Marina di Avola, Resti della Villa Romana di Avola

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Marina di Avola
(Frazione di Avola)

Resti della Villa Romana di Avola

Sul Lungomare Tremoli di Avola, oltrepassato un ristorante sul mare che funge anche da stabilimento balneare, troviamo un cartello giallo posto su ambedue le carreggiate con la dicitura “Resti della Villa Romana”.

Si tratta delle rovine di un edificio noto anche come “Villa Romana di Borgellusa”, rinvenuto nel 1955 durante i lavori di allargamento del “Lungomare Tremoli”.

Essa è posizionata a poca distanza dalla foce del ramo settentrionale del Torrente Campana – Borgellusa (che alcuni erroneamente identificano come il Fiume Erineo in cui nel 466 a.C. si sarebbe svolta una battaglia tra gli eserciti ateniesi e siracusani durante la guerra tra Sparta e Atene), lambita a settentrione da altro breve corso d’acqua che si origina sempre presso la Contrada Borgellusa, noto come “Torrente Margio”.

Sono stati parecchi gli studi condotti su queste rovine (attraversate dal Lungomare Tremoli) avvenuti negli anni 1960, 1980 e nel 2007.

Quest’ultima venne condotta dall’archeologo e studioso Loreno Guzzardi ed è stata la più approfondita condotta su questo sito archeologico avolese. 

Secondo gli studi effettuati, la costruzione di questa villa risalirebbe al I secolo a.C. (100 – 1 a.C.) venendo molto probabilmente commissionata da una famiglia “patrizia” (ossia di rango aristocratico) che possedeva alcune proprietà terriere nei pressi delle limitrofe aree interne (ora solcate dalla SS 115), e che l’edificio sarebbe stato completamente distrutto da un incendio.

Attualmente il sito della Villa Romana (ma anche l’area limitrofa ad essa) è soggetto a “vincolo archeologico”.

La villa è divisa in due siti separati divisi dalla Via Sandro Pertini (ossia il Lungomare Tremoli) in “area orientale” e “area occidentale.

Nell’area orientale (che si affaccia presso la limitrofa spiaggia) è tuttora possibile intravedere alcune parti della pavimentazione della villa (in mosaico) e delle fondamenta. Vi è la presenza di una fossa quadrangolare a bordi arrotondati che doveva ospitare una “fontana” collocata all’interno di un cortile posta a poca distanza dal Lungomare Tremoli.

Sul lato che si affaccia presso la limitrofa spiaggia sono stati rinvenuti vari mosaici che molto probabilmente fungevano da “pavimentazione” di stanze aventi funzione “panoramica”.

L’area occidentale della villa presenta le rovine di una vasca termale che utilizzava le acque della limitrofa sorgente di Borgellusa oltre a vari ambienti aventi pavimentazione mosaicata.

Vi sono anche i resti di una strada lastricata con pietra locale, che molto probabilmente si collegava al tratto avolese della “Via Elorina”, collocato all’interno dell’area di Borgellusa (nei pressi della rotatoria della SS 115 tra la Circonvallazione per Noto e l’ingresso ad Avola posto in Via Siracusa).

Non si esclude la presenza di un piccolo approdo marittimo collocato presso la foce del Torrente Campana – Borgellusa mentre è certa la presenza di un sito funerario collocato nella medesima contrada (sempre a poca distanza dalla SS 115) che fungeva da “cimitero” per coloro che abitavano presso questa villa.


Foto delle rovine della Villa Romana di Avola.

Va detto infine che durante gli scavi archeologici che hanno interessato questo sito, sono stati riportati alla luce anche vari reperti interessanti quali: statuette di divinità greco – romane (raffiguranti le dee “Demetra”, “Kore” e il guerriero “Ercole”), monete, vasellame e frammenti ceramici o della pavimentazione in mosaico.

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