*Buscemi, Ruderi di Casmene

Buscemi

*Ruderi di Casmene

Dalla strada che collega la Contrada Monte Poi alla S.P. 12 Giarratana – Buccheri, andiamo sempre dritto per la Contrada Liequa (nel frattempo ammirando a sud la vallata dell’alto corso del Fiume Irminio) entrando in territorio ragusano presso la suddetta strada provinciale. Andando in direzione Catania – Buccheri risaliamo verso nord oltrepassando una serie di tornanti; dopo il tornante più stretto vi è un incrocio a sinistra del quale si scende verso la valle dell’Irminio costeggiando una masseria, mentre a destra vi è una salita che asfaltata che ci conduce sulla sommità del Monte Casale – Erbesso. Qui troviamo un cancello verde e una recinzione che delimitano la zona archeologica in cui vi sono poste le rovine dell’importante città di Casmene (“Kasmenai” in greco). Il sito venne scoperto dall’archeologo roveretano Paolo Orsi durante una campagna di scavi iniziata nel 1890 e terminata nei primi anni del 900 (va detto che presso la città di Comiso in Provincia di Ragusa, vi è un sito archeologico che era chiamato “Casmene” e che veniva associato con la “Kasmenai” in questione, vedi sezione di “Comiso” per saperne di più). Va comunque detto che questa città venne scambiata anche col sito di “Herbessus” le cui rovine sono poste in località “Montagna di Marzo” in territorio di Piazza Armerina (EN), per questo motivo il Monte Casale è noto anche come “Monte Erbesso”.

Il sito di Casmene sorge nell’estremità occidentale del territorio comunale di Buscemi essendo così più prossimo alle zone giarratanesi che a quelle buscemesi affacciandosi in una zona che era considerata strategica poiché sorgeva al centro di tre importanti bacini idrici, quelli dell’Anapo (a nord), del Tellaro (a sud est) e dell’Irminio (a sud ovest). Difatti questa antica e misteriosa città venne fondata dai coloni siracusani 30 anni dopo la fondazione della vicina Akrai lungo la cosiddetta “Via Selinuntina”, la strada che collegava la città greca di Selinunte (e così via le altre città greche di Agrigento, Gela e Camarina) ad Akrai (e quindi a Siracusa).

Questa città infatti espletava funzioni sia militari, poiché secondo incerte fonti storiche qui venivano addestrati i soldati siracusani ma soprattutto per la sua posizione strategica, sia agricole viste le rovine di granai, stalle e frantoi. Casmene divenne nota nelle cronache greche per la battaglia contro Camarina nel 553 a.C. che vedeva la città casmenea a fianco di Siracusa. Dopo qualche anno Casmene si schierò contro la città aretusea, poiché alcun soldati casmenei andarono ad arruolarsi nell’esercito del Tiranno Dione di Eraclea Minoia (antica città greca della Sicilia occidentale le cui rovine sono situate presso Sciacca, Agrigento) che intendeva muovere guerra contro la città aretusea. Casmene venne abbandonata nel IV secolo a.C. (400 – 301 a.C.). Il sito in epoca romana venne abitato da alcuni pastori. Da importante centro militare passò quindi a svolgere funzioni agricolo – pastorali (anche perché tutta la Sicilia apparteneva a Roma quindi il sito perse le sue funzioni strategiche). Dopo l’epoca romana il sito cadde in definitivo abbandono; non si sa se l’area venne abitata da popolazioni di origine bizantina ma è certo che dopo la dominazione romana il sito si spopolò e cadde nell’oblio fino a quando non venne scoperto dall’archeologo Paolo Orsi, che oltre alle rovine greche, scoprì anche tracce di un antico abitato di epoca neolitico – sicula riconducibile alla cosiddetta “Civiltà di Castelluccio” (area iblea che sorge in territorio netino, alcuni chilometri a sud di Palazzolo Acreide) che era considerato come il primitivo insediamento umano da cui si sarebbe poi sviluppata la città militare di origine greca.

Oggi solo poche rovine restano in piedi di questa antica città, ma ancora l’area è sotto osservazione archeologica poiché si ritiene che parte della città sia rimasta interrata.

Nel sito casmeneo le uniche rovine di un certo livello archeologico sono: quel che resta delle strade lastricate che formavano il reticolo urbano di Casmene con la relativa pavimentazione, i grossi blocchi che componevano le mura difensive, le fondamenta di vari edifici urbani tra cui un grosso tempio di cui restano solo i basamenti delle colonne e alcune necropoli a fossa, e le rovine del suddetto villaggio neolitico formato da basamenti di pietra posti in maniera circolare. Non vi sarebbero tracce di edifici simili a teatri, templi e di tipo nobiliare poiché Casmene ricopriva il ruolo di “città – guarnigione” poiché ospitava solo le dimore dei soldati, edifici militari e un tempio in cui loro pregavano. Inoltre sono stati ritrovati alcuni reperti come punte di freccia, spade, lance e pugnali. L’area è comunque vasta e presenta ancora rovine affioranti che devono essere studiate in maniera più approfondita per capirne di più sul passato di questa misteriosa città greca.

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