*Brucoli Cava San Calogero – Castelluccio e rovine rupestri (Alloro – Contado – Piano Torre – San Domenico e San Domenichello – Gattone – Gangemi e Gangemello – Luogo di Castro – Tenuta Casitte – Raffaciavoli – Feudo San Calogero – Maldicente – Ficatazzi – Tenuta Sordo – Scandurra – Castelluccio)

La zona nordoccidentale del territorio di Brucoli è solcata dal Torrente San Calogero noto anche come “Torrente Castelluccio” poiché sgorga a mare presso la Contrada Punta Castelluccio (posta nei pressi della Costa Saracena ad Agnone Bagni) presso l’omonimo villaggio mentre localmente è noto sia come “Ciumara ri San Caloggeru” o “Ciumara do Castidduzzu”. Si tratta di un importante corso d’acqua per il territorio augustano costeggiato a sud dalla S.P. 57 Carlentini – Brucoli e a nord dalla S.B. (Strada di Bonifica) 20 San Calogero – Gattone (i cui imbocchi sono posti sulla SS 114 Siracusa – Catania rispettivamente presso le Contrade Mangiamela in prossimità dello svincolo per Carlentini e Brucoli e Raffaciavoli di fronte alla ditta di autotrasporti Bordieri). La descrizione del tratto della cava va da ovest verso est dalle sorgenti alla foce del torrente. Il nome deriverebbe dalla probabilme presenza in questa cava di un eremita noto come “San Calogero” molto venerato in Sicilia occidentale (in particolare nell’area agrigentina).

Il Torrente San Calogero, che nasce in territorio villasmundese in Contrada Alloro presso una piccola sorgente (posta presso la S.P. 95 Villasmundo – Carlentini in prossimità del bivio per Brucoli), si presenta secco o con uno scorrimento minimo di acque in estate mentre in inverno la sua portata idrica è buona (anche grazie alle piogge) non scorrendo in una vera e propria cava iblea ma in un “vallone” poco profondo circondato da coltivazioni varie (tra cui molti agrumeti) facendo da confine tra i territori comunali di Melilli e di Augusta.

Il tratto iniziale del torrente posto presso la Contrada Alloro posta in territorio di Villasmundo (facente parte del Comune di Melilli) entra in territorio augustano nei pressi dell’area nota come “Contado” raggiungibile dalla S.P. 95 dal bivio Villasmundo – Carlentini – Brucoli andando in direzione di quest’ultima località venendo dalla S.P. 95; da qui in poi percorriamo la S.P. 57 fino ad un incrocio con delle traverse sterrate di cui quella sinistra che conduce al tratto iniziale del Fosso Damiano (cava in cui scorre l’omonimo torrente che si immette a nord presso il Fiume San Leonardo in territorio carlentinese) mentre alla nostra destra costeggiando vari agrumeti fino a quando non raggiungiamo il primo tratto del Torrente San Calogero. In questa zona piuttosto ampia vi sono vari ruderi di insediamenti rurali dovuti alla forte vocazione agricola della zona ma anche ruderi rupestri di varie epoche posti su modesti rilievi specie presso l’area che si affaccia sul tratto iniziale del Torrente San Calogero. Proseguendo sulla S.P. 57 troviamo un bivio in cui dritto proseguiamo verso Brucoli e a sinistra ci immettiamo sulla S.B. 20 San Calogero – Gattone; se si decide di percorrere la prima strada possiamo avere in modo di esplorare la sponda meridionale del Torrente San Calogero, percorrendo la seconda a nostra volta avremo modo di andare presso quella settentrionale. In ogni caso nel vertice settentrionale della Contrada Contado che si affaccia presso il Vallone Grosso (vallata che si affaccia presso la Piana di Agnone Bagni a nord) possiamo trovare alcune rovine rupestri (insediamenti abitativi o ovili fortificati?).

Oltrepassata l’area di Contrada Contado, entriamo presso l’area di “San Domenico” in cui il Torrente San Calogero passa sotto la S.P. 57 dirigendosi verso nordest. Qui possiamo notare alla nostra sinistra un sentiero che costeggia un’antica cava di pietre potendo notare che da questo punto comincia a delinearsi il vero e proprio “vallone” in cui scorre il torrente. In questo punto vi sono anche vari siti rupestri di cui la presenza di una piccola catacomba posta presso un’antica “Latomia” (cava di pietre di epoca greca) collocata di fronte alla traversa che conduce all’agriturismo Le Terre di San Domenico nella sponda sud del torrente. Proseguendo invece per la S.B. 20 si entra invece nell’area di “San Domenichello” posta sulla sponda nord del Torrente San Calogero che si presenta colma di agrumeti che si affacciano sul vallone; qui vi sono invece moltissimi ruderi rurali (resti di antichi terrazzamenti o di insediamenti agricoli). Nell’area più interna nota come “Piano Torre” posta a nord dell’attraversamento della S.P. 57 del Vallone San Calogero vi sono i resti di un’interessante insediamento rurale di epoca ellenistica di cui ora rimangono solo i basamenti dell’edificio (formati da blocchi squadrati) nonché vari frammenti ceramici. Questo insediamento aveva anche ambienti ipogeici che fungevano molto probabilmente da magazzino.

Proseguendo per la S.B. 20 entriamo presso la Contrada Gattone che è il punto più alto della Cava San Calogero da cui poter ammirare buona parte del suo corso, ma anche i circostanti rilievi; da questa zona si può anche ammirare l’Etna in caso di cielo sereno. Presso questa contrada vi sono molti caseggiati rurali utilizzati ancora dai contadini locali, nonché vari campi coltivati ad agrumeto.

Sotto l’area di Gattone vi sono le zone di Gangemi e Gangemello (raggiungibile dal sentiero presso il sentiero sopracitato posto in Contrada San Domenico) posizionate rispettivamente a nord e a sud del Torrente San Calogero che qui compie una sinuosa curva. In questa zona oltre a varie rovine di tipo rurale (tracce di carraie e di insediamenti agricoli) vi sono anche alcune caverne facenti parte di un piccolo sito rupestre.

Proseguendo verso est raggiungiamo l’area nota come “Luogo di Castro” in cui è collocato un antico caseggiato rurale posto sulla parete sud della Cava San Calogero in un’area comprendente vasti agrumeti. Presso le pareti adiacenti al torrente vi sono rovine rupestri riconducibili ad antichi insediamenti. Qui è presente anche una sorgente che alimenta vari pozzi limitrofi oltre che il Torrente San Calogero. In questo punto la cava è oltrepassata dall’Autostrada Siracusa – Catania.

Ad est del viadotto autostradale si entra nell’area archeologica più interessante della Cava San Calogero comprendente le aree di Tenuta Casitte, Maldicente e Ficatazzi, poste a irrisoria distanza dal Feudo San Calogero di cui possiamo ammirare la cosiddetta “Commenda” (vedi link “Ex Feudo della Commenda di San Calogero” nella pagina precedente per saperne di più). Questa zona la si raggiunge più facilmente dalla S.P. 57 andando in direzione dell’agriturismo Borgo Levante e, superato quest’ultimo, seguire la traversa fino alle sponde del torrente ma volendo si può scendere anche seguendo un sentiero posto nei pressi di una masseria abbandonata collocata alla nostra destra (venendo da ovest) sulla S.B. 20 nota come “Masseria Arcidiacono”.

L’area nota come “Tenuta Casitte” (chiamata così per la presenza di vari caseggiati rurali semi abbandonati posti sulla parete sinistra della Cava San Calogero) presenta un vasto sito rupestre posto in un’ansa del torrente. Qui è collocata una necropoli rupestre di epoca tardoromano – bizantina formata da tombe a grotticella artificiale riconducibili ad un insediamento rurale situato presso le alture a nordovest del sito in cui iv sarebbero stati rinvenuti i ruderi di una masseria della medesima epoca (nei pressi di un caseggiato abbandonato noto come “Masseria Arcidiacono” posta in prossimità della S.B. 20 alla nostra destra venendo da ovest). Oltre a questa necropoli vi è posto anche un presunto oratorio rupestre di epoca bizantina posto in un ampio grottone scavato nella roccia dove secondo una tradizione locale vi ha dimorato “San Calogero di Agrigento”, che da il nome a questa interessante cava. In questa zona sono stati rinvenuti vari reperti (oggetti metallici, monili, conci ceramici).

A sud del sito vi è la “Commenda di San Calogero”, borgata feudale sorta nel 1300 che poi divenne proprietà dei Baroni Gaetani di Sortino e infine della famiglia Matarazzo di Carlentini. Ad est di questa interessante tenuta feudale si entra nell’area nota come “Maldicente” in cui il corso del torrente abbandona l’area montuosa per affacciarsi in una breve cavità circondata sia da campi coltivati sia da un bosco di macchia mediterranea. In questa zona vi sono i ruderi di una necropoli protostorici risalente all’età del bronzo formata da circa sei sepolcri semi rupestri adiacenti ai resti di un villaggio abitativo di epoca siculo – castellucciana.

La S.B. 20 compie una curva entrando presso la Contrada Raffaciavoli, composta dall’omonima altura da cui possiamo ammirare verso nord un ottimo panorama del Golfo di Catania e quindi dell’area di Agnone Bagni dominata dal vulcano Etna. In questa zona vi sono ruderi di insediamenti rurali. Il Torrente San Calogero compie quindi una curva verso nordest in Contrada Ficatazzi uscendo del tutto dal tratto montuoso scorrendo sotto la parete del Colle Raffaciavoli nelle cui pareti vi sono vari siti rupestri di epoca neolitica posti a strapiombo sulla breve piana in cui scorre il torrente in cui sono collocati oltre ad un vasto agrumeto anche vari caseggiati rurali.

Abbandonata la S.B 20, attraversiamo la SS 114 per immetterci presso la Traversa Castelluccio (in direzione del ristorante Reysol) che conduce all’area residenziale di Villaggio Castelluccio (ex Castelluccio Siculo) sull’altura costiera di origine vulcanica nota come “Costa Saracena”, divisa in due proprio dall’ultimo tratto del Torrente San Calogero (qui chiamato anche “Castelluccio”) che attraversa le aree di Scandurra (sponda ovest del torrente) e Tenuta Sordo (sponda est). Il torrente (raggiungibile da alcune traverse poste alla nostra destra) scende impetuoso verso la sua foce posta presso l’area di Villaggio Castelluccio. Questo tratto del torrente che si presenta circondato da una folta vegetazione scende incassato in pareti di roccia scura. In questa zona vi sono collocati anche ruderi rupestri che sarebbero correlati ad una frequentazione piuttosto antica anche per via dell’area che ospita sulla sommità della scogliera anche i ruderi di una fortezza medievale (“U Castidduzzu”) che da il nome alla zona limitrofa nonché i resti di un piccolo villaggio protostorico la cui necropoli è collocata proprio allo sbocco di questa cava ed è composta da alcune grotte scavate nella roccia.

Il Torrente San Calogero, venendo scavalcato da un monumentale ponte ad archi su cui passa la linea ferroviaria Siracusa – Catania, scorre presso il Villaggio Castelluccio sfociando nel Mare Ionio nei pressi della Costa Saracena formando una piccola spiaggia.

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