*Buscemi, Monte Petritto e Sorgenti del Fiume Tellaro

Tornando sulla S.P. 23 Palazzolo – Giarratana sia ripercorrendo la strada di Monte Poi all’indietro verso la SS 124 e quindi Palazzolo (ma anche dalla S.P. 12 Giarratana – Buccheri andando poi in direzione Palazzolo Acreide per il bivio con la S.P. 57 che in territorio siracusano assume la denominazione di S.P. 23) entriamo presso la zona nota come “Spirito Santo” che è l’area più ad ovest del territorio buscemese (ma molto prossima a Giarratana e Palazzolo tant’è che i residenti di questa contrada sono perlopiù palazzolesi e giarratanesi) contraddistinta da un verde altopiano in cui sono poste numerose masserie agricole. Siamo così giunti nell’alta valle del Fiume Tellaro, che nasce sulle alture del Monte Petritto (o Peditto), piccolo rilievo montano posto tra le zone di Palazzolo e Buscemi. Qui, presso la Fonte Petritto in cui è posta una grossa cisterna idrica alimentata dalla ricca falda acquifera del sottosuolo ibleo, da cui si origina il ramo occidentale dell’alto Tellaro che si immette presso la Cava Palumbo, che delimita il confine tra i territori di Buscemi e Palazzolo, funzione svolta anche dal Vallone Menta, in cui vi è posto il ramo orientale del fiume, che si origina invece dall’area di Monte Casale (Casaccio di Sopra – Casaccio di Sotto).

Lo spartiacque tra queste due cave è appunto il Monte Petritto (interamente lambito a sud dalla S.P. 23 Palazzolo – Giarratana), tipico rilievo di matrice iblea contraddistinto da un ampio e dolce altopiano interamente coltivato a cereali e ad olivi. Le falde di questo monte note come “Serra Meta” (ad ovest), Cozzo Iannicello (a nord) e Cozzo Petritto (ad est) che rispettivamente si affacciano presso le cave Palumbo e Menta, sono irte e presentano anche varie cavità rupestri (specie nella zona del Vallone Menta tra i territori di Buscemi e Palazzolo) che si presume siano state catacombe rupestri di epoca neolitico – sicula – bizantina anche se la principale funzione molto probabilmente era quella di ovili rupestri di tipo fortificato, data anche la presenza di vari terrazzamenti sulle falde del monte.

A sud del Monte Petritto si apre l’alta valle del Fiume Tellaro, noto in siciliano come “U Ciumi Latiddaru” che, dopo aver toccato le zone iblee di Palazzolo (Falabia) e dell’alto territorio ibleo netino solcato dal Vallone Palumbo toccando le aree di Benesiti, Tremenzano fungendo da confine col territorio ragusano (comuni di Giarratana e Modica) riceve le acque dei Fiumi Tellesimo, Pirainito, Scalarangio e Stafenna tra i territori di Noto e Rosolini scendendo verso la fertile Piana di Noto presso cui è ubicata la famosa “Villa Romana del Tellaro”, sfociando poco più ad est presso la spiaggia di Marianelli, a sud del sito greco di Eloro.

Torna indietro