*Avola Antica, Area iblea di Contrada Montagna – Monzello di Pietre

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Avola Antica
(Frazione di Avola)

*Area iblea di Contrada Montagna – Monzello di Pietre

La Contrada Montagna è la più vasta area iblea del territorio avolese corrispondente all’altopiano collocato a settentrione del “Cozzo Tirone”, solcata dal tratto settentrionale della S.P. 4 Avola – Avola Antica – Manghisi nonché da “traverse” e sentieri sui quali si affacciano villette residenziali e casali rurali.


Paesaggio ibleo della Contrada Montagna.

La Contrada Montagna, nota anche come “Montagna di Avola” (in siciliano “A’ Muntagna” ) è delimitata ad ovest dalla Cava Miranda, ad est dalla Cava Ombra prospiciente al “Monte d’Oro”, e a settentrione, mentre a settentrione vi è la Cava Grande del Cassibile.

Presso questa vasta area iblea vanno segnalati  i resti di una strada carraia molto probabilmente di epoca medievale con ancora i segni delle ruote dei carri raggiungibile dalla traversa con ingresso ad intersezione a triangolo (posta poco più a nord del centro abitato di Avola Antica).

Da questa strada raggiungiamo l’imbocco della Cava Ombra, una delle più importanti del territorio ibleo avolese, noto come “Cava Madonnina”.


Le rovine della strada carraia di Contrada Montagna.

In questa zona vi sono state rinvenute tracce di opere costruttive medievali (molto probabilmente di uso militare) nonché una vasta presenza di tombe a fossa di epoca greco – romana e bizantina  scavate nella roccia, utilizzate da tempo immemorabile dagli allevatori come mangiatoie e abbeveratoi.

Tornando sulla S.P. 4 Avola – Avola Antica – Manghisi, appena usciti da questa traversa, troviamo di fronte all’imbocco della Cava Miranda delle rocce sparse nel terreno, molto probabilmente i resti di un insediamento rurale, le cui  rovine sono poste a sinistra della strada e sono visibili da essa (venendo da Avola Antica).

Dopo qualche metro alla nostra destra (sempre provenendo da Avola Antica) vediamo un terreno colmo di rovine al centro del quale vi sono le rovine di una costruzione, di cui restano solo parte delle mura perimetrali.

Sempre in questo fondo sono presenti altre rovine di costruzioni, forse antiche masserie o edifici militari.

Tutte le sopracitate rovine sono visibili dalla S.P. 4 andando in direzione nord verso l’imbocco con la SS 287 Noto – Palazzolo.

Poco prima dell’imbocco per la traversa che dalla S.P. 4 Avola Antica – Manghisi conduce alla Cava Grande del Cassibile, possiamo ammirare delle rovine poste alla nostra sinistra (venendo sempre da Avola Antica) dopo un fondo coltivato.

Esse sono difficilmente catalogabili in quanto si tratta solo di grandi lastroni di pietra disposti sul terreno.

Oltrepassato il bivio per la Cava Grande del Cassibile entriamo nella zona nota come “Monzello di pietre” (localmente “Munzeddu ri petri” ossia “mucchio di pietre) contraddistinta da un’antica “Pirrera” ossia una piccola cava di pietre di epoca medievale sorta presso una masseria abbandonata, che possiamo ammirare alla nostra destra (venendo da sud).


La cava di pietre posta dopo il bivio per la Cava Grande del Cassibile.

Nello stesso punto, a sinistra invece notiamo delle caverne scavate nella roccia e contraddistinte da blocchi megalitici posti all’ingresso.

Erano certamente utilizzate come ovili fortificati, ma si presume che siano antiche tombe di epoca bizantina poste presso un limitrofo insediamento abitativo.


Le rovine rupestri di Contrada Monzello di Pietre.

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