Buccheri, Le Neviere di Buccheri

Una Neviera posta in prossimità di Buccheri.

L’area iblea buccherese, specie quella nord occidentale posta sul versante del Monte Lauro, è nota per la presenza delle cosiddette “Neviere”, utilizzate per immagazzinare la neve raccolta anticamente durante il periodo invernale quando a Buccheri e nelle aree più alte del suo territorio la temperatura scende a 0 gradi facendo si che vi siano copiose nevicate (mentre in estate l’area anche se risente del tipico caldo siciliano, rimane più fresca degli altri comuni del siracusano).

Le neviere si presentano come grandi costruzioni a forma semisferica o tronco – conica rivestite con una pietra locale nota come “Girbinu” (o “Girminu”) estratta nei pressi del Monte Lauro, nota per la sua capacità di mantenersi fredda e quindi di tenere fresco l’interno della neviera in maniera tale che la neve immagazzinata al suo interno non si sciogliesse neanche nel caldo periodo estivo. Alcune neviere erano a fossa scavate nel terreno o nella roccia oppure vi erano grandi edifici adibiti alla conservazione della neve.

Molte di queste neviere, che erano di proprietà di nobili o proprietari terrieri, ormai sono scomparse o in rovina ed erano diffuse oltre che a Buccheri, anche nelle sue aree limitrofe (nel siracusano vi sono alcune di esse nelle zone di Buscemi e Palazzolo Acreide). Nei pressi di Buccheri vi sono neviere presso le aree di Piana Sottana e Piana Soprana. Quelle più importanti sono poste al termine della Via Ramondetta presso un antico abbeveratoio a poca distanza dalla S.P. 6 Buccheri – Giarratana e presso la Via Venezia all’ingresso di Buccheri. La più importante di esse è la Neviera Grande posta sulla parte più alta del Monte Contessa (al confine col territorio comunale di Buscemi) che si presenta come un grande edificio a sezione rettangolare dentro alla quale entravano molte tonnellate di neve. In qualsiasi caso la neve veniva disposta a strati divisi da della paglia in modo da formare grandi lastre di neve mista a ghiaccio da vendere in blocchi o sbriciolata a seconda dell’utilizzo.

La neve che veniva immagazzinata nelle neviere veniva venduta a molte persone tra cui ai commercianti di generi alimentari che la usavano per conservare cibi deteriorabili (carne, pesce, frutta) e ai pasticcieri – cuochi che la utilizzavano per la preparazione di molti dolci tra cui sorbetti, granite e gelati. Anche i privati cittadini (specie quelli di ceto medio – alto con una buona disponibilità economica) utilizzavano le lastre di neve e ghiaccio per conservare il cibo che un tempo acquistavano dentro fosse o nicchie che venivano riempite di neve poste presso le loro abitazioni. La neve immagazzinata in queste neviere veniva venduta anche nei centri limitrofi.

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