*Riserva Naturale Orientata “Cava Grande del Cassibile”, Tratto Cava di Tangi – Cugni di Fassio – Case Capreri – “Scala Porci” – “Scala Mennula”

Homepage – AvolaCava Grande del CassibileTratto “Cava Tangi” – “Case Capreri” – “Scala Porci”

Riserva Naturale Orientata
“Cava Grande del Cassibile”
(Territori di Avola, Noto e Siracusa)

*Tratto Cava di Tangi – Cugni di Fassio – Case Capreri – “Scala Porci”“Scala Mennula”


La Cava Grande fotografata dalla zona di Tangi.

Ad oriente dei “Laghetti”, è posto più vasto ed impervio della riserva della Cava Grande del Cassibile che comprende:

  • la “Cava di Tangi”, una piccola ma interessante cava iblea posta a sud della Cava Grande che da il nome alla limitrofa contrada iblea posta in territorio avolese;
  • i “Cugni di Fassio” ossia rilievi iblei posti a nord del territorio ibleo avolese posti ai margini della Cava Tangi;
  • la Contrada Case Capreri in cui sono ubicate varie rovine archeologiche;
  • la “Scala Porci” che è la più antica via di accesso alla Cava che collegava l’antica Avola alle principali città dell’altopiano ibleo della provincia siracusana tramite la “Scala Mennula”, mulattiera non più praticabile che risaliva l’antistante tratto settentrionale della cavità posto tra le Contrade Cugni, Cunziria e Stallaini.

Un tempo questa zona della Cava Grande del Cassibile, solcata dall’asse “Scala Cruci”“Scala Mennula” “Mastra Ronna”, era percorsa da mercanti e commercianti al pari del tratto solcato dalla “Regia Trazzera della Montagna” (posto ad occidente nei pressi della Contrada Petracca), ma anche da pastori che da qui raggiungevano le sponde del fiume per far pascolare i loro animali.

Questo tratto si può esplorare sia provenendo dal Belvedere di Cava Grande (raggiungibile dalla S.P. 4 Avola – Avola Antica – Manghisi seguendo le indicazioni per la riserva), percorrendo la “Strada Comunale Capreri – Uzzo il cui imbocco è posto ad oriente dell’ingresso di “Scala Cruci” , che percorrendo la S.P. 83 Sanghitello – Petrara da Avola imboccando la Via Tangi (oltrepassando la “Villa Mimma) che si collega alla sopracitata strada “Capreri – Uzzo” inerpicandosi sui rilievi noti come “Cugni di Fassio” che si frappongono tra la Cava Grande del Cassibile e appunto la Cava di Tangi.

Cava di Tangi – Cugni di Fassio – Case Capreri


Il tratto del Fiume Cassibile posto sotto il tratto che da Tangi arriva ai Cugni di Fassio.

La Cava di Tangi è una piccola cava iblea posta a sud della Cava Grande del Cassibile delimitata a sud dal Monte d’Oro e a nord dalla Serra Palazzo e dai Cugni di Fassio, i rilievi iblei posti nell’estremo vertice settentrionale del territorio comunale avolese.

Essa si raggiunge dalla S.P. 83 Petrara – Sanghitello imboccando una stradina asfaltata molto tortuosa nota appunto come “Via Tangi” che, oltrepassando l’edificio in stile liberty noto come “Villa Mimma”, comincia a seguire  l’andamento morfologico della parete destra di questa piccola ma interessante cava inerpicandosi verso nordovest.

Il fondo di questa cava (raggiungibile dalla Via Tangi seguendo una traversa sterrata posta dopo la Villa Mimma) è solcato dal Torrente di Tangi, corso d’acqua meteorico prevalentemente secco  e relativamente colmo di acque meteoriche nei periodi piovosi, che sfocia nel Mare Ionio presso la località marina avolese di Chiusa di Carlo.

La cava non è di facile esplorazione, ma sembrerebbe avere una certa valenza archeologica per la presenza di una necropoli rupestre di epoca sicula comprendente circa 200 grotte sepolcrali di tipo artificiale ubicata presso la parete sud della Serra Palazzo, all’interno della quale sono stati rinvenuti vari reperti tra cui un vaso di epoca siceliota. 

Presso il limitrofo altopiano vi sarebbero i resti dell’insediamento facente capo al sottostante sito funerario, oltre a ruderi risalenti a varie epoche.


Lo sbocco della Cava Tangi e i rilievi iblei noti come “Cugni di Fassio”.

Seguendo la strada che si inerpica sul limitrofo rilievo montuoso, dobbiamo fare attenzione a percorrerla in quanto stretta e sprovvista di guard rail o protezioni varie e quindi la percorrenza in automobile è altamente sconsigliata, e per questo è preferibilmente percorribile con mountain bike, motocross, pit bike o ciclomotori abbastanza robusti.

Comunque sia essa conduce sulla sommità dei “Cugni di Fassio”, nel cui versante nord posto a strapiombo sulla Cava Grande del Cassibile è posto l’invaso in cui confluiscono le acque che dalla “Prisa” qui vi vengono convogliate tramite una condotta sotterranea che solca buona parte della cavità iblea.

Da da questo bacino che è raggiungibile da un sentiero piuttosto scosceso (e quindi pericoloso), l’acqua scende lungo due condotte forzate che, grazie al dislivello montano presso cui è ubicata, permette la discesa della massa liquida che acquisisce così una notevole pressione che fa muovere le turbine degli alternatori posti nella sottostante Centrale Idroelettrica del Fiume Cassibile.

L’esplorazione diretta del bacino e delle condotte forzate è severamente vietata poiché potrebbe essere piuttosto rischiosa.

Il fondo di questo tratto della Cava Grande lo si può raggiungere agevolmente percorrendo il tratto finale del “Sentiero di Mezzacosta” posto alle spalle della centrale elettrica del Cassibile, che raggiungiamo dal tratto nord della S.P. 83 seguendo le indicazioni con la dicitura “ENEL” e la relativa strada che conduce presso il tratto noto come “Cava dell’Enel”.

Qui possiamo ammirare anche i resti di vari siti rupestri, con molta probabilità tombe di epoca protostorica o bizantina.


Il tratto della Cava Grande posto sotto la zona di Tangi.


Il “Sentiero di Mezzacosta” che arriva alle spalle della centrale elettrica del Fiume Cassibile.


I resti delle Necropoli posti nelle pareti della cava.

Ritornando a parlare della strada che costeggia la Cava di Tangi e che si collega più ad ovest dal Belvedere di Cava Grande, seguendo la strada asfaltata si raggiunge l’altopiano dei Cugni di Fassio, in cui alla nostra sinistra sono posti casali rurali e masserie ma anche rovine molto probabilmente di epoca medievale (torri di avvistamento?).

Da qui arriviamo così presso l’interessante Contrada Case Capreri in cui, oltre ad ammirare altre piccole cave iblee, si può ammirare una necropoli composta da tombe a fossa di epoca greca, i resti di una latomia del medesimo periodo (cava di pietra in cui si estraevano blocchi di pietra utilizzati per la costruzione di edifici) e molto probabilmente di un insediamento di epoca sicana – sicula.

Si tratterebbe probabilmente di un antico insediamento posto presso l’area meridionale della Cava Grande del Cassibile, contrapposto a quello ben più noto ubicato presso il Cugno Mola da cui si sviluppò la cosiddetta “Civiltà del Cassibile”.

Quest’ultima zona è raggiungibile anche dalla S.P. 4 Avola – Manghisi sempre dal “Belvedere” sulla vasta cava iblea in cui scorre il Fiume Cassibile, seguendo la strada “Capreri – Uzzo” verso est, presso la quale è posto l’imbocco della “Scala Porci”.


L’altopiano dei Cugni di Fassio con la Cava Grande sullo sfondo.

“Scala Porci”“Scala Mennula”

L’antico sentiero della “Scala Porci” , chiamato così per la presenza di maiali che un tempo venivano lasciati a pascolare nei campi circostanti, è uno dei più importanti per accedere alla Riserva della Cava Grande del Cassibile, anche se il suo percorso non è antropizzato e alcuni punti sono posti in aree a strapiombo non delimitate.

La sua eventuale percorrenza è assolutamente vietata a chi non è in adatte condizioni di salute (ma anche ai non esperti in arrampicate, alpinismo o speleologia.


Le pareti della Cava Grande nei pressi della Scala Mennula.

Alla “Scala Porci” si accede dalla “Strada Comunale Capreri – Uzzo” che parte dal Belvedere di Cava Grande (raggiungibile dalla S.P. 4 Avola – Avola Antica – Manghisi) costeggiando ad oriente una villa posta a strapiombo sulla Cava Grande.

Quest’area la si può raggiungere anche percorrendo la strada che si inerpica tra la Cava di Tangi e i Cugni di Fassio.

L’imbocco del sentiero “Scala Porci” è posto a nord delle “Case Capreri” ed è contraddistinto da una mulattiera delimitata da muri a secco. 

La strada arriva presso il ciglio della cava compiendo un’ampia discesa verso ovest congiungendosi  all’area in cui è posto l’imbocco della con Scala di “Mastra Ronna” raggiungendo così il tratto orientale del “Sentiero di Mezzacosta”.

A nord vi è l’imbocco di un antico sentiero ormai impraticabile, la “Scala Mennula” che conduceva alla “Contrada Salmicella” sulla parete nord della cava in territorio siracusano, e alle aree delle Contrade Cugni, Cunziria e Stallaini, aree appartenenti ad un feudo facente capo alla Chiesa dei Cavalieri Teutonici della Magione di Palermo (le cui rovine sono molto probabilmente inglobate presso l’Agriturismo Stallaini).

Da quest’area posta ai piedi della “Scala Cruci”, qui si può andare ad ovest in cui sono ubicati i “Laghetti di Cava Grande”, oppure verso est, seguendo sempre il “Sentiero di Mezzacosta” verso est, addentrandoci presso il tratto più impervio del Fiume Cassibile che un tempo era sovrastato dalla sopracitata “Scala Mennula”.

Lungo il percorso troviamo la “Funtana a Rabbicu”, un’interessante sorgente sotterranea che alimenta il Fiume Cassibile.

Se si decidesse di andare ad est, possiamo ammirare altri piccoli laghetti posti a meridione del non più praticabile sentiero della “Scala Mennula” posti sotto un lungo costone ubicato a sud chiamato “Valata i Muli”, che forma delle “scalinate naturali” modellate dalle acque del Fiume Cassibile, in cui corso è contraddistinto sempre da laghetti aventi sempre una considerevole profondità, divisi sempre da cascatelle e marmitte, 


Uno dei piccoli laghetti posti nei pressi della “Scala Mennula“.

Guadando il fiume si arriva presso un’altro antico sentiero anch’esso non più praticabile noto come “Scala Maria Longa”, che attraversando la piccola ma interessante cavità nota come “Cava Figghi Figghi”, conduceva all’attuale Contrada Cugni Liama (ubicata in territorio siracusano).

Camminando sempre verso sud incontriamo la zona nota come “Funtani Friddi”, sopra la quale vi è la diga del bacino idroelettrico che alimenta la Centrale Elettrica del Cassibile.

A questo punto seguendo il “Sentiero di Mezzacosta”, possiamo raggiungere ad est la Centrale Elettrica del Cassibile, o ritornare ad ovest per compiere la risalita da “Scala Cruci”.

Mappa del tratto Cava Tangi – Cugni di Fassio – Case Capreri – “Scala Porci”“Scala Mennula”


(clicca per ingrandirla)

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