*Buscemi, Cozzo Guffari, Serra Casale e Sorgenti dell’Anapo


L’area di Contrada Guffari dove sono poste le sorgenti del Fiume Anapo.

All’estremità nordoccidentale del territorio buscemese, in una zona posta ai piedi del Monte Lauro a poca distanza dalle aree montane di Buccheri, Giarratana e Monterosso Almo (quest’ultimi due paesi in Provincia di Ragusa), vi è posta la zona nota come “Guffari” in cui in passato ricadeva l’importante “Feudo medievale della Gulfara della Contessa di Buscemi”, che comprendeva buona parte del limitrofo Monte Contessa (chiamato così perché era di proprietà della Contessa Giulia Ventimiglia). In quest’area che sorge all’interno della caldera di un antico vulcano (il cui punto più alto è segnato dalla vetta del Monte Lauro) in cui sono poste le sorgenti del Fiume Anapo, il più importante corso d’acqua della provincia siracusana che tocca i territori di Buscemi, Buccheri, Ferla, Cassaro, Palazzolo, Sortino, Solarino, Floridia, Priolo Gargallo e infine Siracusa; proprio di fronte alla città aretusea questo fiume sgorga nel Mare Ionio dopo aver ricevuto a pochi metri dalla foce le acque del Fiume Ciane e del cosiddetto “Canale Mammaiabica”. Dalla Contrada Guffari fino all’area di Capo Corso si apre una lunghissima cava iblea in cui scorre questo fiume, attorno al quale sorsero molti villaggi in epoca sicula, tra cui la mitica Hybla, che diede origine al vasto sito archeologico di Pantalica.

La zona di Guffari, che forma una “conca” è dominata ad ovest in territorio giarratanese dal Monte Difisi e dalla Serra Casale, rilievo montano posto al confine tra i territori provinciali di Siracusa e Ragusa, che con i suoi 910 metri è la terza vetta più alta degli iblei (assolutamente da non confondere col vicino “Monte Casale – Erbesso” su cui è ubicata l’antica Casmene) la cui sommità coperta da boschi di conifere la si raggiunge in territorio giarratanese tramite la S.P. 12 Buccheri – Giarratana. Essa molto probabilmente era l’antica bocca del vulcano formata dai limitrofi rilievi (i Monti Lauro, Contessa e Serra Casale) che man mano è andata a chiudersi divenendo l’attuale area da cui sgorgano le acque che formano il Fiume Anapo.

L’area di Guffari si raggiunge facilmente dal territorio comunale di Buccheri oltrepassando l’ingresso per l’omonima città proseguendo sulla SS 124 andando in direzione Vizzini uscendo per uno svincolo andando in direzione Giarratana immettendoci poi presso la S.P. 12 Buccheri – Giarratana; da qui seguiamo le indicazioni per l’Agriturismo Casmene. Dalla traversa per l’agriturismo vi è un bivio; a destra (venendo dalla statale) si entra presso la struttura ricettiva e si va quindi verso le sorgenti occidentali dell’Anapo che si originano dal Monte Lauro (Contrada Santa Maria, in territorio buccherese), a sinistra invece vi è un sentiero che si collega ai percorsi del Bosco Contessa, che conduce alla “Grotta dell’Acqua”, sorgente da cui comincia a formarsi la vera e propria cava che man mano andrà ad allargarsi formando la cosiddetta “Valle dell’Anapo”; questi ruscelli si incontreranno sotto il rilievo montano noto come “Cozzo Guffari” formando così il Fiume Anapo, che nel frattempo è alimentato da varie fonti sotterranee (come quella posta proprio sotto il rilievo appena accennato). In prossimità del Cozzo Guffari vi sono varie cisterne, pozzi e abbeveratoi alimentati dalle acque dell’Anapo; da ammirare anche numerose masserie tra cui le Case Guffari. Nell’area sono collocate anche alcune grotte rupestri ad apertura rettangolare scavate nella roccia sedimentaria di tipo vulcanico che in passato erano utilizzate per conservare la neve che cadeva (e tuttora cade) in inverno presso queste zone in cui durante l’inverno la temperatura scende a meno di zero gradi; esse sono un particolare tipo di “Neviera” che nella provincia siracusana sono diffuse nei territori di Buscemi, Buccheri e Palazzolo Acreide. Si presume che l’area ospiti anche siti di epoca sicula.

Considerando la particolare morfologia del territorio possiamo dividere la zona con un’area tipicamente iblea formata da rocce calcaree di colore chiaro con quella di tipo vulcano – sedimentario con rocce scure di colore grigio – rossastro; da ammirare anche particolari pinnacoli di roccia vulcanica formatisi in seguito a millenarie eruzioni vulcaniche. L’Anapo nasce proprio sotto queste rocce vulcaniche appartenenti alla vecchia caldera del Monte Lauro che, assieme al Monte Tereo su cui sorge Buccheri (anch’esso un vecchio vulcano spento) formava un’interessante complesso vulcanico divenuto importante in passato per l’estrazione di una pregiata pietra. Di solito le acque che sgorgano da zone vulcaniche (attive e no) possiedono alcune qualità di tipo termale, ma ancora non è stato stabilito se quelle che formano l’Anapo lo siano o no.

Volendo l’area si potrebbe esplorare anche partendo dal medio – alto corso del Fiume Anapo tra i territori di Buscemi e Palazzolo Acreide, seguendo il sentiero che costeggia buona parte di questo fiume che parte sotto il viadotto che scavalca il fiume sul tratto della SS 124 che va da Buscemi a Palazzolo Acreide. Qui l’escursione è molto più impegnativa per via della vegetazione fitta che circonda il letto del fiume e per via di alcuni guadi. Ma in questa zona possiamo ammirare masserie (molte di esse ancora attive) e resti di mulini che sorgevano a poca distanza da questo corso d’acqua prezioso per l’economia agricolo – pastorale dei Monti Iblei siracusani. 

Sulle sorgenti dell’Anapo infine vi è una leggenda di epoca greca molto suggestiva. Su queste alture viveva il pastore che diede il nome al fiume, Anapo; il cui mito lo voleva innamorato della ninfa Ciane, morta durante il rapimento di Persefone (o Proserpina) da parte del Dio Plutone. La ninfa per cercare di salvare la figlia prediletta della Dea Demetra (protettrice e creatrice della terra) morì sotto le ruote del carro di Plutone e gli dei per compassione la trasformarono in una fonte che alimentava un piccolo ruscello. Il pastore Anapo quando vide tutto ciò si disperò e morì di crepacuore e anche lui per compassione degli dei venne trasformato in una fonte che alimentava un ruscello. I due corsi d’acqua, scorrendo per le vallate iblee dell’attuale territorio siracusano, si “incontrarono” prima di finire in mare e così nacquero i Fiumi Ciane ed Anapo, che effettivamente si “incrociano” prima di finire in mare (per saperne di più vai nella sezione riguardante “Siracusa”).

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