Avola, Via Ugo Foscolo

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Avola

Via Ugo Foscolo
(Cortile Mestre, Quartieri “Strata ra Muntagna” – “Piano di Renzo” – “A’ Ciusa”, Sorgente del “Torrente di Avola”, Acquedotto di Via Savonarola)

Foto della Via Ugo Foscolo.

Presso la periferia settentrionale di Avola è posta la Via Ugo Foscolo, raggiungibile dal centro storico avolese tramite la Via Dante Alighieri.

Si tratta di un’importante strada che collega la città avolese con la S.P. 4 Avola Antica – Manghisi per Avola Antica che conduce all’omonima frazione avolese posta sul rilievo ibleo noto come “Monte Aquilone”, in cui vi sono le rovine della preesistente città medievale distrutta dal sisma dell’11 Gennaio 1693 (da questa strada raggiungiamo anche la Cava Grande del Cassibile e la SS 287 Noto – Palazzolo in prossimità del “Ponte di Manghisi”).

Difatti la via è nota apposta come “Strata ra Muntagna”, nome dato anche al limitrofo quartiere, comprendente eleganti edifici in stile liberty adibiti ad uso abitativo.

L’unico cortile di Via Ugo Foscolo è il “Cortile Mestre”, posto poco più a nord dell’imbocco di questa strada (venendo da Via Dante Alighieri).

La Via Ugo Foscolo inoltre delimita due quartieri periferici: a sud il “Piano di Renzo” (localmente noto come “U Cianarenza” ) e a nord l’area nota nota come “A’ Ciusa”.

Il “Piano di Renzo” forma un vasto quartiere il cui accesso principale è dato dalla Via Emilio Zola (che si collega anche con la Via Cristoforo Colombo) e delimitato a sud dalla Via Fra’ Dolcino.

Esso è solcato da diverse viuzze parallele ad esse in cui sono posti interessanti edifici novecenteschi con decorazioni scultoree ed elementi architettonici in stile liberty.

Il nome deriverebbe da quello di un proprietario di alcuni terreni in cui ora è posto l’omonimo quartiere.

“A Ciusa” è un moderno quartiere raggiungibile dalla Via Ugo Foscolo tramite la Via Cavalieri di Vittorio Veneto e collegato alle aree note come “Priolo” e “Fontana” dalle Vie Galeno, Giovanni Grasso e Giuseppe Pino.

Esso è formato da eleganti villette di moderna costruzione posta in un’area avente il medesimo toponimo che un tempo comprendeva oliveti e agrumeti.

Il nome “A Ciusa” sarebbe dovuto alla presenza di una cisterna idrica collegata ad una “Saia” sopraelevata composta da varie “arcate”, che fungeva da vero e proprio “acquedotto”, che si può ammirare dalla Via Savonarola, strada che si collega alla Piazza Francesco Crispi in cui è posto il Convento e la Chiesa dei Cappuccini.

Va detto che qui vi era infatti una sorgente che alimentava un corso idrico noto come “Torrente di Avola” che lambiva la zona orientale della periferia avolese oltrepassando i quartieri “Fontana”, “Priolo”, “Carcere” (in cui era scavalcato da diversi pontili, infatti la Via Brescia posta nella zona del “Carcere” era nota come “A Strata ro Pontili” ) e buona parte dell’area adiacente al “Viale Lido”.

Il corso d’acqua venne poi “tombato” sotto il sottosuolo cittadino per scongiurare il rischio di alluvioni essendo utilizzato come “canale di gronda” per far defluire le acque piovane in eccesso al di fuori del centro abitato avolese (assieme ad altri dello stesso tipo posti nel sottosuolo di Avola).

Il corso d’acqua riemerge parzialmente presso le aree note come “U Fugnuni” (nome che indica questo corso d’acqua di tipo meteorico, che non è affatto una fogna) e “Naca” (facenti parte dell’area di “Lido”), sfociando a mare sotto l’attuale Lungomare Pantanello.

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