Brucoli, Area Archeologica Porcaria – Gisira – Adonai – Baia del Silenzio; Eremo della Madonna dell’Adonai e Grotte del Greco)

Brucoli

Area Archeologica Porcaria – Gisira – Adonai – Baia del Silenzio

Eremo della Madonna dell’Adonai e Grotte del Greco

L’Eremo della Madonna dell’Adonai è uno dei luoghi sacri più importanti del territorio augustano, situato a poca distanza da Brucoli presso la Contrada Gisira. Lo si raggiunge andando da Augusta o da Brucoli tramite la S.P. 1 Augusta – Brucoli in cui è posta la Traversa Gisira che conduce all’omonima contrada andando in direzione dell’hotel Brucoli Village; oltrepassata l’area residenziale di Villaggio Gisira andiamo sempre dritto fino ad un cancello in cui è posto l’ingresso all’eremo.


L’Eremo della Madonna dell’Adonai, considerato come il più antico Santuario Mariano della Sicilia.

L’Eremo della Madonna dell’Adonai è considerato uno dei più importanti santuari monastici della Provincia di Siracusa, nonché il più antico “Santuario Mariano” (consacrato alla “Vergine Maria”) della Sicilia e uno tra i più antichi al mondo (secondo alcuni studiosi esso sarebbe il primo santuario al mondo ad essere consacrato alla “Madonna). Esso sorge su un antico complesso cimiteriale neolitico – siculo facente parte del sito originario della Gisira, adattato ad “Oratorio Rupestre” da eremiti cristiani nel III Secolo d.C. (201 – 300 d.C.) Qui forse si rifugiarono alcuni cristiani guidati da un certo “Publio” che qui si nascosero per scampare alle persecuzioni perpetrate contro di loro nell’epoca in cui Valeriano e Decio erano imperatori di Roma. Una leggenda dice che a “Sant’Agatone” (Vescovo di Lipari) alcuni “Martiri” apparvero a lui in sogno indicandogli il luogo in cui sorge tuttora l’Eremo per far si che la comunità da lui guidata potesse trovare rifugio. C’è da dire che presso la grotta principale di questo Oratorio rupestre è stata ritrovata una raffigurazione pittorica raffigurante “La Madonna dell’Adonai” (il cui culto si era diffuso in Sicilia dall’Asia Minore), attribuita allo stesso “Sant’Agatone”. Si dice anche che questa zona sia stato il rifugio di “San Neofito da Lentini”, ex ministro di Leontinoi al tempo del martirio dei “Santi Alfio, Filadelfo e Cirino” che si convertì al cristianesimo che qui si nascose dalle persecuzioni dell’allora pretore di Lentini, Ternullo.

Dopo qualche secolo, qui scese una comunità di eremiti bizantini che adibì queste grotte in Oratori rupestri in cui loro vivevano in eremitaggio e ascetismo. Nel Medioevo venne costruito un Convento e una chiesetta che andò a ricoprire la grotta principale di questo complesso monastico bizantino (che fungeva da Chiesa vera e propria). Verso gli ultimi anni del 1600 venne ricostruito l’attuale Eremo dopo che quello precedente venne distrutto dal terremoto dell’11 Gennaio 1693.

Oggigiorno, dopo anni di abbandono, l’Eremo della Madonna dell’Adonai (ora appartenente alla Parrocchia della Chiesa Madre di Santa Maria Assunta di Augusta) dopo alcuni interventi di restauro (in cui purtroppo non è stato reso possibile il completo recupero delle strutture originarie lasciate all’incuria per moltissimi anni) è occupato da una comunità monastica ed è liberamente visitabile oltre utilizzato come struttura ricettiva curata sempre dalla comunità ecclesiastica locale.

Dal monumentale ingresso caratterizzato da un portale arcuato, possiamo raggiungere questo Convento tramite un lungo viale alberato.


L’ingresso all’Eremo della Madonna dell’Adonai.

Qui vi è un ampio spazio aperto che anticamente fungeva (e funge ancora) da orto in cui i Monaci coltivavano gli ortaggi di cui si cibavano, circondato da stupendi alberi di Cipressi, Pini Marittimi ed Eucalipti.


L’orto dell’Eremo della Madonna dell’Adonai.

Alla fine di questo viale arriviamo davanti alla Chiesa dell’Eremo collegata all’attiguo Convento. Essa presenta una facciata piuttosto semplice caratterizzata da un semplice portale sormontato da una specie di tettuccio in pietra. Il frontone triangolare (sostenuto da due ampi pilastri) sorregge una piccola, “Croce” in pietra. Più dietro vi è la torre campanaria, anch’essa di aspetto semplice (comprende una cella campanaria sormontata da un timpano triangolare). Vicino al Sagrato vi è un piccolo giardino.


La Chiesa della Madonna dell’Adonai con il suo attiguo Convento.

All’interno ad unica Navata, vi è la grotta in cui vi era il primitivo Oratorio rupestre chiamata “Grotta Grande”. Questa grotta, secondo un’altra leggenda, sarebbe stata scoperta miracolosamente nel Secolo XVI da un pastore che cercava una sua mucca che si era smarrita. Egli trovò la sua mucca in questa grotta che tutti cercavano e che non trovavano mai da secoli (si dice che venne occultata per non permettere ai saraceni di distruggerla), ma a lui toccò il privilegio di aver scoperto la cosiddetta “Rutta Ranni” in cui tuttora sorge la Chiesa dell’Eremo consacrato alla “Madonna dell’Adonai”.

Presso di essa vi è lo splendido Altare Maggiore recante la miracolosa effigie bizantina raffigurante la “Madonna dell’Adonai” (parola ebraica che significa “Signore Dio” e quindi “Madonna glorificata da Dio”) il cui culto è uno dei più antichi di tipo mariano al mondo. Quest’immagine, attribuita come detto prima a “Sant’Agatone da Lipari”, è considerata miracolosa ed è molto venerata dagli augustani (in particolare dagli abitanti di Brucoli e Agnone Bagni); essa è una “Madonna Nera” il cui culto in generale è oggi ancora misterioso. Essa viene celebrata ogni anno il 5 Agosto con una solenne festa liturgica.


L’immagine della “Madonna dell’Adonai” venerata all’interno del suo omonimo eremo.

All’interno della Chiesa vi sono altre opere sacre piuttosto importanti, tra cui una tela del 1815 con cui si commemora la “Conversione di San Neofito” ministro della città greca  di Leontini (odierna Lentini) che prima di allora si chiamava Alessandro era avverso al Cristianesimo, ma grazie ai miracoli dei “Santi Alfio Filadelfo e Cirino”, si convertì grazie a “Sant’Agatone da Lipari”, che a quei tempi era rifugiato in questo Oratorio rupestre.

Accanto alla Chiesa vi è l’antico Convento in cui vi abitavano i Frati Eremiti (e che tuttora sono abitate dai Frati Francescani) che nei secoli vivevano e predicavano presso quest’Eremo. Qui possiamo ammirare innanzitutto il Refettorio e le Celle dei Monaci (sui cui architravi d’ingresso vi sono delle targhe raffiguranti delle massime religiose) oggi utilizzate come stanze per i pellegrini che dimorano presso convento.

Il Convento è circondato da uno splendido giardino avente numerose piante di tipo mediterraneo.


Il giardino dell’Eremo dell’Adonai.

Va detto infine che a poca distanza dall’Eremo della Madonna dell’Adonai vi sono alcune aree rupestri di epoca neolitico – sicula che andavano a formare siti abitativi e sepolcrali riconducibili ai limitrofi insediamenti rupestri di Contrada Gisira. Queste grotte poste a poca distanza dall’Eremo sono dette “Grotte del Greco” e vennero chiamate così perché oltre ad ospitare cimiteri rupestri in epoca neolitico – sicula, in epoca bizantina ospitò insediamenti abitativi in cui eremiti di origine bizantina di lingua greca (da cui deriva il nome delle caverne) che utilizzavano queste cavità rupestri scavate nelle rocce calcaree come veri e propri “Conventi Rupestri” di cui l’attuale grotta posta all’interno della Chiesa della Madonna dell’Adonai era il principale luogo di culto.


L’area rupestre nota come “Grotte del Greco” posta all’interno dell’Eremo dell’Adonai.

Per informazioni varie sull’Eremo e su come e quando utilizzarlo in funzione ricettiva visitate i siti digilander.libero.it/santuarioadonai, santuarioadonaibrucoli.blogspot.it e la pagina facebook.

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