Avola, Festa di San Giuseppe

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Avola

Festa di San Giuseppe


Il Simulacro di “San Giuseppe” venerato ad Avola.

La Festa di San Giuseppe viene celebrata il 19 Marzo di ogni anno in forma liturgica presso la Chiesa di Santa Venera.

Essa è una delle feste più antiche di Avola, che veniva celebrata liturgicamente anche nell’antica città distrutta dal terremoto del 1693, ma che nell’odierno centro urbano venne anche festeggiata in forma esterna a partire dal secolo 1700.

Oggigiorno la festività viene celebrata solamente in forma liturgica, ma viene ancora celebrato il rito popolare della cosiddetta ” ‘Dduminaria”, che consiste nell’accensione di grandi falò durante la serata del 19 Marzo.

Il culto avolese a “San Giuseppe”

Il culto in onore di “San Giuseppe” (per saperne di più sulla sua vita clicca qui) ad Avola era praticato all’interno della Chiesa di Santa Maria dell’Itria posta sulla città ubicata sul Monte Aquilone.

La festività ha invece origine nel 1702, quando venne collocata la statua del “Santo Padre di Cristo” presso la Chiesa di Santa Venera che comprese anche la processione del medesimo.

In questa occasione per la prima volta venne acceso un falò presso il limitrofo sagrato, adoperando il legno proveniente da una barca divenendo così la prima ” ‘Dduminaria” accesa in occasione della festa in onore del “Santo Patriarca”.

Anche nella non più esistente Chiesa delle Anime Sante vi era una statua consacrata al “Santo Padre di Cristo” il cui “culto esterno” venne però proibito in quanto era “posteriore” a quello celebrato presso la chiesa consacrata alla “Santa Patrona di Avola”.

Il “Santo” era venerato da falegnami, carpentieri e “maestri d’ascia” che ogni anno offrivano a lui una barca in disarmo proveniente dal borgo di Mare Vecchio, che veniva bruciata presso il sagrato della Chiesa di Santa Venera la sera del 19 Marzo dopo le funzioni ecclesiastiche.

Da qui nacque la tradizione della ” ‘Dduminaria” ossia del falò votivo acceso in onore del “Santo Padre di Cristo”.

Anticamente ogni quartiere della città organizzava la sua ” ‘Dduminaria” tra balli, canti e “mangiate” collettive, e vi era una sorta di competizione tra i vari quartieri avolesi su chi allestiva il falò più grande.

In occasione di questa festività venivano allestiti anche Altari votivi recanti l’effigie di “San Giuseppe” in cui comparivano i “Mai”, lampade votive formate da gusci di lumache di terra.

I riti sacri comprendevano solenni Messe presso la Chiesa di Santa Venera e la Processione della statua di “San Giuseppe” per le vie del centro storico avolese.

Anticamente  presso la Piazza Teatro si svolgeva anche il rito della “Cena di San Giuseppe” che comprendeva la vendita all’asta di numerosi doni tra cui verdura, formaggi, animali ecc… e del pane votivo noto come “Pani ri San Giuseppi”.

Un tempo per questa festività veniva preparata anche la “Cuccìa” con grano bollito e zucchero, simile a quella preparata a Siracusa in occasione della festa di “Santa Lucia”.

La processione del “Santo” si è svolta fino al 1972 mentre le ” ‘Dduminarie” oggigiorno vengono accese presso l’estrema periferia avolese, organizzate da privati cittadini.

I festeggiamenti in onore di “San Giuseppe”

Il periodo preparatorio, la Festa Liturgica e le “Adduminarie” (9 – 19 Marzo)

Il 9 Marzo presso la Chiesa di Santa Venera comincia la recita della “Novena di San Giuseppe” seguita dalla Messa serale che terminerà poi il 18 Marzo in cui ricade la Vigilia della festa esterna (il tutto si svolge intorno alle ore 18.00 circa).

Il 19 Marzo, giorno consacrato a “San Giuseppe”, presso la Chiesa di Santa Venera in cui è collocato il suo Simulacro vengono celebrate solenni Messe sia la mattina, sia la sera (ore 18.00 – 19.00 circa), a cui partecipa un cospicuo numero di fedeli, al termine della quale viene benedetto e distribuito “U Pani ri San Giuseppi”.

La sera del 19 Marzo presso i quartieri periferici di Avola vengono accese le ” ‘Dduminarie”, i grandi falò celebrativi il cui fuoco è alimentato da travi di legno e rami secchi, derivati dall’antica usanza di bruciare una vecchia barca davanti alla Chiesa di Santa Venera per ringraziare il “Santo” della protezione fornita ai carpentieri e ai falegnami (“Santo” di cui è Patrono e Protettore).

Come detto in precedenza le ” ‘Dduminarie” erano accese nei principali quartieri della città e quella più grande e maestosa faceva si che il quartiere in cui veniva accesa venisse considerato come “vincitore” di questa “sfida” su chi allestiva la ” ‘Dduminaria” più grande.

Le principali “Dduminarie” allestite ad Avola erano però due: quella accesa di fronte alla Chiesa di Santa Venera e quella che veniva accesa di fronte alla non più esistente Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio (spiazzate tra le Vie Napoli, Manin e Manzoni).

Oggigiorno viene accesa una sola grande “‘Dduminaria” presso un’area periferica della città avolese (di solito l’area tra la Via Antonio Labriola e il Viale Piersanti Mattarella) mentre qualche anno fa essa veniva accesa in Piazza Francesco Crispi davanti alla Chiesa dei Cappuccini.

Infine va detto che ” ‘Dduminarie” più piccole vengono accese da ragazzi e no nell’estrema periferia avolese o nelle campagne private.

Presso questi falò vengono arrostiti carne, pesce e verdure che verranno consumati davanti al fuoco.

Fino a qualche tempo fa veniva organizzato anche il “Cassero di San Giuseppe” con spettacoli musicali e cabarettistici, mentre dal 2014 vengono organizzati giochi e spettacoli vari come la corsa dei “Carramatti” (carretti artigianali) o l’Albero della Cuccagna che si tenevano in precedena presso i Viali Corrado Santuccio e Piersanti Mattarella, mentre oggigiorno ciò si svolge presso la Piazza Regina Elena.

Per saperne di più sui riti avolesi in onore di “San Giuseppe” visita la pagina facebook della Chiesa di Santa Venera.

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