*Augusta, Punta Serpaolo

Augusta

*Punta Serpaolo

Dalla Via Colonnello Salerno, in località Monte Tauro, imbocchiamo la Via Serpaolo fino ad un bivio che a destra conduce all’area marina di Capo Stornello e quindi alle zone di Balata Liscia e di Acque Verdi, mentre a sinistra si va verso l’altura costiera nota come “Punta Serpaolo”, molto difficile da raggiungere vista la mancanza di sentieri specifici (difatti bisognerebbe “aggrapparsi” alle reti di recinzione dell’ultima casa alla fine della strada e poi camminare per un’area scoscesa a strapiombo sul mare), anche se la si può ammirare sia da Capo Stornello, sia dall’area nota come “Sbarcatore dei Turchi” (posta poco più a nord).

Comunque sia la Punta Serpaolo è in assoluto la più alta scogliera sia del litorale augustano sia della Provincia di Siracusa, che si getta a strapiombo nel Mare Ionio ad est del tavolato noto come “Monte Tauro”. Questo rilievo si presenta crivellato da varie grotte sia naturali sia artificiali che molto probabilmente fungevano da abitazioni rupestri o da necropoli durante il periodo neolitico – siculo.

Si dice comunque che durante il periodo cinquecentesco tra queste grotte visse un eremita, tale “Paolo Serra” noto come “Messer Paolo” o appunto “Ser Paolo”, da cui deriverebbe il nome di questa zona. Questo monaco eremita, la mattina del 17 Luglio 1551, si accorse che era in atto un’invasione saracena poiché vide una nave da cui scesero centinaia di pirati saraceni (molto probabilmente ormeggiata presso la limitrofa scogliera nota appunto come “Sbarcatore dei Turchi” e avvisò la popolazione locale suonando una grossa campana permettendo così che gli augustani si salvassero dall’invasione saracena. Il monaco morì in quello stesso istante ucciso dagli invasori saraceni. A memoria di ciò presso la Via Serpaolo (in un edificio posto presso l’incrocio con la Via Fedro) venne posta una targa che commemora questo avvenimento.

Va detto che se si ha la volontà di arrivare presso la sommità di Punta Serpaolo (facendo però molta attenzione visto che la scogliera è difficile da visitare per la sua posizione orografica e per questo la visita a chi ha problemi di salute o per chi soffre di vertigini è altamente sconsigliata), nota anche come “U Munticeddu”, possiamo ammirare un ottimo panorama della costa orientale del Monte Tauro da Capo Santa Croce a sud fino allo Sbarcatore dei Turchi a nord, arrivando ad ammirare anche l’Etna e parte della costa catanese.

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