Avola, Chiesa Madre dei Santi Nicola di Bari e San Sebastiano Martire

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Avola

Chiesa Madre dei Santi Nicola di Bari e San Sebastiano Martire


La bella Chiesa Madre di San Sebastiano.

La grandiosa Chiesa Madre consacrata ai “Santi Nicola di Bari e San Sebastiano Martire” è ubicata nell’area nordoccidentale della Piazza Umberto I, affacciandosi su di un ampio sagrato delimitato da scalinate lambito dal tratto settentrionale del Corso Garibaldi e dalla Via Cavour.

Essa è la chiesa più grande della città di Avola oltre ad esserne l’edificio più importante e più visitato.

La chiesa venne costruita tra il XVII e il XVIII secolo in forme barocche, sotto la guida dell’architetto gesuita licatese Fra’ Angelo Italia e portata a compimento da maestranze locali (tra cui va citato il capomastro avolese Corrado Paternò). guidate dagli architetti Antonio Mastrogiacomo da Ferla e Michelangelo Alessi da Siracusa.

Essa è stata eretta in sostituzione dell’originaria Chiesa Madre di San Nicola di Bari situata presso l’antica città di Avola posta presso il Monte Aquilone nell’area oggi nota come “Piano di San Nicola” (posta sotto il belvedere panoramico sulla S.P. 4 “Avola – Manghisi” per la frazione di Avola Antica).

Secondo vari studi effettuati da studiosi avolesi e no, l’originaria Chiesa Madre consacrata a “San Nicola di Bari” doveva essere di origine normanna, ma molto probabilmente subì vari rifacimenti nei secoli successivi.

Tornando a parlare dell’attuale Chiesa Madre, va detto che la ricostruzione di essa cominciò nell’Aprile 1693 e terminò nel 1741.

Al termine dei lavori di costruzione, la chiesa venne consacrata a “San Nicola di Bari” proprio come lo era l’antica “Matrice” di Avola Antica. I completamenti della facciata e del limitrofo sagrato terminarono nel 1774.

Nel 1769 l’architetto e sacerdote avolese Giuseppe Alessi progettò una cripta sepolcrale commissionata dalla Confraternita religiosa del “Santissimo Viatico degli Uomini di Campagna”, che si andò ad aggiungere alle altre aree “funerarie” poste sotto l’edificio sacro.

Dal 15 Marzo 1844 la Chiesa Madre di San Nicola di Bari cominciò a far parte della “Diocesi di Noto” (separatasi dall’Arcidiocesi di Siracusa).

Nel 1889 la parrocchia assorbì il culto di “San Sebastiano Martire” che veniva praticato nella limitrofa chiesa non più esistente, al cui posto oggigiorno è collocato l’ex Museo Civico della città.

Nonostante i bombardamenti della II guerra mondiale che distrussero molti monumenti importanti, la chiesa miracolosamente rimase intatta subendo pochi danni, ma furono comunque necessari ulteriori restauri.

In seguito 1962 venne costruita un’elegante cupola semisferica con tamburo centrale progettata dall’architetto Pietro Lo Iacono, simile a quella tuttora presente presso la vicina Chiesa di Santa Venera.

Nel 1986 la parrocchia appartenente alla Chiesa Madre venne consacrata anche a “San Sebastiano Martire”.

Il 13 Dicembre 1990 la Chiesa Madre di Avola venne gravemente danneggiata dal cosiddetto “Terremoto di Santa Lucia”, le cui scosse sismiche causarono gravi danneggiamenti alla cupola. La chiesa venne dichiarata inagibile rimanendo chiusa al culto per 14 anni.

Le funzioni parrocchiali vennero svolte presso le vicine Chiese di Sant’Antonio di Padova e di Santa Maria Annunziata (rettorie parrocchiali), anche se per un breve periodo di tempo, la Navata destra della Chiesa Madre venne aperta parzialmente al culto per qualche anno.

Durante i restauri la chiesa venne messa in sicurezza e venne demolita la sopracitata cupola, che venne sostituita con una copertura a sezione ottagonale, simile a quella originaria del 1700.

Inoltre venne consolidata l’intera struttura portante della volta dell’edificio sacro, restaurati gli Altari, e le decorazioni in stucco e in pietra delle navate. Anche la sopracitata cripta subì importanti restauri.

Nel 2004 la Chiesa Madre di Avola venne completamente riaperta al culto.

Dopo i cenni introduttivi, passiamo alla descrizione complessiva di questo edificio sacro.

La Chiesa Madre di Avola si affaccia su un largo sagrato comprendente due aiuole fiorite, situato tra la Piazza Umberto I, il Corso Garibaldi e la Via Cavour.

Esso è raggiungibile da scalinate delimitate da colonne in pietra bianca sopra cui sono adagiate le statue in pietra calcarea locale che raffigurano i cosiddetti “Santoni”, ossia “Santi Giovanni Battista, Venera, Nicola di Bari e Pietro Apostolo”.


La facciata e l’ampio sagrato della Chiesa Madre di Avola.


Particolare del sagrato della chiesa.


I “Santoni” posti sul sagrato della Chiesa Madre di Avola.

La maestosa facciata a torre in stile barocco è divisa in tre ordini orizzontali delimitati da eleganti pilastri a capitello tuscanico di cui sei nell’ordine inferiore e dieci in quelli superiori (sei in quello centrale, quattro in quello superiore), i cui capitelli risultano decorati con fregi in bassorilievo.

Particolare della facciata della Chiesa Madre.

L’ordine inferiore è caratterizzato dal grande portale arcuato la cui sommità è decorata con eleganti fregi che raffigurano  ghirlande floreali che vanno a circondare un artistico “conchiglione” decorativo, posto in un corpo rettangolare la cui sommità possiede sempre eleganti fregi floreali e pinnacoli sferici in rilievo nei vertici.

Il tutto risulta inquadrato da due imponenti colonne in pietra bianca iblea (con pilastri posti in rilievo nella retrostante parete) i cui capitelli in stile corinzio sostengono un timpano barocco di tipo spezzato con elegante merlatura, recante nel mezzo lo stemma della famiglia Aragona – Pignatelli – Cortes (che finanziò la ricostruzione della chiesa) e due pinnacoli “a carciofo” posti nei vertici del timpano.

I portali laterali sono sistemati in modo simmetrico rispetto al portale centrale e sono anch’essi sormontati da colonne che sostengono timpani spezzati recanti sempre stemmi araldici al centro. Alle estremità della facciata vi sono due nicchie arcuate pregevolmente scolpite che recano rispettivamente le statue di “San Giuseppe” e della “Madonna Immacolata”.

La sommità dell’ordine inferiore presenta un‘elegante trabeazione riportante motivi geometrici scolpiti con la tecnica del bassorilievo, orlati da merlature sopra cui vi è un grande travone liscio. Essa è decorata da quatto pinnacoli a “carciofo” posti su basamenti corrispondenti ai sottostanti pilastri. 

Il portale barocco della Chiesa Madre di Avola.

Uno dei due portali laterali della Chiesa Madre di Avola.


La statua che raffigura “San Giuseppe”.


La statua raffigurante la “Madonna Immacolata”.

Più sopra si innalza la torre campanaria della chiesa ai cui lati vi sono due contrafforti a spirale, composta rispettivamente dagli ordini centrale e superiore divisi da una trabeazione formata da un frontone liscio.

L’ordine centrale presenta un corpo leggermente avanzato contraddistinto da quattro eleganti pilastri mentre la parte arretrata ne possiede due (uno per lato) che, come detto in precedenza possiedono capitelli riccamente decorati.

Al centro vi è posto un finestrone di forma arcuata con corpo aguzzo verso la parte inferiore. mentre risulta sormontata in quella superiore da un timpano circolare a base aperta.

L’ordine superiore, ai cui lati vi sono dei contrafforti cilindrici con sommità emisferica che fungono da struttura portante, è solcato da quattro massicci pilastri di pietra bianca recanti capitelli eleganti capitelli, al cui centro è posta la nicchia campanaria di forma arcuata sotto la quale vi sono degli eleganti balaustrini in pietra.

Sulla sommità della facciata della chiesa vi è un elegante frontone merlato su cui sono posti quattro pinnacoli a coppa mentre al centro vi è una struttura in ferro battuto che sorregge l’artistica Croce del medesimo materiale.

Nei prospetti laterali della Chiesa, oltre alle eleganti finestrelle semicircolari di tipo lucernario (aventi vetrate colorate) vi sono rispettivamente a sinistra (presso l’imbocco del limitrofo Vico Michelangelo Buonarroti) un’interessante Meridiana (un orologio solare), e a destra (presso la Via Cavour) vi è il portale secondario della chiesa di forma rettangolare sormontato da un elegante timpano spezzato.

Infine sulla sommità della chiesa è posta la cupola a sezione ottagonale ricostruita durante i lavori di restauro, avente eleganti finestrelle.

Dopo aver parlato dell’esterno della chiesa, passiamo alla descrizione della sua parte interna.

Essa è diviso in tre Navate disposte a “Croce Latina” decorate da una splendida merlatura barocca in pietra locale.

Quella centrale è divisa dalle navate laterali da ampie arcate, mentre la volta di essa è decorata da stucchi di colore verdemare, che formano stupendi motivi decorativi di tipo geometrico – floreale.

Sulla destra è possibile ammirare un bel Pulpito ligneo del settecento, mentre sulla Cantoria vi è collocato uno splendido organo a canne settecentesco opera attribuita all’organaro palermitano Francesco La Manna.

Ai fianchi dell’ingresso vi sono i monumenti sepolcrali del canonico Giuseppe Di Maria e del dottore Carmelo Montoneri.

Inoltre presso l’ingresso sono poste due nicchie rettangolari in cui un tempo erano calate le funi che azionavano le campane della chiesa.


La Navata centrale della Chiesa Madre di San Sebastiano.


Le decorazioni barocche della navata.


La cantoria e l’organo settecentesco della Chiesa Madre.

Il pulpito della chiesa.

Il monumento in onore del canonico Giuseppe Di Maria.

Il monumento in onore del dottore Carmelo Montoneri.

Le nicchie in cui erano calate le funi che azionavano le campane della chiesa.

La Cupola della Chiesa Madre (le cui pareti sono state dipinte con tonalità blu) presenta una struttura in legno a forma di ragnatela le cui otto assi principali formano una “Croce” recante al centro un piccolo dipinto settecentesco raffigurante “L’Incoronazione della Vergine Maria” (opera attribuita al pittore Simone Ventura di Chiaramonte Gulfi).


La Cupola della Chiesa Madre.

Il Presbiterio presenta un elegante’Altare Maggiore scolpito in marmo siciliano, accanto al quale è posto un bel Coro ligneo settecentesco.

La pavimentazione è in maiolica settecentesca, opera dei ceramisti napoletani Ignazio e Gaetano Attanasio.


Il Presbiterio della Chiesa Madre con l’elegante Coro ligneo del settecento.


L’Altare Maggiore della Chiesa Madre.

Sull’Abside è posto un bel “Crocifisso ligneo” seicentesco attribuito allo scultore Giovanni Pintorno meglio noto come “Fra’ Umile da Petralia”, proveniente dalla vecchia Chiesa Madre di Avola Antica.

Il catino absidale, sorretto da poderosi pilastri in pietra locale con capitelli in stile corinzio, presenta eleganti stucchi settecenteschi di color verde acqua.


Il “Crocifisso” proveniente da Avola Antica, opera del palermitano Fra’ Umile da Petralia.


L’Abside della Chiesa Madre di San Sebastiano, caratterizzata da eleganti stucchi verde acqua.


Particolare delle decorazioni barocche dell’Abside.

Presso la Navata destra possiamo ammirare (dal portale laterale fino al transetto destro) gli eleganti Altari delimitati da eleganti colonne a capitello corinzio che reggono eleganti frontoni barocchi.

Il primo Altare reca la statua di “San Sebastiano” che viene portata in Processione la seconda Domenica di Maggio ad Avola sul Carro Trionfale posto nella prima cappella di questa navata (velata da un drappo rosso). 

Sul secondo Altare possiamo ammirare la statua del “Sacro Cuore di Gesù”. 

La Navata destra della Chiesa Madre di Avola.

L’Altare di “San Sebastiano”.


La statua di “San Sebastiano”, Protettore di Avola.


L’Altare consacrato al “Sacro Cuore di Gesù”.


La statua del “Sacro Cuore di Gesù”.

Il Carro Trionfale di “San Sebastiano”.

Nel transetto di destra possiamo ammirare la bella statua del 1741 raffigurante la “Madonna del Lume” (opera di artista ignoto).

Essa è posta all’interno di uno stupendo Altare barocco composto da due coppie di colonne (di cui cui di tipo tortile) che sorreggono un timpano spezzato su cui vi sono poste decorazioni scultoree di tipo floreale, al centro del quale vi è collocato un cartiglio barocco riccamente scolpito la cui scritta in latino indica la consacrazione dell’Altare alla suddetta “Madonna”.

Qui possiamo ammirare anche anche una statua che raffigura “San Luigi Gonzaga”.


L’Altare barocco consacrato alla “Madonna del Lume”.


Particolare dello stupendo Altare barocco in cui è riposta la statua della “Madonna del Lume”.


Le decorazioni barocche dell’Altare.


La bella statua che raffigura la “Madonna del Lume”.

La bella statua di “San Luigi Gonzaga”.

Alla fine della Navata possiamo entrare nella parte artisticamente più bella della chiesa, la “Cappella del Santissimo Sacramento” ultimata nel 1781.

Essa è racchiusa da una bella cancellata in ferro battuto sormontata dalla scultura in bronzo che raffigura “Il Corpo di Cristo racchiuso in un Ostensorio sorretto da due Angeli” (opera degli artigiani avolesi Gioacchino Bellomia e Geronimo Russo).


La bella cancellata in ferro battuto da cui si accede alla Cappella del Santissimo Sacramento.

L’interno della Cappella è decorato con eleganti stucchi dorati settecenteschi.

Qui possiamo ammirare la bella volta che riporta un grandioso affresco che raffigura “Il Sacrificio di Noè” e una formella affrescata che raffigura “L’Agnello di Dio” (opere attribuite al pittore Vincenzo Provenzani da Palma di Montechiaro).


La splendida Cappella del Santissimo Sacramento.


L’affresco raffigurante il “Sacrificio di Noè” posto nella volta della Cappella.


La formella affrescata che raffigura “L’Agnello di Dio”.

Al centro della Cappella vi è collocato l’Altare in marmo al cui centro è posizionato un Tabernacolo argenteo, affiancato da due grossi pilastri con timpano spezzato che sorreggono uno splendido corpo in stile barocco decorato con stucchi e bassorilievi raffiguranti motivi floreali che incorniciano una bella vetrata artistica in cui è raffigurato il “Cuore Immacolato di Maria”.

Accanto all’Altare vi sono dipinti settecenteschi raffiguranti “Gesù che scaccia i mercanti dal tempio” e “Gesù Predicatore”.


L’elegante Altare barocco della Cappella.


Particolare del frontone barocco posto sulla sommità dell’Altare principale della Cappella.


La tela che raffigura “Gesù che scaccia i mercanti dal tempio”.


La tela raffigurante “Gesù Predicatore”.

In questa splendida Cappella possiamo ammirare nella parete destra un elegante Altare marmoreo in cui è collocato il dipinto raffigurante la “Deposizione di Cristo dalla Croce” (opera del pittore netino Costantino Carasi) e inoltre vi sono anche due piccole ma interessanti tavole tondeggianti raffiguranti “Il Sacro Cuore di Gesù” e “La Madonna col Bambino” nota come “Divina Pastora” (venerata in Spagna e nei paesi latino – americani).


L’Altare laterale in cui è posta la tela raffigurante la “Deposizione di Gesù Cristo dalla Croce”.


Particolare del dipinto della “Deposizione di Gesù”,


Il dipinto della “Deposizione di Gesù” fotografato da vicino.


La tavola raffigurante il “Sacro Cuore di Gesù”.


Il dipinto che raffigura la “Madonna col Bambino”.

Dentro questa Cappella possiamo ammirare infine l’Altare del Crocifisso, in cui è collocato un “Crocifisso Snodabile” settecentesco, utilizzato per la funzione pasquale delle “Sette Parole”, difatti a termine di questa funzione, viene fatta abbassare la testa di Gesù per simularne la morte (la cosiddetta “Calata ra testa” di cui troverete notizie nel link “Feste e tradizioni”).

Di fronte al “Crocifisso” vi è la bella statua lignea della “Madonna Addolorata”.


L’Altare in cui è collocato il cosiddetto “Crocifisso Snodabile”; in basso a destra vi è la statua della “Madonna Addolorata”.


Il “Crocifisso Snodabile” della Chiesa Madre di Avola.


La bellissima statua che ritrae la “Madonna Addolorata”.

Qui possiamo infine ammirare la statua seicentesca raffigurante “L’Assunzione di Maria”, che in precedenza era venerata e festeggiata il 15 Agosto presso la Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Avola Antica.

La statua raffigurante “Santa Maria Assunta”.

La Navata sinistra della chiesa presenta più altari laterali ma non possiede una cappella al termine di essa, ma bensì l’ingresso alla sagrestia e alla canonica della chiesa.


La Navata sinistra della Chiesa Madre di Avola.

Sul portale laterale d’ingresso possiamo ammirare il dipinto settecentesco raffigurante “San Nicola di Bari”, opera del pittore Olivio Sozzi.

Il dipinto raffigurante “San Nicola di Bari”.

Nelle cappelle laterali (alla nostra sinistra venendo dall’ingresso laterale) possiamo ammirare l’interessante Fonte Battesimale marmoreo (opera dello scultore catanese Giuseppe Bonaventura), racchiuso da una bella cancellata in ferro battuto.


La Cappella del Fonte Battesimale della Chiesa Madre.

Il Fonte Battesimale della Chiesa Madre.

Dopo il Fonte Battesimale vi sono gli stupendi Altari Votivi decorati con splendide decorazioni barocche.

Il primo Altare, avente elegantissime decorazioni barocche caratterizzate da colonne tortili che sorreggono un timpano spezzato dotato di un’elegante merlatura, è quello recante la bella statua lignea raffigurante “San Michele Arcangelo”.

Questa statua, considerata come la più bella della Provincia di Siracusa raffigurante il “Santo Combattente”, è protagoniste di due leggende trascritte nel libro “Avola Festaiola” opera dello studioso avolese Gaetano Gubernale.

La prima leggenda riguarda la morte dell’artista (ignoto) che la scolpì nei primi decenni del 1700. Lo scultore, appena ammirò il volto di questa sua opera d’arte morì poiché resto profondamente impressionato dalla sua bellezza lasciando incompleta la parte posteriore del simulacro (difetto mascherato da un mantello quando anticamente esso veniva portato in processione).

L’altra leggenda narra di un presunto avvenimento “miracoloso” accaduto nel 1800 proprio durante la processione che si teneva durante la non più celebrata festa consacrata al “Santo Combattente” (che si teneva a Settembre). 

La statua, nel momento in cui venne fatta uscire al di fuori dalla chiesa per essere condotta in processione per le vie della città, avrebbe “aperto le ali per volare” venendo trattenuta e in tutta fretta riportata all’interno della Chiesa e ricollocata nel suo Altare.

Secondo questa “leggenda”, da quel giorno la festa non si è più tenuta e la statua è rimasta nel suo Altare in Chiesa Madre non venendo spostata neanche durante i lavori di restauro.


L’Altare dentro cui è collocata la statua raffigurante “San Michele Arcangelo”.


La statua che raffigura “San Michele Arcangelo”.


Particolare della statua lignea raffigurante “San Michele Arcangelo”.

 Dopo l’Altare di “San Michele”, vi è quello barocco in cui è collocata la tela della “Madonna del Rosario” di Sebastiano Conca.

La particolarità di quest’Altare è quella di essere caratterizzato da un gruppo scultoreo che raffigura una schiera di “Angeli e Santi” uniti tra loro da altri fregi raffiguranti eleganti ghirlande di fiori ed elaborati motivi geometrici.

Per via di queste decorazioni, esso è considerato come l’Altare votivo più bello della città di Avola.

Qui possiamo anche ammirare il gruppo scultoreo raffigurante la “Sacra Famiglia”.


Lo splendido Altare barocco in cui è collocata la tela che raffigura “La Madonna del Rosario.


La bella tela che raffigura la “Madonna del Rosario”.


Particolare della tela della “Madonna del Rosario” e dello splendido Altare Barocco che la incornicia.


Il gruppo scultoreo della “Sacra Famiglia”.

Nel terzo Altare (molto più sobrio dei precedenti) vi è collocato il dipinto settecentesco che raffigura “Lo Sposalizio della Vergine” di Olivio Sozzi, sotto al quale è collocata una piccola statua raffigurante “Santa Rita da Cascia”.


L’Altare in cui sono posti sia la tela raffigurante “Lo Sposalizio della Vergine”, sia la statua di “Santa Rita da Cascia”.


Foto in cui sono raffigurate la tela dello “Sposalizio della Vergine” e la statua di “Santa Rita da Cascia”.


Particolare della tela di Olivio Sozzi che raffigura “Lo Sposalizio della Vergine”.

Nel transetto sinistro vi è un sontuoso Altare barocco simile a quello posto nella Navata destra, con cui si differenzia da quest’ultimo per la sua policromia, in cui è collocata una preziosissima statua in cartapesta del 1771 che raffigura “Santa Maria Immacolata” (opera attribuita ai fratelli Agostino e Giuseppe Villamace da Messina).

Questo simulacro viene condotto in Processione per il centro storico avolese l’8 Dicembre di ogni anno in Processione nel centro storico di Avola. 

Possiamo inoltre ammirare la bella statua raffigurante “Sant’Antonio di Padova”.


L’Altare barocco in cui è contenuta la statua settecentesca di “Santa Maria Immacolata”.


Particolare delle decorazioni scultoree, delle colonne tortili e degli stucchi che arricchiscono questo Altare.


Il timpano barocco dell’Altare.


La bella statua settecentesca raffigurante “Santa Maria Immacolata” (posta dentro la nicchia dell’Altare).


La bellissima statua di “Santa Maria Immacolata” (esposta in Chiesa durante il periodo che precede la Festa dell’Immacolata di Avola).


Particolare del volto della statua della “Madonna Immacolata”.

La statua raffigurante “Sant’Antonio di Padova”.

A poca distanza, davanti all’ingresso della Sacrestia (con la quale termina la Navata sinistra) possiamo intravedere una ringhiera in ferro battuto che delimita la scalinata da cui accediamo alla Cripta sotterranea del 1769, appartenente alla Confraternita del “Santissimo Viatico degli Uomini di Campagna”. 

Al termine della scalinata troviamo la prima stanza in cui sono posti dei loculi sepolcrali orizzontali di forma rettangolare.

Nella stanza adiacente troviamo la Cripta vera e propria in cui vi sono poste delle nicchie arcuate che fungevano da “colatoi” (loculi dove venivano messi i defunti in posizione verticale per consentirne il rapido deflusso dei liquidi maleodoranti). 

A terra possiamo notare una botola chiusa da una lastra di pietra, sotto la quale è posto l’ossario della cripta.

Si diceva inoltre che da questa cripta vi era un sistema di cunicoli sotterranei che si collegava ad altri siti sepolcrali ipogeici posti sotto le chiese avolesi (fino ad ora quelli conosciuti sono le cripte delle chiese di Santa Maria di Gesù, Santa Maria Annunziata e Sant’Antonio di Padova, oltre alla cripta della non più esistente Chiesa di San Sebastiano posta sotto l’ex Museo Civico di Piazza Umberto I). Ma tutto ciò è chiaramente frutto della fantasia popolare.


L’ingresso alla Cripta sotterranea della Chiesa Madre di Avola.


Le Catacombe sotto la Chiesa Madre (possiamo notare a lato i cosiddetti “colatoi”).


Un loculo orizzontale in cui venivano deposti i morti.


Particolare dei colatoi dove venivano poste le salme per farle seccare.

Altri luoghi sepolcrali sono posti sotto le navate della chiesa (in particolare presso le cappelle laterali), e sono chiusi da lastre in plexiglas o metalliche.

Possiamo infine ammirare la Sacrestia della Chiesa Madre in cui sono poste varie opere d’arte sacra, come la tela raffigurante i “Quattro Santi Coronati” proveniente dall’ex Chiesa di San Sebastiano.

Per informazioni più dettagliate visitate il sito web www.chiesamadreavola.it e la pagina facebook della Chiesa Madre di Avola.

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