Riserva Naturale Biviere di Lentini, Villa del Biviere

Sulla S.P. 67 in direzione di Palagonia, dopo aver superato il Villaggio Bardara del Biviere (ormai abbandonato), sulla nostra sinistra troviamo l’elegante ingresso della Villa del Biviere di Lentini, residenza feudale ottocentesca voluta dai Baroni Beneventano che poi venne abbandonata agli inizi del 900, ma acquistata e fatta restaurare negli anni 60 da Scipione Borghese (esponente di una nota famiglia nobiliare di origini romane) che ne fece una residenza di lusso che però può essere visitata pagando 10 euro all’attuale proprietaria Maria Carla Borghese (per informazioni più dettagliate sull’utilizzo della villa visitate il sito www.ilgiardinodelbiviere.it).

La Villa del Biviere si presenta come una tipica tenuta feudale siciliana comprendente la residenza estiva con annessa una piccola Chiesa consacrata a “Sant’Andrea Apostolo” (nota anche come “Chiesa del Biviere”) da cui si accede da un monumentale cancello in pietra posto sulla S.P. 67. All’interno troviamo un lussureggiante giardino di tipo mediterraneo che circonda la residenza comprendente anche una vasta piscina. La tenuta presenta eleganti balconi e aperture di forma rettangolare con inferriate in ferro battuto e travoni di coronamento. All’interno vi sono eleganti stanze in cui hanno soggiornato molti ospiti illustri di livello mondiale. La piccola chiesetta (molto simile a quella del Carmine posta nel centro storico di Lentini) invece presenta un elegante portale arcuato rettangolare sormontato da un timpano spezzato sopra il quale è posta una finestra arcuata. A sinistra vi è posta la piccola torretta campanaria. All’interno vi sono alcune opere d’arte sacra.

Da citare la presenza dei ruderi (medievali?) di alcune rovine che sorgono nei terreni posti a sinistra della Villa del Biviere; molto probabilmente si tratta di antichi imbarcaderi (o vasche per l’allevamento ittico) in pietra posti laddove molti secoli fa arrivavano le acque dell’antico invaso del Biviere di Lentini prima di esser stato prosciugato durante le bonifiche fatte verso la fine dell’800.

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