Buscemi, Festa di San Giuseppe

La Festa di “San Giuseppe” è una delle più importanti di Buscemi per via del suo culto consacrato al “Santo Padre di Cristo” ed è considerata la più antica celebrazione religiosa della cittadina buscemese. Si tratta di una vivace ricorrenza in cui la comunità buscemese, oltre a festeggiare il “Santo Padre di Cristo”, fa in modo di aiutare la comunità con la folcloristica “Asta di San Giuseppe” il cui ricavato va in beneficenza.

Il culto buscemese a “San Giuseppe” e la vecchia Festa

La festa buscemese legata al culto del “Santo Padre di Cristo” ha origini medievali. Per buona parte del Medioevo e dei secoli anteriori al 1600, questa era la festa più importante per la comunità buscemese, finché i miracoli legati al “Crocifisso” e sopratutto alla “Madonna del Bosco” fecero scaturire nuove feste popolane senza però far diminuire il fasto popolare della festa consacrata a “San Giuseppe”. Dopo il terremoto del 1693 la festa venne ripresa e festeggiata fino alla fine degli anni 70 del 900, in concomitanza con la chiusura della Chiesa di San Sebastiano. Per il ventennio che va dal 1980 al 2000 la festa non venne celebrata, finché l’associazione buscemese “Siciliantica” fece in modo che la festa venne ripresa.

Prima della sua prima soppressione la Festa di San Giuseppe comprendeva la “Processione della Sacra Famiglia” che partiva nel primo pomeriggio dalla Chiesa Madre di Buscemi. Tre giovani figuranti interpretavano le parti di “San Giuseppe”, di “Maria” e di “Gesù Bambino” mentre nei secoli passati questo ruolo veniva affidato ad una famiglia povera). Questa Processione prevedeva la sfilata per le vie cittadina “r’o Patriarca” (“San Giuseppe”), “r’a Bedda Matri” (la “Madonna”) e “r’o Bamminu” (“Gesù Bambino”( seguiti da una buona quantità di persone di cui vi era la schiera delle “Virginedde”, ragazze orfane o provenienti anch’esse da famiglie povere che, dopo la Processione, avevano in dono vivande e abiti nuovi.

La Processione si concludeva poi in Piazza Roma con la tradizionale Asta dei doni offerti dai fedeli. Alla fine della vendita all’asta vi era la “Cena di San Giuseppe” che si teneva presso la Chiesa di Sant’Antonio di Padova, offerta ai tre figuranti (che allora erano poveri). Si trattava di diciannove portate in cui figurano pietanze diverse (usanza molto simile a quella dei “99 Piatti” offerti per la festa di “San Giuseppe” di Lentini). I riti finivano con la Processione del “Santo Patriarca” che usciva dalla Chiesa di Sant’Antonio. Dopo un lungo giro “San Giuseppe” rientrava in chiesa con lo sparo di fuochi d’artificio.

I festeggiamenti odierni in onore di “San Giuseppe”

La Novena a “San Giuseppe” (10 – 18 Marzo)

II riti buscemesi in onore di “San Giuseppe” iniziano di solito il 10 Marzo di ogni anno presso la Chiesa di Sant’Antonio di Padova con la consueta “Novena” che comprende i nove giorni prima della festività liturgica che ricade il 19 Marzo. Il Simulacro del “Santo Padre di Cristo” viene intanto collocato sull’Altare Maggiore della chiesa. Il Novenario comprende il Rosario delle ore 17.00 e la Messa delle ore 17.30 (il Venerdì viene inoltre celebrata la Via Crucis o di pomeriggio alle 17.00 o alle 21.00 a seconda di come viene organizzato il programma della festa mentre la Domenica le Messe vengono celebrate alle ore 18.00). L’ultimo giorno del Novenario, il 18 Marzo (Vigilia della Festa) vi sarà una solenne Messa alle ore 18.00 che apre i festeggiamenti in onore del “Santo Padre di Cristo”.

La Festa Liturgica di “San Giuseppe” (19 Marzo)

I festeggiamenti liturgici in onore di “San Giuseppe” vengono celebrati il 19 Marzo di ogni anno presso la Chiesa di Sant’Antonio di Padova, che rimarrà aperta per tutta la giornata facendo in modo che i fedeli possano dare onore al simulacro del “Santo Padre di Cristo”. Alle ore 17.30 comincia il solenne Rosario che precede la Messa delle ore 18.00 al cui termine verranno benedetti i padri di famiglia.Termina così la festività liturgica in onore di “San Giuseppe”.

L’Asta di San Giuseppe (Domenica limitrofa al 19 Marzo)

Dopo un breve Triduo comprendente solenni Messe che si tengono verso le ore 17.30, arriva la Domenica limitrofa al 19 Marzo in cui si tiene la tanto attesa Asta di San Giuseppe che funge da vera e propria “festa esterna” in onore del “Santo Padre di Cristo”. I riti iniziano con la solenne Messa delle ore 11.00 in cui ci saranno molti fedeli a seguirla.

Alle ore 15.30 il Simulacro di “San Giuseppe” viene fatto uscire dalla Chiesa di Sant’Antonio affacciandosi sul Sagrato in cui avverrà l’Asta benefica. La gente inizia a battagliare per accaparrarsi molti prodotti tipici tra cui gustosi dolci (“Mustazzuola”, “Cudduri”, “Crispieddi”, “Sfinci”, “Pagnuccati” ecc…), pani votivi (chiamati “Vastuna ri San Giuseppi”, cioè “Bastoni di San Giuseppe”), formaggi, salumi, liquori caserecci (tra cui va giustamente citato il forte Limoncello fatto in casa) e vari tipi di doni. Il ricavato delle offerte verrà interamente devoluto in beneficenza. 

Dopo l’Asta vi è la Messa serale delle ore 18.00 che concluderà questi festeggiamenti legati ad uno spirito altruista che man mano sta andando a svanire.

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