*Buccheri, Cava e Bosco Ragameli – Cavigliano, Torrente Sapillone e Rovine Neolitiche

Proseguendo per la S.P. 5 Buccheri – San Giovanni andando in direzione di Francofonte, alla nostra destra costeggiamo l’ultimo profondo tratto della Cava di Sant’Andrea, noto come “Valle Cupa”, che si immette presso la vasta Cava Ragameli (o Ragamele), solcata dal Torrente Sapillone – Margi (che più a nord si immette presso il Fiume San Leonardo tra i territori di Francofonte e Lentini). Per raggiungere il fondo di questa cava e la confluenza col Torrente Sant’Andrea bisogna percorrere un sentiero sterrato posto alla nostra destra sulla S.P. 5 che passa accanto ad una masseria abbandonata. Scendendo dal sentiero arriviamo nel fondo della cava in cui scorre il Torrente Sapillone, che è stata inserita nell’elenco dei siti di importanza comunitaria della Regione Sicilia, tant’è che buona parte di esso è stato antropizzato con lunghe strade ciclabili con cui effettuare lunghe escursioni seguendo le indicazioni poste per buona parte del percorso che occupa le Cave di Sant’Andrea e Ragameli e parte delle alture sovrastanti.

Scesi nella cava seguiamo un sentiero alla nostra sinistra (che comprende anche un antico ponte che scavalca il torrente) che ci porta presso la Casa Vallelupa, masseria posta in territorio carlentinese ormai ridotta ad un rudere un tempo facente parte del feudo medievale di Burfusina – Ragameli appartenente un tempo alla famiglia Beneventano in cui possiamo ammirare fregi decorativi e soprattutto un palmento rupestre. Notiamo da quest’altura la confluenza tra le Cave Ragameli (a sinistra) e Sant’Andrea – Valle Cupa a (a destra) divise tra loro da uno sperone montuoso il cui altopiano è noto come “Contrada Cavigliano”. Ci dirigiamo quindi presso la Cava Ragameli risalendo il corso del Torrente Sapillone; sotto le pareti rocciose di questi rilievi che circondano la Cava (il Monte Santa Venera ad est e l’altopiano di Contrada Cavigliano ad ovest) troviamo una Necropoli rupestre dell’età del bronzo posizionata in tre territori comunali; Buccheri, Carlentini e Ferla (poiché questa cava forma un cuneo in comune con questi tre territori comunali) sotto l’area demaniale del Bosco Ragameli (facente parte del complesso boschivo del Monte Santa Venera). Si tratta di tombe a grotta scavate nella roccia iblea di questa cava poste in vari livelli delle pareti.

Risalendo ancora la cava e il Torrente Sapillone verso sud saliamo su dei sentieri che ci conducono sulle alture circostanti in cui è posto il Bosco Ragameli, appartenente al demanio forestale siciliano andando in direzione “Case Santa Venera”, rifugio appartenente alla forestale. In questa zona in cui comincia la salita per il rifugio possiamo ammirare le sorgenti del Torrente Sapillone. Qui possiamo tornare indietro oppure andare verso il rifugio, caratterizzato da pareti riportanti fregi artistici opera di scultori contemporanei. Seguendo ancora il sentiero arriviamo presso l’area di Sant’Andrea a poca distanza dall’Agriturismo Case di Sant’Andrea di fronte al sentiero che risale la Contrada Roccalta e i rilievi di Costa Lunga.

Tutta quest’area montuosa è ricoperta dal Bosco Ragameli, formato da varietà di conifere (pini) e di piante arboree, arbustive e erbacee locali, tra cui anche numerose specie di orchidee e piante aromatiche (vedi la sezione principale del territorio ibleo buccherese per saperne di più). Questo vasto bosco posto tra i comuni di Buccheri, Ferla e Carlentini, è considerato come uno dei “polmoni verdi” della provincia siracusana per la sua vastità e per la possibilità di compiere varie escursioni al suo interno seguendo i sentieri aperti agli escursionisti (posti nelle Contrade Vallelupa e Sant’Andrea).

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