*Augusta, Sbarcatore dei Turchi

Dalla Via Colonnello Salerno (raggiungibile dalla S.P. 61 Monte Tauro – Sant’Elena) imbocchiamo la Via Spinelli per immetterci poi presso la Via Sbarcatore dei Turchi andando in direzione del B&B Ulisse. Proprio di fronte a questa struttura ricettiva è collocata la scogliera nota appunto come “Sbarcatore dei Turchi”. Si tratta di una cuspide rocciosa che forma una vera e propria “scala naturale” in roccia (un po’ impervia da percorrere) che conduce ad un isolotto roccioso.


La scogliera dello Sbarcatore dei Turchi.

Il nome è dovuto al fatto che presso questa area (a quei tempi lontana da Augusta) si diceva che era un approdo preferito dai pirati saraceni (chiamati popolanamente “I Turchi” poiché gran parte di essi veniva dall’attuale Turchia) che molte volte tentarono di invadere la fortificata Augusta; si ricordino le date del 17 Luglio 1551 quando l’eremita augustano Paolo Serra che viveva presso l’attuale Punta Serpaolo (posta a sud dello Sbarcatore dei Turchi) vide attraccare una nave saracena da cui scesero circa un centinaio di pirati saraceni; il frate si mise a suonare una campana per avvisare la popolazione locale affinché si potesse salvare dai saraceni che però uccisero l’eremita; e quella del 14 Maggio 1594 quando i saraceni, partendo sempre dallo Sbarcatore dei Turchi cercarono per l’ennesima volta di invadere Augusta ma quando poi arrivarono presso Augusta si dice che apparve “San Domenico” dal cielo su di un cavallo brandendo una spada dirigendosi minacciosamente verso i saraceni che, terrorizzati, scapparono (anche se molto probabilmente questo fu uno stratagemma utilizzato da alcuni monaci domenicani già presenti ad Augusta per cercare di cogliere di sorpresa i saraceni).


Particolare degli scogli dello Sbarcatore dei Turchi.

Tornando a parlare della scogliera, lo Sbarcatore dei Turchi come detto prima è formato da uno scoglio che funge da “scala rocciosa”  la cui base è formata da scogli piatti al cui centro è posta una particolare roccia di forma tronco – conica; di fronte vi è l’isolotto roccioso che forma lo “sbarcatore” vero e proprio, formato da una roccia naturale a sezione cilindrica e da varie concrezioni rocciose che si sono formate grazie all’azione erosiva delle acque marine. I fondali attorno all’isolotto sono di profondità medio – alta e sono piuttosto popolati di fauna ittica. Non è di meno la vista panoramica dell’area limitrofa da cui possiamo ammirare a sud il Capo Santa Croce col suo faro e le aree limitrofe tra cui la maestosa Punta Serpaolo, mentre a nord possiamo ammirare le scogliere di Monte Pergola e Vetrano, con più a nord la sagoma del vulcano Etna.

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