Buccheri, Scalinata e Chiesa di Sant’Antonio Abate

La Chiesa di Sant’Antonio Abate è senza ombra di dubbio il monumento sacro più importante e più amato dai buccheresi, poiché si tratta di un’imponente chiesa tardobarocca situata nel punto più alto della città, proprio come una grande “torre” che mira all’orizzonte circondata dalle caratteristiche case di aspetto rustico che caratterizzano il cuore del centro storico buccherese. Essa è raggiungibile da una stupenda scalinata ubicata in Piazza Toselli chiamata appunto “Scalinata di Sant’Antonio”, che per imponenza e per lunghezza (127 gradini) non ha niente da invidiare alla ben più nota “Scalinata di Santa Maria del Monte” ubicata a Caltagirone. Però al contrario di quella caltagironese, costruita nell’800, la “Scalinata di Sant’Antonio” è più recente poiché è stata realizzata nel 1911. Essa presenta gradoni in pietra basaltica ai cui lati vi sono artistici lampioni in ferro battuto (volendo l’ingresso si può raggiungere anche dalla Via Peloro (in cui è posto l’ingresso laterale della chiesa) tramite le Vie Cosentino e Guglielmo Marconi.


La Chiesa di Sant’Antonio Abate posta in un posto panoramico di Buccheri con la sua scalinata di accesso.

Terminata la scalinata, possiamo ammirare l’elegante facciata della Chiesa di Sant’Antonio Abate portata a compimento nel 1793. Essa si affaccia su un piccolo Sagrato lastricato con candide piastrelle in pietra bianca disposte a rombo. Esso funge da “vera e propria terrazza” da cui possiamo ammirare uno splendido paesaggio sulla bella città di Buccheri. Esso è racchiuso da belle inferriate in ferro battuto.

La facciata a torre (simile a quella delle Chiese Madri di Avola e Modica) si presenta plastica, slanciata ed elegante, anche se risulta priva degli elementi architettonici che caratterizzano il tardobarocco settecentesco, mostrando già uno stile tendente al molto più sobrio, ma non per questo meno bello stile neoclassico ottocentesco. Essa si presenta divisa da tre ordini divisi da sontuose trabeazioni, e da un corpo centrale più avanzato rispetto al resto della facciata. L’ordine inferiore presenta un unico ma ampio portale centrale di forma rettangolare risulta sovrastato da un arco inquadrato da due imponenti pilastri e da quattro colonne (due per lato) aventi splendidi capitelli corinzi. In entrambi i lati vi sono due nicchie sormontate da timpani spezzati e da formelle poligonali (che sembrerebbero finestre murate). L’ordine centrale (racchiuso da un’inferriata in ferro battuto) è simile a quello inferiore, solo che al posto del portale vi è un nicchione arcuato dentro cui vi è situata una finestra. Sopra l’elegante trabeazione merlata vi è l’ultimo ordine della facciata racchiuso anch’esso da un’inferriata in ferro battuto; rappresentato dalla torre campanaria; pla cella campanaria arcuata dentro cui vi è allocata la campana bronzea si presenta inquadrata da due pilastri corinzi, mentre al lati della torretta vi sono due colonne corinzie che sostengono l’elegante frontone che corona la sommità della facciata.


L’elegante facciata della Chiesa di Sant’Antonio Abate.

L’interno della chiesa presenta tre Navate disposte a “Croce Latina” decorate da stupendi stucchi settecenteschi opera dello stuccatore catanese Giuseppe Gianforma. Da ammirare le colonne corinzie in marmo rosso che sostengono la bella volta stuccata della Navata centrale (che risulta circondata da una grata in ferro battuto), mentre le pareti laterali sono adornate da splendidi bassorilievi. Da ammirare lo splendido Pulpito ligneo con intarsi dorati del 700 (opera dell’intagliatore catanese Francesco Avola). Da ammirare anche lo stupendo Organo a canne del 700 posto su di una splendida cantoria lignea.

Nel Presbiterio possiamo ammirare lo stupendo Altare Maggiore in marmo policromo, il bel Coro ligneo (anch’esso scolpito da Francesco Avola) sovrastato dalla bella tela del pittore fiammingo Guglielmo Borremans che raffigura “L’Estasi di Sant’Antonio”.

Nella Cappella posta in fondo alla Navata sinistra vi possiamo ammirare importanti opere d’arte come: lo splendido Altare marmoreo di gusto barocco in cui è posta la bella statua settecentesca raffigurante “L’Immacolata Concezione” (opera dello scultore siracusano Sebastiano Alessi). Da ammirare anche il paliotto marmoreo (opera cinquecentesca ritrovata intatta dopo il terremoto del 1693) raffigurante alcuni “Episodi Biblici”. Nella Navata sinistra possiamo ammirare anche l’altra tela di Guglielmo Borremans che raffigura “I Santi Vito Modesto e Crescenzia”.


L’Altare barocco in cui è posta la statua raffigurante “L’Immacolata Concezione”.

Nella bella Cappella barocca consacrata a “Sant’Antonio Abate” (ubicata alla fine della Navata destra) possiamo ammirare le belle statue lignea che raffigurano “Sant’Antonio Abate” e il “Cristo Risorto”, entrambe scolpite dal buccherese Michelangelo di Giacomo.


La statua raffigurante “Sant’Antonio Abate”.


La statua del “Cristo Risorto”.

Nelle Navate laterali possiamo ammirare notevoli Altari barocchi in cui possiamo ammirare numerose opere d’arte pittorica e scultorea. Tra le prime cui vanno citate le tele che raffigurano “Il Battesimo di Cristo” (tela settecentesca attribuita ad un allievo del Crestadoro), “Il Transito di San Giuseppe” (opera tardo ottocentesca di Giuseppe Barchitta), la “Passione di Cristo” (attribuita a Vincenzo Politi), oltre a numerosi piccoli quadri devozionali dipinti da pittori locali, tra i quali vanno citati quelli settecenteschi raffiguranti “San Vito” (opera di Antonino Fernandes) e “San Gaetano” (dipinto da Antonio Sortino) oltre ad altri quadri ottocenteschi.

Per quelle di arte scultorea vanno citate le statue ottocentesche che raffigurano “San Vito” (opera dello scultore napoletano Francesco Forzese) e un’altra statua della “Madonna Immacolata” (scolpita da Don Cesare da Chiaramonte). Da ammirare anche la pregevole “Cassa – Reliquiario” contenente alcune Reliquie appartenenti a “San Vito”, opera ottocentesca di Salvatore Leone.

Va detto infine che nella Sacrestia della Chiesa vi è un sontuoso “Casserizio” (armadio in cui venivano riposti i paramenti sacri) settecentesco in legno di noce, opera dello scultore Salesio Laganà da Militello.

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