Marina di Avola, Dolmen di Avola

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Marina di Avola
(Frazione di Avola)

Dolmen di Avola
(“Dolmen Ciancio” e rovine archeologiche)


Il Dolmen Ciancio di Avola.

Oltrepassata la Marina di Avola ci immettiamo sulla SS 115 in direzione di Siracusa arrivando all’imbocco della “Via Dolmen” posta pochi metri prima dell’Ospedale “Giuseppe Di Maria”, dove è posta un’indicazione con la scritta “Dolmen”.

Percorrendola per pochi metri troviamo sulla destra (segnalata dalla presenza di un pannello indicativo) un breve sentiero che, costeggiando un canneto e scavalcando il tratto terminale del Torrente Cava L’Unica, conduce all’omonima costruzione in pietra considerata come una delle poche costruzioni neolitiche presenti in Sicilia ed è uno dei pochissimi reperti integri rinvenuti nella Sicilia sud orientale.

Questo monumento preistorico (uno dei più antichi reperti storici del siracusano) è stato scoperto nel 1961 dallo studioso lentinese (che visse per buona parte della sua vita ad Avola) Salvatore Ciancio; e per questo esso è noto anche come “Dolmen Ciancio”.

Secondo gli i suoi studi questa costruzione serviva per fare dei sacrifici propiziatori alle divinità neolitiche ma non si esclude anche un utilizzo atto allo studio delle fasi solari e al “culto” legato ad antiche divinità correlate ad esso.

Il Dolmen è situato sopra un piccolo dosso naturale posto sulla sponda del tratto finale Torrente Cava L’Unica ed è costituito da due grandi lastre di pietra sovrapposte sostenute da una piccola montagnola di pietre e terra.

Attorno ad esso vi sono state trovate dieci tombe scavate nella roccia dove forse venivano seppelliti presumibilmente bambini vista la loro esigua superficie.

Questi sepolcri però sembrerebbero essere di epoca relativamente recente (bizantina?) prevedendo anche l’utilizzo del Dolmen come “Altare Funerario” di tipo cristiano.

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