Canicattini Bagni Cava Bagni e Rovine Archeologiche (Cava Bagni – Grotta di Santa Maria – Necropoli – Mulini – Dieri di Canicattini)

La Cava Bagni è la zona iblea più importante del territorio comunale canicattinese che sorge a nord della città ed è bagnata dall’omonimo torrente. Essa è il prolungamento naturale del sistema di cavità iblee formato dalle Cave Cardinale, Limmi, dell’Acqua, Sant’Alfano, Fosso Martino (tutte ubicate in territorio di Noto) e più a valle va a formare il cosiddetto “Vallone Cavadonna”, che a sua volta forma il Canale Mammaiabica, affluente del Fiume Ciane presso la foce dell’Anapo (in territorio siracusano).


La Cava Bagni fotografata dalla zona di Sant’Alfano da cui essa si origina.

La Cava Bagni è raggiungibile in più punti: dalla Traversa Case Vecchie il cui accesso alla cava è collocato presso la Contrada Passo delle Vacche (sotto il Ponte di Sant’Alfano), da alcuni terrazzamenti posti nei pressi del Cimitero di Canicattini, e dalla “Scala Bagni” un sentiero molto scosceso posto nei pressi del Foro Boario di Canicattini Bagni (S.P. 74 Canicattini – Floridia). Questi sono gli unici accessi della cava, che andando verso est diviene più profonda ramificandosi poi con le Cave Monasteri e Cavadonna tra i territori di Floridia e Siracusa.


Il tratto della Cava Bagni collocato a nord di Canicattini.

Le pareti di questa cava erosa dalle acque presentano in buona parte della sua estensione numerose grotte carsiche situate a picco sul fiumiciattolo, andatesi a formare sia tramite la forza disgregatrice delle acque filtranti (che ha contribuito a formare anche le limitrofe Grotte di Chiusazza, Genovese e Leone), ma soprattutto venendo riadattate e modificate dall’uomo durante i millenni. Alcune di esse fanno parte di un complesso rupestre simile ai “Dieri” di Cava Grande e di Bauly situati rispettivamente presso la Cava Grande del Cassibile (Avola) e il Feudo di Bauly (tra Palazzolo Acreide e Noto) posto in Contrada Bagni (sempre nei pressi del Foro Boario di Canicattini). Non mancano tombe rupestri e molto probabilmente oratori bizantini ricavati nelle grotte scavate da popolazioni neolitiche e sicule tanti secoli prima della nascita di Cristo. A poca distanza vi è collocata la Chiesa Rupestre di Santa Maria, un importante luogo di culto bizantino. Questo oratorio rupestre rappresentava un cenacolo dalla spiritualità intensa adibito per il culto paleocristiano praticato dalle comunità montane che popolavano le vallate intorno Canicattini. La caverna presenta l’ingresso delimitato da muretti artificiali innalzati per consolidare la struttura portante della chiesetta, formata da travoni in legno che sostenevano la volta della caverna.


Il fondo della Cava Bagni in cui scorre l’omonimo torrente.

Nel fondo della Cava Bagni troviamo una folta macchia mediterranea arborescente, ma presso la cava è possibile notare specialmente nel periodo primaverile degli inconfondibili fiori rosa; sono i rarissimi “Gigli Iblei” presenti solo nei territori iblei delle province di Siracusa e Ragusa.

Presso la Cava Bagni infine vi era la presenza di numerosi mulini che utilizzavano lo scorrimento delle acque per macinare i cereali o le olive tramite grosse macine azionate da ruote metalliche che venivano mosse canalizzando in una vasca le acque del fiume tramite condotte note come “Saie”. Il meglio conservato è il Mulino Bagni ubicato presso la Contrada Passo delle Vacche, posto presso la confluenza tra le Cave Cardinale, Sant’Alfano e Bagni.

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