Augusta, Ricetta di Malta

Augusta

Ricetta di Malta

In Via Epicarmo al numero civico 406 vi è una costruzione che ad occhio e croce potrebbe sembrare la facciata di una vecchia chiesa diroccata; si tratta del prospetto principale della cosiddetta “Ricetta dell’Ordine dei Cavalieri Gerosolimitani di Augusta” meglio nota però come “Ricetta di Malta” visto che questo edificio in passato serviva a questo ordine cavalleresco corrispondente agli attuali “Cavalieri di Malta” come sede augustana del loro ordine.

Il termine “Ricetta” sta ad indicare una specie di caserma in cui venivano ospitati i cavalieri di quest’ordine cavalleresco; la costruzione della Ricetta di Malta avvenne per conto del Cavaliere nel 1649 sotto l’autorizzazione del Viceré Giovanni d’Austria. Dopo il conflitto franco – spagnolo avvenuto presso Augusta, la Ricetta venne restaurata per volere del Viceré Francesco IV Benavides di Santo Stefano. Dopo il terremoto del 1693 la Ricetta venne restaurata e ampliata ospitando anche un piccolo stabilimento per la produzione di pane e prodotti da forno comprendente vari “forni”. Della Ricetta faceva parte anche un grosso frantoio alimentato da un grosso mulino a vento collocato presso il cosiddetto “Bastione dei Forni” (infatti quest’area è ancora nota come “I Furni” ) che quindi svolgeva funzioni militari essendo un “bastione difensivo” ma nel contempo veniva utilizzato per macinare i cereali ottenendone varie farine, materia prima di uno dei primi “stabilimenti di generi alimentari” della Sicilia intera. I prodotti sfornati che di solito erano pane, biscotti e gallette adatte per essere conservate per lunghi periodi visto che che i Cavalieri di Malta li utilizzavano come “scorte di cibo” durante i loro viaggi in mare anche se non di rado li davano agli augustani poveri (specialmente coloro che in seguito a quel sisma persero tutti i loro averi). Vi era presente anche una piccola Chiesa collocata proprio presso il prospetto di Via Epicarmo. Presso questa “caserma – stabilimento” i Cavalieri di Malta guidavano le attività militari, dando anche lavoro ai cittadini di Augusta fino alla prima metà dell’800 quando i Cavalieri di Malta abbandonarono la città augustana. Per un breve periodo la Ricetta continuò la propria funzione per mano di una guarnigione della marina britannica che utilizzò lo stabilimento per produrre e conservare generi alimentari durante le battaglie in mare contro Napoleone, dopo quel periodo la Ricetta venne chiusa e il suo stabilimento smantellato. Oggigiorno dopo terremoti, bombardamenti e anni di incuria, la Ricetta di Malta cade oggi in rovina nonostante da anni si parli di numerosi progetti di riqualificazione mai partiti del tutto.

La Ricetta di Malta si affaccia sia sulla Via Epicarmo col suo prospetto principale corrispondente all’ingresso della Cappella, sia sulla retrostante Via Cordai in cui era posto l’ingresso dello stabilimento alimentare con gli attigui magazzini.


Particolare del prospetto della Ricetta di Malta che si affaccia presso la Via Epicarmo.

La facciata esterna del prospetto di Via Epicarmo è caratterizzata da un portale di impronta barocca (murato) sormontato da un timpano semicircolare ai cui vertici vi sono due bassorilievi raffiguranti gli stemmi dei Cavalieri di Malta; all’interno vi sono i resti della chiesetta ormai diroccata. Il prospetto di Via Cordai presenta una parete delimitata da pilastri con aperture d’ingresso e finestre rettangolari che conducevano all’interno dello stabilimento in cui vi sono i resti dei forni e dei magazzini.

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