Avola, Chiesa di Santa Maria Annunziata e Ex Convento delle Suore Benedettine

Homepage – AvolaChiesa di Santa Maria Annunziata

Avola

Chiesa di Santa Maria Annunziata e Ex Convento delle Suore Benedettine
(“Scuola Giuseppe Bianca” e Chiostro interno)

Nel tratto finale della Via Manin, compreso tra le Vie Milano e Manzoni, è posta l’area in cui era ubicato l’ex Convento delle Suore Benedettine, a cui si affianca a occidente la Chiesa dei Santa Maria Annunziata.

L’edificio conventuale, è attualmente sede dell’Istituto Comprensivo “Giuseppe Bianca” nonché della Biblioteca Comunale cittadina, situata nell’area che venne adibita a “Mercato Cittadino” posta a sua nel “chiostro esterno” dell’istituto monastico.

Dell’originario edificio monastico, che era il più grande della città avolese, è rimasta integra solo la Chiesa di Santa Maria Annunziata, collocata presso l’area nota come “quartiere Annunziata” nota anche come “U Quatteri ri l’Armi Santi” ossia il “Quartiere delle Anime Sante” dato che in questa zona vi era un tempo la presenza dell’ormai inesistente Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio.

La chiesa viene chiamata localmente “A’ Badia”, nome che funge da riferimento al corrispettivo isolato abitativo posto tra le Vie Manin, Milano, Napoli e Manzoni.


La Chiesa dell’Annunziata, affiancata dall’ex Convento delle Suore Benedettine.

La Chiesa dell’Annunziata è una delle più interessanti chiese barocche del Val di Noto per via dei suoi eleganti elementi architettonici esterni e delle sue splendide decorazioni interne.

La chiesa, assieme al limitrofo convento, vennero costruiti per buona parte del secolo 1700 assieme all’ex Convento delle Suore Benedettine.

L’originaria chiesa col limitrofo convento appartenente alle suore benedettine venne fondato nell’antica città avolese posta sul Monte Aquilone nel 1532 (sicuramente nella parte alta del sito collinare in prossimità dell’area di Avola Antica nota come “Suso”), ma in seguito al terremoto dell’11 Gennaio 1693 crollò del tutto.

La chiesa e l’attiguo convento vennero ricostruiti nella nuova città avolese sotto la supervisione dell’architetto Michelangelo Alessi a partire dall’anno 1712 terminando una prima volta nel 1715, anno in cui venne costruito un edificio provvisorio per permettere alle suore scampate al sisma  di praticare il loro culto.

Il vero e proprio ampliamento dell’edificio sacro cominciò a partire dal 1754 per volere della madre badessa Gertrude Azzolini.

A guidare la completa ricostruzione dell’edificio monastico fu quasi sicuramente il capomastro Benedetto Alessi guidò la ricostruzione dell’edificio sacro definitivo a partire dall’anno 1712, venendo portata a compimento nella sua totalità dopo alcuni rifacimenti della chiesa nell’anno 1769, in cui si potevano dichiarare “chiusi” i lunghi lavori di ricostruzione dell’edificio monastico.

Nella seconda metà del 1800 il convento venne abbandonato dalle monache benedettine in seguito al decreto di eversione dell’asse ecclesiastico redatto dal Regno d’Italia nel 1866, divenendo di proprietà del comune avolese.

L’aspetto dell’edificio conventuale cambiò quasi del tutto; il tratto che si affaccia presso la Via Manin ospitò la “scuola pubblica” intitolata al botanico avolese Giuseppe Bianca (che esiste ancora oggi), mentre la parte che si affaccia presso la retrostante Via San Francesco d’Assisi comprendente il “Chiostro Esterno”, divenne invece la sede del “Mercato” cittadino.

I lavori di “trasformazione” dell’edificio monastico iniziarono complessivamente negli ultimi anni del 1800 protraendosi per buona parte della prima metà del 1900.

Nel frattempo un sisma avvenuto nel 1908 danneggiò la chiesa (divenuta di proprietà del comune avolese) che era in procinto di essere demolita, e solo l’intervento dell’archeologo Paolo Orsi ne scongiurò la demolizione facendo in modo che essa venisse restaurata.

La chiesa divenne “rettoria” della Parrocchia della Chiesa Madre di Avola restando aperta al culto e alcuni locali adiacenti ad essa che fungono tuttora da “Casa Canonica”, “Centro Pastorale e da Oratorio appartenente alla suddetta parrocchia, divennero sede della non più esistente “Confraternita dell’Annunziata”.

La chiesa, in seguito al sisma del 13 Dicembre 1990 (noto come “Terremoto di Santa Lucia”) subì gravi danneggiamenti che richiesero sostanziali lavori di restauro delle strutture portanti e delle opere artistiche al suo interno che durarono dal 1991 al 2001, anno in cui avvenne la riapertura al culto della Chiesa dell’Annunziata.

Dopo i restauri, la chiesa ricoprì fino all’anno 2004 la carica di “Chiesa Madre di Avola” fino alla riapertura della “Matrice” di Piazza Umberto I avvenuta il medesimo anno. 

La Chiesa della Santissima Annunziata è stata proclamata “Monumento Nazionale” dal governo italiano nell’anno 1950 proprio per il suo inconfondibile stile barocco e per le opere d’arte al suo interno, venendo giustamente classificata come uno degli edifici sacri più belli della Sicilia sudorientale.


La facciata barocca della Chiesa di Santa Maria Annunziata.

Passiamo alla descrizione della Chiesa di Santa Maria Annunziata.

Essa presenta un’elegante facciata suddivisa in due ordini orizzontali inquadrata da quattro pilastri a capitello ionico che la suddividono a sua volta in tre corpi di cui quello centrale caratterizzato da un prospetto convesso al centro a sezione tondeggiante tipico delle chiese barocche nella Sicilia Sud orientale (tra cui va citata la Chiesa di San Domenico a Noto) che da armoniosità e plasticità all’edificio sacro.

Nel corpo centrale dell’ordine inferiore possiamo ammirare un unico grande portale sormontato da un arco in stile semplice delimitato al centro da un’artistica chiave di volta sopra cui è posta una nicchia circolare.

Di fianco ad esso vi sono due grandi colonne in pietra bianca iblea con capitelli decorati secondo lo stile ionico, sostenenti l’elegante trabeazione merlata contraddistinta da grossi mensoloni (che sorreggono le colonne superiori) sopra cui è situato il finestrone rettangolare inquadrato sempre da due colonne aventi stavolta due capitelli in stile corinzio, agghindato in sommità da decori geometrici e sormontato da un timpano semicircolare a base aperta.

Corona la facciata la piccola ma pregevole torre campanaria dotata di tre aperture arcuate con balaustrini decorativi sottostanti scolpiti nella parete anch’essa di forma convessa e abbellita da un timpano spezzato in sommità che reca al centro la bella Croce in ferro battuto, affiancata da due balaustre delimitate da pilastrini con sommità decorata da fini bassorilievi geometrici; il tutto sorretto da una trabeazione simile a quella citata corona la facciata.

Nei corpi laterali, inquadrati all’esterno da colonne in stile ionico nell’ordine inferiore e in stile corinzio in quello superiore, sono presenti quattro pregevoli nicchie sormontate da timpani semicircolare (due per ordine disposte verticalmente).


L’ordine inferiore della facciata della Chiesa di Santa Maria Annunziata.


L’ordine superiore della facciata della Chiesa.

Il prospetto laterale di Via Manzoni (che si affaccia in un breve spiazzale alberato che funge da sagrato) posto nella parete sinistra dell’edificio sacro, presenta un portoncino rettangolare sormontato da un travone liscio, sopra cui è posta una finestra della medesima forma, oltre a due finestre arcuate (altre due simili sono poste presso la parete destra che si affaccia presso il “chiostro interno” dell’ex convento).

L’interno della chiesa presenta un’unica ma ampia Navata decorata con stucchi policromi e affreschi di alto pregio artistico; essi sono tra i più interessanti nonché variopinti presenti nelle chiese barocche della Sicilia sudorientale.


La stupenda Navata interna della Chiesa di Santa Maria Annunziata.

La volta a botte è considerata come la parte più bella della Chiesa; essa è decorata da eleganti stucchi policromi opera dello stuccatore di origine svizzera Serafino Perollo e da stupendi affreschi attribuiti al pittore catanese Olivio Sozzi raffiguranti “La Virtù della Carità” (posto in prossimità dell’ingresso della Chiesa), i “Santi Benedetto e Scolastica” assieme alla “Madonna” (posto al centro) e la “Virtù della Fede” (posto adiacente al Presbiterio) incorniciati da formelle recanti piccoli affreschi che ritraggono chiare di “Angeli” (gli stucchi e gli affreschi risalirebbero all’anno 1777).

Inoltre nella Cantoria ammirare anche uno splendido Coro ligneo settecentesco avente interessanti intarsi (opera dei falegnami avolesi Giuseppe e Corrado Dugo).


L’affresco raffigurante “La Virtù della Carità”.


L’affresco raffigurante “La Madonna tra i Santi Benedetto e Scolastica”.


L’affresco raffigurante “La Virtù della Fede”.

 Nelle pareti laterali della Navata (e in buona parte del catino absidale) possiamo ammirare 12 figure femminili affrescate che simboleggiano tutte le “Virtù Cardinali: Giustizia, Coraggio, Temperanza, Liberalità, Magnificenza, Magnanimità, Mansuetudine, Arte, Prudenza, Sapienza, Scienza, Intelligenza” (opere del pittore Olivio Sozzi).


Gli affreschi che raffigurano le “Virtù Cristiane”.

Sugli Altari laterali in marmo policromo, sono poste quattro tele settecentesche del pittore Costantino Carasi (originario di Noto) che raffigurano “La Madonna con Gesù Bambino” in compagnia di alcuni “Santi”, “Santa Teresa d’Avila e Santa Chiara”, “La Deposizione di Cristo dalla Croce” e “La Gloria di San Benedetto”.


La tela che raffigura la “Madonna con Gesù Bambino”.


La tela che raffigura “Santa Teresa d’Avila e Santa Chiara”.


La tela che raffigura “La Deposizione di Cristo dalla Croce”.


La tela che raffigura la “Gloria di San Benedetto”.

Infine vi sono due nicchie in cui sono collocate le statue di “San Martino di Tours” e “Santa Teresa del Bambino Gesù” (opera di artisti ignoti).


La statua che raffigura “San Martino di Tours”.


La statua che raffigura “Santa Teresa del Bambin Gesù”.

Nel Presbiterio possiamo ammirare lo stupendo Altare maggiore in marmo policromo del settecento, sopra cui sono posti possenti Angeli marmorei che anticamente fungevano da candelabri.

Sopra l’Altare nel catino absidale vi è collocata l’opera d’arte più preziosa della Chiesa, la grandiosa tela del pittore netino Costantino Carasi raffigurante “L’Annunciazione” racchiusa dentro una ricca cornice di legno intarsiato.


L’Altare Maggiore sovrastato dalla grandiosa tela che raffigura “L’Annunciazione di Maria”.

L’Abside risulta sapientemente decorato da sontuosi stucchi policromi incorniciati da eleganti merlature; al centro è collocato lo splendido affresco rappresentante la “Santissima Trinità” (opera di Olivio Sozzi) mentre sulla volta dell’Abside possiamo notare la formella tondeggiante in stucco che raffigura “Lo Spirito Santo”


La sommità dell’Abside della Chiesa dell’Annunziata fastosamente decorata da affreschi e stucchi policromi.

Altre opere d’arte sono rappresentate dai piccoli quadretti raffiguranti “Le Stazioni della Via Crucis” posti nelle pareti della Chiesa, da un “Crocifisso” ligneo posto all’ingresso della Sagrestia e da un Ciborio posto dietro l’Altare Maggiore.

Va detto infine che sotto la pavimentazione centrale della Chiesa vi si trovava una botola da cui si raggiungeva una cripta sotterranea dentro la quale venivano sotterrati esponenti del clero locale (suore, monaci e preti). Infatti durante i lavori di restauro sono stati trovati scheletri e corpi mummificati in ottimo stato di conservazione.

La cavità (con i resti umani ancora al suo interno) ora è stata pavimentata e l’antica lapide che permetteva l’accesso ad essa è tuttora esposta nella Sacrestia.

La Chiesa di Santa Maria Annunziata è circondata dall’edificio in cui aveva sede un tempo il Convento delle Benedettine, che occupava un’intero isolato posto tra le vie Manin, Manzoni, San Francesco d’Assisi e Milano.

La parte originaria dell’edificio monastico come sappiamo è rappresentata da alcuni locali adiacenti alla Chiesa che, come detto prima fungono da sacrestia, casa canonica, oratorio e “centro pastorale” (appartenenti alla parrocchia della Chiesa Madre di Avola).

Il resto della struttura conventuale venne modificata tramite una serie di lavori che vennero avviati dagli ultimi anni del 1800 terminando nei primi del 1900, ricavandone sia l’adiacente Scuola Media “Giuseppe Bianca” che si affaccia tra le Vie Manin e Milano, sia il vecchio Mercato cittadino ora divenuto sede della Biblioteca Comunale della città di Avola posto tra la Via San Francesco d’Assisi e un breve tratto posto all’inizio della Via Milano (vedi link “Vecchio Mercato di Avola” nella pagina precedente per saperne di più).

Il prospetto principale dell’ex Convento è in stile tardo neoclassico tendente al razionalista, ma ricalca molto probabilmente l’assetto architettonico originario del 1700.

Esso è suddiviso da due ordini orizzontali divisi in tre corpi, a loro volta separati da pilastri di tipo bugnato di cui quello centrale più avanzato rispetto a quelli laterali.

L’ordine inferiore possiede due portali d’ingresso posti in corpi bugnati tramite i quali si accede all’interno dell’istituto scolastico, il tutto affiancato da otto finestre sormontate da travoni (quattro al centro e due ai lati dei portali), mentre quello superiore (delimitato da una trabeazione liscia) ha dieci finestre simili a quelle appena citate.

Il corpo laterale di sinistra (che funge da accesso ai locali appartenenti alla Chiesa dell’Annunziata) presenta un portone rettangolare (sormontato da un travone) e una finestra della medesima forma nell’ordine inferiore, mentre in quello superiore due finestre simili a quelle citate.

Il corpo destro vi sono quattro finestre sempre simili a quelle citate. Il prospetto di Via Milano presenta sempre due ordini orizzontali aventi otto finestre (quattro per ordine) affiancato da un corpo costruttivo in stile moderno (il tutto appartenente alla limitrofa scuola) adiacente al prospetto laterale del “Vecchio Mercato”.

L’area posta presso il retro della Chiesa dell’Annunziata (Via Manzoni di fronte all’imbocco del Cortile Leanti), ha un accesso formato da un portale rettangolare che conduce sempre ai locali dell’edificio sacro in cui vi ha sede il “Centro Pastorale” della Chiesa Madre di Avola.

Eccezion fatta per gli interni della Scuola “Giuseppe Bianca” (separati dall’area appartenente alla chiesa) che sono stati tutti adibiti all’utilizzo prettamente scolastico, l’interno dei locali appartenenti alla Chiesa dell’Annunziata presentano ancora elementi architettonici settecenteschi.

Essi si affacciano in quello che un tempo era il “Chiostro Interno” del Convento delle Benedettine, utilizzato oggi come cortile dell’oratorio dalla locale parrocchia della Chiesa Madre avolese, mentre un’altra metà appartiene alla limitrofa scuola.

Per saperne di più sulla Chiesa di Santa Maria Annunziata, visitate il sito web www.chiesamadreavola.it e la pagina facebook della Chiesa Madre di Avola.

Torna indietro