Buccheri, Festa di San Francesco di Paola


Il Simulacro di “San Francesco di Paola” venerato a Buccheri.

La festività consacrata a “San Francesco di Paola” è una delle più importanti della città di Buccheri. Essa è considerata come la più bella festa sacra dell’estate buccherese per la sua fastosità, ma anche per la vivacità dei fedeli buccheresi che, la prima Domenica di Agosto di ogni anno, festeggiano solennemente uno dei loro “Santi Protettori”, il cui culto è diffuso anche in molte altre località del siracusano (soprattutto a Marzamemi e a Portopalo di Capo Passero, dove questo “Santo” viene fastosamente festeggiato).

Storia di “San Francesco di Paola”

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“San Francesco di Paola” (al secolo Francesco D’Alessio) nacque a Paola (CS) da Giacomo D’Alessio detto “Martolilla” e Vienna da Fuscaldo, una coppia di coniugi dalla salda fede cattolica, devoti, in particolare, a San Francesco d’Assisi, all’intercessione del quale, pur trovandosi già in età avanzata, chiesero la grazia di un figlio.Da bambino, Francesco contrasse una forma grave d’infezione ad un occhio, tanto che i genitori si rivolsero nuovamente in preghiera al “Poverello d’Assisi”, promettendogli, in caso di guarigione, che il piccolo avrebbe indossato per un anno intero (il cosiddetto “Famulato”) l’abitino dell’ordine francescano. Fin da piccolo, Francesco fu particolarmente attratto dalla pratica religiosa, denotando umiltà e docilità all’obbedienza. All’età di tredici anni narrò della visione di un “Frate francescano” (“San Francesco d’Assisi”) che gli ricordava il voto fatto dai genitori. Accolto nel convento francescano di San Marco Argentano (CS), vi rimase per un anno, adempiendo alla promessa dei genitori. L’anno di “Famulato” evidenziò le attitudini mistiche del giovane, compresi quei fenomeni soprannaturali che accompagneranno tutta la sua biografia, aumentandone la fama in vita ed il culto dopo la morte. Durante quest’anno di dedizione al convento, il piccolo Francesco si adoperò nell’osservanza regolare e nello sbrigare le mansioni umili della casa come la pulizia dei pavimenti, la cucina, il servizio della mensa e la questua, e praticava già molti digiuni e astinenze.

Concluso l’anno, i frati di San Marco Argentano avrebbero voluto trattenerlo, ma Francesco conservava il desiderio di conoscere anche altre modalità di vita consacrata prima di fare la sua scelta. Nel 1430 svolse, con la famiglia, un lungo pellegrinaggio che, avendo Assisi come mèta principale, coinvolse alcuni dei principali centri della spiritualità cattolica italiana: Loreto, Roma e Montecassino, toccando anche i romitori del Monte Luco. Lo sfarzo della “Città Eterna” (Roma) lo impressionò negativamente, spingendolo, sembra, a redarguire un cardinale, al quale fece notare che “Gesù non aveva avuto abiti così sontuosi”. Rientrato a Paola, iniziò un periodo di vita eremitica, utilizzando un luogo impervio compreso nelle proprietà della famiglia e suscitando lo stupore dei paolani.

Nel 1435, altri si associarono a questa esperienza, riconoscendolo come guida spirituale. Con i suoi, costruì una cappella e tre dormitori, dando, di fatto, inizio all’esperienza, tutt’ora in corso, del cosiddetto “Ordine dei Minimi”. Alle prime adesioni, se ne aggiunsero molte altre, tanto che il 31 agosto 1452 il nuovo Arcivescovo di Cosenza, monsignor Pirro Caracciolo, concesse l’approvazione diocesana, atto che comportava la facoltà di istituire un oratorio, un monastero ed una chiesa. La fama di santità di Francesco si diffuse rapidamente, tanto che nel 1467 Papa Paolo II inviò a Paola un suo emissario per avere notizie sull’eremita calabrese. Il 4 luglio dello stesso anno, quattro cardinali firmarono la lettera che concedeva l’indulgenza a coloro che avrebbero contribuito alla costruzione della chiesa del monastero di Paola, nonché a coloro che l’avrebbero visitata.Nel 1470 ebbe inizio il procedimento giuridico – canonico per l’approvazione definitiva del nuovo ordine di eremiti. La “Causa Paolana” fu patrocinata da monsignor Baldassarre da Spigno. Il 17 maggio 1474, Papa Sisto IV riconosceva ufficialmente il nuovo ordine con la denominazione “Congregazione eremitica paolana di San Francesco d’Assisi”. Con l’approvazione, gli eremitaggi, sul modello di quello di Paola, fiorirono in Calabria (Paterno Calabro nel 1472, Spezzano della Sila nel 1474, Corigliano Calabro nel 1476), e Sicilia (Milazzo nel 1480). Francesco divenne quindi un punto di riferimento essenziale per la gente e per i poveri della sua terra.

Nel frattempo il Regno di Napoli era in quel periodo retto dagli aragonesi, che avevano instaurato un regime coloniale, a scapito della popolazione. Francesco adempì anche in tale contesto storico la missione della diffusione della vita cristiana. Fra i fenomeni soprannaturali attribuiti a Francesco vi è quello della guarigione di un ragazzo affetto da un’incurabile piaga ad un braccio, sanata con delle banali erbe comuni; lo sgorgare miracoloso dell’acqua della “Cucchiarella”, che Francesco fece scaturire colpendo con il bastone una roccia presso il convento di Paola e che ancora è meta di pellegrinaggi; le pietre del miracolo che restarono in bilico mentre minacciavano di cadere sul convento. Ma il miracolo più famoso è certamente quello noto come “L’attraversamento dello Stretto di Messina sul suo mantello steso”, dopo che il barcaiolo Padron Maso si era rifiutato di traghettare gratuitamente lui ed alcuni seguaci, che ha contribuito a determinarne la nomina a patrono della gente di mare d’Italia. Altro carisma attribuito al santo eremita fu la profezia, come quando previde che la città di Otranto sarebbe caduta in mano ai turchi nel 1480 e riconquistata dal re di Napoli. La notizia delle sue doti di santità e taumaturgia raggiunse anche la Francia. Il re Luigi XI il quale, ammalatosi gravemente, lo mandò a chiamare chiedendogli di visitarlo. Francesco era molto restio all’idea di lasciare la sua gente bisognosa tanto da indurre il sovrano francese ad inviare un’ambasceria presso il Papa affinché ordinasse a Francesco di recarsi presso di lui. Il Papa e il Re di Napoli colsero l’occasione per rinsaldare i fragili rapporti con l’allora potentissima Francia, intravvedendo in prospettiva la possibilità di raggiungere un accordo per abolire la “Prammatica Sanzione di Bourges” del 1438. Ci vollero alcuni mesi però per convincere Francesco a lasciare la sua terra per attraversare le Alpi e ad abbandonare il suo stile di vita austero per passare a vivere in un palazzo reale.

Il 2 febbraio 1483 lasciò la Calabria alla volta della Francia. Passò per Napoli dove fu accolto da una grande folla acclamante e dallo stesso re Ferdinando I. A Roma incontrò diverse volte Papa Sisto IV che gli affidò diversi incarichi. Si imbarcò quindi a Civitavecchia per la Francia. Al suo arrivo presso la corte, nel Castello di Plessis-lez-Tours, Luigi XI gli si inginocchiò. Egli non lo guarì dal male ma l’azione di Francesco portò ad un miglioramento dei rapporti tra la Francia e il Papa. Francesco visse in Francia circa venticinque anni e seppe farsi apprezzare dalla popolazione francese. Molti religiosi francescani, benedettini ed eremiti, affascinati dal suo stile di vita, si aggregarono a lui anche in Francia, contribuendo all’universalizzazione del suo ordine. Questo comportò gradualmente il passaggio da un puro eremitismo ad un vero e proprio cenobitismo (ordine conventuale), con la fondazione di un secondo ordine (per le suore) ed un terzo (per i laici). Le rispettive regole furono approvate da Papa Giulio II il 28 luglio 1506. Il re Carlo VIII, successore di Luigi XI, stimò molto Francesco e contribuì alla fondazione di due monasteri dell’Ordine dei Minimi, uno a Plessis-les-Tours ed uno sul monte Pincio a Roma. Nel 1498, alla morte di Carlo VIII, ascese al trono Luigi XII che, benché Francesco chiedesse di tornare in Italia, non glielo lo concesse. Trascorse gli ultimi anni in serena solitudine. Approssimandosi la sua fine chiamò a sé i suoi confratelli sul letto di morte esortandoli alla carità vicendevole e al mantenimento dell’austerità nella regola. Nominò il vicario generale ed infine, dopo avere ricevuto i sacramenti, si fece leggere la “Passione secondo Giovanni” mentre la sua anima spirava. Fu canonizzato nel 1519, a soli dodici anni dalla morte, durante il pontificato di Papa Leone X, evento molto raro per i suoi tempi. Nel 1562, gli ugonotti forzarono la sua tomba, trovarono il corpo incorrotto, e vi diedero fuoco.

Le Ceneri di “San Francesco di Paola”” riposano in pace nella Basilica di Paola a lui consacrata. e da lì una moltitudine di ceneri e frammenti ossei sono stati dati in consegna alle principali chiese italiane consacrate al “Santo Paolano”.

“San Francesco di Paola” è il “Protettore dei marinai e delle città di mare”, nonché “Santo Patrono e Protettore di Calabria e Sicilia”.

[riduci]

Culto buccherese a “San Francesco di Paola”

La festa buccherese legata a “San Francesco di Paolo” ha origini piuttosto recenti, poiché per buona parte dei secoli passati, ad Agosto veniva festeggiata “Santa Maria Maddalena”. La festa allora veniva organizzata dalla “Confraternita di Santa Maria Maddalena” come risposta a quella di “San Vito”, organizzata a Luglio dalla Confraternita rivale di “Sant’Antonio”. Non a caso “Maddalenari” e “Antuniari” (che sono i due nomi dispregiativi con cui gli uni chiamavano gli altri) vennero alle mani moltissime volte durante queste due feste; finché le autorità di allora fecero si che “San Vito” e “Santa Maria Maddalena” non venissero mai più portati in Processione per evitare altri disordini; però alle due Confraternite venne data la possibilità di scegliere “Santi diversi” da poter festeggiare. Gli “Antuniari” scelsero la “Madonna della Provvidenza” (la cui festa ricade la prima Domenica di Luglio di ogni anno) mentre i “Maddalenari” scelsero “San Francesco di Paola” il cui culto crebbe fin da subito. Oggigiorno la festività in onore del “Santo Calabrese” è divenuta la principale manifestazione sacra di Buccheri per quanto riguarda il periodo estivo; non a caso i turisti che passano le vacanze a Buccheri prediligono assistere prima allo scanzonato clima popolare di questa importante festa sacra, dopo pochi giorni invece assisteranno al più mondano “Med Fest” (che è diventata la festività più nota ed apprezzata di Buccheri); anche se la maggioranza dei buccheresi (specie quelli un po’ più anziani) preferiscono di gran lunga i festeggiamenti in onore di “San Francesco di Paola”, poiché uno dei tanti “Santi Protettori di Buccheri” merita di essere onorato con maggiore sfarzo, ma anche perché questa festività è divenuta la “festa di tutti i buccheresi” con cui si è dato un calcio ai campanilismi passati (visto anche lo scioglimento delle antiche Confraternite di “Sant’Antonio” e di “Santa Maria Maddalena”) facendo in modo che tutti i cittadini possano festeggiare insieme con allegria, facendo in modo che i turisti provenienti da fuori, ma anche i buccheresi che passano le ferie nella loro città, possano assistere ad uno splendido spettacolo popolare.

La Ricorrenza Liturgica di “San Francesco di Paola” (2 Aprile)

Il 2 Aprile di ogni anno presso la Chiesa di Santa Maria Maddalena si tiene la ricorrenza liturgica nel giorno consacrato a “San Francesco di Paola”, che comprende un periodo di preparazione che precede la suddetta data, e lo svolgimento di solenni Messe (di solito alle ore 18.00) di fronte al Simulacro di “San Francesco di Paola”, con la partecipazione di molti devoti.

La Festa Esterna in onore di “San Francesco di Paola”

Il Triduo di Preparazione e la Vigilia della Festa (primo fine settimana di Agosto)

I festeggiamenti esterni in onore di “San Francesco di Paola” iniziano ufficialmente con il consueto Triduo di Preparazione, ossia i 3 giorni che precedono la festa comprendenti i giorni di Giovedì, Venerdì e il Sabato di Vigilia, in cui si tengono solenni Messe alle ore 19.00 presso la Chiesa di Santa Maria Maddalena. Alle 12.00 precise del Sabato di Vigilia che precede la festa un forte sparo di colpi di cannone avverte la cittadinanza che la festività è arrivata. Alle 19.00 nella Chiesa di Santa Maria Maddalena vi è la solenne Messa che apre i festeggiamenti liturgici consacrati al “Santo Paolano”, al termine dei quali la Statua del “Santo” verrà esposta ai fedeli ponendola sull’Altare Maggiore della chiesa.


La statua di “San Francesco di Paola” esposta ai fedeli presso la Chiesa di Santa Maria Maddalena.

Al termine della Messa la gente andrà a fare compere nelle limitrofe bancarelle, mentre a sera inoltrata (ore 21.30 circa) vi sarà uno spettacolo musicale curato da cantanti locali.

I solenni festeggiamenti in onore del “Santo Protettore” (prima Domenica di Agosto)

Le Processioni diurne e serali di “San Francesco di Paola”

La mattina della prima Domenica di Agosto verso le ore 08.00, la città viene svegliata da forti colpi di cannone, che avviseranno simbolicamente alla cittadinanza che l’imminente giorno di festa è finalmente arrivato. Alle 08.30 di mattina la banda musicale buccherese girerà per le strade della cittadina suonando allegre marce per richiamare i fedeli alla festa. Alle 10.30 di mattina la banda si fermerà presso Piazza Roma suonando alcune marce sinfoniche allietando così la calda mattinata festaiola.

Alle 11.00 inizia presso la Chiesa di Santa Maria Maddalena inizia la solenne Messa mattutina in onore di “San Francesco di Paola” a cui presenzieranno le maggiori autorità cittadine; mentre i fuochisti sistemano le cariche con gli “Nzareddi” (fascette di carta colorata poste dentro piccoli cannoncini con cui verranno sparate all’aria) presso il sagrato della chiesa.

Dopo la Messa, verso le ore 12.00, i portatori di “San Francesco” si apprestano a portare la Statua del “Santo Calabrese” in Processione per le vie del centro storico buccherese. Nel momento in cui la Statua uscirà dalla Chiesa, essa verrà salutata dal fastoso lancio di “Nzareddi” accompagnato dallo sparo di forti colpi di “Mascuni” (colpi di moschetteria piuttosto forti) e di fuochi d’artificio; questo evento è chiamato dai buccheresi “Nisciuta ri San Franciscu”, cioè “Uscita di San Francesco”.


Foto della “Nisciuta ri San Franciscu”.

Dopo la “Nisciuta”, il Simulacro di “San Francesco di Paola” viene portato in Processione per le maggiori vie del centro storico di Buccheri, toccando quasi tutte le zone più importanti di esso. Esso sarà circondato da molte bandiere azzurre, l’antico colore della “Confraternita di Santa Maria Maddalena”.


Le bandiere azzurre appartenenti alla “Confraternita di Santa Maria Maddalena”.

La Processione sarà piuttosto lunga e i fedeli, pur soffrendo il forte caldo estivo, seguiranno ugualmente il “Santo” nel suo giro nei quartieri storici della città. I devoti che spingono il Simulacro soffrono più degli altri la calura estiva, ma non per questo cederanno, poiché la fede verso il loro “Santo” è più forte della fatica e, allietati dalle marce suonate dalla Banda e dalle grida di invocazione al “Santo”.


La processione diurna di “San Francesco di Paola”.

Verso le 12.30, il Simulacro di “San Francesco di Paola” arriverà in Piazza Roma in cui verrà effettuato un secondo lancio di “Nzareddi”, accompagnato dalla forte “Maschittaria” (nome indicante una serie di salve sparate in aria contemporaneamente dai “Mascuni”, cannoncini contenenti una forte carica esplosiva che causa un forte rumore scoppiando in aria) e da fuochi d’artificio diurni.


Lo spettacolo pirotecnico diurno in onore di “San Francesco di Paola”.

Dopo quest’intrattenimento pirotecnico, la Processione rientrerà presso la Chiesa Madre di Sant’Ambrogio, dove il simulacro di “San Francesco di Paola” sarà esposto alla venerazione dei fedeli buccheresi e no per tutto il pomeriggio.

Passate le calde ore pomeridiane, verso le ore 18.00 presso Piazza Roma vi sarà un intrattenimento musicale offerto dalla banda di Buccheri. Alle 19.00 presso la Chiesa Madre di Sant’Ambrogio vi sarà la seconda Messa solenne in onore del Santo. Dopo questa Messa la Statua di “San Francesco di Paola” verrà riportata in Processione per la città di Buccheri per il lungo “giro serale” che toccherà i quartieri più importanti della città.


La processione serale di “San Francesco di Paola”.

Verso le 22.00 la Statua di “San Francesco di Paola” rientra nella Chiesa di Santa Maria Maddalena salutata da una fiaccolata e dall’applauso dei fedeli, mentre alle 21.30 circa in Piazza Roma ci sarà un piccolo concerto curato da artisti locali. I festeggiamenti saranno chiusi da uno stupendo spettacolo pirotecnico che si terrà alle ore 24.00.


Lo spettacolo pirotecnico notturno in onore di “San Francesco di Paola”.

La più bella festa sacra dell’estate buccherese termina così, ma i buccheresi pensano già alla prossima festività consacrata a “San Francesco di Paola”, che si terrà l’anno venturo in questa città della zona montana della Provincia di Siracusa.

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