Avola Antica, Acquedotto Medievale di Contrada Gebbia

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Avola Antica
(Frazione di Avola)

Acquedotto Medievale di Contrada Gebbia

Presso la S.P. 4 per Avola Antica superiamo l’incrocio con Via Padre Giuseppe Tavolacci (che conduce alla Casa di Riposo “Oasi di San Francesco” e alla S.P. 15 Avola – Bochini – Noto) arrivando all’inizio del cosiddetto “primo tornante”, entrando presso la “Contrada Gebbia”.

Qui vi è una villa privata accanto alla quale vi sono le rovine di un Acquedotto sopraelevato di epoca medievale, che molto probabilmente serviva per convogliare le acque della limitrofe sorgenti delle Contrade Gebbia e Pisciarello alimentando il non più esistente “Mulino Sanghitello” ed altri impianti molitori posti lungo il Vallone Passamare, presso il sito inferiore di Avola Antica.

Siamo ai margini della limitrofa Contrada Ronchetto di Sopra o “Soprano” nota anche come “San Nicola” (vedi link “Avola Antica” per saperne di più), lambito a nord “Vallone Passamare” noto come “Cava Sanghitello” e a sud dalla Cava Pisciarello.

L’acquedotto alimentava appunto limitrofi mulini per la lavorazione dei cereali di cui il non più esistente “Mulino Sanghitello”.

Esso si presenta per certi versi simile a quello collocato un tempo presso l’area del Parco Archeologico della Neapolis a Siracusa posto nei pressi del Teatro Greco, che convogliava le acque provenienti dall’Acquedotto Galermi presso alcuni mulini (di cui l’unico a rimanere intatto è la cosiddetta “Casina dei Mugnai”).

Di questo acquedotto, facilmente visitabile, restano solo poche arcate (in pietra locale) che sorreggono la condotta idrica sopraelevata nota come “Saia”. Questa condotta idrica ha resistito in parte alle scosse telluriche del terremoto che l’11 Gennaio 1693 rase al suolo la vecchia Avola.

Ciò che resta di questo acquedotto andrebbe salvaguardato ed elevato a “monumento” alla memoria dell’antica città medievale di Avola.

Nei dintorni vi sono i resti di antichi caseggiati rurali di cui uno collocato presso il tratto settentrionale della “Traversa Sanghitello” o “Via dei Mulini” (il cui imbocco è posto alla nostra destra venendo da Avola presso la S.P. 4 all’incrocio con Via Padre Giuseppe Tavolacci) che comprende la residenza del “Massaro”, stalle, magazzini e una grossa “Ghiebbia”, ossia una cisterna idrica quadrangolare che molto probabilmente da il nome alla contrada.

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