sede” è ubicata presso la Chiesa della Madonna delle Grazie) viene deposta dalla “Croce” e posta nella “Vara” tra la commozione generale (non è una scena indicata a gente emotiva) e tra gli scroscianti applausi dei fedeli.

Appena la Statua del “Cristo Morto” viene posta all’interno del Simulacro, ha inizio la Processione serale in cui la “Vara” con il “Cristo Morto” verrà portata in giro per le vie della città.

La Processione serale del “Cristo Morto”, l’incontro tra il “Cristo Morto” e la “Madonna Addolorata” e “A Spartenza”

Dopo la “Scisa a Cruci” inizia la Processione serale del “Cristo Morto” (il cui Simulacro è portato a spalla dalla “Confraternita dell’Immacolata” i cui esponenti incappucciati sono sempre chiamati “Babbalucchi”) guidata dal suono delle “Troccule” che ne caratterizzano il percorso.

Essa girerà per le vie del centro storico augustano percorrendo la Via Roma e la Via Xifonia. Quando la “Vara” che contiene la Statua del “Cristo Morto” arriva tra le Vie Xiacche e Xifonia, compare improvvisamente la Statua della “Madonna Addolorata” portata a spalla dalla “Confraternita dell’Addolorata” (dopo che è stata fatta uscire dalla limitrofa Chiesa di San Francesco di Paola) che, dopo aver trovato il “Figlio” ormai morto dando scena al commovente “Incontro”, lo seguirà per tutto il centro storico. La lunga Processione proseguirà presso le Vie Xifonia, Alabo, Cordai, della Rotonda, Epicarmo, Colombo e Megara entrando presso la Chiesa di Santa Maria del Soccorso per una breve sosta in cui si tengono alcune preghiere; terminata la sosta la Processione del “Cristo Morto” percorre le Vie della Rotonda, Principe Umberto, Colombo, XIV Ottobre e la Via Roma in cui, verso le ore le 22.30 avviene il commovente rito della “Spartenza”, in cui i Simulacri del “Cristo Morto” e della “Madonna Addolorata” si “salutano”; il “Cristo morto” ritorna nella Chiesa della Madonna delle Grazie percorrendo la Via Roma e la “Madonna Addolorata” ritorna nella Chiesa di San Francesco di Paola percorrendo Via Xifonia. Termina così la Processione del Venerdì Santo di Augusta.

I Riti del “Sabato Santo”

La “Risuscita” e “A Calata ra Tila”

Dopo i toccanti riti del “Venerdì Santo”, arriva la giornata del “Sabato Santo” che scorre tranquilla nonostante sia ancora un giorno “luttuoso”. 

I riti principali del “Sabato Santo” iniziano alle ore 23.00 quando nelle chiese della città megarese (e soprattutto presso la Chiesa Madre di Santa Maria Assunta) avviene la Messa che commemora la “Resurrezione di Cristo”; il silenzio della notte viene squarciato da un solenne scampanio che rende irreale l’atmosfera cittadina mentre da dietro l’Altare Maggiore compare un Simulacro raffigurante il “Cristo Risorto.

In passato presso la Chiesa Madre di Santa Maria Assunta si teneva il rito della “A Calata ra Tila” si teneva dopo la Messa della Resurrezione. Dal campanile della Chiesa Madre si faceva pendere una tela viola, simbolo del “Sepolcro di Cristo”, che veniva fatta cadere tra il tripudio della folla che gridava “A tila calau e u Signuri risuscitau” (“La tela è caduta e il Signore è risuscitato”) che faceva a gara per riuscire a toccarla e a baciarla. Questo rito venne abolito nel 1928 dall’allora Arcivescovo di Siracusa poiché ogni anno a “Calata ra Tila” provocava litigi e risse tra chi voleva riuscire a toccare la tela e ciò stonava con il significato della Pasqua che prevede la più assoluta pace.

La Domenica di Pasqua

La Processione in Piazza Duomo del Cristo Risorto

 La Domenica di Pasqua ad Augusta, oltre alle consuete Messe solenni (di cui quelle che si tengono alle ore 9.30 e 11.00 del mattino in Chiesa Madre), rivede dopo più di un secolo la ripresa della tradizione di far uscire un simulacro raffigurante il “Cristo Risorto” dalla Chiesa Madre di Santa Maria Assunta (seppur per compiere un breve giro della Piazza Duomo) che venne abbandonata dalla seconda metà dell’800 e che per un lunghissimo periodo vide il solo svolgimento di solenni Messe in tutte le chiese augustane.

Dopo la Messa delle 11.00 un solenne scampanio avverte la cittadinanza dell’uscita del “Cristo Risorto” dalla Chiesa Madre di Santa Maria Assunta. Alle ore 12.00 il Simulacro esce dalla chiesa tra il forte scampanio e le allegre marce della locale banda musicale per compiere questo breve ma significativo giro della Piazza Duomo a cui assiste molta gente facendo così capire ai cittadini augustani che la “Resurrezione” dopo i commoventi riti del Venerdì Santo è finalmente avvenuta (non si sa se in futuro la Processione verrà estesa fino ad altre zone del centro storico oppure se si vorrà ricreare il rito di molte limitrofe città in cui il “Cristo Risorto” si incontra con la “Madonna Addolorata” dando vita a quelle che chiamano “Ncontri ri Pasqua” o “Paci”). Alle ore 19.00 si tiene la solenne Messa serale di Pasqua nelle chiese augustane.

La “Domenica di Pasqua” è anche nota per le prelibatezze gastronomiche tipiche; l’invito a pranzo tra parenti e amici prevede innanzitutto (come vuole la tradizione siciliana) la cosiddetta Pasta al forno (un timballo di maccheroni posto a strati tra mozzarella, pangrattato, melanzane e sugo di pomodoro o lasagne o cannelloni ripieni di carne posti a sempre a timballo tra sugo di pomodoro, uova sode, formaggio, salumi ecc…) a cui seguivano vari piatti a base di carne tra cui il cosiddetto “Falsomagro” e l’agnello al forno con patate (il tipico “Agnello Pasquale); il pranzo termina con i dolci tipici pasquali tra cui citiamo i “Cassateddi” farcite con ricotta dolce, e i tipici pani dolci con l’uovo sodo all’interno noti come “Pupi cu l’ova” a forma di colombe e di animali vari. Un particolare pane dolce dall’impasto simile ma senza uovo sodo è il “Cavaddu d’Apostuli”. Diffusa è la preparazione di dolci di pasta di mandorla come “A’gniedduzzu ri Pasqua”.

Dopo aver pranzato è usanza andare in giro per le bancarelle ubicate presso il centro storico, oppure fare una passeggiata fuori porta (possibilmente verso le parti di Catania).

La Pasquetta e la conclusione della Pasqua Augustana

L’indomani, per la cosiddetta “Pasquetta”, è tradizione fare scampagnate verso Brucoli e Agnone Bagni magari in qualche casa di campagna passando il tempo ad arrostire carne, pesce e verdure il mezzogiorno, oppure impastare e infornare pizze e focacce caserecce la sera; oppure passare il “Lunedì dell’Angelo” in altre località turistiche ubicate nella provincia aretusea (Siracusa, Noto, Marzamemi, Melilli ecc…) oppure in altre località ubicate nelle province di Catania e Ragusa.

La Festa della Divina Misericordia e la fine del periodo pasquale

Una settimana dopo la “Pasqua”, per la cosiddetta “Domenica in Albis”, si tiene la solennità ecclesiastica consacrata a “Gesù Misericordioso”. Questa festività è stata voluta nel 1931 dalla Santa Polacca “Santa Faustina Kovalska”, per volere di “Gesù Cristo” che, in un’apparizione, le disse che per la “Domenica in Albis” di ogni anno doveva celebrarsi una solennità eucaristica in onore della “Misericordia”. Quindi questa “festa” viene praticata in molte città italiane ed europee, anche se ad Augusta questa solennità è considerata l’atto conclusivo vero e proprio dei festeggiamenti pasquali megaresi.

Questa ricorrenza è celebrata con l’esposizione in Chiesa Madre della tela raffigurante “Gesù Misericordioso”, a cui seguiranno solenni Messe di cui va citata quella solenne delle ore 19.00.

La Pasqua di Brucoli

La Settimana Santa di Brucoli

I riti pasquali di Brucoli sono piuttosto simili a quelli augustani, poiché vi sono sia la Processione della “Domenica delle Palme”, la Veglia all’unico “Sepolcro”, visto che nella piccola frazione marinara vi è una sola Chiesa (consacrata a “San Nicola”) escludendo l’Eremo della Madonna dell’Adonai, la Processione del “Cristo Morto” e della “Madonna Addolorata”, la “Veglia del Sabato Santo” e le Messe della “Domenica di Pasqua”; mancano solo le “Processioni delle Confraternite” che si tengono nei giorni antecedenti al “Giovedì Santo” e la Processione mattutina del “Cristo Morto” nonché quella del “Signore Risorto”.

Il rito più toccante è senza dubbio la Processione che si tiene nella serata del “Venerdì Santo” in cui vengono portati per le vie della frazione di Brucoli sia il Simulacro del “Cristo Morto”, sia quello della “Madonna Addolorata” seguito da un buon numero di fedeli.

Dopo la funzione della “Scisa a Cruci” (che si tiene anche a Brucoli presso la Chiesa di San Nicola), il “Cristo Morto” viene deposto nella “Vara”, dopo vi è il commovente “Incontro” tra la “Vergine Addolorata”. I due Simulacri verranno portati in Processione fino a quando non rientreranno assieme (non vi è la cosiddetta “Spartenza”) nei pressi della Chiesa di San Nicola.

Per saperne di più visita la pagina facebook della Chiesa Madre di Augusta e la pagina facebook della Chiesa di San Nicola di Bari di Brucoli.

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