*Riserva Naturale Orientata “Cava Grande del Cassibile”, Tratto “Scala Cruci” – Laghetti di Cava Grande – Scala di “Mastra Ronna” – “Cunziria” e Grotta dei Briganti – Eremo della Madonna di Cava Grande

Homepage – AvolaCava Grande del CassibileTratto “Scala Cruci” – “Laghetti” – “Cunziria”

Riserva Naturale Orientata
“Cava Grande del Cassibile”
(Territori di Avola, Noto e Siracusa)

*Tratto “Scala Cruci” – Laghetti di Cava Grande – Scala di “Mastra Ronna”“Cunziria” e Grotta dei Briganti – Eremo della Madonna di Cava Grande

Il tratto più breve, ma anche quello principale della Riserva della Cava Grande del Cassibile, è quello raggiungibile dai sentieri “Scala Cruci” e Scala di “Mastra Ronna”.

Esso è quello i cui sopracitati sentieri conducono direttamente ai cosiddetti “Laghetti di Cava Grande” che sono la principale “attrazione” di questa cavità iblea, oltre alla “Grotta dei Briganti” e ai ruderi dell’antico “Eremo della Madonna della Cava Grande”.

La “Scala Cruci” che inizia dal “Belvedere di Cava Grande” posto in territorio avolese presso Contrada Monzello di Pietre (sponda meridionale della cavità iblea) è noto anche come “ingresso sud” ed è quello che conduce ai sopracitati laghetti; esso è considerato come il sentiero principale che funge da accesso alla sottostante riserva naturale, dato che è quello che è stato ampiamente antropizzato sin dal principio.

Il sentiero noto come Scala di “Mastra Ronna” parte dall’altopiano di Contrada Cunziria a nord della Cava Grande del Cassibile (posto tra territori comunali di Noto e Siracusa), è stato anch’esso antropizzato divenendo ufficialmente l’ingresso “nord” alla riserva conducendo sempre presso i laghetti posti nel fondo di questa cavità iblea.

I due sentieri, nonostante essi siano stati antropizzati, sono piuttosto faticosi da percorrere  (specialmente nel risalire), e bisogna prendere le dovute precauzioni in alcuni tratti dei medesimi.


La Cava Grande del Cassibile posta nel tratto di “Scala Cruci”, vista dal Belvedere di Cava Grande.

Tratto “Scala Cruci” – Laghetti di Cava Grande

Il tratto della Cava Grande del Cassibile, raggiungibile dalla “Scala Cruci” è considerato come quello “principale” proprio per la presenza dei “Laghetti”.

Per raggiungerlo bisogna percorrere la S.P. 4 Avola – Avola Antica – Manghisi seguendo la segnaletica “Cava Grande”, dopo aver oltrepassato il centro abitato di Avola Antica superiamo la vasta “Contrada Montagna” arrivando presso l’imbocco di una strada asfaltata posta alla nostra destra (venendo da Avola) in cui bisogna seguire la segnaletica con la dicitura “Cava Grande del Cassibile”.

Arriviamo quindi presso il “Belvedere di Cava Grande” presso il quale è posta anche un bar – ristorante, in cui a fianco alla postazione della guardia forestale demaniale è posto l’imbocco della “Scala Cruci”, ossia il sentiero che scende fino ai “Laghetti di Cava Grande” (il cui ingresso è gratuito).

Dal “Belvedere” possiamo ammirare dall’alto gran parte della sottostante Cava Grande con i suoi laghetti, ma anche la parete rocciosa posta a settentrione presso la quale è ubicato il sito rupestre della “Grotta dei Briganti”.


Il Belvedere di Cava Grande.


Le pareti della Cava Grande poste sotto il Belvedere.

Oltrepassato il cancello d’ingresso ci immettiamo sulla “Scala Cruci”, il cui tratto iniziale è formato da una scalinata che poi lascia spazio ad una strada in terra battuta (transennata da una staccionata di legno) che man mano si fa sempre più ripida e tortuosa, ma nonostante ciò esso è uno dei sentieri più “comodi” e meno pericolosi per esplorare la riserva.

Man mano che si arriva verso il fondo della cava la vegetazione si fa più fitta, fino a quando non raggiungiamo il “Sentiero di Mezzacosta”, che solca gran parte del fondovalle della Cava Grande del Cassibile.


L’inizio della “Scala Cruci”, che conduce ai Laghetti di Cava Grande.


Il ripido, ma antropizzato sentiero della “Scala Cruci”.


La “Scala Cruci” che scende tortuosamente verso i laghetti della Cava Grande.

La parete a strapiombo posta nei pressi della “Scala Cruci”.

Seguendo il “Sentiero di Mezzacosta” verso est, notiamo le particolari pareti “a scalini” della cavità scavate dall’azione erosiva delle acque, andando a raggiungere i Laghetti di Cava Grande.

Essi sono considerati come il “cuore” di questa riserva naturale essendone la principale “attrazione”.

Alcuni di essi sono divisi tra loro da ampi dislivelli che vanno a formare le stupende cascate note come “Marmitte dei Giganti”, ed è stata proprio la pressione di queste cascate ha formato questi piuttosto profondi noti come “Uruvi”.

Il principale di essi è noto come “Uruvu Campana” che, con i suoi 14 metri di profondità è il laghetto più profondo dell’intera riserva della Cava Grande.

Adiacente ad esso è il cosiddetto “Uruvu Tri Zicchi” che forma tre laghetti mediamente profondi.

Altri “Uruvi” più piccoli sono posti presso buona parte del corso del Fiume Cassibile incassato nelle pareti della Cava Grande.

Va detto che per farsi il bagno lungo questo tratto del Fiume Cassibile o presso gli “Uruvi” vanno prese le dovute precauzioni in quanto lungo le pareti rocciose rese scivolose dall’umidità si può correre il rischio di cadere e di farsi seriamente male (ed è consigliabile evitare tuffi o accessi spericolati lungo il tratto fluviale o presso i laghetti più o meno profondi).

Il fondo della Cava Grande del Cassibile posto presso la fine della “Scala Cruci”.


Il fondo della Cava Grande del Cassibile con i suoi laghetti.


I Laghetti di Cava Grande (visti dal Belvedere).

I tre laghetti principali della Cava Grande del Cassibile.


Le “Marmitte dei Giganti”, formate dall’irregolare dislivello del corso del Fiume Cassibile.


Uno dei Laghetti di Cava Grande, il cosiddetto “Uruvu Campana”.

Qui si può decidere di rimanere presso i laghetti, o di esplorare i dintorni per poter visitare i ruderi dell’Eremo della Madonna della Cava Grande.

Esso era un convento francescano di origine medievale che venne distrutto dal terremoto del 1693 e le cui rovine sono state inglobate presso la cosiddetta “Masseria Bombaci” sorta sul sito in cui era ubicato questo edificio conventuale.

Da qui possiamo percorrere anche la Scala di “Mastra Ronna” posta a nord dei laghetti per raggiungere l’altopiano di Contrada Cunziria e compiere l’esplorazione della “Grotta dei Briganti” (quest’ultima soluzione riservata agli esperti in arrampicate, alpinismo e speleologia).

Per ritornare al soprastante “Belvedere” bisogna percorrere sempre la “Scala Cruci” stavolta in salita.

Tratto Scala di “Mastra Ronna” –  “Cunziria” – Grotta dei Briganti – Laghetti di Cava Grande – Eremo della Madonna di Cava Grande

Il tratto caratterizzato dalla Scala di “Mastra Ronna” inizia nei pressi di quello della “Scala U Saravagghiu”,  raggiungibile dalla S.P. 73 Cassibile – Cugni Stallaini – Canicattini Bagni in territorio di Siracusa, il cui imbocco è posto ad ovest dello  svincolo autostradale di Cassibile della A 18 Siracusa – Gela (prima traversa alla nostra sinistra dopo il sottopasso autostradale).

Percorrendo questa strada verso ovest, arriviamo presso la “Vicinale Strozzi”, strada ubicata in Contrada Cunsiria nei pressi di una masseria racchiusa da un cancello di ferro, presso la quale sono poste le indicazioni per la Cava Grande del Cassibile. Da qui, bisogna seguire la mulattiera che conduce al bivio tra la “Scala u Saravagghiu” e la Scala di “Mastra Ronna”.


Il tratto della Cava Grande del Cassibile posto nei pressi della Scala di “Mastra Ronna”.


La parete della Cava Grande in cui è posto il sentiero della Scala di “Mastra Ronna”, che conduce anche alla Grotta dei Briganti.

Le pareti irte poste nei pressi della Scala di “Mastra Ronna”.

Quest’area è posta presso l’altopiano dei Cugni ed è contraddistinta dalla presenza di caseggiati rurali, da cui bisogna seguire la stradina alla nostra sinistra posta presso il sopracitato bivio, che che conduce alla parete settentrionale della Cava Grande, che si erge di fronte al “Belvedere” di Contrada Monzello di Pietre.

Da qui raggiungiamo il principale sentiero che da settentrione conduce ai Laghetti di Cava Grande, noto come Scala di “Mastra Ronna”.

Per percorrere questo sentiero (sia in discesa che in salita) che è stato antropizzato, va fatta ugualmente molta attenzione poiché è molto tortuoso e in alcuni tratti si cammina a poca distanza dallo strapiombo sulla cava e il rischio di cadere nel vuoto è piuttosto alto

Il sentiero formerà poi una biforcazione: a destra verso ovest si va verso la “Grotta dei Briganti”, mentre a sinistra verso est raggiungiamo il fondo della Cava Grande in cui sono ubicati i sopracitati laghetti.

Se si ha intenzione di visitare la “Grotta dei Briganti”, bisogna imboccare un sentiero pericolosissimo poiché è stretto ed è posto a strapiombo sulla limitrofa cava, per cui bisogna essere esperti in arrampicate o in speleologia per poterlo percorrere in modo da raggiungere il sito rupestre.

Infatti per la Grotta dei Briganti vale lo stesso discorso fatto per i “Dieri di Cava Grande”, se si ha intenzione di visitarla in sicurezza, bisogna contattare associazioni naturalistiche o speleologiche siciliane che effettuano escursioni presso queste aree.

Dopo aver percorso un sentiero a strapiombo, si arriva presso la scalinata scavata nella roccia che conduce presso “Grotta dei Briganti”, nota anche come “Grotta della Cunziria”. 


L’area della Cava Grande del Cassibile in cui è posta la “Grotta dei Briganti”.


Le pareti dei “Cugni” presso cui è posta la Grotta dei Briganti.


La Grotta dei Briganti, posta a picco sulle pareti della Cava Grande del Cassibile.


Foto ravvicinata della Grotta dei Briganti.

Questa non è una vera e propria grotta, ma è un’anfratto semicircolare in cui sono poste un’insieme di grotte artificiali di epoca protostorica (periodo sicano – siculo) che inizialmente formavano una necropoli rupestre riconducibili ad un villaggio che doveva essere posto presso il soprastante altopiano.

Le tombe vennero riadattate nel periodo dell’alto medioevo per ospitare dapprima un abitato rupestre in epoca bizantina (successiva alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente),  mentre nel successivo periodo arabo (posteriore all’anno 827 coincidente con la conquista islamica della Sicilia) l’area divenne sede di una conceria rupestre per la concia delle pelli.

Da queste concerie deriva il toponimo “Cunziria” esteso anche alla contrada circostante.

Negli ultimi decenni del 1800 queste concerie abbandonate da diversi secoli, che dotate di abitati rupestri che ubicati presso le limitrofe pareti calcaree, secondo la tradizione locale divennero rifugio di bande di fuggitivi e briganti; da ciò deriva il toponimo “Grotta dei Briganti”.

Tra i briganti che operavano nel siracusano, vanno citati quelli capitanati dal canicattinese Giovanni Buoncoraggio (noto come “U Briganti Boncuraggiu” ).

Presso questo particolare sito rupestre posto nella parete nord della Cava Grande del Cassibile, possiamo ammirare la scala scavata nella roccia che conduce all’anfratto semicircolare presso il quale sono collocate le caverne interne, che fungevano sia da sito funerario in epoca protostorica (periodo sicano – siculo), da abitato rupestre in epoca bizantina, e da concerie nel periodo arabo (tralasciando il fatto di essere vero o presunto rifugio di briganti).

Qui è posta anche una sorgente d’acqua, che un tempo alimentava le limitrofe concerie.


L’interno della Grotta dei Briganti, scavata nella parete settentrionale della Cava Grande del Cassibile.

Tornando a parlare del sopracitato sentiero noto come Scala di “Mastra Ronna”, esso come sappiamo ci permette di scendere presso i laghetti della Cava Grande del Cassibile.

Dall’altopiano percorriamo il sentiero verso sudest superando l’angusto accesso per la Grotta dei Briganti, scendendo man mano verso sudest raggiungendo il fondo della valle in cui sono posti i Laghetti della Cava Grande.

A poca distanza da essi vi sono le rovine del cosiddetto Eremo della Madonna di Cava Grande in cui, come detto prima vi era una comunità francescana, posto proprio nei pressi del tratto finale della Scala di “Mastra Ronna”.

I pochi resti del preesistente edificio conventuale sono stati occultati dalla “Masseria Bombaci”, costruzione rurale sorta sul preesistente sito in cui era collocato questo misterioso complesso monastico.


Il fondo della Cava Grande del Cassibile posto nei pressi della Scala di “Mastra Ronna”.


Il Fiume Cassibile che scorre sotto la Grotta dei Briganti.


Il tratto finale della Scala di “Mastra Ronna” con le rovine dell’Eremo della Madonna di Cava Grande (poste in alto a destra nella foto).

Per fare ritorno sul soprastante altopiano ovviamente va ripercorsa la Scala di “Mastra Ronna”, tenendo della faticosa risalita da compiere.

Mappa del tratto “Scala Cruci” – Laghetti di Cava Grande – Scala di “Mastra Ronna” – “Cunziria” e Grotta dei Briganti – Eremo della Madonna di Cava Grande


(clicca per ingrandirla)

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