*Riserva Naturale Orientata “Cava Grande del Cassibile”, Corso iniziale del Fiume Cassibile e Tratto “Manghisi” – “Petracca”

Homepage – AvolaCava Grande del CassibileTratto “Manghisi” – “Petracca”

Riserva Naturale Orientata
“Cava Grande del Cassibile”
(Territori di Avola, Noto e Siracusa)

*Corso iniziale del Fiume Cassibile e Tratto “Manghisi” – “Petracca”

Corso iniziale del Fiume Cassibile

Il Fiume Cassibile, anticamente noto col nome greco di “Kakyparis” o “Cacipari”, si origina presso la Contrada Santa Lucia di Mendola in territorio di Noto traendo origine dalla cosiddetta “Fontana Velardo”.

Il corso d’acqua si immette così all’interno di una breve cavità che va a confluire presso la Cava Baulì (sempre in territorio di Noto) nota per il suo omonimo bosco, solcata da un torrente che va ad alimentare le acque del tratto nord del Fiume Cassibile.

Poco più a sud il fiume scorre all’interno della “Cava Cinque Porte”, cavità iblea posta tra le Contrade Pianette, Arco e Passoladro che confluisce presso la Cava Putrisino, da cui inizia il tratto noto come “Manghisi” che pochi chilometri a sud riceve le acque dei Torrenti San Marco (nei pressi del quale vi è ubicato un Monastero bizantino di tipo rupestre) e Bongiorno.

Per saperne di più sulle sopracitate località corrispondenti all’estremo tratto settentrionale del Fiume Cassibile che non fa parte della riserva, ma che presenta anch’esso curiosità naturali e aree di interesse archeologico (come i ruderi di Santa Lucia di Mendola, i Dieri di Baulì, la Chiesa Rupestre di Contrada Pianette e la Necropoli di Passoladro), visitate la sezione “Noto”.

A sud della Cava Cinque Porte, è ubicato il vertice settentrionale della “Riserva Naturale Orientata della Cava Grande del Cassibile” noto come “Tratto Manghisi – Petracca”, il cui il corso d’acqua diviene noto come “Fiume di Manghisi” (localmente “U Ciumi ri Manghisi” ).

Tratto “Manghisi” – “Petracca”

Il tratto “Manghisi – Petracca” è il più settentrionale della Riserva della Cava Grande del Cassibile, posto all’interno del territorio comunale di Noto (al confine con quello di Avola).

Esso lo si può ammirare dal “Ponte Manghisi” della SS 287 Noto – Palazzolo (raggiungibile da Avola tramite la S.P. 4 Avola – Avola Antica – Manghisi) ed è raggiungibile dopo aver oltrepassato un doppio tornante.

Il fiume lo si può esplorare da tre punti:

  • da una traversa asfaltata posta alla nostra sinistra (venendo da Avola e Noto) posta presso i tornanti a meridione del Ponte Manghisi, che conduce alla confluenza tra il Fiume Cassibile e il Torrente Bongiorno, un corso d’acqua che si origina ad occidente presso la frazione netina di Testa dell’Acqua (vedi sezione “Noto” per saperne di più);
  • accedendo all’area attrezzata “Il Martin Pescatore” (sito web www.fiumemanghisi.it), la cui traversa d’accesso è posta a sud del sopracitato ponte alla nostra destra venendo da Avola e Noto dopo la serie di tornanti (se si ha intenzione di visitare facilmente l’area di Manghisi senza compiere escursioni difficoltose, questa è l’opzione più consigliata);
  • dalla traversa posta alla nostra sinistra poco più a nord del Ponte di Manghisi, da cui raggiungiamo le rovine del Mulino Liistro;
  • da un sentiero collocato sull’altopiano di Contrada Putrisino, che conduce alla confluenza con la Cava Cinque Porte (all’interno della quale scorre il tratto nord del Fiume Cassibile) e la Cava Putrisino in cui scorre l’omonimo torrente che si origina in territorio netino presso la Contrada “San Marco”, in cui è posto il Mulino Cirinnà.

Se provenite da nord (SS 124 da Palazzolo Acreide e S.P. 14 “Mare Monti” da Canicattini Bagni e quindi dalla A 18 Siracusa Gela) seguite le sopracitate indicazioni in maniera inversa.  

Da questi punti d’accesso possiamo ammirare l’area nota come “Manghisi”, dove il Fiume Cassibile alterna fondali mediamente profondi a guadi piuttosto semplici.

Infatti per poter guadare il fiume preferibile utilizzare stivali di gomma o scafandri in plastica (se si vuole fare ciò è possibile rivolgersi all’area attrezzata “Martin Pescatore”).

Il tratto settentrionale del Fiume Cassibile compreso all’interno della Contrada Manghisi, inizia dalla confluenza tra le Cave Cinque Porte e Putrisino, in cui troviamo ill “Mulino Cirinnà” (per visitarlo bisogna oltrepassare il fiume) che versa in ottimo stato di conservazione ed è visitabile.

Poco più a sud, seguendo il corso del fiume verso il Ponte di Manghisi, troviamo un’altro mulino abbandonato noto come “Mulino Liistro” (visitabile), raggiungibile dalla sopracitata traversa posta a nord del viadotto che oltrepassa il corso d’acqua.

Di questo mulino ormai ridotto allo stato di rudere, possiamo ammirarne la “Saia”, ossia la condotta che prelevava l’acqua dal fiume per immetterla nel poco distante “Uttigghiuni”, che non è altro che il punto di raccolta dell’acqua che scendeva verso le pale metalliche che azionavano la macina interna del mulino con cui venivano macinati i cereali, facendo poi in modo che le acque andavano ad immettersi nuovamente nel fiume tramite un’altra “Saia”.

Ad est del Ponte di Manghisi, imboccando la traversa che conduce all’area attrezzata “Il Martin Pescatore”, entriamo presso l’area della Cava Grande del Cassibile nota come “Contrada Petracca”.

Lungo un’ansa del fiume possiamo ammirare il “Mulino Papa, impianto molitorio costruito nel 1868 che è stato restaurato dal legittimo proprietario, comprendente sempre le “Saie” e “U Uttigghiuni” che permettevano lo svolgimento delle funzioni molitorie all’interno dell’edificio compiute da una macina interna.

Oltrepassato il “Mulino Papa”, entriamo presso un boschetto di pioppi raggiungendo il sentiero noto come la “Regia Trazzera Torrero – Ferraro”, strada che un tempo collegava tra loro le città di Palazzolo Acreide, Canicattini Bagni, Noto e Avola.

Qui vi sono dei filari di pioppi e di frassini posti lungo il corso del fiume, che conviene attraversare per raggiungere la località nota come “Pompa”.

Qui vi sono i resti di un altro mulino distrutto nel 1951 durante un’alluvione ma soprattutto vi è un’opera d’ingegneria idraulica unica nel suo genere in Provincia di Siracusa, si tratta della cosiddetta “Pompa” che dà il nome alla zona.

Essa venne costruita nell’ultimo periodo del 1800 per inviare l’acqua del Fiume Cassibile in buona parte delle città della Valle dell’Anapo (un’altro fiume di vitale importanza per la provincia aretusea) tramite una “Senia” ossia un’ingegnosa opera di sollevamento delle acque, convogliate in un un’acquedotto ad archi per superare il dislivello montano (circondato da una lussureggiante foresta di pioppi, salici e frassini).

In questo punto vi si trova il primo “laghetto” (piuttosto profondo) e le pareti rocciose ai lati del fiume cominciano ad essere già alte ed impervie.

In questa zona è posto anche un oratorio rupestre di epoca bizantina noto come “Grotta della Madonna” o “Grotta dei Santi di Petracca”, un’antica chiesa scavata nella roccia avente tracce di affresche di cui quello principale raffigurante la “Madonna col Bambino” che da il nome a questa cavità.

Per concludere l’esplorazione di questo tratto della Cava Grande del Cassibile bisogna seguire il tracciato della “Regia Trazzera Torrero – Ferraro” verso ovest per risalire nei presso della S.P. 4 Avola – Manghisi, dopodiché raggiungere il punto iniziale dell’escursione disponendosi ai margini sinistri della SS 287 Noto – Palazzolo per non essere investiti dalle auto in transito.

Il tratto occidentale della Contrada Manghisi è posto presso la confluenza con la Cava Bongiorno, presso la quale è posto un altopiano in cui sono poste diverse villette residenziali (raggiungibile da due traverse poste a sudovest del Ponte Manghisi), a cui si aggiunge l’ottocentesca “Masseria Donna Giulia” appartenente un tempo ai marchesi Di Lorenzo di Castelluccio.

Il tratto della Cava Bongiorno in cui scorre il torrente noto come “Birritta”, presenta vari siti rupestri oltre ad antichi insediamenti fondiari in parte utilizzati ancora oggi dai contadini locali.

Mappa del tratto “Manghisi” – “Petracca”


(clicca per ingrandirla)

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