*Marina di Avola, Area Archeologica di Contrada Merlino – Borgellusa

Homepage – AvolaMarina di Avola Area Archeologica di Contrada Merlino – Borgellusa

Marina di Avola
(Frazione di Avola)

*Area Archeologica di Contrada Merlino – Borgellusa
(Sorgenti e Torrenti Borgellusa e Margio – Tratto avolese della “Via Elorina” – Necropoli di Borgellusa – Rovine greco – romane)

A nord di Avola lungo la SS 115 Avola – Cassibile – Siracusa (che conduce all’imbocco autostradale della A 18 Siracusa – Gela) è posta l’area occupata dalle Contrade Merlino e Borgellusa, poste a poca distanza dalla periferia settentrionale della città avolese.

Si tratta di due aree adiacenti posta tra la sopracitata SS 115 Avola – Cassibile – Siracusa, la Circonvallazione di Avola (che conduce al tratto della SS 115 Avola – Noto oltrepassando la città), il Viale Giovanni Paolo II (che collega la statale con la Marina di Avola) e la Via Giovanni Falcone (che collega il centro storico al quartiere detto della “Fontana” e, più avanti con la Circonvallazione) parzialmente antropizzate data la presenza di un’area ad interesse commerciale comprendente vari supermercati e grandi negozi.

L’area è però molto importante dal punto di vista archeologico dato che in questa zona sono state rinvenute varie rovine di epoca greco – romana, ma anche dal punto di vista naturalistico si presenta molto interessante grazie alla presenza di alcune sorgenti sotterranee che alimentano il limitrofo Torrente Campana – Borgellusa che sfocia nel Mare Ionio presso il Lungomare Tremoli (collocato nell’area della “Marina Nuova” della città avolese).

In questa zona vi sono varie sorgenti idriche di cui le più importanti sono quelle che vanno ad alimentare i Torrenti Campana – Borgellusa e Margio.

L’area della Contrada Merlino è compresa tra le Vie Giovanni Falcone, Siracusa (all’imbocco della SS 115) e la Circonvallazione per Noto. 

Presso il tratto della Via Falcone adiacente al viadotto che scavalca la Circonvallazione sono state rinvenute le rovine di una fortificazione di età ellenistica.

Invece nel tratto della Circonvallazione che costeggia il tratto in cui scorre il Torrente Campana – Borgellusa (prima di essere “tombato” prima di sfociare presso il sopracitato Lungomare Pantanelli), oltre a resti di opere agricolo – idriche come una piccola cisterna (“Ghebbia” ) quadrangolare (posta nei pressi del supermercato Lidl) e di una piccola masseria abbandonata.

Nei pressi del viadotto che dalla circonvallazione conduce alla Contrada Petrara e al quartiere “Fontana” della periferia avolese, sono state rinvenute delle tombe a fossa di epoca ellenistica.

La Contrada Borgellusa è invece posta tra il tratto iniziale della SS 115 per Siracusa, il Viale Giovanni Paolo II e il Lungomare Tremoli (Via Sandro Pertini) ed è interessata dallo scorrimento del Torrente Campana – Borgellusa che sfocia presso la spiaggia avolese dei Tremoli dividendosi in due ramificazioni.

Il ramo meridionale è a perenne scorrimento idrico ed è stato coperto da una canalizzazione in cemento per evitare allagamenti, la cui foce è posta nel tratto iniziale del Lungomare Tremoli presso la quale sono state rinvenute delle rovine (coperte da vari strati di sabbia e venute alla luce durante una forte mareggiata) erroneamente associate alla “Via Elorina”, trattandosi invece molto probabilmente dei resti di un piccolo approdo marittimo.

Il ramo settentrionale invece si presenta prevalentemente secco, essendo caratterizzato da una portata idrica consistente solo durante forti piogge, e la cui foce è posta a sud della Villa Romana di Avola. 

Proprio lungo il ramo settentrionale di quest’ultimo torrente vi sono le rovine più importanti della Contrada Borgellusa, collocate in una vasta area collocata dietro il supermercato Penny Market di Avola.

Qui, tramite una stradina, raggiungiamo una sorgente posta su di un edificio in cui è collocata una grande cisterna idrica.

A poca distanza vi sono ruderi di un antico acquedotto che serviva per irrigare le limitrofe campagne delimitato da vari edifici aventi cisterne idriche.

In quest’area è presente una “Latomia” ossia un antico impianto estrattivo che anticamente serviva per reperire materiale edile, i resti di una piccola necropoli composta da sepolcri a fossa, una “Carcara” (fornace utilizzata per la produzione di laterizi e calce) di epoca greca e i resti di un’antica strada con pavimentazione in pietra locale, che secondo alcuni studi molto probabilmente va a formare il tratto avolese dell’antica “Via Elorina” ossia la strada che collegava la città di Siracusa all’area sudorientale della Sicilia in cui era posta l’antica città portuale di Eloro (le cui rovine sono collocate a sud della località nota come “Lido di Noto”).

Il limitrofo corso d’acqua, delimitato da alti canneti, sfocia nel Mare Ionio a poca distanza del sito della Villa Romana.

Poco più a nord, sotto la SS 115, è posta un’altra piccola sorgente sotterranea (delimitata sempre da un edificio avente una cisterna idrica posto nei pressi di un’officina meccanica alla nostra sinistra) che alimenta il Torrente Margio che sfocia presso il Mare Ionio a nord della Villa Romana (venendo scavalcato dal Lungomare Tremoli), presentandosi come un breve corso d’acqua (con scarsa portata idrica) delimitato da alti canneti.

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