*Avola Antica, Valle del Fiume Erineo – Risicone

Homepage – AvolaAvola AnticaValle del Fiume Erineo – Risicone

Avola Antica
(Frazione di Avola)

*Valle del Fiume Erineo – Risicone
(Ronchetto, Cava di Pisciarello, Piano della Pace, Cava Talibelli, Monte Gisina, Cava Cannalivari – Miranda, Torrente Risicone – Fiume Erineo e tratto costiero)

L’area iblea solcata dalla Valle del Fiume Erineo, ora noto come “Torrente Risicone”, forma una delle più importanti cavità di tipo ibleo della zona meridionale della Provincia di Siracusa contraddistinta da un’alta valenza storica, archeologica e naturalistica.

Infatti si tratta della seconda cava iblea per importanza e per estensione dopo la Cava Grande del Cassibile (riguardante il territorio avolese), contraddistinta dalle sorgenti del Fiume Erineo presso le cui sponde, nell’anno 413 a.C. si svolse una sanguinosa battaglia tra ateniesi e siracusani durante la “Guerra del Peloponneso” che vide contrapporsi le città di Sparta (di cui Siracusa era una principale alleata) e Atene.

Gli avvenimenti di questa battaglia condizionarono lo scontro decisivo tra ateniesi e siracusani che avvenne presso le sponde del poco lontano Fiume Asinaro (al confine tra i territori di Avola e Noto) in cui l’esercito siracusano sconfisse quello ateniese, i cui superstiti perirono presso le “Latomie dei Cappuccini” poste all’interno dell’attuale città capoluogo di provincia.


La cava iblea in cui un tempo scorreva il Fiume Erineo, meglio nota come “Cava di Pisciarello”.

La cava comunque era popolata sin dal periodo protostorico divenendo un sito colmo di tombe rupestri.

Nel periodo medievale in cui il fiume venne chiamato “Miranda”, presso questa cavità vi erano collocati anche numerosi mulini ad acqua ormai andati perduti, nonché insediamenti abitativi e rurali di tipo semi rupestre facenti parte dell’area appartenente all’antica Avola nota come “Balzi”.

Il corso d’acqua era alimentato da varie sorgenti idriche sotterranee, tanto che la cavità iblea era nota come “A Cava re Setti Funtani” raccogliendo anche gli scorrimenti idrici delle limitrofe Cave Giordano, Serpente, Buonafiglia e Talibelli.

Si trattava quindi di un florido corso d’acqua che però venne compromesso durante le forti scosse sismiche del terremoto dell’11 Gennaio 1693 quando, un costone del limitrofo “Monte Gisina” (posto di fronte al “Residence” di Avola Antica a nord della Cava Talibelli) si staccò franando a valle interrompendo il regolare corso del fiume, la cui portata idrica diminuì man mano.

In seguito venne costruito un acquedotto presso la “Sorgente Miranda” (la principale di questo antico fiume) che alimenta buona parte della città avolese.

Comunque sia il fiume possiede una discreta portata idrica fino al sottostante sito di Avola Antica noto come “Cannalivari” (nel luogo in cui avvenne la frana sopracitata) mentre dalla confluenza col Torrente Talibelli che da vita al corso del Torrente Risicone, il letto si presenta prevalentemente secco, con scorrimento idrico notevole solo durante forti piogge.

Il Torrente Risicone (ossia l’antico Fiume Erineo) scorre poi a valle solcando le Contrade Ronchetto, Chiusa Piccola, Mammanelli, Risicone, Limarri, Cravonazzo, Santa Venericchia, Sanavalle, Qualleci e Zuccara, sfociando a sud del borgo marinaro avolese di Mare Vecchio.

Da anni si discute della creazione di un vero e proprio “parco archeologico e naturalistico” posto all’interno di questa cava, andandola ad antropizzare e riqualificare perché, a pari merito della ben più nota “Cava Grande”, possiede molte testimonianze storiche della storia avolese essendo un’area interessante dal punto di vista naturalistico ed archeologico da studiare con attenzione, anche se essa nei primi anni del 1900 buona parte di essa venne esplorata e studiata dal celebre archeologo Paolo Orsi.

Oggigiorno la Valle del Fiume Erineo è nota come “Cava di Pisciarello” dal tratto che va dalla confluenza col Torrente Talibelli all’area di Ronchetto inferiore (posta lungo Via Padre Giuseppe Tavolacci in prossimità della casa di riposo “Oasi di San Francesco”), mentre assume il nome di “Cava Miranda” o “Cava Cannalivari” nel tratto posto ad ovest di Avola Antica (che si si può ammirare dal cosiddetto “Residence”).


Il tratto pianeggiante della Cava di Pisciarello posto tra le aree di Sanghitello, Piano della Pace, Ronchetto, Cugno Spineta e San Nicola.

La cavità iblea è molto vasta e il suo tratto iniziale è posto presso la Contrada Tarisco (a nord di Avola Antica) ed è alimentata dalla Sorgente Miranda (posizionata presso sotto il rilievo noto come “Cugno Agosta”) e da altre piccole fonti di cui il “Torrente Giordano” che scorre all’interno della “Cava Serpente” (che si origina ad est dei rilievi di Serra Porcari in territorio di Noto), andando a lambire dopo l’area di Monte Gisina la Contrada Ronchetto Superiore (corrispondente al non più esistente quartiere occidentale di Avola Antica) e i rilievi di Cugno Spineta e Monte Sant’Elia fino ad uscire dal tratto montano dalla Contrada Pisciarello (ubicato in prossimità del secondo tornante della S.P. 4 per Avola Antica). 

Qui vi è l’accesso principale della cava (vietato in caso di pioggia poiché la strada di accesso oltrepassa il fiume, che durante le piogge si ingrossa, e bisogna utilizzare mezzi più resistenti come i fuoristrada) corrispondente al suo tratto più “facile”.

Andando verso Avola Antica la cava diventa un po’ più impervia anche se vi è tuttora un sentiero che passa sotto di essa (ormai poco praticabile anche se molti escursionisti tuttora lo percorrono in escursione).


Lo sbocco della Cava Pisciarello ad ovest di Avola Antica tra le aree di Cugno Spineta, Sant’Elia e Miranda.


Il sentiero che della S.P. 4 per Avola Antica conduce presso il fondo della Cava Pisciarello.

Presso il tratto a sud di Avola Antica (adiacente all’acquedotto cittadino proveniente dalla Sorgente Miranda) vi è presente un’interessante vegetazione arborea mediterranea in cui prevalgono Olivi, Mandorli e Carrubi, ma anche folte piantagioni agrumicole.

Dal punto di vista archeologico la Cava di Pisciarello presenta ancora numerose tombe rupestri a forno di epoca sicula in cui sono stati ritrovati numerosi reperti funerari come anfore e monete, ma anche vari ovili rupestri utilizzati un tempo per proteggere capre e pecore dagli animali predatori (alcuni di essi sono ancora utilizzati). 

Un’interessante necropoli è posta nell’area nota come “Piano della Pace”, tagliata in due dal tratto più a valle della Cava di Pisciarello.

Il “Piano della Pace” (localmente “U Cianu ‘a Paci” ) è un’importante zona iblea avolese contraddistinta da un piccolo colle che è una propaggine del rilievo noto “Cugno Spineta”, raggiungibile sia dalla stradina che dal secondo tornante della S.P. 4 per Avola Antica conduce alla Cava di Pisciarello, o dalla S.P. 15 Avola – Bochini – Noto dalla traversa che porta all’agriturismo “Sciatula Matula” proseguendo però sempre dritto.

In quest’area troviamo un insieme di tombe semi rupestri che si affacciano presso la cava formando una interessante necropoli.

Inoltre presso questa zona molto probabilmente si tenne la battaglia sul Fiume Erineo durante la guerra tra Siracusa e Atene.


L’area della Cava di Pisciarello posta nei pressi del “Piano della Pace”.


Il sentiero che dalla cava conduce sul Cugno Spineta.

Avola vista dal sentiero che dalla Cava di Pisciarello risale verso Cugno Spineta.


Ovili rupestri ancora utilizzati posti nei pressi della Cava di Pisciarello.

Adiacente all’area nota come Piano della Pace, troviamo l’area nota come “Ronchetto Inferiore” (o “Ronchetto di Sotto”) presso la quale passa il Torrente Pisciarello nei pressi della casa di riposo nota come “Oasi” (raggiungibile dalla Via Padre Giuseppe Tavolacci che dalla S.P. 15 Avola – Bochini – Noto conduce alla S.P. 4 per Avola Antica).

Quest’area è contraddistinta da un grande vallone che parte dalla confluenza tra i Torrenti Talibelli e Pisciarello, che vanno a formare il Torrente Risicone (che, come detto in precedenza sboccherà poi presso la spiaggia della Zuccara).

In questa zona vi sono i resti di una vasta Latomia di epoca greca, ossia una cava di pietre in cui venivano estratti i blocchi utilizzati per la costruzione di abitazioni, templi ed edifici vari.


La “Latomia” della Cava di Pisciarello posta presso tra le aree di Piano della Pace e Ronchetto Inferiore.


Il tratto della della Cava di Pisciarello posto in Contrada Ronchetto Inferiore.


Siti rupestri posti nell’area della Cava di Piscarello nota come “Ronchetto Inferiore”.

Poco più a nord vi è la confluenza tra i Torrenti Pisciarello e Talibelli.

Quest’ultimo nasce dal Cugno Spineta (posto al confine occidentale del territorio di Avola con quello di Noto) e si tratta di un piccolo fiume a carattere meteorico (che si riempie di acqua solo in occasione delle piogge) che scorre nel Vallone Spineta inferiore diviso da quello superiore dal massiccio del Monte Sant’Elia.

Si tratta di una piccola ma interessante cava molto interessante ma ancora non del tutto esplorata delimitata dal costone montano noto come Costa Lunga, presso la quale vi sono anche i resti di una necropoli sicula con tombe rupestri.


Il tratto della Cava di Pisciarello nei pressi della confluenza col Torrente Talibelli (visto dall’area di Piano della Pace).


La folta vegetazione in questo tratto della Cava di Pisciarello.

Il Torrente Talibelli, presso la Contrada Martello, si unisce al Torrente Pisciarello formando come detto prima il corso del Torrente Risicone (questa zona è raggiungibile sia dalle Contrade Pisciarello e Piano della Pace) dando vita ad una delle zone iblee più caratteristiche del territorio avolese, ricche di piante mediterranee ma anche di colture arboree rustiche come mandorle, olivi e carrube.

In questa zona vi sono anche i ruderi di antichi mulini ad acqua, condotte idriche scavate nella roccia e pozzi sotterranei.

Da qui in poi si risale la Cava di Pisciarello seguendo un sentiero che ci conduce alla Sorgente Miranda, la principale sorgente del Torrente Pisciarello nel tratto che comincia ad essere noto come “Cava Miranda” o “Cava Cannalivari” che dir su voglia, in cui sono posti anche ipogei rupestri di epoca presumibilmente bizantina.

La Cava Miranda, posta a sinistra della S.P. 4 Avola Antica – Manghisi ed è dominata dal Cozzo Tirone ad est e dal Cugno Spineta ad ovest mentre a nord vi sono le aree di Baronazzo e Serra Porcari facenti parte del territorio di Noto.

Si tratta di una cava iblea visibile dal “Residence” di Avola Antica il cui fondo è raggiungibile oltre che dall’antico sentiero posto a valle, anche da impervie “Scale” e “Trazzere” ormai non del tutto praticabili poste a nord di Avola Antica.

 Presso questa cava vi è un piccolo fiumiciattolo detto appunto “Torrente Miranda” il cui corso è interrotto da uno smottamento franoso staccatosi dalla propaggine orientale del Cugno Spineta nota come “Monte Gisina”, che si congiunge col Torrente Pisciarello.

Si tratta di una zona ad alta paesaggistica poiché qui si congiungono ben quattro Cave insieme: la Cava Serpente, la Cava Giordano (il ramo originario della Valle del Fiume Erineo), la piccola Cava Bonafiglia e appunto la Cava Miranda, poste rispettivamente da ovest verso est.


La zona in cui le Cave Serpente, Giordano, Bonafiglia e Miranda si uniscono confluendo presso la Cava di Pisciarello (fotografata dal Cugno Agosta).

Qui sotto vi sono anche delle opere di canalizzazione che convogliano l’acqua di questa fonte verso l’acquedotto cittadino di Contrada Gebbia, difatti l’acqua della Cava Miranda come detto prima alimenta buona parte della città di Avola assieme a quella prelevata dal Fiume Cassibile dall’acquedotto di Contrada Gallina.

 Presso questa cava vi sono anche i resti di grotte rupestri di cui tombe neolitico – sicule e varie “catacombe” paleocristiane con sepolcri “a baldacchino” e nicchie ad arcosolio.

Nel periodo medievale questa zona era sede di antichi mulini ad acqua, palmenti rupestri e concerie, completamente cancellate dal terremoto dell’11 Gennaio 1693 mentre i pochi edifici superstiti alle scosse sismiche restarono in funzione per pochi anni prima si essere dimessi del tutto.

Da segnalare anche la presenza di abitati di tipo semi rupestre noti come “Case – Grotta” e di antichi abbeveratoi.


Il tratto interno della Cava di Pisciarello che si origina dalla Cava Miranda.

La zona meridionale della Valle del Fiume Erineo va dall’area di Contrada Ronchetto fino alla foce posta presso Mare Vecchio ed è raggiungibile dalla “Traversa Mammanelli” posta presso il tratto iniziale della S.P. 15 Avola – Bochini – Noto (posta a sinistra del bivio collocato dopo il cimitero avolese) o dalla Circonvallazione di Avola da una traversa posta prima del “Centro Commerciale Il Giardino” che conduce presso il ristorante “Time”, al cui retro vi è un sentiero che costeggia il torrente che si presenta secco (fatta eccezione per i periodi piovosi).

Questa zona si presenta come un’area prettamente agricola composta da agrumeti, oliveti e mandorleti, funzione che teneva sin da epoche più antiche.

Difatti qui possiamo ammirare quel che resta di un pozzo artesiano di epoca ellenistica, da cui si dipartivano varie canalette che servivano per irrigare i campi circostanti antenati delle cosiddette “Saie” (ossia canali scavati nel terreno o sopraelevati che servivano come condotta idrica) che prelevavano le acque del Fiume Erineo convogliandola nei limitrofi campi.

Sotto questa zona vi è posta inoltre una grande falda acquifera che molto probabilmente è alimentata da quella in cui molto più a nord da origine alla Sorgente Miranda (da notare la presenza di cosiddette “Travelle”, ossia pompe di sollevamento delle acque, poste all’ingresso degli agrumeti)

Il piccolo vallone interessato dallo scorrimento del torrente è interessato, per buona parte del suo tratto da canneti e da altre piante di tipo mediterraneo come il Cardo Selvatico (“Carduni” ) contraddistinto da fiori viola abbastanza spinosi.

Il torrente scende verso est solcando le aree di Limarri, Cravonazzo, Santa Venericchia, Sanavalle e Qualleci lambendo un’ampia area agricola coltivata ad agrumeto, sfociando nel Mare Ionio presso la Contrada Zuccara sotto il “Lungomare Marina Vecchia” (essendo in parte utilizzato come conduttura di scarico per il limitrofo depuratore).

Torna indietro

Torna alla pagina “Avola”

Torna alla home page